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legge regionale pesca in umbria

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armando mattioli:
Grazie ragazzi,
accolgo volentieri il vostro invito e trasmetto le mail dei soggetti istituzionali su cui fare pressione:
prgiunta@regione.umbria.it; ambiente@regione.umbria.it ; asscultura@regione.umbria.it ; rifondazionecomunista@provincia.perugia.it ; partito.democratico@provincia.perugia.it;  pse@provincia.perugia.it;mf0910@mclink.it

Il testo potrebbe essere più o meno questo

"All'Ass.re Ambiente Regione Umbria
Lamberto Bottini

All'Ass.re Sport Regione Umbria
Silvano Rometti

Al Presidente Commissione Ambiente Provincia di Perugia
Fausto Cocciari

Il sottoscritto, presa visione della legge regionale 15/2008, ne chiede la modifica nelle parti che vietano o inibiscono il diritto di navigazione, perchè, aldilà di inconsistenti motivazioni di ordine ambientalista, sono chiaramente legate alla volontà di concedere ingiustificati privilegi ad alcune categorie di pescatori, in particolare quelli che applicano la cosiddetta tecnica di pesca no-kill, la quale è peraltro vietata per maltrattatamento agli animali nei paesi di più avanzata sensibilità ambientalista come la Svizzera.
Preme anche sottolineare che questa normativa è fomentatrice di divisioni e conflittualità tra pescatori e pagaiatori fluviali, mentre nella realtà prevalgono comportamenti di civile convivenza, compresa l'Umbria, a quanto ci risulta.
Si fa presente infine che ove tale normativa venisse approvata anche nella altre regioni di Italia, ciò implicherebbe la cessazione della attività canoistica fluviale.
Nel ringraziare per l'attenzione si porgono distinti saluti.
firmato"

Inoltre sono graditi vostri interventi su www.spoletonline.com dove Alessandro Lini del gruppo canoe foligno ha già aperto la campagna http://www.spoletonline.com/?page=articolo&id=123792.

Se volete scrivere a Legambiente questi gli indirizzi: legambiente@legambiente.eu, info@legambienteumbria.it , se gli scrivete, mandate una copia pure a questo indirizzo: mf0910@mclink.it.
Nel frattempo stiamo organizzando una controffensiva con i fiocchi, di cui la campagna di cki è una tappa importante; a presto nuove notizie.

Saluti
Armando Mattioli

stefano caprile CCN:
Per vostra conoscenza, la mia lettera e la risposta di Legambiente:

Oggetto: Vivere i fiumi e leggi ambientali

Spett.le Legambiente,
Consentitemi di manifestare il mio stupore. Per anni socio WWF, amante della natura e dell'ambiente, ho sempre pensato che chi ama la natura dovrebbe incoraggiare le attività che permettono alle persone di entrarvi in contatto. Più persone vivono la natura, più persone impareranno a rispettarla. E pertanto, oltre a praticare personalmente camminate nei parchi, mountain bike e canoa fluviale, insegno gratuitamente e accompagno canoisti principianti sui fiumi, perché imparino ad amare l'ambiente fluviale, e questo amore li spinga a rendersi parte attiva nel salvaguardarli.
Non è un caso che i canoisti siano sempre in prima linea quando c'è da battersi contro dighe e sbarramenti (anche su tratti non percorribili in canoa), e che siano i primi a sporgere denuncia quando, durante le loro discese, scoprono scarichi abusivi che inquinano i fiumi.
Il club a cui appartengo, il Canoa Club Novara, si è reso parte attiva nel collaborare con il C.I.R.F. al progetto di riqualificazione fluviale del torrente Agogna, e non siamo certo l'unico canoa club che si batte su queste tematiche.
Ora leggo l'articolo che riporto in calce, relativo alla legge sulla pesca.  Per salvaguardare i fiumi dalla pesca indiscriminata si è deciso di proibirne l'accesso ai canoisti?
Non avete pensato che i canoisti non sono nemici da combattere, ma collaboratori che operano per la salvaguardia dell'ambiente che amano di più?
Quale tipo di danno all'ambiente può procurare una canoa che galleggia sull'acqua, con propulsione a remi? Nessun rumore. Niente fumi. Nessuno scarico nell'acqua. Nessun prelievo di fauna o flora.
Mi sono sentito dire che "i canoisti camminano sul fondo del fiume". Avete mai visto un canoista in un fiume? Di solito si muove pagaiando nell'acqua, non camminando sul fondo.
Tuttalpiù un piede in acqua potrebbe mettercelo all'imbarco, o allo sbarco, se è un canoista poco esperto. Ma a questo si può ovviare facilmente identificando i punti di imbarco/sbarco, e vietando l'utilizzo di sbarchi intermedi.
Sinceramente, scoraggiando la fruizione del fiume, otterrete il risultato di aumentare, tra la gente, l'ignoranza sul valore che questi ambienti hanno. Andate a vedere come è conciato il Bussento, nel parco del Cilento. Non sono stati i canoisti a riempirlo di spazzatura così, ma la gente ignorante che non sa che il fiume non è una discarica, ma un bene da tutelare.
La gente che viene in canoa con noi questo lo impara. Sulle Alpi, per fortuna, potremo continuare ad insegnarlo. In Umbria, ahimè, non potranno più.
Peccato. Avrete fiumi senza canoisti, ma i pesci continueranno a morire per quello che la gente diseducata continua a buttarci dentro.

Cordiali saluti,

Ing. Stefano Caprile
Novara

______________________________________________________
Risposta di Legambiente Umbria:

Sig. Stefano
la rigraziamo per averci contattato e per il suo prezioso contributo.

Premettiamo subito che credo abbia interpretato male il ns. articolo sulla
nuova normativa sulla pesca e ambienti acquatici; molta strumentalizzazione si
sta facendo un pò ovunque pur non conoscendo la realtà dei fatti; così come
intendiamo precisare che Legambiente Umbria non è contro i sport fluviali, in
particolar modo la canoa river (io stesso sono un appassionato di nautica
fluvio-lacustre).
Non bisogna confondere una corretta fruizione basata sulla contemplazione e
conoscenza, come mi dice che Lei esercita e anch'io esercitato, con quello che
ormai da diversi anni si stava praticando sulle acque pregiate della Valnerina
( fiumi Corno e Nera), ovvero non attività commisurate alle capacità di carico
ambientali attraverso l'uso di mezzi a basso impatto come la canoa e praticate
in via del tutto amatoriale, ma attività commerciali di solo rafting intensive
in tratti di fiume con profondità media non superiore a cm 30 e alvei con
sezione non superiore a 5-6 mt. Nei periodi estivi quasi tutti i giorni le
discese di più gommoni con a bordo sino a sei persone con relative pagaie si
susseguivano ininterrottamente dalle ore 9.00 sino alle ore 18.00; ma a questo
doveva aggiungersi lo stress cui erano sottoposti gli habitat fluviali causati
da una serie di attività collaterali ( vari giochi in acqua, "ricerca
dell'oro", trekking river percorrendo in 15 20 persone gli alvei fluviali,
bagni di gruppo e tutto quello che poteva arricchire l'offerta) molto
impattanti per gli ecosistemi fluviali della Valnerina.
In sostanza km e km di torrente trasformati in dei veri e propri acqua park
sullo stile Mirabilandia o simili.
Quindi, come può ben capire quello che stava accadendo in Valnerina è cosa
completamente diversa dallo scoprire le virtù nascoste di un ambiente
incontaminato utilizzando un mezzo innocuo come la canoa se usata con
modestia; non a caso la nuova normativa in Umbria limita fortemente il rafting
individuando fiumi e tratti più congeniali, ma non la canoa che in forma
amatoriale può essere pratica nella maggior parte dei corsi d'acqua,
chiaramente fatta eccezione di quei tratti che per ragioni di salvaguardia
sono interdette a tutte le attività o se alcune, come la pesca, non lo sono
perchè severamente regolamentate, come nelle ZRS del fiume Nera dove non
possono pescare al giorno più di 25 persone suddivisi per settore in 11 km di
fiume.
Anche la pesca subirà ulteriori restrizioni nelle zone sottoposte a protezione
speciale come nel caso dei SIC appartenenti alla Rete di Natura 2000 della
CEE, e in misura proporzionale anche nelle restanti acque regionali.
Comunque, Legambiente in tutta questa storia sembra essere scambiata per il
soggetto a cui far rifermento e unico responsabile di provvedimenti di
divieto, ma non è così; noi siamo un'associazione di volontariato che si
occupa della salvaguardia dell'ambiente e politica sociale e cerchiamo di
proporci a chi governa il territorio, ma anche a chi lo vive, suggerendo
criteri di fattibilità sostenibile e compatibile con le risorse naturali.
Le scelte individuate dalla regione Umbria sono frutto di un ampia
partecipazione e studio del problema in tutti i vari aspetti tenuto dagli
esperti tecnico-scientifici che monitorano questi ambienti costantemente.
(università, province e regione).

Spero di averla rassicurata e chiarito la situazione reale.
In Umbria in canoa si potrà sempre andare, così come sarà possibile esercitare
rafting nei modi, luoghi e tempi stabiliti dalla normativa, che, ripeto, come
obiettivo non si pone il prioritario principio del divieto assoluto, ma al
contrario di stabilire le modalità più congeniali per un uso corretto e
sostenibile delle risorse naturali, principio questo sancito nelle attuali
normative comunitarie vigenti.
E' per questo che abbiamo ritenuto importante diffondere la notizia di questa
nuova legge in Umbria, una volta tanto è stata fatta una legge con principi
veri di salvaguardia; ora si tratta solo di saperla applicare.

Ringraziandola ancora per averci contattato, nella speranza di conoscerla nei
fiumi Umbri, la saluto cordialmente.

Legambiente Umbria
res. sett. acque
Marco Pippi

 

armando mattioli:
Caro Stefano ed amici del forum,
questi i dati salienti della questione pesca contro canoisti in Umbria su cui è intervenuto pippi di legambiente umbria.

1) ogni volta che i canoisti protestano per le restrizioni alla navigabilità dei fiumi in Umbria, Pippi cambia discorso ed attacca il rafting cattivo mostrando a parole di volerlo differenziare dalla canoa buona; dopodichè, alla prova dei fatti, non fa distinzioni, sia nei tavoli in cui si difendono gli interessi dei pescatori contro i pagaiatori, sia quando plaude ad una legge che penalizza indifferentemente rafting e canoa a favore dei pescatori, sia quando si tratta di contrastare l’apertura delle diga di nortosce per permettere i raduni di canaoa come si fa in tutta italia. Sono infatti 6 anni che legambiente nera-pippi hanno diffidato Enel-Endesa a non aprire la diga di nortosce per permettere raduni di canoa sul tratto più bello del Corno di circa 8 km. Quest’anno il tentativo lo hanno fatto gli amici del gruppo canoe roma ma il risultato è stato lo stesso: niet.

2) la nuova legge regionale difesa da pippi ha allargato il divieto di navigazione anche alle canoe “buone” nelle acqua a salmonidi, portandolo dal 1 novembre – 28 febbraio, al 1 novembre - 31 marzo; se qualcuno vi dicesse che tale legge verrà a adottata in tutta italia, come vi sentireste? Di fatto rappresenta un precedente pericoloso

3) avere vietato i rilasci temporanei di acqua dagli sbarramenti all’art 27 significa che nel tratto di 1300 metri della troticultura di biselli non sarà più possibile navigare in canoa, come si faceva da circa due anni grazie all’accordo tra rafting ed ittiocultura accodandosi ai gommoni proprio grazie a quei rilasci che la nuova legge vieta  seguito dell’azione fatta da Pippi (ho ovviamente la documentazione).

4) la legge sulla pesca dice chiaramente che gli sport nautici tutti sono incompatibili con la pesca e pertanto vanno limitati (!)

5) il tratto di pesca no kill di cerreto (9 km) ed altri tratti riservati alla pesca è dal 2003 che sono vietati tutto l’anno alla navigazione indifferenziata.

6) Io ci ho rinunciato, ma tu sei un ing. puoi spiegare a Pippi la legge di archimede in base alla quale un gommone naviga in 30 cm di acqua, mentre un pescatore n0? Al riguardo, gli puoi chiedere se nel tratto no kill vietato alla canoa i pescatori possono entrare in acqua?

Forse vi domanderete a questo punto come mai questo accanimento: basta che vi ricordiate che chi gestisce il tratto no kill di cerreto è lo stesso Pippi.
A questo punto è opportuno che, visto che Pippi si è scoperto, la questione la poniate oltre che alla segreteria di legambiente umbria (segretario@legambienteumbria.it) anche a Legambiente Nazionale, affinché faccia le dovute verifiche e dia una risposta magari super partes, non essendo direttamente coinvolta nella gestione del no kill e non avendo interessi diretti da difendere nei confronti della canoa.

Saluti
Armando Mattioli

maurizio bernasconi:
Ecco per conoscenza la e-mail che ho inviato oggi a Legambiente nazionale: "Alla Direzione Nazionale Lega Ambiente. Essendo stato per molti anni un socio attivo di Legambiente presso il Circolo di Borgosesia, mi sento in dovere di informarvi riguardo alla discutibile gestione del problema acque da parte del vostro rappresentante in Umbria sig.Pippi. A tale sopo allego di seguito l'ultimo intervento apparso sul forum nazionale dei canoisti www.CanoaKayakItalia  Presso tale forum potete constatare rapidamente la gravità e il danno della polemica in atto. Mi pare inoltre che agli occhi degli ambientalisti e delle comuni persone con un minimo di giudizio non non è certo positivo per Legambiente che il suo nome venga associato a una attività più o meno commerciale futile e insulsa come la pesca no kill. Distinti saluti Maurizio Bernasconi" (segue l'intervento di Mattioli).

maurizio bernasconi:
 Non per difendere l'assalto edonista e casinista dei turisti in muta in certi tratti di fiume, che dipende comunque dal fatto che i tratti praticabili sono ridotti al lumicino... Complimenti a Stefano Caprile per il suo intervento chiaro e convincente, molti non avrebbero resistito alla tentazione di definire la pesca no kill come un'attività cretina e sottilmente criminale. Stefano ha saputo esprimersi in modo perfettamente adatto alle circostanze. Ho una pessima opinione dell'ambientalismo cosiddetto scientifico di Legambiente e so che non si potranno portare quelle persone su posizioni diverse. Si comportano come un'azienza centralizzata che detiene certezze. Il loro impegno è profuso principalmente nel coltivare rapporti con enti e aziende a livello locale e nazionale. Fanno la politica della botte piena e della moglie ubriaca. Il progresso con le sue conseguenze sarebbe inevitabile, anzi va bene, basta che venga temperato con soluzioni tecniche adeguate. E' una forma di positivismo estremo e assurdo, con risvolti ridicoli. Cosicché scompaiono gli inceneritori e appaiono i termovalorizzatori, la pesca diventa no kill, la canoa diventa: canoa-river, le fonti energetiche rinnovabili fanno la loro comparsa fra le voci di finaziamento privilegiate e si fa fuori anche l'ultimo 5% dei corsi d'acqua superstiti. Questa politica ottiene facilmente una notevole visibilità mediatica e distoglie il pubblico da una presa di coscienza più netta e decisiva: cioé quella che sarebbe necessario finalmente cambiare drasticamente il nostro sistema di vita.

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