Anche se un po’ in ritardo, vorrei esporre alcune precisazioni riguardanti quanto scritto da Ettore Ivaldi in un suo recente messaggio (Maggio 25, 2009, 07:14:48 pm) riguardante la gara di slalom di Limena, in quanto socio della società organizzatrice Canoa Club Padova Limena ed avendo partecipato direttamente all’organizzazione. Riporto qui di seguito parte del messaggio originale di Ivaldi:
“…Alla gara nazionale di slalom giovanile e master a Limena poi abbiamo toccato il ridicolo sia dal punto di vista tecnico (queste categorie dovrebbero restare al passo con i tempi per ciò che riguarda l’evoluzione sui tracciati di gara), sia dal punto di vista organizzativo. Uno speaker che certo non si può dire animasse la manifestazione o quanto meno tenesse informato su dati come tempo, penalità e classifiche. Una premiazione che forse neppure ad una festa di compleanno si riesce a fare così misera e senza senso: il direttore di gara era partito da tempo e nessuna autorità o rappresentanza si è notata. Eppure cosa dire? Responsabilità del Club che organizzava? Assolutamente no la responsabilità va ricercata altrove visto che si vuole far crescere le società, allora diamo l’opportunità a loro di poterlo fare togliendoci tanto di cappello per quello che da sole riescono a mettere in piedi e spingiamo perché un sistema, un’organizzazione, una metodologia possa diventare prassi comune dall’organizzazione di una gara alle squadre nazionali assolute e giovanili…”
Procedo con ordine. I tracciati delle due gare del 16 e 17 Maggio sono stati disegnati sicuramente in modo “classico”. Purtroppo non frequentando le gare internazionali non siamo riusciti a rimanere aggiornati dell’evoluzioni dei tracciati delle gare degli ultimi sei mesi (citate in un’altra sezione dell’intervento di Ivaldi), quindi la nostra gara giovanile e master probabilmente non è stata all’altezza tecnica di questo rapido cambiamento internazionale. In ogni caso, per quel poco che capisco di slalom mi è parso che diversi atleti siano riusciti ad interpretare in chiave “moderna” l’anacronistico tracciato. Faccio presente che nelle passate edizioni sono giunte lamentele per l’eccessiva tecnicità dei tracciati per le categori più giovani.
Per quello che riguarda il servizio di “speacker” abbiamo dovuto improvvisare all’ultimo momento per la mancanza dell’abituale “voce”, e per questo ringrazio ancora chi si è sacrificato per questo compito non certo semplice.
Premiazioni: avendole condotte io, mi sono reso poi conto di averle forse impostate in modo troppo informale e frettoloso, guidato dall’idea di “liberare” il più presto possibile i presenti per il viaggio di ritorno. Per via delle autorità l’assenza di rappresentanti locali è stata dovuta alla effettiva mancanza delle autorità, per via del commissariamento dell’amministrazione comunale. Per quello che riguarda i rappresentanti FICK non sono in grado di rispondere. Mi scuso con gli atleti e tecnici presenti che non hanno ritenuto idonea tale cerimonia, ma non ho certo voluto mancare di rispetto nei riguardi dei loro risultati conseguiti.
Vorrei aggiungere alcune mie considerazioni sul significato del messaggio di Ivaldi. Sicuramente mi ha lasciato l’amaro in bocca e mi ha anche avvilito un po’, non tanto per gli argomenti delle critiche (sempre ben accette, se costruttive), ma per come è apparsa la manifestazione sportiva alla luce della sua descrizione e dai toni anche poco gentili, per non dire offensivi, da lui usati. Agli occhi di chi non è era presente sicuramente sarà apparsa come un fiasco totale, organizzata da persone assolutamente non competenti, cosa a mio avviso non corrispondente alla realtà ed ingiusto nei riguardi di tutti i partecipanti all’organizzazione.
Esprime, poi, la sua opinione auspicando che possa nascere una prassi comune per l’organizzazione di questi eventi a carattere nazionale. Ben venga, ma dato che non esiste ancora, la gara di Limena viene organizzata da “onesti dilettanti” secondo il buon senso e la buona volontà dei tanti appassionati di canoa della Società. E visto che il CCPadova non è mai stata una società a valenza agonistica, anzi l’opposto, mi meraviglio come da quindici anni si riescano ad organizzare ancora queste gare, che, anche se a parer suo fuori tendenza, considero sicuramente non “dannose” per lo sviluppo dello slalom giovanile. Forse sarà la passione dei Soci per la canoa nella sua essenza, indipendentemente dai fini agonistici, a far sì che la manifestazione continui ad esistere. Sicuramente la canoa è in evoluzione e di certo è non intenzione della Società volerla bloccare. Per il futuro si cercherà di tenere maggiormente in considerazione questo importante aspetto, sempre che tale sviluppo sia compatibilecon le possibilità dell’organizzazione.
Cordiali saluti a tutti e ricordiamoci che la canoa si porta avanti con la pagaia.
Gianluca Boso – Canoa Club Padova Limena