Mi scuso, ma nell’intervento precedente parlavo di realtà. Qualcuno quindi può essersi chiesto qual è questa realtà che viviamo sui campi di gara e nei club? Oggi analizziamo l’attività giovanile e partiamo con i dati statistici sulle gare giovanili dove nelle tre gare fino ad oggi disputate (per il proseguo della stagione è prevista dal calendario per le categorie giovanili solo Vigevano il 4 e 5 luglio) abbiamo le seguenti medie: 7,3 Allievi; 2,0 Allieve; 14, 2 Cadetti; 2,2 Cadette; 12,3 Ragazzi; 2,0 Ragazze; 10,2 Master quindi per una partecipazione media di 50,2 atleti in rappresentanza di 10, 2 società.
Tralascio ogni considerazione tecnica al riguardo, ci sarebbero moltissime cose da dire, ma riserviamolo per un maggior approfondimento successivo.
Ora con i dati alla mano che cosa ha proposto il consigliere Mayr per cercare di spingere le società sotto l’aspetto tecnico aiutandole nella loro crescita? Crea la famosa circolare 43/2009: “Presentazione Progetto Nazionale Giovanile”. Bene! dopo sette pagine di taglia ed incolla (tecnica questa usata dal direttore tecnico dello slalom con grande maestria e sapienza) si giunge al dunque spiegando alle Società il processo delle “coordinate di tipo culturale” passando per gli aspetti soci-ambientali, le dimensioni educative e gli aspetti metodologici di una crescita sportiva armoniosa ed efficace. Dopo esservi divertiti nella lettura c’è tutta una serie di schede valutative da compilare. Quindi si stila tutta una serie di tabelle a punti per creare dei criteri di selezione. Selezione??!! Forse non ci siamo resi conto che non abbiamo i numeri per selezionare! Stiamo parlando di medie ridicole cosa vogliamo selezionare? Riguardatevi i dati riportati sopra per non perdere il contatto con la realtà. Al fine di tutto lo scopo è di organizzare due raduni a Valstagna e più precisamente dal 24 al 28 giugno e dal 19 al 23 luglio. Bene, due blocchi di lavoro costituiti da 5 giorni di allenamento compresi viaggio e ritorno a casa. A tutto ciò si uniranno 2 trasferte per due gare giovanili.
Conclusione: la proposta è decisamente inadeguata. Aggravante: la convinzione di fare un grande lavoro e venderlo come tale!
Si sa che se c’è un progetto (quelli attuati dalla Federazione fino ad oggi sono stati fallimentari si veda progetto donne e canadesi) si deve pensare ad un Piano B quindi proporrei:
costituire un campo fisso a Valstagna dove di settimana in settimana partendo dal 15 giugno fino al 15 settembre i giovani possono fare una serie di esperienze a 360 gradi, ovviamente coordinati e seguiti da professionisti. Chi sono i professionisti? E’ qui ritorniamo sulla banalità infatti Enrico Lazzarotto potrebbe essere facilmente utilizzato con un distacco dal Corpo Forestale dello Stato (e non si racconti che non si può visto che il presidente quando vuole sa ottenere molte cose in casa giallo-verde) affiancato da quegli atleti che magari sono rimasti fuori dalla squadra e che così hanno la possibilità di allenarsi e trasmettere le proprie esperienze ai giovani (una collaborazione per i distacchi si potrebbe attuare anche con la Marina Militare di Sarzana). Sotto l’aspetto logistico basterebbe alzare il telefono e parlare con Ivan Pontarollo, voi poi non vi dovete preoccupare di nulla vista la sua imprenditorialità, la sua disponibilità la sua competenza e conoscenza di anni di attività da professionista sia come atleta che come organizzatore: con fatti e non con parole. Scusate, su Enrico Lazzarotto, non spendo nemmeno una parola, mi sembrerebbe superfluo, visto che ritengo che molti sanno e apprezzano il suo sistema di lavoro e competenza, peccato solo che in questo momento ci si è letteralmente dimenticati di lui. Lo stesso sistema, che si potrebbe utilizzare con Lazzarotto, lo si potrebbe adottare con Cristina Giai-Pron grande esperienza (su di lei ovvio che non aggiungo nulla, sarebbe ancora una volta superfluo, mi ci vorrebbero dieci pagine per elencare le sue qualità ed esperienze). Dimenticavo, loro sono assolutamente allo scuro di tutto ciò, certo è che bisogna cercare di offrire opportunità a chi ha veramente qualche cosa da insegnare. Ad esempio lo sci di fondo, ma non solo vive grazie al Corpo Forestale che ha distaccato alle società e alla Federazione, diversi allenatori, sapete quanti?
Veniamo ai costi di questa operazione. Consideriamo un complessivo di 80 giorni di attività – il minimo per impostare un determinato lavoro tecnico con i giovani e i loro accompagnatori – per un complessivo di 50 ragazzi. Diciamo che il costo vivo si quantifica in 30 euro al giorno metà a carico della Fick e metà a carico delle Società, quindi con un investimento di 8.000 euro federali garantireste una attività importante e costruttiva. E qual è quel Club o genitore che pagherebbe 15 euro al giorno per offrire al proprio atleta o figlio questa grandissima opportunità?
Vi sembrano cose assurde? Pensate che già nel 1976 il buon Roberto D’Angelo aveva costituito per noi giovani un campo fisso a Valstagna. Partivamo appena finite le scuole e si tornava a casa pochi giorni prima dell’inizio del nuovo anno scolastico. Quanti ferragosti passati in quel del Brenta e alla sera: tombole in piazza! Poi nel ciclo che ho avuto l’onore di guidare la cosa era stata ripresa nel mese di Agosto per offrire ai club e ai giovani l’opportunità di prendere veramente contatto con il fiume cosa che purtroppo si è persa.
Non mi dilungo oltre, non vorrei essere pesante, spero che il concetto sia chiaro: l’unica cosa da fare è lavorare, lavorare con tanta umiltà e pazienza.
Nei prossimi giorni affronteremo le problematiche dei club chiedendoci quanti sono, chi opera nei club quali obiettivi hanno? Occhio all'onda! Ettore Ivaldi