In Italia manca ancora una cultura popolare formata della fruizione del fiume come bene comune. Non tra i canoisti ovviamente. Faccio un esempio. A San Cosimato (RM) c'è una diga che interrompe il flusso del fiume Aniene in un tratto con acque ancora pulite e canoisticamente interessante a due passi da Roma. Il fiume ha (avrebbe) portata regolare con possibilità essere sceso tutto l'anno o quasi ma la diga capta quasi completamente e si può scendere solamente in rare occasioni. Ora è scendibile ininterrottamente da diversi mesi nonostante le scarse piogge grazie a lavori di manutenzione alla diga e ci stiamo andando ogni fine settimana. La cosa non è passata inosservata e i bar ed i ristoratori, visto che ci fermiamo a pranzo sempre numerosi, ci chiedono informazioni per capirci di più' su questa per loro nuova fonte di reddito. Quando gli spieghiamo che a fine marzo il gioco finirà per la riattivazione della diga restano come dire... basiti.. "Ma .. Perché .., tolgono l'acqua..?".E in quel momento si rendono conto che gli (ci) è stata sottratta una risorsa, non Prima. E non è' neanche facile quantificare le potenzialità' di sviluppo di quel territorio, ricco di storia e di monumenti, se ci fosse anche la fruibilità' del fiume. Cerchiamo di diffondere quello che succede all'estero sia riguardo alle dighe rimosse in America sia alle economie di intere valli che girano intorno ai fiumi rimasti integri, Soca in primis ma anche altri. Anche in Italia ci sono fiumi belli con portata perenne e spesso neanche lo sappiamo. O lo scopriamo per caso.
Chi sapeva che ad esempio il Volturno e' tra questi? Noi l'abbiamo scoperto quest'anno che, sempre grazie ai lavori alla diga, ci si è potuto scendere tutto settembre 2015 e non pioveva da mesi.
Enrico.
