VOLUME 3
(mi scuso, ma tutte le lettere accentate si sono trasformate in "?", e non riesco a risolvere il problema, neppure trascrivendole una a una. Stessa cosa mi accorgo che ? accaduta ai miei post pubblicati nel passato....)
Catturata la cerva di Cerinea, posso dirmi soddisfatto di veder cos? concluso anche questa terza immane fatica, racchiusa nella pubblicazione del terzo volume della grande storia della canoa "L'arte del pagaiare: storia illustrata" in quattro volumi.
Non raggiunger? l'immortalit?, essendo gi? alla penultima delle fatiche, mentre dodici furono quelle che super? Eracle. L'immortalit? la raggiungeranno gli eroi di cui narro in questa lunga e affascinante storia, tra i quali troviamo i protagonisti del nuovo volume, ora disponibile su Amzon.it (nei formati: Kindle; Copertina flessibile; Copertina rigida):
"Dalla vetroresina al polietilene. Imprese estreme"
all'URL:
https://www.amazon.it/dp/B09HL3VWWF?binding=hardcover&ref=dbs_dp_rwt_sb_pc_tukn362 pagine a colori in grande formato, arricchite da circa 280 immagini, con centinaia di nomi citati (in allegato la copertina).
Ringrazio in particolare Diego Zanga, che mi ha fornito diverse splendide fotografie, tratte dall'archivio DragoRossi e Rainbow Kayaks, e ringrazio i fotografi di queste immagini (con alcuni l'ho gi? fatto direttamente, con altri non ho avuto l?occasione).
Il titolo richiama il periodo: dal 1950 circa a oggi, per le sole canoe in vetroresina e in polietilene (sono escluse le imbarcazioni gonfiabili a pagaia ed ? escluso l'agonismo, argomenti che saranno trattati nel Volume 4, la cui uscita ? prevista entro luglio 2022). Per queste tipologie di canoe sono presentate le principali imprese compiute nel mondo in acqua bianca, lago, mare e fiumi facili, i protagonisti e i cantieri, che hanno sviluppato scafi sempre pi? adatti e sicuri per le sfide che si ponevano.
E' anche presentato un parallelismo tra alpinismo e canoismo; due mondi, uno di vette e l'altro di valli, apparentemente lontani.
Come per i precedenti volumi, sono certo che troverete di che soddisfare la vostra curiosit?, ampliando le vostre conoscenze sul mondo della canoa, pi? di quanto possiate immaginare.
In questo volume, che tratta del recente passato, potreste trovare citato anche il vostro nome. E' bene fare un premessa, per evitare facili critiche da parte di chi non trovasse il proprio nome (la quasi totalit?) e, al contrario, trovasse quello di canoisti di livello molto inferiore al suo.
In una narrazione storica il filtro applicato dall'autore ?, ovviamente, soggettivo. Il filtro dipende dalle conoscenze dell'autore (approfondite nel mio caso dalla partecipazione ad alcuni ambiti del mondo canoistico da quasi mezzo secolo, e da 5 anni di ricerche bibliografiche e interviste). Conoscenze che, talvolta, possono risultare lacunose, perch? non c'? sempre traccia di ci? che ? stato compiuto in canoa nel mondo, anche se di rilievo. Inoltre, ? possibile che l'autore possa aver interpretato erroneamente fatti accaduti.
Altro aspetto ? il taglio che l'autore sceglie di dare, privilegiando o meno taluni aspetti. Per quanto la mia opera sia la pi? completa al mondo, a livello di storia della canoa dalle origini a oggi, sono numerosi gli eventi che ho dovuto escludere, e che si trovano ben descritti in libri pi? specifici. D'altronde mi parevano pi? che sufficienti le sole prime quattro fatiche di Eracle, anche per risparmiarvi la mia immortalit?!
Altro aspetto importante ? la grandezza delle maglie del setaccio impiegato dall'autore. L'opera si prefigge di narrare la storia mondiale e non quella italiana, e desidero sottolinearlo, perch? la stragrande maggioranza delle osservazioni che mi sono state fatte, derivavano da un'ottica locale, e ci? a riprova del provincialismo del canoismo italiano, senza offesa per nessuno, che solo in rari casi ha saputo elevarsi a livello internazionale.
Se da una prima scrematura i protagonisti della scena mondiale sono quasi esclusivamente stranieri e il loro numero ? piuttosto contenuto, a una seconda scrematura il numero si amplia esponenzialmente. A questo punto, deve essere necessariamente applicato un ulteriore filtro, non potendosi citare tutti. Dato che nessuno dei nomi della seconda scrematura ? un vero protagonista, il criterio di scelta non ? pi? meritocratico, ma dipende da ci? che il taglio della narrazione permette di citare. Talvolta, sono stati inseriti nomi, che hanno anche rischiato di appesantire il testo, ma un po' di sano campanilismo non guasta, visto che il libro sar? pubblicato anche in inglese. Altre volte ho citato dei nomi per offrire degli esempi di ci? che ? accaduto in Italia, come altrove.
Sul pratico, dalla prima scrematura emergono i protagonisti indiscussi, come, ad esempio, nell'ambito della canoa d?acqua bianca: Mike Jones, Rob Lesser, Aniol Serrasolses o Nouria Newman. Sarebbe improponibile un libro di storia della canoa che omettesse uno di questi kayaker. Cos? come nel mondo della canoa da mare ? dato spazio a Paul Caffyn e Freya Hoffmeister.
La seconda scrematura eleva il numero dei papabili ? - come si diceva - in modo esponenziale. Se, ad esempio, si volesse scrivere la storia degli ultimi 40 anni dei 100 m piani maschili di atletica leggera, quanti atleti hanno corso sotto i 9'95''? Pochi. Nella seconda scrematura, se si elevasse il tempo di solo mezzo decimo, il numero di atleti supererebbe i 150, e se lo si elevasse di due decimi, supererebbe il migliaio! Tutti illustri atleti destinati al dimenticatoio o mai ricordati, se non a livello locale. Tuttavia, per alcuni potrebbe esserci occasione di parlarne, per qualche fatto particolare e di rilievo storico in cui si sono trovati coinvolti.
Nella stragrande maggioranza i canoisti non protagonisti sono citati con il solo nome, cognome e nazionalit?, di alcuni si spende anche qualche rigo, mentre ai veri protagonisti lo spazio dedicato ? ben pi? ampio.
Anche in questo volume vi sono capitoli dedicati ai cantieri. Per alcuni lettori questo spazio potr? apparire eccessivo, ma a pochi cantieri fanno riferimento tanti canoisti; inoltre i canoisti si avvicendano (terminano la loro vita canoistica e ne emergono di nuovi), mentre i cantieri, nella maggioranza dei casi, sopravvivono a pi? generazioni di canoisti; senza lo sviluppo di nuovi modelli, la storia della canoa batterebbe il passo, al di l? della bravura dei canoisti, e non viceversa.
Buona lettura!