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maurizio bernasconi

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verbi intransitivi
* il: Gennaio 20, 2015, 11:15:56 am *
Posso dire: vivo un'esperienza o un'avventura, ma non posso dire: vivo la Valbrenta o vivo il kayak. Nello stesso modo stride: ho fatto la Birmania, il Kenia e l'Islanda, come si sente dai giramondo, ma, eventualmente: ci sono stato (io no, io non viaggio). Ancora peggio è sentire l'espressione: ho pagaiato il lago di Bracciano, ho pedalato il Ghisallo, ho camminato il Sentiero di Santiago. A parte la grammatica, dietro queste espressioni, spunta un tratto sgradevole che ha qualcosa a che fare, se posso affidarmi anche a un minimo di senso dell'umorismo del lettore, con gli orientamenti predatòri e sessuali, col consumismo del parlante. Spunta uno sguardo che trasforma ogni cosa in semplice oggetto, oggetto privo di volontà e azione, privo di utilità autonoma e quindi inutile fino al momento in cui io ne godo, io ne uso. Devo coglierlo, allora mi interessa. L'albero millenario diventa interessante quando lo trasformo in tavole, o magari in studi scientifici, la rapida di Balmuccia acquista senso ai miei occhi solo quando la discendo.  Ecco un turista della vita, uno che si muove con poca consapevolezza. Anche l'espressione "amare la Natura", se ci fai caso, è leggermente oscena. Il vocabolo Natura ha diverse accezioni: insieme dei fonomeni fisici e biologici, divenire, organo femminile, divinità, essenza profonda di una cosa. Gli animali e gli uomini si muovono nel mondo ricercando consciamente e inconsciamente esperienze che sono portati a considerare positive per l'individuo o per il gruppo. E non sempre analizziamo da quali schemi di pensiero, indotti purtroppo, derivino tali propensioni e molto spesso, diciamo pure ormai, sempre, si agisce contro il nostro stesso bene. Infatti contraddiciamo persino le più semplici e fondamentali istanze che suggerirebbe, appunto, la Natura, e deviamo verso comportamenti pervertiti per esempio sbagliando le scelte (i gusti) alimentari, acquisendo abitudini negative al massimo in ogni settore della vita: nel lavoro, nei rapporti, nell'utilizzo dei mezzi di informazione, nella cosiddetta educazione e, finalmente, nell'uso del tempo libero, nel diporto. Per questo noi canoisti, giustamente, ci arrapiamo per una rapida, per un'onda, per una pagaia nuova. E fin qui, nel gioco, ci può stare. Ma immaginare che l'appagamento del nostro desiderio di penetrare in un fiordo, di lambire da vicino un isolotto o di strusciare il sedere a una folaga mentre decolla con la punta del kayak, possa dare riscontro a una qualsiasi forma di approvazione da parte della folaga o del fiordo è poco sostenbibile. I salti dei delfini che noi attribuiamo alla felicità di incontrare il nostro più o meno brutto muso, avranno un senso per loro, che potrà essere magari interpretato, ma con criteri e sensi che noi umani abbiamo atrofizzato quasi del tutto almeno dall'ultima glaciazione, la sintonia e il sentimento che proviamo, dovremmo capirlo, derivano da associazioni sensibili e intellettive localizzate nella nostra mente, che tende spesso a essere distorta in direzione di un certo sentimentalismo opportunista. Ci facciamo piacere infatti le cose che ci convengono, che rinforzano il nostro schema. Si vuole arrivare laggiù, per "consumare" un atto, per convalidare l'illusione di esserci, per ratificare una presa di possesso. Invece di "comprendere" nel senso che diventiamo più spaziosi, noi facciamo tutte le cose più piccole per divorarle, quante più sono, meglio è, sentra tregua. Dal punto di vista del fiordo o della cozza, la presenza di quella sgargiante canoa rossa, che tanto giova all'immagine fotografica perché dà una stacco cromatico oppure produce un effetto prospettico di risalto alla grandiosità del paesaggio... per la cozza insomma probabilmente quella presenza risulta vagamente come un'impercepibile variazione del campo di vibrazioni, per il fiordo risulta come il transito fulmineo di un nulla, in rapporto ai tempi geologici che lo interessano. Per questo giustamente si usano espressioni come violare o violentare la Natura. Alla fine cercheremo di giustificare il nostro comportamente sostenendo che il cormorano era consenziente, ma insomma, siamo proprio senza pudore!                     

Marco Lipizer

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Re:verbi intransitivi
* Risposta #1 il: Gennaio 20, 2015, 01:25:19 pm *
Posso dire: vivo un'esperienza o un'avventura, ma non posso dire: vivo la Valbrenta o vivo il kayak. Nello stesso modo ...
...
???

Non mi ritrovo in mezza parola di quello che hai scritto.

Comunque è normale che le persone la pensino in maniera diversa. Ci si confronta, poi ognuno si fa la propria opinione.
Il mio pensiero l'ho espresso ed ho spiegato perchè secondo me è sbagliato vietare l'accesso. Chi la pensa come me, oppure per qualche altra ragione, può firmare. Chi no, semplicemente non firma. Punto!

Marco Lipizer

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Re:verbi intransitivi
* Risposta #2 il: Gennaio 20, 2015, 01:26:44 pm *
Scusa, ho visto adesso che era un topic diverso.
Comunque continuo a non ritrovarmi in quello che hai scritto.