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Pagaia Groenlandese o Tradizionale

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Marco Lipizer:
Scusa, mi sembra un concetto molto banale il fatto che la tecnica corretta, anche a velocità turistica, aiuti a consumare meno energie. Per tecnica corretta intendo non alzare di più la spinta che a velocità via via più basse deve essere abbassata con qualunque pala perchè la pala e soprattutto la spalla "pesa" e va a stancare maggiormente (ti assicuro che io come maratoneta ho una spinta MOLTO più bassa di un velocista puro). Qua si parla di spinta della gamba e torsione del busto grazie ai muscoli addominali. E' chiaro che più la pagaiata è bassa minore deve essere l'angolo della pale perchè si effettua uno svincolo minore, ma vorrei studiare con dei filmati l'angolo ottimale della pagaiata anche con la pala groenlandese. Comuqnue ti assicuro che una variazione di 5° sono un'enormità per chi ha fatto assimilare (meccanizzare) al proprio corpo un certo movimento (corretto).
Ti assicuro che "imparare" ad usare una pala a cucchiaio non è per niente difficle, anzi è naturale. Quando faccio i corsi di canoa, agli allievi faccio utilizzare ovviamnete le prime volte le classiche Azzali affinchè possano apprendere la sensibilità dela pala in acqua, ma una volta appresi (e molto velocemente perchè la pagaiata corretta è un movimento naturale e spontaneo se viene insegnato nel modo giusto) gli elemetnti della tecnica corretta, li faccio provare la pala a cucchiaio e sono tutti entusiasti e la adoperano senza alcuna difficoltà. L'unica svantagio, come ho già detto, può risultare nell'esecuzione degli appoggi che gioco forza devono essere modificati.
Marco

nikemerlino:
Qualche anno fa ho ordinato diverse pale a cucchiaio da Zastera il quale dispone di un modello di pala molto piccolo.
Tutti i miei piccoli atleti di allora, dagli allievi in su, hanno usato queste pale, ovviamente con economoci e morbidi manici in fibra... Insegnare a pagaiare a "cucchiaio" ad un ragazzino è semplice, basta poco. Non mi sembra altrettanto facile farlo ad adulti che magari pagaiano da anni in maniera scorretta ma è solo questione di un po' di tempo in più...

Quanto al costo energetico risparmiato ho potuto notare questo, si consuma meno con miglior tecnica a PARITA DI VELOCITA per i seguenti motivi:
normalmente chi pagaia in maniera incorretta commette principalmente 3 errori, la passata in acqua è lunghissima ( crede di fare bene), non usa le gambe, non usa la rotazione del tronco.
Tutto alla fine è a carico degli avambracci che si stancano per mantenere una certa velocità magari imposta dal gruppo. Una tecnica corretta distribuisce il carico su diversi settori muscolari e vitando il sovraffaticamento locale, questo, alla lunga, fa differenza e si riflette sul costo energetico generale.
Su questo tema ho capito molte cose iniziando a fare lunghe randonee in bicicletta.
La letteratura sulle gran fondo in bici 180-200 km è vasta così come quella sulla maratona in kayak.
Grandi atleti come Marco oltre all'esperienza personale possono attingere da varie altre esperienze documentate. Sono rimasto molto colpito dal comportamento del fisico umano dopo 30 ore di bicicletta ininterrotte. Molte cose che credevo sul costo energetico si sono rilevate infondate e mi sono reso conto che non c'è una grande conoscenza sui comportamenti fisici "oltre misura".
Grandi kayakers come Paul Caffyn e altri chissà quante cose potrebbero insegnarci....
Però forse stiamo uscendo dal tema e forse si rischia di annoiare e non interessare.

claudio

p.s tante mail a causa del mal di gola che mi colpisce, appena guarisco, sparisco....

silvano:

--- Citazione da: Marco Lipizer - Ottobre 24, 2008, 11:14:48 am ---Scusa, mi sembra un concetto molto banale il fatto che la tecnica corretta, anche a velocità turistica, aiuti a consumare meno energie. Per tecnica corretta intendo non alzare di più la spinta che a velocità via via più basse deve essere abbassata con qualunque pala perchè la pala e soprattutto la spalla "pesa" e va a stancare maggiormente (ti assicuro che io come maratoneta ho una spinta MOLTO più bassa di un velocista puro). Qua si parla di spinta della gamba e torsione del busto grazie ai muscoli addominali. E' chiaro che più la pagaiata è bassa minore deve essere l'angolo della pale perchè si effettua uno svincolo minore, ma vorrei studiare con dei filmati l'angolo ottimale della pagaiata anche con la pala groenlandese. Comuqnue ti assicuro che una variazione di 5° sono un'enormità per chi ha fatto assimilare (meccanizzare) al proprio corpo un certo movimento (corretto).
Ti assicuro che "imparare" ad usare una pala a cucchiaio non è per niente difficle, anzi è naturale. Quando faccio i corsi di canoa, agli allievi faccio utilizzare ovviamnete le prime volte le classiche Azzali affinchè possano apprendere la sensibilità dela pala in acqua, ma una volta appresi (e molto velocemente perchè la pagaiata corretta è un movimento naturale e spontaneo se viene insegnato nel modo giusto) gli elemetnti della tecnica corretta, li faccio provare la pala a cucchiaio e sono tutti entusiasti e la adoperano senza alcuna difficoltà. L'unica svantagio, come ho già detto, può risultare nell'esecuzione degli appoggi che gioco forza devono essere modificati.
Marco

--- Termina citazione ---

Quanto dici è perfetto.
Devo però dire che forse la groenlandese "impigrisce" il lavoro del corpo e se molto spesso (sempre) vedo la gente in mare pagaiare solo con le braccia...(braccia? solo quella che tira! :D), chi usa la groenlandese la vedo quasi dimenticarsi di pagaiare... :D :D
Forse per questo gli amanti della "groenlandese" fanno medie così basse. Ma la colpa non è nella pagaia che ho verificato rendere al massimo, in andatura turistico veloce (che è quella più interessante nei lunghi raid non agonistici), 1 minutino scarso a km rispetto alla cucchiaio.
Non dimentichiamo poi che gli eskimesi usavano kayak da 10 kg circa dove il loro fantastico stuzzicadente aveva sicuramente un rendimento diverso  rispetto a chi la usa ora con 30 kg di kmar che si vedono in giro ;) 

francescogambella:
in occasione delle traversate olbia-ostia,corsica-ostia, messico-cuba ho utilizzato una pala wing e mi sono trovato benissimo specialmente quando durante la messico cuba mi sono trovato ad affrontare una coda di una pertubazione ,e li menano.durante il giro d'italia in kayak invece una pagaia da maratona della werner full carbon e mi sono trovato altrettanto bene,per la prossima maratona mombasa malindi 5-8 novembre 2008 utilizzerò una pala della werner full carbon mod.cyprus peso 3oogr la utilizzo da circa un anno ed al momento non la cambierei per nulla.concludo dicendovi che da agonista amo il gesto atletico della pagaiata una danza,bello da vedere e da  fare. comunque pagaiate con la wing,con la groelandese,con una pala classica ,con le mani ,le gambe fate un pò come ve pare l,importante è pagaiare ed essere sempre di più in kayak.
bella di gambella

emanuele mattei:
Salve a tutti,sono un canoista che ha iniziato a muovere le prime pagaiate in fiume e dopo 20 anni è passato al mare.Io personalmente pagaio con tutti i tipi di pagaia a secondo il mio stato d'animo e quello che voglio fare.E' evidente che se dovessi partecipare ad una gara mi presenterei con una pagaia performante con pale a cucchiaio ma visto che non faccio agonismo non mi pongo il problema.Ben vengano le discussioni fatte con civiltà ed educazione e dal mio punto di vista mi associo al collega Francesco Gambella,(l'importante è pagaiare)
un saluto a tutti

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