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soluzione problema sacchi di gallegiamento.
Lorenzo Molinari:
Ciao bibbo,
innanzitutto è fondamentale rendere la canoa inaffondabile, qualunque essa sia e qualunque acqua tu voglia navigare per ovvi motivi di sicurezza, per quanto capita talvolta di vedere canoe non rese inaffondabili.
Il modo di rendere inaffondabile una canoa non è sempre il medesimo per ogni tipo di canoa. Nel tuo caso non saprei esprimermi, dato che non specifichi il tipo di kayak che possiedi l’uso che ne fai.
La schiuma espansa di cui fai cenno, era ed è impiegata in prua e in poppa da alcuni costruttori per rendere le canoe inaffondabili, oggi soprattutto nel caso di canoe in vetroresina di bassa qualità e quasi esclusivamente per canoe ricreative o da scuola.
La schiuma rende inaffondabile la canoa con poca spesa e senza appesantirla, evitando problemi di foratura o furto del sacco galleggiante e di doverlo rigonfiare periodicamente, controlli che il neofita potrebbe scordarsi di eseguire.
Di recente mi è capitato di rilevare un kayak da mare che era stato reso inaffondabile con schiuma nelle punte. Poiché tale schiuma occupa volume di stivaggio e dovendo impiagare il kayak per il trekking nautico, ho deciso di scavare via tutta la schiuma con un coltello a cui avevo applicato un lungo manico, in quanto la schiuma si trovava a oltre un paio di metri dal termine del pozzetto. Ti lascio immaginare con quanta fatica ho rimosso pezzetto dopo pezzetto tutta la schiuma. Quindi se non ne sei convinto che la schiuma sia la soluzione corretta ora e per sempre, evita di impiegare la schiuma.
Indipendentemente dal fatto che la canoa possa disporre all'interno di longheroni in materiale galleggiante, è necessario usare sacchi galleggianti in punta e poppa della corretta dimensione, affinché si minimizzi la quantità d'acqua che possa entrare in canoa in caso di bagno o di onde, quando si naviga senza paraspruzzi. La corretta dimensione dei sacchi galleggianti eviterà anche il rischio che fuoriescano man mano che la canoa si riempia d'acqua o per pressione sullo scafo, a tal proposito andrebbero fissati all'interno della canoa, ad esempio con un cordino (i sacchi della Palm son predisposti per essere fissati alla canoa). Nell'acquisto scegli anche sacchi il più possibile robusti, per quanto leggermente più pesanti e costosi, meglio se muniti anche di una valvolina, oltre al consueto tubo di gonfiaggio e tappino.
Lascia comunque un adeguato spazio non solo per il canoista ma anche per riporre del materiale, ad esempio dietro al seggiolino.
Nel caso puoi impiegare anche bottiglie di plastica per riempire zone dove non è possibile inserire un sacco galleggiante, ma solo se queste rimangono bloccate all'interno di una zona chiusa, ad esempio dietro un poggiapiedi che isoli per intero la sezione del kayak, affinché non si rischi di perderle e, di conseguenza, lasciare traccia del proprio passaggio.
Il problema non sussiste nel caso di kayak da mare con gavoni stagni. Se non disponi di gavoni stagni ma sei in partenza per un trekking nautico, i sacchi stagni contenenti il materiale da viaggio fungeranno da galleggianti che, per quanto compressi, manterranno sempre al loro interno un'elevata percentuale d'aria.
Infine, indossa sempre un PFD adeguato a te, all’uso che ne fai e certificato, non lasciarlo mai a lungo al sole e non impiegarlo mai per sedertici sopra…
Spero possa esserti stato di aiuto, buone pagaiate.
Andrea Ricci:
Triste leggere un canoista, che dovrebbe essere persona amante degli ambienti acquatici, avere un'idea così inquinante; e triste vedere che altri canoisti tentino di dissuaderlo con banali motivazioni pratiche. Nessuno sembra preoccuparsi del fatto che quella schiuma abrasa finirà nei fiumi e nei mari.
Questo thread è la prova dell'ipocrisia del Decalogo del canoista italiano.
Alberto Garzena:
Pongolini è stato sintetico, non si è dilungato in dettagli.
Comunque per farla breve sacchi punta gonfiabili e con pochi euro ci si toglie il pensiero.
Se di buona qualità durano e tengono il gonfiaggio. I miei su un kayak da torrente, sottoposti a stress (bagni) non li gonfio da 2 anni. Perfetti !
Lorenzo Molinari:
La schiuma in punta e in coda non viene abrasa col tempo e quindi non si disperde nell'ambiente, a meno che non si riempia la prua della canoa fino a farla diventare un poggiapiedi, cosa comunque sconsigliabile. Piuttosto eviterei di impiegare polistirolo espanso che si sfalda, si disperde e inquina, per la sola azione meccanica sullo scafo dovuta alle masse d'acqua.
Inquiniamo assai di più noi tutti canoisti nel raggiungere fiumi in giro per l'Italia o per il mondo per soddisfare il nostro mero piacere di pagaiare nella natura e in innumerevoli ben più gravi altre forme nella nostra vita quotidiana per il nostro mero benessere.
Quindi, Andrea, evita di sparare giudizi su coloro che ti hanno preceduto scrivendo che non avendo accennato all'inquinamento dovuto all'uso della schiuma, ciò "è la prova dell'ipocrisia del Decalogo del canoista italiano".
Ho sempre immaginato e sperato che coloro che frequentano questo forum siano mediamente persone più sensibili all'ambiente di quanto lo sia la generalità delle persone, per tutta una serie di motivi su cui non mi dilungo. Molti di noi giorno dopo giorno si fanno domande in proposito e nel loro piccolo cercano di modificare il proprio stile di vita. Trovo il tuo giudizio del tutto gratuito e offensivo nei riguardi di coloro partecipano a questo forum.
Spero di aver interpretato male le tue parole e in tal caso ritiro quanto ho scritto. Tuttavia, quando ci si esprime, si deve innanzitutto preoccuparsi che il lettore comprenda il senso del proprio messaggio.
Buona giornata.
P.S. Mi scuso, infine, per essermi dilungato in dettagli, ma ricordo che non vi è obbligo di lettura e non sempre la sintesi è maestra per chi non conosce la materia, visto che a questo forum non partecipano solo esperti, che non farebbero domande come quella in oggetto.
Giuseppe Coduri:
Ciao, va anche considerato che molte schiume, a lungo andare, si imbevono d'acqua, trasformando la canoa in un macigno. Valutare bene i pro e i contro. ho visto utilizzare il sistema per riempire i piccoli anfratti (ad esempio davanti al puntapiedi) oppure per realizzare assetti "anatomici" iniettando la schiuma attorno alle gambe del canoista (premicosce, ecc.) sempre considerando quanto scritto sopra.
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