Non ho niente a che fare con alcuna teoria della razza. E' inutilmente insultante attribuirmi cose del genere. Evidentemente sei incline a reagire in qualche modo alla parola razza e non hai capito lo spirito dello scritto. E' chiaro che un Pigmeo non può vivere al Polo e viceversa... alimentazione, enzimi, chimica interna, parassiti, infezioni... inutile dilungarsi: è un fatto. La cultura viene dopo.
Lo zoologo considera le razze delle differenziazioni all'interno di una specie dovute all'adattamento non solo ambientale. Che senso ha dire che esiste un'unica razza umana? A che serve il termine "specie" allora? Ben altra cosa è l'aberrazione di sostenere che ci sarebbero delle gerarchie fra le razze (o chiamale come vuoi). Anche se ci mettessimo d'accordo che le razze non esistono, troverai sempre qualche degenerato che cercherà di soverchiare un'altra etnia, una minoranza o un gruppo diverso o quelli col ciuffo strano. Questa è una patologia collettiva che purtroppo permane. Mancando di identità individuale solida e definita ci si aggrega con le parole d'ordine valide in quel momento.
Stiamo subendo o autoinfliggendoci un'omologazione rapiddissima. Viviamo in ambienti artificiali, ci alimentiamo in modo identico e abbiamo acquisito gli stessi valori, valori si fa per dire. Contatti, migrazioni, cambiamenti ambientali o climatici ci sono sempre stati, ma non con questa rapidità. Il gruppo che soccombeva poteva magari spostarsi, oggi no. L'uomo del terzo millennio che tu ipotizzi è un tizio che parla inglese, privo di interazioni psicologiche profonde con la natura e che ha interrotto il flusso di esperienze concrete accumulato all'interno delle diverse Tradizioni. Fino a oggi (o ieri) molte popolazioni diverse vivevano ancora coi loro propri costumi in rapporto con ambienti naturali particolari. La relazione con gli elementi della natura: i fiumi, le montagne, il mare, il cielo, la foresta, il ghiaccio, il deserto, nutrivano l'ideazione e la trasmissione di concezioni e acquisizioni spirituali significative, filosofie, interrogativi ancestrali intorno al senso della vita. Tutte queste cognizioni possono essere studiate e descritte dall'etnologo, o rappresentate in un film, ma non possono essere rivissute. Ogni razza ha la propria bellezza e le proprie qualità che sono il frutto di intelligente e complessa lunga evoluzione. Solo con quel tipo di corpo puoi fare quella particolare esperienza. Chi cerca di rispettare e trattare con giustizia e con correttezza gli uomini e i gruppi deve imparare che essi sono ognuno diverso dall'altro.
Luigi Luca Cavalli-Sforza è stato un genetista e accademico italiano, si è occupato anche di antropologia e di storia. I suoi studi e le sue ricerche si sono incentrati, in maniera particolare, sulla genetica delle popolazioni e sulle migrazioni dell'uomo.
Quando nel 1993 Luca e il figlio Francesco Cavalli Sforza davano alle stampe Chi siamo - Storia della diversità umana, confermarono l’origine comune africana dell’umanità moderna, e smontarono il concetto che esistano delle gerarchie tra i gruppi (diffidando dal termine razza), portando un messaggio di unità e tolleranza. In quel tempo era un'operazione necessaria perché ancora qualcuno sosteneva che certuni non fossero proprio Uomini. Ma lo slogan "le razze non esistono" purtroppo oggi si concilia, di fatto con l'eliminazione di tutti i gruppi o singoli che non si allineano allo stile di vita imperante e la distruzione del loro ambiente. Lo stesso Cavalli Sforza quando dichiarò che un'analisi esauriente dei dati di genetica umana ha permesso di cartografare la distribuzione di centinaia di geni su scala mondiale e da questa mappa si sono potute dedurre le linee filogenetiche delle popolazioni del mondo e tale ricostruzione trova parallelismi sorprendenti nella classificazione delle lingue, osservava la scomparsa di un grandissimo numero di lingue e quindi di conoscenza. Polarizzarci in uno scontro su: esistono o non esistono le razze, è un modo per non procedere nel ragionamento. Sarebbe meglio a volte dire non lo so e tenere aperta la ricerca.
.