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Disavventura in kayak all'Elba
marco ferrario (eko):
Otto persone su 5 kayak in balia delle onde sono stati salvati dalla Guardia Costiera.
Ho letto la notizia (link riportato sotto) ma
per trarre il maggior insegnamento da questa disavventura
sarebbe interessante conoscere più dettagli,
ad esempio anche:
a) le condizioni di mare e vento
b) la tipologia dei kayak
c) l'esperienza dei kayaker
ecc. ecc.
L'Elba è una delle mete predilette dai kayakers,
nessuno vuole raccontare o commentare?
http://www.tenews.it/giornale/2017/06/28/salvate-otto-persone-uscite-in-mare-con-cinque-kayak-70655/
Massimiliano "Max" Miselli:
A leggere le poche informazioni dell'articolo si potrebbe presumere che la disavventura sia dovuta più che altro ad imperizia/inesperienza dei kayakers. Su capo Enfola infatti il mare è sempre più mosso che sul resto della costa nord quindi se si parte già con mare formato quando si arriva all'Enfola le condizioni saranno peggiori sicuramente, questo un kayaker prudente e/o con un minimo di esperienza dovrebbe saperlo. Poi sempre dall'articolo pare che nessuno dei canoisti fosse in acqua ribaltato e allora con quattro pagaiate si sarebbe potuto arrivare agevolmente ad una delle spiagge che costeggiano il Centro visite del Parco sul sottile itsmo che collega il capo alla costa, questo mi lascia presumere che siano stati presi dal panico e abbiamo chiamato la Guardia Costiera, intendiamoci meglio chiamarla magari per niente che finire in guai seri. Infine le condizioni meteomarine, come si dice sempre ma troppo spesso per niente, vanno sempre verificate, oggi esistono ottime App per smartphone che ti dicono altezza dell'onda, vento, direzione, temperatura, ecc. ecc. fino a tre/cinque giorni di anticipo, personalmente utilizzo "Seaconditions" (costo abbonamento annuo 14 euro!!) verificato proprio all'Elba a fine maggio con risultati apprezzabili.
Vittorio Pongolini:
Ma si sa chi sono? Se erano in otto su cinque kayak almeno due kayak erano K2dM. Se ci sono dei K2 presumo che fossero esperti. Erano francesi? Io un inverno ho pagaiato da Porto Azzurro e volevo arrivare a Capoliveri ma a Punta Ripalta ho trovato un mare pazzesco ed ho dovuto fare dietrofront. E' una zona pericolosa la costa est dell'Elba e l'analoga costa ovest, voltato l'angolo, con vento forte.
marittimo:
Gli organi di informazione riportano tutti più o meno lo stesso trafiletto, forse ricavato dal comunicato stampa della Guardia Costiera.
È quindi difficile ricostruire la vicenda.
Un po’ come la tragedia della barca a vela finita a scogli nell’aprile scorso davanti al porto di Rimini. Sui social si lesse quasi di tutto.
Forse quegli 8 kayakers costituivano un gruppo misto, con esperti e meno esperti.
Forse gli esperti sarebbero anche riusciti ad atterrare in sicurezza, ma avrebbero dovuto abbandonare i meno esperti.
In barca, se non si può riparare a terra, normalmente si prende il largo dove il mare è meno pericoloso, perché l’aumento del fondale riduce notevolmente il frangere dell’onda, che resta più lunga e più dolce. Ovviamente si elimina anche il rischio scogli.
Non potendo però trascorrere in mare il tempo necessario per attendere il passaggio della burrasca, l’unica era chiamare i soccorsi e organizzare al meglio l’attesa, magari unendo i kayak per aumentarne la stabilità ed evitare ribaltamenti.
Comunque anche questa è solo una mera teoria.
L’importante è che sia finita bene.
nolby:
--- Citazione da: marco ferrario (eko) - Giugno 29, 2017, 01:40:51 pm ---
Ho letto la notizia (link riportato sotto) ma
per trarre il maggior insegnamento da questa disavventura
sarebbe interessante conoscere più dettagli,
ad esempio anche:
a) le condizioni di mare e vento
b) la tipologia dei kayak
c) l'esperienza dei kayaker
ecc. ecc.
--- Termina citazione ---
Esattamente, la notizia è di sicuro impatto... ma per riuscire a renderla utile mancano tutte le info utili.
--- Citazione da: Vittorio Pongolini - Giugno 29, 2017, 05:45:57 pm ---Se ci sono dei K2 presumo che fossero esperti.
--- Termina citazione ---
Questo dettaglio è saltato all'occhio anche a me...ma sono arrivato alla supposizione diametralmente opposta.
Cioè che fosse gente con esperienza ed attrezzatura inadatta anche a passare una giornata al lago.
Su altro forum (in cui non si parla di kayak ma di attività all'aria aperta in generale) ho letto cose folli fatte da persone senza esperienza e senza dotazioni di sicurezza e barche adatte ad affrontare il mare.
Io mi sono fatto mille problemi a fare il giro dell'Argentario ad inizio mese e non nascondo che ho avuto un po' di ansia fino all'ultimo... e quando leggo topic di persone che non sono mai state in kayak intenzionate, ad esempio, a fare Piombino-Elba con un SOT da noleggio o un Oasis mi viene la pelle d'oca...per non parlare di imprese epiche fatte con improbabili kayak gonfiabili...
Le disgrazie già succedono a gente preparata, con attrezzatura più che adeguata, che ha fatto una pianificazione precisa ed è stata attenta al meteo (magari è anche il caso di questi sfortunati) ma in certi casi ce la si fa a cercare...come in questo esempio di pochi giorni fa:
http://www.lecconotizie.com/cronaca/salvati-in-grigna-dal-soccorso-alpino-dopo-7-ore-di-intervento-con-grandine-e-fulmini-393036/
Si tratta di montagna ma il discorso è lo stesso. Chi è stato in Grignetta sa che non c'è da prenderla alla leggera neanche di giorno e col bel tempo. Salire in notturna dopo una settimana in cui telegiornali e media in generale davano allerte meteo per quella sera con violenti temporali è veramente da pirla.
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