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Pagaia Groenlandese o Tradizionale

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maurizio bernasconi:
Cari amici. Piccola provocazione. Vedo (quasi) ogni giorno parecchie decine di canoisti (a Nervi). Si usa di tutto: canoe da slalom, plasticoni dai 180 cm. in su e reperti di ogni epoca. Quelli che sanno pagaiare usano le barche da discesa fluviale e logicamente, in maggioranza, pagaie Wing. Stranamente il surfsly non ha ancora sfondato da queste parti, forse anche perché d’inverno risulterebbe meno protettivo. Quelli che usano il kayak da mare, che veramente di rado si possono definire veri kayak da mare perché sono corti (anche se rievocano grossolanamente le forme), salvo eccezioni si fanno notare per l’andatura pigra, per le traiettorie approssimative e per l’esorbitante sovraccarico di accessori. Anche nelle più torride giornate estive esibiscono guantini, giacche ad acqua norvegesi, dotazioni industriali di ammennicoli e strumentazioni oceaniche. Il tutto in occasione di giretti per lo più accessibili anche al pattino. Per capire gli interrogativi amletici sull’uso di pagaie cinesi o groenlandesi dobbiamo studiare questa mentalità feticista. Certo, se qualcuno ignora il gesto della pagaiata tutte le sue valutazioni sull’efficienza di una pagaia sono chiacchiere. Chiacchiere però talvolta divertenti. In generale, per esempio, questi flattinati pezzi di legno potrebbero decorare i muri di qualche pizzeria. Mi pare che la pagaia arcaica sia un oggetto interessante da studiare nel suo contesto, che renda agevolissimo l'eschimo e che risulti essere l'attrezzo migliore per spingere un kayak se si è rinunciato completamente ad imparare a pagaiare. Per senso di giustizia mi sento in dovere di riconoscere a “marini” la pazienza, infatti sono in grado di gravare sul kayak per ore, più di quanto resisterebbe il più forte maratoneta. E’ evidente che esisteranno da qualche parte anche dei canoisti di mare in grado di effettuare degne imprese e forse persino di eseguire un gesto che somiglia alla pagaiata, tuttavia non li potremo incontrare perché saranno certamente impegnati in qualche traversata chissà dove. Ben inteso ognuno è libero di trascinarsi come preferisce, come pure, per fortuna, è libero di farsi una mangiata di pesce o altre cose del genere. Resta il fatto che la conoscenza e la pratica della tecnica corretta sono valori, per qualcuno, irrinunciabili e fanno parte dell’educazione e del rispetto del corpo umano. Ciao a tutti.

nikemerlino:
Discussioni infinite.....
Ovviamente ognuno è libero di andare come vuole e con quello che vuole, questa è la mia esperienza:

Canoa da discesa, Zastera modello Burton pala Large cm 210
Surfski, Knysna modello Lettman 1 (media) cm 207
Torrente, Werner ShoGun cm 197
Olimpica Zastera modello Burton pala Large cm 215
Slalom, Zastera double torque Large cm 202
Kayak da mare Knysna modello Lettman 1 (media) cm 207 oppure Werner Shuna cm 215 a seconda delle condizioni e del carico.

Trovo le groenlandesi bellissime, così come i kayak in legno autocostruiti ma non penso di usarli.
Vorrei solo aggiungere un' altra provocazione a quella di Maurizio a proposito del significato di resistenza o di lunga durata.
Ho letto che la groenlandese facilità le lunghe percorrenze perchè meno stressante.
Bene, se ho davanti 50 km di mare io impiego circa 6 ore. Normalmente pratico una sosta di 5/10 minuti ogni 2 ore, quindi la barca viaggia ad una media costante di 9.5 kmh (ovviamente con mare calmo senza vento).
Dopo 6 ore, mi lavo, mangio uno stuzzichino, monto la tenda, stendo i teli su cui stendermi, se ho alberi piazzo un amaca, incomincio a pensare a cosa mangiare, poi tiro fuori il fornello e mi faccio un succulento piatto di carboidrati con proteine annesse, il tutto accompagnato con del vino possibilmente locale, lavo le scodelle e le pentole e finalmente mi rilasso con un buon bicchiere di grappa, a quel punto scorgo, ancora lontano, il pagaiatore con quella lunga pagaia in legno sottile sottile che era partito alla mia stessa ora dalla stessa spiaggia, lo vedo scendere, stanco ma felice per aver pagaiato 9 ore e mezza.
Morale della favola, io dormirò 3 ore e mezza più di lui per tutti i giorni del viaggio.....
claudio

Giovanni Chiola:

--- Citazione da: mariograziani - Ottobre 17, 2008, 08:13:48 am ---... la pagaia wing.Se usata correttamente si usa principalmente i muscoli del dorso per fare la pagaiata e non le braccia.Il risultato che ce meno stress su i tendini e la pagaiata e fatta con gruppo di muscoli grossi.Questo risulta in migliori prestazioni e meno possibilita di tendinite.Usando la pagia wing si usa le gambe per spingere contro i puntapiedi e la rotazione del dorso per dare piu forza a la pagaiata.Ergonomicamente la posizione e piu coretta di quella che ho spesso visto quando e usata la pagaia groenlandese.
...

--- Termina citazione ---

Per quel poco che ho imparato nell'ultimo anno, da quando ho cominciato a pagaiare con un po' di continuita` in mare, quello che dici e` vero indipendentemente dalla pagaia che usi.
La rotazione del busto e la spinta di gambe sono fondamentali per andare veloci e senza fatica. Se hai imparato a pagaiare lo fai sia con la pagaia tradizionale che con quella groenlandese (e con qualsiasi altra, immagino). Se non hai ancora imparato a pagaiare, allora non importa quale pagaia usi (male).

Ciao,
Giovanni

Giovanni Chiola:

--- Citazione da: nikemerlino - Ottobre 17, 2008, 05:57:53 pm ---...
Ho letto che la groenlandese facilità le lunghe percorrenze perchè meno stressante.
Bene, se ho davanti 50 km di mare io impiego circa 6 ore. Normalmente pratico una sosta di 5/10 minuti ogni 2 ore, quindi la barca viaggia ad una media costante di 9.5 kmh (ovviamente con mare calmo senza vento).
...

--- Termina citazione ---

Mi pare che partendo dalle pagaie si sia arrivati a discutere sui possessori e utilizzatori "medi" delle stesse.
Terrei distinti i due argomenti.
Se vogliamo confrontare pagaie diverse lo dobbiamo fare a parita` di pagaiatore, sia in termini di capacita` sia in termini di allenamento e forza fisica.

Io personalmente ho (piu` o meno)  imparato prima con la pagaia "normale in legno" (le buone e vecchie Azzali di qualche decina di anni fa), poi circa un anno fa mi sono  "convertito" alla groenlandese a seguito di un po' di fifa in mare vicino a Bergeggi con forte raffiche di vento.
Da un mese circa mi sono procurato una pagaia in carbonio che ho ruotato di 45 gradi (per ridurre la differenza rispetto alla groenlandese), ed ho cominciato ad alternare sistematicamente l'uso delle due per cercare di imparare a pagaiare meglio con entrambe.

La mia personale impressione a questo punto e` che dal punto di vista della propulsione le due pagaie si equivalgano, almeno per come (non) le so (ancora) usare io adesso.

Per quanto riguarda velocita` e resistenza, secondo me la pagaia influisce quasi zero.
Ho appena cambiato kayak, passando dai plasticoni sformati ad un vero kayak da mare, e a parita` di allenamento e mie (in)capacita` sono balzato da 3.5 nodi a 4.5 nodi di velocita` media, che riesco a tenere per tre o quattro ore (con brevi soste di un paio di minuti per bere ogni mezz'ora), sia con la pagaia greenland che con quella in carbonio.

Per me l'unica vera differenza tra le pagaie rimane nelle manovre, dove la pala stretta e lunga della greenland mi facilita. Appoggi ed eskimo ho imparato a farli con la greenland, ed ora riesco a farli anche con l'altra pagaia, ma per il momento ancora con maggiori difficolta` e minor confidenza.

Ciao,
Giovanni

Marco Lipizer:
Come immaginavo questo thread a provocato forti discussioni tra gli "Agonisti" e in "Non-agonisti".
Io ovviamnete provengo dal mondo dell'agonismo e quindi sono di parte, però avendo partecipato al corso di maestro di canoa e avendo conosciuto diversi pagaiatori "tradizionali" ho avuto modo di discutere e di farmi un'opinione abbastanza precisa.
Fino ad un anno fa in effetti non avevo idea di cosa fosse la pala groenlandese, ma devo dire che avendola provata ha i suoi pregi e i suoi difetti. Sicuramente grazie alla lunghezza e al fatto di essere un "pezzo di legno" ti permette di fare certe manovre, soprattutto appoggi ed eskimi, con estrema facilità e sicurezza, mentre come sanno gli "Agonisti" una pala a cucchiaio pesa in acqua e dopo un po' non da più appoggio. Per quanto riguarda gli altri aspetti, non capisco come si possa dire che la groenlandese va meglio con il vento. La pala ha la stessa superficie ed e' sempre ortogonale al movimento della canoa. Con la mia pagaia a cucchiaio (termine più corretto rispetto a wing), pagaio tranquillamente con 70 km/h di bora a Trieste.
Poi c'e' il fattore tecnica, che è uguale per tutte le pale, ma purtroppo ogni tanto sento dire delle puttanate giustificate dal fatto "ah, ma io uso la groenlandese!". Non c'e' niente da fare: spinta della gamba e rotazione del bacino, torsione del busto, lavoro di spalle, braccia sempre tese! I pilastri della pagaiata!! Allora va benisssimo qualsiasi pagaia! Certo se la pala ha più rendimento, ovvero sta più ferma in acqua mentre mi tiro in avanti, o andrò più veloce o a parità di velocità farò meno fatica! E questo è un apetto importante anche per la sicurezza.
Comunque poi ci sono i gusti personali: e' come sciare o in pista, o in fuoipista o di fondo o con gli sci da telemark; ad ognuno la sua estetica e il suo modo di andare in canoa.
In definitiva le pagaie tradizionali sarebbero da eliminare, perchè hanno gli stessi svantaggi (e assolutamnete la stessa tecnica) ma nessun vantaggio rispetto al cucchiaio. Certo, costano poco e son facili da trovare. Le pale groenlandesi: bellissime e facili da manovrare. L'unica cosa che non capisco però è perchè l'impugnatura e' così stretta. Però vi assicuro che son da provare.
Taglio qui perchè divento troppo lungo, ma sarebbe da fare un appunto anche sugli angoli.
Ciao,
Marco

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