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Ennesima alluvione ligure con fiumi in piena rovinosa
Vittorio Pongolini:
Parliamoci col cuore in mano. Io quando succedono queste alluvioni in Liguria, o in altre note zone in cui con frequenza capitano questi allagamenti, rimango ormai rassegnato e poco stupefatto. Gli errori umani si pagano e sembra che di queste situazioni nessuno abbia alcuna colpa. Sull'onda della situazione vado a vedere come sono i livelli su CKFiumi e una soddisfazione canoistico-sportiva mi pervade, annullando prima la rassegnazione e poi lo stupore e facendomi fare dei cerchi con la mente su come dovrebbe essere in quel momento il torrente o il fiume stracolmo. Sono cattivo? Sono insensibile? No, non arrivo a tanto, ma è la ripetitività delle catastrofi che mi porta a questo distacco. Saprei bene cosa si sarebbe dovuto fare per evitare tutto questo, ma ora c'è da fare un lavoro mostruoso e nessun soldo per farlo.
mauro mantovani:
Gia' vittorio, la penso esattamente come te, e ti assicuro che a memoria mia ,non ricordo delle perturbazioni cosi' violente ,veloci e come ora le chiamano..autorigeneranti.
Ammettiamo anche che siamo in un territorio abbastanza penalizzato dalla mancanza di spazi, schiacciato tra monti che arrivano a 1000 mt e il mare, rigagnoli e torrenti con verticali incredibili, quindi i danni ci sarebbero a prescindere, sicuramente sarebbero piu' limitati, ma ci sarebbero.
Il Bisagno e' i suoi affluenti, ancor piu' della Valpolcevera, sono sempre stati i protagonista delle alluvioni genovesi.
E' vero, si e' costruito male, senza considerare gli eventi naturali, come nel caso del rio Fereggiano nel 2011, e molto spesso la causa principale di grossi danni sono imputabili alla copertura del Bisagno; pensa che mi sono capitati sottomano dei progetti di architetti per ulteriori tratti di copertura sotto il ponte dell'autostrada di Genova Est ad uso parcheggi, come se non bastassero i danni causati dalle opere in zona Foce.
Per cui eccomi qui a guardare passivamente il fiume con la curiosita' e l'emozione di un canoista, la rassegnazione nel vedere le istituzioni che fanno da scaricabarile tra loro e la tristezza nel vedere una citta' che non riesce piu' a rialzarsi, e non solo per questo.
Mauro Villotta:
Fino a quando le nostre istituzioni saranno puntuali e presenti ad ogni funerale di vittime di queste situazioni,ma assenti quando bisogna dare il via a progetti e lavori per il ripristino e la salvaguardia del territorio noi dobbiamo abituarci a situazioni di questo tipo anche se personalmente lo ritengo molto cinico.Purtroppo chi comanda questo "circo equestre" la vede così o fa molto poco per cambiare le cose.Non penso sia molto un discorso economico perché sistemare le cose dopo un passaggio d'acqua del genere non è gratuito,forse costa meno muoversi per tempo e ora.Ne vale la pena almeno per le famiglie delle vittime.
gianfrancesco costantini:
D'altra parte come mostra il decreto "salva italia", pare che al di là della retorica post-disastro, gli interessi siano altrove: si continuano a preferire grandi infrastrutture (inutili quando non dannose) agli interventi diffusi di tutela del territorio, poco redditizi per le grandi imprese. Ma pare che le azioni del governo abbiano un forte consenso tra i cittadini di questo paese.
marco ferrario (eko):
Avete ragione (Vittorio e Mauro) e fai bene Gianfrancesco a preoccuparti del "Salva Italia" che ci sta piovendo addosso.
"Salva Italia" è sopratutto un progetto di progressiva cementificazione del territorio, il suo nome inganna, dovrebbe chiamarsi Rottama Italia: https://dl.dropboxusercontent.com/u/25493772/RottamaItalia.pdf
Il nostro territorio che nonostante il suo particolare assetto idrogeologico è già sconsideratamente cementificato, necessita invece di essere difeso e curato per evitare che il fango lo sommerga.
Questa è la priorità.
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