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La storia della canoa dalle origine a giorni nostri

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Lorenzo Molinari:
La mia è una storia che parla di acqua ferma e in movimento, salata e dolce, di rocce e scogli, e così non trovando una sezione nel forum dove pubblicare il mio post, sto scrivendo in " Spazio Kayak (e canoa) Fluviale e Torrente"  ;D
Spero non se ne abbia nessuno!  :D

In questi anni qualcuno di voi avrà avuto la pazienza di leggere i miei interventi. Frequentemente ho citato fatti passati di canoa oppure ho presentato canoisti che hanno scritto la nostra storia.
Mi sono appassionato di storia della canoa dalle origini ai giorni nostri e finalmente dopo quattro anni di ricerche, con soddisfazione posso dire di aver messo la parola fine a un grande libro, al momento inedito.
Poi qualcun’altro un giorno si prenderà la briga di raccontare cosa sarà successo dal 2020 in avanti, ma intanto cosa accadde prima, fin dai tempi remoti, è finalmente nero su bianco.
Infatti questo libro è unico al mondo: non esiste alcun libro in nessuna lingua che tratti della storia della canoa in modo completo. I libri di storia esistenti si occupano solo di ambiti specifici, ad esempio: le canoe dei nativi americani, i kayak Inuit, l’agonismo nella canoa slalom, le prime discese in kayak dei fiumi delle Montagna Rocciose.

Si tratta di un libro di circa 2 milioni di battute (circa 1.200 pagine) con centinaia di fotografie, molte di grande valore storico e numerose spettacolari, che mi sono state date anche dai più famosi canoisti a livello mondiale. Per comprendere il lavoro che ci sta dietro, basta un numero: 2.350 note bibliografiche, con cui garantisco il rigore storico dei fatti presentati.

Il libro racconta di polinesiane, dragon boat, piroghe, war canoe, SUP, raft, périssoire, canoe e kayak da creek, da squirt, da canoe sprint, da slalom, da polo, da mare, a vela, ecc., di protagonisti, di campioni, di eventi, d'imprese, di spedizioni, di costruttori, di materiali (dalle canoe scavate nel legno a quelle in fasci di canne, in tavole di legno, in pelle, in legno e tela, gonfiabili in tela gommata e PVC, in alluminio, in vetroresina, in materiale composito, in polietilene e plastiche termoformabili, ecc.), di promotori, di associazionismo, di mari, di fiumi, di laghi, di canali artificiali, di modalità propulsive, di modalità d’uso....

Nel libro descrivo anche il contributo italiano alla storia mondiale della canoa, purtroppo assai modesto in termini di soggetti che a mio parere hanno motivo di rilevanza a livello mondiale o se non altro hanno dato visibilità internazionale alla canoa italiana. Mi vengono in mente in ordine sparso: Josefa Idem (tanto per iniziare la lista con un'atleta nata in Germania  :D), Antonio Rossi, Pierpaolo Ferrazzi, Daniele Molmenti, Vladi Panato, Francesco Salvato, Francesco Balducci, ASA Canoe, CS Canoe, Dragorossi, Rainbow Kayaks, Exo, Nautica Mannino, Allwave, Giacomo Costantino Beltrami, Michele Ramazza, Christian De Dionigi, Maurizio ed Emanuele Bernasconi, Roberto D'angelo, Giovanni e Pietro Dall’Oglio, Mario Grigioni, Guglielmo Granacci, Tatiana Cappucci e Mauro Ferro, Matteo della Bordella, Oreste Perri, Marco Previde Massara, Azzali, e potrei andare ancora un po’ avanti ma non per molto.

Ora sto cercando un editore disposto a pubblicare il libro per intero o in formato ridotto oppure in due volumi. Ho già contattato sei editori italiani che hanno nelle loro collane libri attinenti al mio e sono in attesa di risposta, se mai arriverà. Non sarà facile per lo scarso mercato che avrebbe in Italia e per la crisi che da anni colpisce l’editoria.
Nel frattempo un amico si è offerto ad aiutarmi a tradurlo in inglese per poterlo presentare a editori esteri, dove potrebbe trovare maggiore spazio. La traduzione porterà via molto tempo e quindi credo che il libro ancora per un paio d’anni non sarà disponibile, per quanto già concluso. Alla peggio se non troverò chi vorrà pubblicarlo senza che mi venga richiesto un contributo economico, proverò a contattare importanti costruttori ed enti di canoa per vedere se sono disponibili a sponsorizzarlo, altrimenti lo pubblicherò prima o poi come e-book.

Se qualcuno avesse suggerimenti, sono benvenuti.

giampiero nicoli - Kayak Sarnico:
Ciao Lorenzo, ti posso portare l'esempio di "Bushcraft: istruzioni per le attività fuoripista" di Paolo Botton.  Paolo ha pubblicato direttamente con Amazon sia a colori che in bianco e nero per la versione economica.
Se vuoi contattare Paolo secondo me ti potrebbe dare qualche consiglio su come lavorare con Amazon.

maurizio bernasconi:
Beh, Lorenzo, se 150 acquirenti fossero disposti a pagare in anticipo la loro copia 40 euro... ci sarebbero 6000 euro disponibili per una prima tiratura. Lancio questa proposta. Basterebbe avere un iban e uno stampatore di qualità. Per grafica, correzione delle bozze e revisione editoriale (utile anche per i più eleganti narratori) si potrebbe trovare gratis nel nostro ambiente. E poi, per Diana, possibile che non ci sia un Mecenate in grado di intervenire! Siamo ancora i soliti straccioni canoisti dei primordi? Non credo.

Lorenzo Molinari:
Per principio cerco di evitare Amazon, perché distrugge l'economia locale, ma se non trovassi una soluzione adeguata con un editore nazionali sarò costretto a cambiare idea.

Al momento una casa editrice italiana molto nota e prestigiosa, dopo contatti e incontri mi ha chiesto di acquistare 1.000 copie! Non sto scherzando!
1.000 copie sono l'equivalente di circa 40.000€ ad un prezzo di copertina di 40€ - come ipotizza Maurizio - giustificato da 1.100 pagine e centinaia di fotografie. Questo è il top dell'editoria italiana!

Un piccolo editore sconosciuto potrebbe chiedere poche migliaia di euro ma copertina, impaginazione e distribuzione sarebbero di ben altro livello rispetto a ciò che potrebbe garantire l'editore di cui non svelo il nome.
Ho scritto il libro per passione, non mi interessa ricavarne un guadagno economico, vivo già di quello che ho, ma neppure vorrei perderci e credo che ognuno debba fare il suo mestiere, gli editori il loro.
È prassi chiedere agli autori, a meno che non siano famosi, non solo di investire il proprio tempo nella scrittura ma anche di far fronte ai rischi d'impresa dell'editore stesso, finanziandosi l'opera. A quel punto l'editore se frega di come il libro sia confezionato, né ha più interesse a promuoverlo, non sostenendo costi fissi. Toccherà all’autore girare con il libro nel baule a fare il piazzista. Gli editori, soprattutto i piccoli, ne hanno fatto un business, trasformandosi in meri intermediari tra autori e stampatori. Disponibili a pubblicare a pagamento anche libri spazzatura di nullo valore culturale.
Evitando i piccoli editori potrei rivolgermi direttamente a uno stampatore - come suggerisce Maurizio – e con un congruo numero di acquirenti disponibili ad anticipare il prezzo di copertina, potrei sfornare il libro. Questo escamotage però lo rimanderei, sperando ancora in una soluzione che mi garantisca un minimo di distribuzione.

Sono convinto che il libro possa trovare riscontro tra canoisti curiosi di scoprire innumerevoli fatti che neppure si immaginano siano accaduti nello sport che li appassiona. Talvolta la narrazione è anche noioso, perché cronologica ed enciclopedica. D’altronde ho preferito creare una memoria storica, concentrando ciò che è sparpagliato e che altrimenti si potrebbe perdere o è di difficile reperimento. Tuttavia il libro è anche ricco di aneddoti e storie interessanti. Non è quindi tanto un libro da leggere dall'inizio alla fine quanto da sfogliare e soffermarsi dove una foto attrae l'attenzione.

Prima della stampa, al di là della soluzione editoriale - come dice Maurizio - c'è bisogno di:
-   qualcuno con doti letterarie che si diverta a leggerlo e ne faccia la revisione editoriale;
-   qualcuno che sia in grado di impaginare un libro con fotografie;
-   un grafico che realizzi la copertina;
-   qualcuno con ottima conoscenza dell’inglese che mi aiuti nella traduzione o nella revisione editoriale dei testi già tradotti.
Chi fosse disponibile si faccia avanti, in cambio senz’altro un buon bicchiere di vino e tanto onore e gloria nel libro.

Giampiero, farei volentieri una chiacchierata con Paolo Botton ma non lo conosco e non ho trovato i suoi recapiti. Puoi aiutarmi? Mio cellulare: 3405131833.

Grazie Giampiero e Maurizio per i suggerimenti!

Nicola Miani:
Pensavo, ma prima di investire denari in un libro fisico, perchè non pensare ad una versione digitale? fatta l'impaginazione - tipicamente un PDF - poi con un minimo di sponsorizzazione è scalabile e con i primi guadagni si può pensare di fare la versione cartacea per gli amanti del libro fisico. Anche se non è il tuo lavoro dopo lo sforzo di ricerca è giusto che tu abbia un minimo ritorno ;)

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