Le gole dell'Adda, o gole di Paderno?, sono uno dei luoghi misteriosi che ho sempre desiderato conoscere. Ma non ci sono riuscito come si deve e mi accontento di fantasticarci sopra. Risalendo le stradine bianche in sponda destra, si vedevano i resti delle chiuse leonardesche selvaggamente avvolte dalle vegetazione spondale di robinie. Ma forse oggi saranno state asfaltate le stradine, restaurate le opere idrauliche, valorizzate, o si sarà stabilito che non sono esattamente delle chiuse e neanche leonardesche. Non so. So comunque che proprio a 30 km da Milano espode l'energia della più grande rapida d'Europa. Forse l'unica prodotte da un veramente grande fiume. Con maggiore portata dell'Inn, in Maggio, e, forse, maggiore dei più grandi fiumi norvegesi, caucasici e islandesi. Non sto raccontando cose esatte, probabilmente, si badi. Ma così mi piace continuare a immaginare. Chi desidera puntualizzare sia buono e lasci perdere, grazie.
Un sopralluogo invernale in preparazione di una discesa, a suo tempo, aveva messo in evidenza una serie di sifoni su entrambe le sponde e ovunque, sconsigliando l'esperimento. Con livello altissimo, ho notizia solo di una o forse due discese di Gionni Lanfredi. Ma naturalmente in seguito ci saranno passati altri, oltre ai numerosi turisti di regola tedeschi, andati a frantumarcisi per sbadataggine topografica o cartografica. Le rocce enormi in centro alla corrente sono fatte di un conglomerato che si erode malamente senza levigarsi mai. Le sponde pochissimo accessibili. La logistica complicata. La visibilità da terra molto approssimativa. La possibilità di approntare una sicura, visto le dimensioni del problema, direi pari a zero. Un mistero e una sfida che non siamo abbligati e demistificare.
Mi piacerebbe un racconto di Gionni.
Il 20 giugno, chi si trova in un raggio di chilometri ragionevole, dovrebbe non mancare ad un appuntamentro con ACQUA, ROCCIA ecc.