Ho finito la lettura del libro di Checco, “in Kayak, la mia storia”.
L’ho letto in tre tratti: qualche pagina alla serata del CCM durante un film un po’ troppo lungo e lento per i miei gusti; la metà in treno tra Milano e Nantes; la fine ieri a 2000m di fronte al Monte Rosa, ideale per assaporarlo al massimo.
Anche se ci frequentiamo da oramai quasi 30 anni, non conoscevo “bene“ Checco. Siamo quasi coetanei, abbiamo insegnato insieme alla Scuola di Canoa della Valsesia (con qualche epica serata sulla sponda di fronte ….) e sceso pochissimi fiumi insieme. Qualche incontro sul Sesia, uno degli ultimi quando era impegnato a condurre un corso sulla sicurezza a Vocca… e sono passato davanti al suo gruppo di corsisti senza casco ; l’avevo dimenticato e mi ricorderò sempre la sua faccia mezza sconcertata, mezza divertita mentre cercavo di balbettare qualche parola di scusa . Niente di più, anche se l’ho sempre considerato come il miglior canoista italiano della sua –mia – generazione.
Comunque, ho comprato “In Kayak, la mia storia”, senza crederci, un po’ con un senso di obbligo nei confronti di un canoista senz’altro bravo e di fama, pensando che probabilmente cercava nell’edizione qualche entrata finanziaria per compensare gli incerti ed irregolari guadagni procurati dal fiume. Poi i libri “di canoa” sono cosi rari…
Dalle prime pagine, ho capito che, ex-elettricista e diplomato ISEF, Checco dimostra una capacità fuori del comune per scrivere e trasmettere emozioni, sentimenti, racconti e ricordi. E non solo per lettori canoisti, il gergo tecnico degli sport di acqua mossa è ridotto allo stretto necessario, mentre la descrizione delle spedizioni, dei fiumi, della gente incontrata, i momenti di riflessione e di meditazione dovrebbero sconvolgere qualsiasi lettore.
Continuando la lettura ho anche capito quanto poco conoscevo la “storia della vita” di Checco. Una vita che valeva la pena di essere raccontata, perché il sentiero che ha seguito è pieno di “sliding doors”, le sue spedizioni sono trascritte con uno stile avvolgente, puro e netto come una linea d’acqua su una rapida di quinto. Le sue “prime”, “la Sesia Total Run”, la Via dell’Acqua, ed il Gran Final (del libro) sul Langu Khola sono tante avventure eccezionali che rendono questa vita di canoista (e non solo) unica.
Tanti, quasi tutti i racconti ed episodi sono accompagnati di qualche riga di riflessione, che tocca quasi alla filosofia: atteggiamento in momenti critici vicino alla morte ; padronanza della sofferenza fisica a 5.000m di altitudine ; salvaguardia del pianeta e distruzione dei fiumi; amicizia e “vita che cambia”. Un capitolo mi ha particolarmente toccato :“perché sei cosi bella”; solo tre pagine di intensa poesia in prosa all’elemento Acqua, con sintetica e profonda analisi dell’essenza filosofica della mente del canoista.
Il libro offre anche – ovviamente – un atlante geografico per il canoista, ci invita al viaggio, al sogno, a scoprire la prossima “Cata-Mandù” dove piantare tenda e pagaia … La spedizione sul Langu Khola con imbarco a 4.600m – altezza della Capanna Margherita sul Rosa ! – significa per me l’ultima frontiera mai varcata in canoa.
L’unica mia riserva – del tutto personale – riguarda la passione dello scrittore per le discese – sempre ardue e belle – in solitario. “Lo capisco”, ma l’essenza stessa, la segretezza di una discesa in solitaria dovrebbe rimanere … segreta, appunto. Come è possibile prendersela con se stesso per non avere dato assistenza sufficiente ad un compagno (“non c’è foto che vale l’incolumità di un compagno”), poi scendere fiumi di V o VI grado da solo… e raccontarlo ? “Pagaiare da soli e vicini al proprio limite” è un’indicazione che sembra poco consone con l’immensa capacità e passione didattica dell’autore.
Per il resto, nessuna negatività in questo libro, nessun rimpianto (tranne che per i fiumi morti, come il Bio Bio… o per l’attuale eccesso di informazione), tantissima energia, tantissima spinta ad agire ed a pagaiare, con un’enorme carica a diffondere questa passione nostra.
Grande libro, grande passione, grande Checco !