Spazio Federazioni > Discussioni FICK

Quale futuro per lo slalom ?

<< < (2/9) > >>

Maurice:
Carissimo Maurizio,
Noto con piacere che sei sempre dei nostri, a dire il vero + discesista che slalomista, comunque eri, sei e resterai sempre un canoista. Le domande le poni a Skillo, non voglio sostituirmi a lui nelle risposte. Credimi se ti dico che purtroppo nell'ambiente dello slalom "girano" personaggi che hanno fatto dell'odio, delle ripicche, dell'arroganza e dei dispetti una ragione di vita. Ho appena letto la lettera aperta del presidente del canoa club Brescia al presidente federale, leggila, è uno spaccato di quello che succede, la pura verità, purtroppo ! Personalmente penso che anche il nostro presidente federale, che tu conosci bene da almeno un trentennio, nutra qualche perplessità sul modus operandi di qualche consigliere federale o comunque di qualcuno dello staff tecnico. Sono convinto che nello staff tecnico ci siano anche persone "pulite " intendo persone che quando prendono una decisione pensano solo al bene della canoa. Quello che è successo a Brescia invece è solo ripicca, basta andare indietro nel tempo per capire il perchè. Penso anche che non ci sia la voglia, da parte di qualcuno di mettersi in gioco, si accettano cioè passivamente decisioni che nulla hanno di tecnico pur di restare in sella, a cosa ? a questo punto ad un ciuco !!!!
visto che secondo te, di varenne non ce ne sono. E' vero, di slalomisti in Italia ce ne sono pochi, io aggiungo pochi ma buoni, sai com'è, se restano pochi, bassi saranno i costi per la federazione, come dice il saggio..... a pensar male a volte ci si azzecca !!!     

Flavio di CKI:
Attenzione, per evitare equivoci prego "Maurice" di firmarsi" al fine di evitare polemiche.
Ho scoperto che il messaggio che ha postato oggi non aveva la sua firma ma quella di un altra persona, da quello che mi dicono si tratta di un messaggio inoltrato.
La copia  è stata spostata in una sezione non visibile al pubblico.

Grazie
Flavio

Skillo:
Caro Maurizio e cari amici che leggete, pensando di parlare a persone del settore non mi sono posto il problema di illustrare i fatti  e di fare nomi e cognomi,  ...  ma posso rimediare.

Lo slalom è una disciplina in cui esistono la componente tecnica, la componente "fisica" e la componente psicologica così come in tutte le discipline sportive che mi vengono in mente.
Oltre a queste componenti esistono molti altri aspetti che riguardano la logistica, i rapporti umani, la capacità di sapersi adattare, ecc. ma che ora non prendo volutamente in considerazione preferendo parlare di ciò che credo essere le tre componenti principali a contribuire alla formazione di un buon atleta.
Per anni ci si è scervellati nell'attribuire percentuali alle prime due voci disinteressandosi della terza: rendo merito alla presente gestione che ha voluto e saputo trovare nella collaborazione con Beppe Vercelli quella che tutti ritengono essere la miglior soluzione possibile.
Detto questo, cominciano i miei dissensi su quasi tutto il resto.

Baron ha da subito ribaltato il "vecchio" rapporto tra tecnica e preparazione atletica, che vedeva la prima come obiettivo principale,  fondando tutta la filosofia della sua gestione sulla fornitura agli atleti di gran programmi nei quali di tutto si parlava fuorchè di tecnica.
Così gli atleti, esclusi quelli abituati a lavorare con lui, si sono trovati a seguire allenamenti cui non erano abituati e che non condividevano (e alcuni non condividono tuttora) senza alcun sostegno tecnico federale e con l'ordine di scuderia del: "o magnate 'sta minestra o saltate dalla finestra".
Obtorto collo, molti si sono adeguati (almeno a parole), altri stavano per appendere la canoa al chiodo. Proprio in quel periodo ho offerto una "tecnica" mano al C2 Benetti/Masoero e ho proposto alla federazione di rendermi utile interfaccia tra Baron e il C2.
Grazie a Caldera la cosa si è resa possibile ed è stato allentato un po' il guinzaglio col C2 arrivando a permettergli anche un paio di raduni personalizzati ai quali, tra un aereo perso e un altro pure, ho preso parte anche io e che hanno permesso a loro, e a chi ha voluto/potuto, di fare in acqua mossa della tecnica bell'e buona con tanto di analisi tecnica e ricerca delle soluzioni alla fine di ogni percorso.
Tanto per chiarire maggiormente, "analisi tecnica" e "ricerca delle soluzioni" sono cose che Baron non sa fare esattamente come io non so mettere giù programmi di preparazione atletica come quelli che sa redigere lui.
La collaborazione tra me e la Fed si chiude ai mondiali di Praga per svariati motivi tra i quali quello economico (poichè essendo io sulla carta solo un istruttore, vengo rimborsato solo per quello che compete agli istruttori), ma i risultati ci sono stati comunque e la mia collaborazione col C2 non si è mai fermata e i buoni frutti esistono anche se ufficialmente se ne misconosce l'agricoltore.
Erik ed Andrea hanno agguantato podi con una continuità che mai equipaggi italiani avevano osato sognare e in un crescendo che ha logicamente fatto sperare in un metallo olimpico.
Ma per arrivare così in alto nella più importante gara che esista, si sarebbe dovuto offrire agli atleti il massimo possibile.

Buonfiglio ha detto agli atleti: "Ditemi cosa vi serve".
Gli atleti hanno risposto per filo e per segno e hanno ricevuto ... niente.

Io sono sempre stato ben conscio della "simpatia" di cui godo in Federazione (e oggi non miglioro di certo) e non mi sarei mai aspettato una convocazione alle Olimpiadi per aiutare i "miei" amici perchè so bene che in queste occasioni le sgomitate per un posto in prima fila sono prassi comune e la lista dei pretendenti troppo lunga per il mio "ranking" federale; ma che non si sia VOLUTO portare un tecnico "tecnico" nemmeno nei due raduni precedenti a quello olimpico, questa è cosa imperdonabile.
Su un canale come quello cinese, con acque da far rimbambire un salmone, e in vista di gare di quel livello, si è preferito limitarsi a Baron e al fisioterapista!
Non tocco l'argomento degli allenamenti proposti agli atleti durante quei raduni perchè non è alla mia portata, ma ho sentito fortissime proteste anche su questo aspetto.

Per finire, propongo le mie alternative.

So che un certo tecnico è uso dire agli atleti una frase che non sentivo dai tempi di D'Angelo e che condivido al mille per mille (pur non avendo eccessive simpatie per l'esule eporediese): "Ai raduni facciamo tecnica, la preparazione fisica la curate a casa."
Sicuramente questo ragionamento è soggetto alla variabile "tempo", poichè più ne passi in raduno e più devi pensare all'aspetto condizionale anche in quelle sedi, ma sono sicuro che quel tecnico sappia il fatto suo: lo dimostrano la sua carriera slalomistica, le sue medaglie olimpiche e i risultati che la Nazionale junior sta conseguendo.
Quindi il primo nome che mi viene in mente è quello di Pierpaolo Ferrazzi.

Il secondo nome che suggerirei è quello di Ettore Ivaldi ma dubito che il veronese rinunci ad un'ideale situazione spagnola per ficcarsi in un letto di spine tricolore.
Un vero peccato per la nostra Nazione ...

Il terzo nome è quello di Marco Caldera che ha capacità e trascorsi di assoluto livello sotto molti punti di vista oltre ad aver accumulato un'esperienza importantissima in questi quattro anni di lavoro federale.

Il quarto nome è ancora quello di Baron, cui affiderei la supervisione della preparazione atletica delle squadre.

Esistono altri nomi, qualcuno magari a me sconosciuto e ne chiedo perdono, che potrebbero collaborare, ma alcuni di questi nomi sono ancora tra le file degli atleti e altri forse non sono disponibili per mille ragioni che nemmeno so, eppure potrebbero fornire collaborazioni anche part-time o saltuarie. Tra questi nomi c'è anche il mio e sebbene non sia  nè carismatico nè blasonato come i quattro personaggi che ho sopra elencato, ho capacità tecniche sufficienti a rendermi passibile d'attenzione.

Chiudo aggiungendo che ritengo fondamentale una collaborazione tra Nazionale e clubs; una collaborazione che non deve limitarsi all'arruolamento saltuario del tecnico sociale in occasione di qualche raduno ma che deve inziare con la creazione di un "metodo italiano" così come esistono quello francese, inglese, slovacco, ecc, e che riguardi tecnica, preparazione, psicologia, ecc.
Creato il metodo, se ne distribuisce ai clubs la conoscenza attraverso i tecnici sociali e i corsi per istruttori e allenatori.

Adesso credo di essere stato abbastanza chiaro e sufficientemente prolisso ma ove ve ne fosse necessità sarò pronto ad implementare.

Salvatore  Schillaci  - Torino



enrico lazzarotto:
CIA SKILLO COME STAI?
SONO ENRICO LAZZAROTTO DA VALSTAGNA, HAI DETTO TANTE BELLE COSE E TANTE COSE CHE HAI DETTO,  SONO STATE FATTE  GIA'8 ANNI FA' NEL PERIODO CHE GESTIVA LA NAZIONALE ETTORE IVALDI CATHY HEARN ECT ECT.

NON HAI SCOPERTO H2O CALDA
SALUTI ENRICO LAZZAROTTO

maurizio bernasconi:
Grazie Skillo, adesso ci capisco qualcosa, del resto non sarò l'unico a giovarmi delle spiegazioni. Questo mi sembra un bel modo di impostare dei ragionamenti. Adesso davvero sarebbe opportuno che anche altri trovassero la voglia di proporre idee. Visto il livello di difficoltà dei percorsi artificiali che si trovano in giro mi pare scontato che l'aspetto tecnico delle manovre in acqua dovrebbe essere messo al centro delle preoccupazioni di tutti. Giusto come stimolo mi permetterei anche di avanzare un paio di proposte, umilmente. Sarebbe molto interessante infatti sperimentare, per esempio, l'osteopata al posto del fisiotepista. Anche il medico sportivo e il classico ricorso ai farmaci andrebbe, a mio avviso, drasticamente ridotto o meglio estirpato. Si potrebbero forse ottenere infatti risultati migliori con un VERO medico/massaggiatore (ajurveda e yoga) indiano. Non siamo fatti tutti allo stesso modo. Anche nell'antica medicina europea si distinguevano i tipi: bilioso, sanguigno, flemmatico. Sia le cure eventuali, sia ogni trattamento e pure, soprattutto, la preparazione atletica andrebbero adeguate al tipo. Inoltre si potrebbe vedere cosa succede riducendo al minimo il lavoro coi pesi in tutte le fasce d'età. Già D'Angelo usava (a suo modo) lo yoga quarant'anni fa, non so come mai l'idea si sia sgonfiata. Grazie ancora   

Navigazione

[0] Indice dei post

[#] Pagina successiva

[*] Pagina precedente

Vai alla versione completa