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Dove arrivano i gradi...
alberto bianchi:
bella discussione .
secondo me classificare le difficoltà create dall'acqua è estremamente arduo , es :
una via di roccia se è di IV è di IV , non ci può essere più roccia o meno roccia ,o essersi
spostato un appiglio per l'ultima pioggia caduta .
Interessante è la doppia classificazione francese data da difficoltà tecnica e da quello che loro
chiamano engagement ( e classificano E1,E2,E3 ) , cioè tutto il resto : si può scappare se butta male
o no , si può trasbordare o ti tocca far tutto , ecc ecc .
Andare su www.eauxvives.org/rivieres/ per farsi un idea .
Alberto
Gustavo Londa:
Cari voi tutti, Patrikke, Alberto, Massimo dalle, delle, alle, con le, per le donne, scriviamolo come ce pare tanto cambia poco, sempre al massimo rimane , speravo che il sasso rilanciato per l'ennesima volta sul discorso dove arrivano i gradi, aprisse un confronto a larghe vedute e non solo un tanto al Kilo...., vi chiamasse in ballo, vi sbilanciasse un tanto, e mettesse a confronto diverse correnti di pensiero, e non credo sia necessario l'intervento della Fick, della uisp, dei maestri, o dei migliori canoisti del globo per validare un metodo rispetto a n'altro, è solo una questione di equilibrio, di equità, di omologazione, di coerenza, di trasposizione su carta, e soprattutto di chiarezza, ma anche un momento per sparare sane cazzate. Si riportano tratti di fiumi su di un forum, visitato da molti, esperti e non ..ma chi si cura di verificare che i gradi inseriti corrispondano..??? Perchè non inserire nel forum una scala delle difficoltà di riferimento, in rapporto anche ai tratti discesi...???Sarà capitato sicuramente anche a voi, di imbarcarvi su di un fiume raccontato come nà cazzata, con qualche passaggino impegnativo, pèrò tutto a vista....invece....era il fratello maggiore ad aspettarci....Problema soggettivo, o personificazione dei gradi...???? Tanto le guide chi le legge più, sò antiche, già passate, c'è internette che ci guida e che aggiorna tutto in tempo reale.....oppure chi le ha scritte....manco li ha visti i fiumi.....senza riferimenti puramente casuali....Dio me ne salvi e libbbberi...e scagli la prima pietra....
Vabbè, ma per concludere in bellezza....che ci sia o non cio sia la scala delle difficoltà, nà sedia delle facilità per riposarci tra un trasbordo e l'altro la troveremo sempre, acqua pure.....eqquindi allegri, ricordandovi che è vero tutto il contrario di tutto....vessaluto
Gustavo Theni
vick:
ciao l'anno scorso i nuovi maestri di canoa hanno cercato di trovare una scala. La differenza sostanziale sta nel fatto che quella americana è chiusa quindi Steve fischer quando naviga cose impossibili alla fine dice Classe 5, sempre.
Credo che questo sia un pò troppo soggettivo.
Di idee ce ne sono:
1 chi lavora nel soccorso lavora valutando il fiume come se lo dovesero fare a nuoto questo perchè più o meno il livello a nuoto e lo stesso.
2 Tenere la scala chiusa tanto chi decide di navigare un classe 5 non ha bisogno di guardare sulla carta lo valuta al momento.
3 I maestri di canoa 2007 dicevano che si poteva mettere una scala dal 1 al 6 solo per il fiume e gli elementi esterni come le rive accessibili o essere in gola o la difficoltà di un soccorso andavano messi con A sicuro - B soccorso possibile e rive accessibili - C soccorso complesso necessario attrezzatura particolare - D soccorso scarso non accessibile.
Io penso al canale di Ivrea attuale, è un classe 3 + perchè a nuoto non è problematico e le rive sono accessibili super sicuro.
Se lo stesso fiume fosse in gola senza possibilità di uscire per 2 giorni allora diventerebbe un bel 4 forse 4 +
Quindi secondo me ivrea è un 3 °A
Cosa pensate?
C'è da lavorare per uniformare la comunicazione in tutti i sensi dai segnali al modo di lavorare anche nel soccorso e dare dei gradi che siano a 360°
E' inutile avere 3 scale: Quella americana, quella italiana e quella per il soccorso.
Grazie ciao :o
Andrea Gangemi:
inanzitutto la descrizione dei gradi c'è, basta guardare su www.ckfiumi.net
Io sono per la scala aperta, i materiali e la tecnica evolvono ed è giusto che i gradi salgano, un pò come nell'arrampicata sportiva.
Anche perchè tenendo una scala "compressa" il rischio è di dare valutazioni troppo soggettive.
Se davvero Fisher dice che tutte le sue imprese sono di V, spero di non dover mai chiedergli informazioni su un fiume :D
E' anche vero che il grado è funzione del livello, ma secondo me come capita anche nell'arrampicata esiste il "problema" dei locali che tendono a sottostimare il passaggio.
Per esempio un passaggio di V può essere valutato di IV da uno che vivein zona e lo ripete decine di volte all'anno.
Altra cosa, alle volte nel valutare una rapida non si tiene conto del cosa succede se si va a bagno.
vabbè ho scritto troppo, in questo momento dovevo andare sul Pellice con i miei amici ma sono troppo bollito, mi spiace per voi :)
Francesco Balducci:
Ciao, nel sito www.onlykayak.it, alla pagina "cosa facciamo", sono espresse le nostre idee circa la scala di difficoltà che riteniamo aperta sino al 7° grado. Molto importante la tipologia del fiume o torrente: diverso è un 5° grado in un grande fiume di tipologia D rispetto a un piccolo torrente di tipologia G.
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