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Tragico inizio

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Andrea Ricci:
grazie Fred, il tuo messaggio per me vale più di tutti.
La ricerca del colpevole è un male tutto italico: non si accetta in Italia la tragica concomitanza di eventi negativi, la casualità; perché non dà da mangiare alla famelica macchina della Giustizia, con i suoi giudici, avvocati, portaborse.
Perciò i nostri moduli di iscrizione ai raduni sono fitti e pieni di postille, condizioni, scarichi di responsabilità.
Laddove nei paesi di sana e adulta cultura della responsabilità personale sono modulini di essenziali dati anagrafici, e basta.
A chi organizza e guida da noi passa la voglia ... Ed ecco che chi si ritrova col cerino in mano, il "leader", GIUSTAMENTE poi si deve nascondere. Con buona pace della ricerca della verità dei fatti: in Italia si ricerca solo la verità processuale.
Scusate lo sfogo.

maurizio bernasconi:
Risarcimento lenitivo.

Antonio Fierro:
Aldilà che mi sembra prematuro e fuori luogo la ricerca delle responsabilità, (ci sono già gli organi preposti) mi sembra importante portare il livello della discussione su un altro terreno, sul senso dell' andare in canoa, cosa e come trasmetterlo ai giovani. Gli incedenti sono incidenti e possono capitare come sapete ovunque e nei modi più assurdi e disparati.
Mi piacerebbe invece che si aprisse una discussione su come far capire cosa significa la ricerca della libertà, il contatto con la natura, la bellezza del gesto atletico fine a se stesso, lo stare insieme.
E' molto pericoloso divulgare che questo sport sia solo adrenalina pura e ricerca del limite. C'è anche altro.

Lorenzo Molinari:
Leggo: "La ricerca del colpevole è un male tutto italico: non si accetta in Italia la tragica concomitanza di eventi negativi, la casualità".

A prescindere dal caso specifico, valutare eventuali responsabilità in un incidente da parte degli organi preposti NON E' UN MALE ITALICO ma è un'attività obbligata e necessaria, soprattutto quando vi sono lesioni a persone o decessi.
Gli incidenti anche se possono avvenire per tragica concomitanza di eventi (negativi o positivi che siano), raramente attengono alla CASUALITA' o - altrimenti detta - FATALITA'.

In particolare gli incidenti in canoa - e non solo quelli con conseguenze tragiche - andrebbero localizzati, documentati, analizzati, classificati e archiviati in modo accessibile a tutti, come avviene in altri paesi, per comprendere quanto spesso non siano casuali, capire come prevenirli o arginarne i danni e per migliorare le tecniche di auto-salvataggio, salvataggio e soccorso.
Questa attività - a mio parere - dovrebbe essere coordinata e gestita da un ente federale.

Antonio Fierro:
Il discorso incidenti localizzati, documentati, analizzati, classificati e archiviati è senz'altro interessante, ma la vedo lunga. Trovo invece più filosofico ma anche più immediato cominciare a comunicare meglio e diversamente un diverso modo di andare in canoa, cioè spostare più l'attenzione dalla ricerca del rischio ad altri aspetti più ambientali e conviviali che ho già detto nel post precedente.

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