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legge regionale pesca in umbria

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Marco Panebianco:
Ma quante trote abbiamo mangiato nei primi giorni di Grand Canyon grazie ai nostri pescatori Lorenzo Tosi e Marco Nocentini.


--- Citazione da: MaurizioGuidaFICT - Novembre 13, 2008, 09:56:19 am ---
- Il Gran Canyon del Colorado - USA;


--- Termina citazione ---

armando mattioli:
Ringrazio Massimo Bianchi, di cui è stato pubblicato un intervento su Spoletonline: http://www.spoletonline.com/?page=articolo&id=123886
Questo tipo di interventi, che non destano clamore mediatico al contrario dei giornali, sono comunque letti da tutti gli attori della vita politica e sociale del territorio e sensibilizzano senza creare clamore, ponendo le condizioni per una riflessione politica seria, che per noi è un obiettivo fondamentale e su cui stiamo lavorando con pazienza.
Forza ragazzi, non siate timidi, date un contributo diretto alla nostra iniziativa in difesa del nostro diritto a navigare.
Saluti
Armando Mattioli

maurizio beccafichi:

----Messaggio originale----
Da: mauriziobecc@tiscali.it
Data: 16/11/2008 13.18
A: <info@spoletonline.com>
Ogg: Umbria, sviluppo economico, ambiente e divieti.

Ho letto con molta attenzione le lettere a voi pervenute in merito alla
Legge regionale del 28 ottobre u.s. per la salvaguardia degli
ecosistemi acquatici.
Premetto che da oltre 20 anni, come dirigente di Confartigianato
dell'Umbria mi occupo di sviluppo economico della Regione Umbria in
quella che, credo, sia la direttirice che ormai tutto il sistema
politico ed economico debba e voglia seguire.
Per i non addetti ai lavori dirò che l'Umbria, per le sue
caratteristiche di piccola regione poco antropizzata e sviluppata da
punto di vista industriale si sta caratterizzando sempre di più come
luogo di attrazione turistica legata all'ambiente, alla cultura,
all'enogastronomia e all'artigianato artistico. Tutto o quasi si è
sviluppato in questi anni in tal senso: documenti programmatici, scelte
politiche, sistema ricettivo (agriturismi e laboratori dell'artigianato
artistico), sistema museale, ecc.
Secondo le più recenti indagini il turista chi sceglie l'Umbria per
le sue vacanze lo fa perchè in Umbria trova queste caratteristiche
distintive.
Come Confartigianato Umbra abbiamo fatto delle ricerche confrontando
questo modello con altre aree europe aventi caratteristiche similari
all'Umbria: In Provenza, in Slovenia, in alcune regioni della Spagna,
ecc.
Parlando con i decisori politici di tali "distretti territoriali"
abbiamo scoperto il termine intrigante di "complicità". In questi
territori, attraverso questo semplice concetto tutti i soggetti che a
vario titolo sono "complici" dello sviluppo (Istituzioni, Associazioni
di categoria, Aziende di Promozione turistica, Associazioni
ambientaliste, ecc) lavorano nella stessa direzione.
Da noi non avviene, o meglio, da noi c'è chi rema contro per
interessi apparentemente ambientalistici che, a guardar meglio,
scopriremo essere prevalentemente economici.
Vengo al dunque. Da alcuni anni stiamo scoprendo come alcune attività
sportive,  che gli anglosassoni (arrivano sovente prima di noi)
definiscono outdoor, quali l'escursionismo a piedi, il cavallo, il
deltaplano, la vela, il rafting e la canoa, ecc.,  portano in Umbria
tanti appassionati i quali, con le loro famiglie,mangiano, dormono,
acquistano i prodotti tipici, visitano i musei e diffondono il verbo.
E' singolare e permettetemi alquanto buffo che Legambiente Umbria 
per le attività specificatamente fluviali sopra citate, che per nostra
fortuna potrebbero essere praticate tutto l'anno per le caratteristiche
idrogeologiche uniche della nostra regione,  parli di "forme
commerciali intensive impattanti per ambienti fragili e modesti".
Caro Sig. Pippi, responsabile settore acque di Legambiente umbria è
proprio sicuro che questo sia il problema? Ma dov'è Legambiente quando
i fiumi vengono inquinati, cementificati, quando il nostro ambiente,
ripeto patrimonio unico per lo sviluppo dell'Umbria, viene martoriato e
mortificato.
E' proprio sicuro che un gommone che scivola sulle rapide con quattro
bambini sorridenti crei tali devastazioni.
Mi dicono che Legambiente Umbria abbia in gestione i tratti no kill
per la pesca e che per questo Legambiente riceva a vario titolo danaro
e siccome spesso (purtroppo solo in Italia) i pescatori vedono tutti
gli altri fruitori dell'ambiente fluviale come il fumo negli occhi,
Sig. Pippi, dobbiamo pensar male?.
Cordiali saluti.

Maurizio Beccafichi
da 20 anni
Confartigianato Imprese Umbria
Sviluppo Economico

armando mattioli:
Ragazzi,
dopo la cannonata di Beccafichi (altre ne sono in arrivo dai soggetti più diversi), diamo inizio alla seconda fase della campagna per riprenderci la navigazione libera in Umbria. La stiamo preparando in silenzio da 2 settimane, abbiamo creato uno schieramento a nostro favore molto ampio e di composizione molto etorogenea che creerà  molto disorientamenteo nello schieramenteo avversario, che comincia a dare i primi segni di preoccupazione. Mi aspetto decine di mail agli indirizzi che vi ho dato, prima di martedi mattina, quando avrò l'incontro in assessorato all'ambiente.
Propongo intanto di indire una manifestazione sul nera tratto no kill per il 30 novembre; dobbiamo far vedere ai politici che non scherziamo e che questa sarà una battaglia seria.
Saluti
Armando Mattioli

renzo monelli:

Se mi è consentito da lombardo, quindi con frequenza molto saltuaria della vostra regione, oltre a corroborare quello che lei ha già detto, vorrei evidenziare che sopratutto nelle zone boschive limitrofe alle strade, meta evidente di mangini dei domenicali, , sono presenti sempre nascosti in mezzo agli arbusti. scatolette per pastura, sacchettini di piatti di plastica, bicchierini, tovagliolini e pattume vario. Questa abitudine impedisce, tra l'altro, il facile smaltimento da parte dei servizi di raccolta, in quanto gli spazzini mica possono girare per i boschi dove sono occultati i rifiuti che se fossero almeno depositati vicino alla strada, potrebbero dare la possibilità di un servizio di raccolta ,mettiamo, mensile. C'ha badato Legambiente? Posso assicurare che noi canoisti nel nostro bagaglio non abbiamo piattini e bicchierini anche perchè siamo spendaccioni e ci facciamo un panino in trattoria. L'unico rifiuto che produciamo è il materiale che dimentichiamo e sicuramente qualcuno lo raccoglie. Dove poi passa una canoa, i pesci non depositano le uova. Perciò dove sta il danno? Tra di noi c'è sempre qualche eroe volonteroso che si preoccupa di ripulire gli alvei da ciò che qualche maledetto ci butta dentro (lavatrici frigoriferi televisori biciclette auto persino un tir). Lo fa Legambiente? Si preoccupa Legambiente della devastazione dei fiumi che l'interesse privato per la produzione di energia arreca, in alcuni casi addirittura fermando la riproduzione dei pesci che non possono più risalire e modificando irrimediabilmente la natura stessa del corso d'acqua quando basterebbero un po' di studio e due lirette in più e si farebbero cose molto diverse? Legambiente dovrebbe incentivare e ringraziare il Signore che esiste ancora qualcuno che frequenta i fiumi perchè li ama e non per sfruttarli o trattarli da fogne. Cordialissimi saluti e mi scuso se per caso sono andato fuori tema ma le condizioni dei nostri torrenti peggiorano ogni giorno di più e io sono triste (eufemismo).

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