Spazio Kayak Marino e lacustre > Chat - Kmare

Rapporto tra la lunghezza del Kayak e il peso del rematore.

<< < (8/9) > >>

binox:
Entrambi i kayak vengono venduti dotati di skeg. Secondo me, sul 516 non se ne sente il bisogno, tira dritto e basta, lo scafo non è incurvato. Mentre lo "scott" ha un rocker più pronunciato quindi è stato piu semplice fare inversione a "U" ma ci è voluto un attimo a capire come pagaiare per farlo andare dritto. Diciamo che è molto più sensibile alla forza che si esercita sulla pagaia. Purtroppo al galaxy in prova non era stato ancora montato il comando per abbassare lo skeg, quindi non saprei dire com'è in navigazione. In ogni caso, anche senza skeg, è certamente più direzionale del "sempre lodato" Oasis 430. Diciamo che ora come ora, considerato il prezzo, circa 1900 euro finito, sarei tentato di acquistare il "Galaxy-Scott MV". Inoltre è più leggero di quanto mi aspettassi, a "pelle", benchè più lungo, mi sembra più leggero del Nautilus.
Per quanto riguarda la stabilità, in riferimento alla forma della ciglia, essendo un neofità ho apprezato molto quella del "simil scott"  ;D però, c'è da dire che avendolo provato in acqua ferma, rimane di certo il dubbio di come si comporterà in acqua mossa. Ma azzardo a dire che peggio del Nautilus non possa andare.   

Ciao. 

marittimo:

--- Citazione da: binox - Aprile 17, 2025, 12:59:00 pm ---Entrambi i kayak vengono venduti dotati di skeg. Secondo me, sul 516 non se ne sente il bisogno, tira dritto e basta, lo scafo non è incurvato.

....rimane di certo il dubbio di come si comporterà in acqua mossa. Ma azzardo a dire che peggio del Nautilus non possa andare.   


--- Termina citazione ---

Con acqua piatta e assenza di vento è più facile andare dritti. Basta però che si alzi un po’ di aria e le cose cambiano parecchio anche se il mare resta piatto (ad es. con il vento che soffia da terra). Il vento che arriva di lato crea un “effetto orziero” cioè con la prua del kayak che tende a spostarsi verso la direzione da cui arriva il vento.
Se poi c’è anche l’onda tutto si complica ulteriormente.
Quindi lo skeg non può considerarsi sempre inutile anche se alcuni canoisti molto esperti preferiscono farne a meno.
Personalmente io preferisco il timone però, meglio che niente, mi accontenterei anche dello skeg  ;D ;D
Per il confronto, sul mare mosso, Scott-Nautilus, non saprei perché non ho mai provato ma neanche visto materialmente nessuno dei due. In base a quanto avete già scritto in precedenza potrei azzardare immaginando che un esperto, capace di gestire bene la stabilità secondaria, forse apprezzerebbe più il Nautilus, forse….  ??? ???
Comunque, quando l’onda è molto grossa e frangente (quindi circostanze rare per le nostre uscite), alcuni studi condotti sulle barche (1) dimostrerebbero che il fattore di maggiore resistenza al ribaltamento dipende dalla lunghezza dello scafo. Questi studi però concludono dicendo che quando il frangente che colpisce la barca supera il 55% della lunghezza dello scafo, il ribaltamento è inevitabile.

(1) Adlard Coles e Peter Bruce "Navigazione con cattivo tempo", Mursia, Cap. 2

nolby:
Marittimo, stiamo dicendo la stessa cosa!
A pari larghezza uno scafo a V offre una primaria inferiore rispetto ad un soft chine. Sicuramente la secondaria sarà maggiore ma dubito che testare i limiti della secondaria sia una cosa che fa un principiante.

Per quanto riguarda lo skeg non serve a fare andare dritto un kayak manovriero. Come diceva Marittimo serve a compensare il fatto che i kayak sono orzieri (cioè, quando si muovono tendono a  portare la prua verso la direzione del vento). Lo skeg viene estratto quel che basta per compensare questa tendenza e riportarlo ad un comportamento neutro.




Ripeto il fatto che sia necessario imparare le basi della disciplina. Capire come funziona un kayak, che effetto diverso hanno le varie forme, a cosa servono le varie componenti, imparare ad usarle. Trova un gruppo che pratica questo sport dalle tue parti ed aggregati.
Ci sono dei libricini molto utili per comprendere le basi, purtroppo quasi tutti in inglesi. Poi inizia a provare roba diversa, per capire come si comportano i vari kayak nelle diverse situazioni.

binox:
Ho allegato la foto del modello proposto da OZONE

Ciao Ciao

marittimo:
A vederlo così non sembrerebbe un kayak estremo ma neanche per canoisti di primo pelo.
Però l’hai provato ed è la cosa più importante, avendo anche un paragone con l’Oasis (che, come stabilità, credo abbia pochi rivali) e il Nautilus (già sensibilmente più instabile e impegnativo).
Se impari a padroneggiarlo come si deve sono abbastanza sicuro che ti darà belle soddisfazioni per un periodo relativamente lungo per ammortizzare l’investimento e passare, eventualmente, ad una fase più avanzata se ti interessa (altrimenti credo che potrebbe considerarsi il tuo kayak definitivo per quanto, in questo settore, parlare di definitività è abbastanza velleitario).

Navigazione

[0] Indice dei post

[#] Pagina successiva

[*] Pagina precedente

Vai alla versione completa