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Ancora una terribile notizia
francesca gastaldi:
Momenti tristi per chi è unito sotto la passione della pagaia. Non conoscevo Marco ma la sua la sento una perdita vicina. Vorrei prendere spunto perchè la sua eredità sia un tesoro per il popolo del mare che và in kayak. Ho visto che nella chat del fiume dopo queste sciagure si cerca di analizzare i fatti e di capire se si potevano evitare e come. Sarebbe utile sapere come era ad esempio equipaggiato ed accessoriato Marco, a che distanza era dalla costa, con che tipo di kayak navigava, se la meteo locale era stato in grado di prevedere un così intenso e violento peggioramento ecc... E' certo che la natura è sovrana e che noi siamo infinitamente piccoli rispetto a lei ma a volte attimi, considerazioni, persone e piccole cose fanno la differenza.
:'(
Francesca Gastaldi
kozan:
Che terribile notizia,mi unisco al cordoglio di tutto il forum.
Vorrei approfittare di questo post per chiedere a voi tutti un parere sulla opportunità delle uscite in lago in inverno per chi come me non ha esperienza invernale.
Domenica prossima vorrei fare la mia prima pagaiata invernale, l’itinerario sarebbe da Bellagio all’isola Comacina sul lago di Como.
Le previsioni danno freddo ma cielo limpido,Winfinder prevede brezza a 3 nodi ed in tarda mattinata a scende 2 nodi.
Vorrei un vostro autorevole parere sull’opportunità di affrontare questa uscita con i presupposti che vi ho appena elencato.
Grazie a tutti.
Vittorio Pongolini:
Quello che sconcerta è che questa morte è capitata ad un giovane sportivo di 41 anni! Marco era impegnato in una traversata relativamente semplice perchè il Lago di Mergozzo è un lago di estensione piccolo-media. Fa parte di quel famoso tour chiamato "il giro del Monte Orfano" della bassissima Val D'Ossola che Guglielmo Granacci ha tante volte decantato come davvero bello e interessante perchè consente di girare in tondo, quindi con arrivo al punto di partenza, intorno al Monte Orfano, che si erge solitario dagli altri monti, passando per il Lago Maggiore, il Toce, gli affluenti del Lago di Mergozzo, il Lago di Mergozzo e il canale di uscita dello stesso. Per citare un po' di storia, fu la prima uscita, il primo giro in canoa col CCM di Vittorio Visconti con la sua klepper smontabile nel 1955 e da lì nacque l'idillio con il Canoa Club Milano, di cui fu presidente e finanziatore per oltre tre decadi.
Io, nella mia ignoranza di non medico, credo che l'ipotermia abbinata a qualche cardiopatia congenita abbia causato il decesso per infarto di Marco Bacher, canoista dal cognome tipicamente walser originario di Formazza, e questo riporta lo sport della canoa kayak su un livello di rischio molto più comune ad altri sport che non il rischio oggettivo delle difficoltà del fiume che si incontrano della canoa fluviale. Bisogna essere ben messi dal punto di vista fisico e strutturale e non bisogna sottovalutare il rischio oggettivo ambientale, soprattutto quello di trovarsi a mollo in mezzo ad un lago battuto dal vento in inverno, seppur con un salvagente da 100N che in caso di solitudine non serve a molto se non si sa risalire sul kayak! E se si sa fare l'eskimo si ha una garanzia di sopravvivenza direttamente proporzionale alla distanza a cui ci si trova dalla costa! Qui infatti rispondo in modo pacato a kozan: andare in kayak d'inverno è meraviglioso, sia perchè non hai molte alternative sui fiumi che sono più freddi e più secchi e sia perchè le fredde giornate invernali danno delle visioni panoramiche marine e lacustri profondissime, che non si trovano spesso in estate. Ma bisogna essere previdentissimi sulla meteorologia! Marco Ferrario non me ne vorrà se rivelo, a questo punto, che per questo stesso week end avevamo in programma di fare la "due giorni sul Verbano" con pernottamento in tenda su un'isola svizzera, con un gruppo stra-selezionato di kayaker esperti e resistenti alla distanza e alle condizioni meteorologiche avverse. Beh, Marco F. ha scoperto dalle previsioni del tempo che nella giornata di domenica si sarebbe alzato un fortissimo fohn da portare a burrasca lo specchio d'acqua del Verbano, soprattutto nell'alto lago. Egli ha lanciato l'allarme e tutti concordamente abbiamo rinviato la due giorni in data successiva. Ma si parlava di forza 6 con raffiche a forza 9! Ben diverse dal 3 calante al 2 che troveresti per domenica: il vento di domenica prossima si definisce Brezza tesa (3) e Brezza leggera (2). Il forza sei è detto Vento fresco (strano, il 5 lo chiamano Vento teso che sembra più forte di fresco...) e il Forza nove a cui è arrivato a tratti si definisce Burrasca forte! Ergo, io non mi farei proprio problemi e staccherei il kayak da terra per domenica, magari considerando di costeggiare sottovento in funzione della direzione del vento, studiando il percorso a tavolino nel modo migliore.
Caro Marco Bacher, non ti conoscevo nemmeno io, ma mi spiace tantissimo che non pagai più con noi.
PS I kayaker d'acque ferme, marini e lacustri, sono una sorta di comunità/non comunità molto più numerosa e sparsa di quella dei colleghi fluviali. Siamo anche meno corporativistici dei fluviali: tendiamo a pagaiare più in solitaria e a raccoglierci ed a scambiarci le idee con meno importanza e con meno interesse specifico. L'appello di Francesca G. per conoscere con più certezza le cause dell'incidente e l'attrezzatura posseduta da Marco non dovrebbe rimanere vano!
francesca gastaldi:
Ti dico quello che farei io. Anche se non conosco il lago dove hai intenzione di andare terrei bene a mente che:
- Le previsioni vengono aggiornate ogni 6 ore. Oggi siamo a giovedì e fino a domenica è capace che varieranno diverse volte. Perciò 1) prima di partire ascolta le l'ultimo bollettino. E anche se il bollettino è buono o discreto tieni sempre d'occhio il cielo. Il disegno delle nuvole anticipa sempre l'arrivo del brutto meteo. Sopratutto quando cambia d'improvviso è utilissimo campanello d'allarme.
- E' importante quando fà freddo indossare gli indumenti giusti. Non devi sudare troppo, perchè se ti fermi con il freddo il sudore si gela addosso, e non devi sentire freddo, perchè quando senti freddo stai già entrando in ipotermia. Perciò studia bene ciò che indossi. Tieni presente anche che cadere in acqua con le temperature attuali riduce di molto i tempi di raggiungimento dell'ipotermia perciò se non pensi di navigare vicino alla costa indossa indumenti stagni e trova il modo più congeniale che ti aiuti a risalire sulla barca il più velocemente possibile se non sai fare l'eskimo. Usa il gonnellino ed il salvagente. Tieni presente che il tuo corpo chiuso nel pozzetto della barca mantiene caldo l'ambiente. I punti del corpo che presentano maggiore dispersione di calore sono la testa e i piedi perciò cura particolarmente l'abbigliamento che ti potrebbe servire per coprirli ma non mettere cose strette perchè riducono la circolazione del sangue e prenderesti più freddo. Se hai dei calzari fai entrare dell'acqua dentro. All'inizio ti darà fastidio ma poi il corpo scalderà l'acqua e questa ti terrà caldo ai piedi. Porta nei gavoni della tua barca un cambio caldo e asciutto, qualcosa di caldo da bere e sempre, dico sempre, un telo salvavita. E' un telo leggerissimo, di color argento e oro, che una volta che ti sei avvolto dentro mantiene il calore corporeo. Ci sono a lenzuolo o a sacco. Lo trovi anche da Decathlon e costa poco. Questo telo và portato sempre con te, anche in estate.
Perciò 2) prima di partire fai un'operazione di cambusa intelligente.
Francesca Gastaldi
--- Citazione da: kozan - Gennaio 15, 2015, 11:35:04 am ---Che terribile notizia,mi unisco al cordoglio di tutto il forum.
Vorrei approfittare di questo post per chiedere a voi tutti un parere sulla opportunità delle uscite in lago in inverno per chi come me non ha esperienza invernale.
Domenica prossima vorrei fare la mia prima pagaiata invernale, l’itinerario sarebbe da Bellagio all’isola Comacina sul lago di Como.
Le previsioni danno freddo ma cielo limpido,Winfinder prevede brezza a 3 nodi ed in tarda mattinata a scende 2 nodi.
Vorrei un vostro autorevole parere sull’opportunità di affrontare questa uscita con i presupposti che vi ho appena elencato.
Grazie a tutti.
--- Termina citazione ---
kozan:
Ringrazio Francesca e Vittorio,le vostre indicazioni sono state importantissime,dico questo perchè stavo sottovalutando quanto sto per fare.
Grazie a voi (ed a Marco che mi ha scritto in pvt) potrò affrontare la mia prima pagaiata invernale con più cognizione di causa.
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