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CAMPIONATI EUROPEI SLALOM JUNIOR & U23
Ettore Ivaldi:
L’edizione 2009 dei Campionati Europei Junior & Under 23 sono ufficialmente aperti dopo che la cerimonia d’apertura, molto semplice ed essenziale fra bandiere, coro, banda e discorsi ufficiali, ne ha sancito l’ufficialità.
Programma intenso per questo fine settimana:
Si inizia giovedì 23 con le gare di qualifica individuali e a squadre per gli junior
Venerdì 24 qualifiche individuali e a squadre per Under 23
Sabato 25 semifinali la mattina per junior e finali individuali e a squadre a partire dalle ore 13,30
Domenica chiuderanno gli U23 con semifinali e finali.
La televisione nazionale slovacca manderà le prove di finale in diretta televisiva e noi vi terremo aggiornati con foto (solo sul blog http://ettoreivaldi.blogspot.com/) e commenti tecnici e di colore, nella speranza di riuscire a trasmettervi l’energia e le emozioni che questo mondo regala.
Occhio all’onda! Ettore Ivaldi - Campionati Europei Slalom Junior&U23 – Liptvosky 2009
Skillo:
Questa volta sono in grado di integrare le tue informazioni sugli ex campioni mondiali junior grazie alla vistosissima falla che hai lasciato nella serie di nomi di atlete vincitrici di Mondiali Junior e/o di titoli e coppe senior.
Ti sei scordato la nostra amica Cristina Giai Pron!
Vincitrice in Norvegia nell'anno che sono sicuro identificherai prestissimo e poi atleta prtecipante a 4 edizioni olimpiche, finalista ancora a Pechino, più tutto il resto di mondiali, coppe ed europei dove raramente ha sfigurato.
Accidenti, Ettore ... ;D ;D ;D ;D
Ettore Ivaldi:
Cristina non l'ho citata esplicitamente perchè facevo riferimento solo ai campionati europei, o meglio ho preso in esame anche i mondiali a partire solo dal 1995 colleganadoli con le edizioni continentali. Quindi molti Junior non hanno avuto la possibilità di partecipare ai relativi campionati europei come nel caso della Giai-Pron. Cri - per tutti noi - vinse i mondiali nel 1992 lo stesso anno in cui partecipò alle sue prime olimpiadi. Devo però correggerti sul fatto che di edizioni olimpiche Cri ne ha disputate 5 e non 4: Barcellona, Atlanta dove per un tocco alla porta 11 ha perso la medaglia d'oro, Sydney, Atene e Beijing - spero di averti accontentato!
Occhio all'onda! Ettore Ivaldi
Ettore Ivaldi:
Tre cose non possono assolutamente mancare ad una gara di canoa nella Repubblica Slovacca: la musica, la birra e le bandiere, per tutto il resto non c’è problema!
Questa mattina infatti ci ha svegliato la musica, che per la verità era molto dolce e soave e rimasta tale per il resto della giornata. Siamo passati quindi da un sound melodico, ad una mattinata di musica country – sarebbe stato contento anche il vicentino mio amico di pagaia, grande appassionato di questo genere e che ogni anno vorrei invitare a suonare alla maratona TerradeiForti… prima o poi ci riuscirò – fino ad un pomeriggio decisamente più cover. Ho un’impressione che praticamente è una certezza: devono aver cambiato il dj rispetto alle ultime gare oppure l’avvento di internet – tutto il campo di gara e zone limitrofe è perfettamente coperto – ha permesso di aggiornare e sostituire i vecchi album in vinile di musiche austrungariche.
La “Zlaty” è la marca di birra che va per la maggiore al baretto del canale che in questi giorni si è decisamente allargato. Nina, la ragazza di Gejdos – il C1 che ha gareggiato per l’Italia in questi ultimi quattro anni – si è organizzata alla grande e al solito banco ha aggiunto una gigantesca friggitrice, due spine per le birre e tavoli con ombrelloni alla tedesca. Il caldo ha fatto il resto e gli affari devono essere andati a gonfie vele visto il modo “ondeggiante”con cui certi personaggi hanno abbandonato il posto di battaglia. Qualcuno forse per dimenticare le delusioni della gara - ne avremo avuto ragione anche noi, ma non permetteremo alla sconfitta di avere la meglio - altri invece, per rispettare una certa prassi che abbiamo avuto modo di osservare più volte in queste settimane!
Le bandiere sono di tre generi. Quelle che rappresentano le nazioni, che sono poste sulle tribune e a lato del podio. Quelle da protocollo e cioè quella della nazione ospitante con la croce patriarcale, che, con la bandiera dell’European Canoe Association, piuttosto bruttina e chissà mai che prima o poi ci sia un suo restyling, hanno l’onore di sventolare sui pennoni ufficiali. Ci sono poi le bandiere di tanti colori sui tre ponti che attraversano il canale di gara. E’ bello vedere questi simboli, questi vessilli sventolare al vento. Fanno colore, movimentano e arredano l’ambiente, una tradizione che da sempre associo alle gare nell’est europeo oppure negli Stati Uniti, ma, oltre oceano, la bandiera è sempre e solo quella a stelle e strisce.
Per il resto la prima giornata di gare, dedicata alle qualifiche junior, ha messo in mostra quelle nazioni che da tempo stanno lavorando duramente per il futuro. Così per le gare individuali la Polonia ha messo in semifinale 11 barche sulle 12 disponibili, la Germania e la Repubblica Ceka 10, il Regno Unito e la Russia 9, la Slovacchia 8, la Slovenia e la Francia 7, Italia e Svizzera 2, Ucraina, Spagna e Austria 1. Nel kayak maschile si passa la qualifica con il 7,29% dal vincitore, nelle donne con il 9,84, nel C2 con il 27,72 e nel C1 con il 7,90. Sono quindi 13 le nazioni che hanno semifinalisti sulle 27 al via. Nelle gare a squadre la Polonia, Francia, Repubblica Ceka e Regno Unito ne piazzano 3 in finale; 2 per Slovacchia, Germania, Russia e Italia; 1 per Slovenia, Svizzera e Spagna.
Domani giornata di riposo per gli junior entrano in scena gli U23
Occhio all’onda! Ettore Ivaldi – Campionati Europei Slalom Junior&U23 – Liptvosky 2009
Ettore Ivaldi:
Lo confesso, fatta eccezione per il C2 italiano che gara dopo gara convince sempre di più, anche se, a mio modesto parere, dovrebbe rivedere la lunghezza della pagaia del “capovoga”, non ho seguito attentamente le gare della mattina visto che ho preferito camminare verso il “grande albero” che è nato e cresciuto a pochi metri dalle porte di slalom in acqua piatta, una mia vecchia conoscenza. Sono sempre affascinato da queste opere della natura che sono testimoni silenziose dello scorrere del tempo. Da quelle parti è passato il mondo dello slalom, ha fatto ombra a molte persone, è stato il rifugio per tanti animali e oggi è stato per me un piacevole amico discreto e lucente per pensieri e riflessioni. Si vede che il mio passato di forestale è rimasto comunque nel cuore e ho sempre avuto infinita ammirazione per alcuni miei colleghi che quando parlano della natura e degli alberi ti trasmettono energia e conoscenza. Il grande albero si è prestato anche da modello all’occhio della mia fedele “40D”. Ecco cosa farò oggi pomeriggio, fermerò le emozioni in uno scatto. Cercherò di cogliere il momento, l’attimo, l’acqua, le espressioni del viso, la forza bruta sulla pagaia, l’eleganza di una danza che mi sorprende sempre seppure vista fino alla nausea. Questa notte un temporale pauroso ci ha tenuto svegli a lungo, preceduto da un vento forte capace di scuotere fortemente la nostra casa viaggiante; l’effetto però è stato di pulire il cielo e offrirci oggi luci e riflessi per colori vivi e puliti: quasi primaverili. Mi sono mimetizzato fra i cartelloni pubblicitari e ho trovato il mio varco sulla gara. Da lì ho seguito le evoluzioni attraverso l’obiettivo della macchina fotografica. Quante cose emergono nei particolari immortalati. Dalla faccia rilassata e quasi sorridente dello slovacco, sicuro erede del re della canadese, il ventiduenne Matej Benus, si capisce che non sta forzando, ma sta ricercando la scorrevolezza della sua canoa. Il tempo fatto registrare gli dà l’onore di vincere la qualifica davanti ad un altro ballerino dell’acqua dal nome e dalla nazionalità greca, ma tedesco di scuola canoistica, Christos Tsakmakis. Dalle altre foto viceversa emerge la tensione degli avversari: fronti aggrottate, strane posizioni della bocca, lingua fra i denti, denti stretti, occhi sbarrati, occhi chiusi, equilibri instabili, pagaie all’aria.
Dalla mia posizione è impossibile vedere a monte del salto e quindi non saprei nulla sul concorrente successivo, ma in realtà l’arrivo è preannunciato dalla sponda opposta. Infatti, praticamente tutti i concorrenti, vengono seguiti sulla riva dai propri compagni di squadra nelle loro divise e nei colori ufficiali. Urlano, incitano, gioiscono o soffrono per errori e penalità. Corrono tutti uniti, atleti, allenatori, sostenitori, amici, ovviamente le nazioni più numerose hanno più seguito. Non posso immaginare quanti chilometri abbiano percorso oggi i tedeschi. Su questo drappello teutonico spunta la bellezza e la genuinità di Michaela Grimm, terza fra le under 23 nella qualifica vinta dalla mascolina britannica Elizabeth Neave. La tedesca, sorella del campione olimpico Alexander, già due volte campionessa europea junior individuale e a squadre nel 2005 a Krakow, quarta lo scorso anno agli europei under 23 e seconda a squadre, fa decisamente sfigurare il resto del gruppo: 180 centimetri, un corpo più da modella che da canoista, corre con la leggerezza dei suoi vent’anni a piedi nudi e con un top che mette in evidenza addominali d’acciaio e pelle color ambra.
Anche gli italiani hanno corso per sostenere i compagni. Bella seconda manche per un De Gennaro ritrovato e un Mayer alla ricerca, secondo me, di un suo preciso stile che non dovrebbe essere però quello di una esaltazione esclusiva della forza, ma la ricerca di spazio e fluidità.
In una giornata di gare ovviamente non mancano i numeri ed ecco quindi che troviamo una Repubblica Ceca che passa in semifinale con 11 equipaggi; Francia e Germania con 10; la Slovenia con 9; la Polonia con 7; Spagna a quota 6; Slovacchia 5; con 3 barche ci sono Italia e Svizzera; due per Gran Bretagna, Ucraina, Portogallo e Grecia: l’Austria e la Bielorussia con uno.
Domani, sabato 25 luglio, semifinali e finali per junior… ci si gioca titolo e medaglie.
Occhio all’onda! Ettore Ivaldi – Campionati Europei Junior&U23 – Liptvosky 2009
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