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Re:Contratto di Fiume del Trebbia
Vittorio Pongolini:
Vi inoltro per conoscenza quanto inviato alla Regione Emilia Romagna:
Per “ioPartecipo” Emilia Romagna.
Spettabili Assessori, Consiglieri e Tecnici della Regione Emilia Romagna, Vi scrivo relativamente al Contratto di Fiume della Trebbia. Sono il rappresentante dei canoisti indipendenti, i massimi fruitori della risorsa fluviale Trebbia, dal punto di vista sportivo e ambientale.
Ho seguito dall’inizio tutti gli incontri relativi al Contratto di Fiume della Trebbia e porto avanti con strenua volontà la necessità di rendere il fiume Trebbia privo di ostacoli che ne impediscano la navigazione con canoe e kayak. Gli stessi ostacoli artificiali, esistenti nel tratto Marsaglia-Bobbio, sono fonte di pericolo per la discesa nella gola. Sto parlando della diga di San Salvatore, inutile manufatto in stato di abbandono di conglomerato cementizio e armatura in legno, di mussoliniana memoria, che non ha mai prodotto nulla e che non ha alcuno scopo di esistere se non quello nefasto di deturpare la bellezza sportiva e paesaggistica di una gola appenninica che non ha eguali in tutto il nord Italia.
La Trebbia, se liberata dalla diga di San Salvatore, potrebbe essere uno dei punti di riferimento sportivo e turistico del canoismo italiano, anche agonistico, e diventerebbe méta abituale di canoisti da tutta l’Europa: infatti la discesa nella gola di San Salvatore ha il pregio di conservarne l’acqua e di consentire le discese in canoa per molti più mesi rispetto agli altri tratti solitamente percorsi dalle canoe, cioè per almeno otto mesi all’anno; e qualora, come si sta discutendo, venisse aumentato il DMV, si potrebbe colmare anche i quattro mesi mancanti, garantendo discese in canoa per tutto l’anno. La Trebbia diventerebbe quindi come il fiume Ardéche in Francia, solo ridotto in lunghezza, e più, per così dire, domestico per la logistica rispetto alla lunga discesa del fiume transalpino: otto chilometri contro 26 o 32.
Noi canoisti stiamo cercando di sensibilizzare la Regione Emilia Romagna relativamente alla necessità di abbattimento della diga di San Salvatore, parziale o totale, e della contemporanea chiusura della galleria di derivazione. La percorrenza della galleria è l’unico modo di superare il molesto manufatto senza doversi sobbarcare un lungo e faticoso trasbordo della diga. Ma la galleria è pericolosa ed è solo per canoisti esperti. Succede però che anche molti canoisti inesperti, per evitare la fatica del trasbordo, si infilino in quell’angusto, buio budello di 280 m. e che vadano a bagno in una condizione assolutamente pericolosa per la loro incolumità. Ci sono stati infatti diversi casi di ferimenti al corpo ed alle gambe ed un decesso in seguito ad una piena e non voglio pensare cosa potrebbe ancora succedere se un canoista o la sua canoa dovessero rimanere incastrati con l’imbarcazione rovesciata o con le gambe intrappolate all’interno della stessa. E’ facile pensare che la persona non avrebbe scampo! Inoltre i nostri ultimi rilevamenti ci hanno fatto notare che la volta e soprattutto i muri di sostegno, almeno all’imbocco della galleria, sono sul punto di cedere per vetustà e quindi di causare un ulteriore rischio di ostruzione, con ancora più pericoli, per il malcapitato che si avventurasse nella galleria.
Io sono un giovane-vecchio canoista di 57 anni e conosco la Trebbia dal 1970. L’ho percorso tutto, dalla alta Liguria alla confluenza col Po, galleria compresa, innumerevoli volte. Ricordo che il mio club, il Canoa Club Milano, ebbe modo di partecipare nei primi anni ‘70 al tentativo di demolizione della diga con dinamite: la carica espressa fu solo parziale e non bastò per demolire a sufficienza il manufatto. Si vedono oggigiorno solo alcuni cedimenti che sono solo un ulteriore pericolo anche nel trasbordo obbligato.
Vi segnalo tra l’altro che ci sono già stati esempi di abbattimento di dighe, anche in questi ultimi anni, su fiumi del Nord America. Sull' Elwha river nello stato di Washington, è stata abbattuta una vecchia diga che tra l’altro produceva energia elettrica e, prossimamente, sul White Salmon sempre nello stato di Washington, sul Penobscot, in Maine, e sul Klamath, in Oregon verranno demolite altre dighe per le quali è stata dimostrata l'inutilità e la dannosità in primis per la fauna e la flora fluviali.
E’ indispensabile che ora la Regione si faccia carico della demolizione definitiva della diga di San Salvatore, con spostamento relativo dei materiali sgretolati derivati dallo smantellamento, per completare quella opera di demolizione mai terminata e per ridare libero corso al fiume, in piena luce, in modalità scevra da pericoli oggettivi. Su un Forum di canoisti è stata affrontata la questione da un paio di anni e all’indirizzo:
http://forum.ckfiumi.net/index.php/topic,4844.0.html
potrete trovare ulteriori motivi di convincimento sulla necessità di abbattere quell’inutile, pericoloso manufatto. E per avere una idea della importanza sportiva e turistica della Trebbia, vi inviamo anche il link della ultima manifestazione di massa collettiva relativa alla discesa della Trebbia:
http://forum.ckfiumi.net/index.php/topic,5020.0.html
Cordiali saluti.
Vittorio Pongolini
Andrea Ricci:
Ben scritto e ben fatto Vittorio!
Non conosco il luogo, ho scarsa stima per gli organi dello Stato e forse faccio una proposta azzardata, ma ti chiedo: se tu facessi un notevole sforzo in più e gli presentassi anche un progetto di demolizione e rimozione, magari con un preventivo di ditte che direttamente o indirettamente conosci, magari tra il popolo dei canoisti? Cercando e sollecitando sponsor e fondi europei?
Giuseppe Coduri:
Sarebbbe ottimo se davvero aumentassero i rilasci sul trebbia, magari anche modulandoli in modo da avere più disponibilità nei fine settimana.
Per la diga speriamo, ma ritengo che l'unica soluzione fosse lasciar fare la centralina. In quel modo il privato si sarebbe fatto carico di eliminare il problema della galleria e di creare lo scivolo per le canoe, oltre a creare un laghetto buono anche per i bagnanti.
Ha prevalso un approccio intransigente e (a mio avviso) un po' miope, la centralina non si farà.
Sarà difficile che un'amministrazione pubblica si faccia carico di un'opera del genere, che comporta, in fase di cantiere, quasi tutti gli impatti ambientali contestati per il progetto della centralina. Senza contare i costi.
Spero comunque di sbagliarmi, auguri.
Vittorio Pongolini:
Sempre per vs. conoscenza pubblico risposta Regione Emilia Romagna:
"Gentilissimo Vittorio Pongolini,
in relazione alla sua comunicazione ricevuta in data 16 giugno 2015, desideriamo innanzi tutto ringraziarla per l'interesse.
Il tema da lei sottolineato richiede indubbiamente approfondimenti e discussioni tra i vari soggetti coinvolti. Perciò, la informiamo che in autunno si terrà un nuovo Forum pubblico dedicato alla fruizione del fiume, dove si potrà avviare un adeguato confronto a riguardo.
Inoltre, dovrebbe essere anche attivato un apposito strumento "forum" nella piazza telematica "Con la Trebbia", al fine di estendere a tutti tale momento di partecipazione.
I nostri più cordiali saluti.
Emanuele Cimatti - Risorse Idriche Regione Emilia Romagna"
La considerazione è che forse si dà troppo spazio ai forum pubblici e troppo poco alle decisioni pragmatiche. Comunque, visto che sto utilizzando i mezzi messi a disposizione dalla Regione E. R. (leggete Contratto di Fiume) continuerò a prendere parte agli incontri e cercherò di trovare l'appiglio necessario per far abbattere la diga di San Salvatore per la fruizione della Trebbia in canoa senza soluzione di continuità.
Sarà importante che noi tutti fruitori a pagaia della Trebbia ci troviamo d'accordo con l'abbattimento parziale o totale della diga. Dovrò invece valutare quali sono le vere intenzioni di Martino Frova, titolare di Sport in Open Space di Marsaglia che all'ultimo incontro è stato eletto come rappresentante di tutte le associazioni dei fruitori (invero gruppo molto eterogeneo, con fini troppo diversi per essere accomunati in un unico gruppo dei fruitori generici, troppo ambientalistico da un lato e/o troppo disinteressato alla continuità fluviale della Trebbia per i loro scopi associativi) e che non mi è parso completamente convinto riguardo l'abbattimento della diga di San Salvatore, men che meno alla chiusura della pericolosa galleria della Trebbia. Mentre sul primo punto non ci deve essere ambiguità operativa, sul secondo se ne può parlare. E questo, probabilmente perchè l'apertura per parziale o totale della diga porterebbe nel breve-medio periodo ad un inevitabile prosciugamento della galleria con possibilità di discesa della stessa solo in occasione di piene della Trebbia.
Spesso gli interessi commerciali cozzano con quelli dei liberi fruitori della Trebbia, che qui rappresento, per svariati motivi.
maurizio bernasconi:
"...Spesso gli interessi commerciali cozzano con quelli dei liberi fruitori della Trebbia, che qui rappresento, per svariati motivi"...
Per come conosco Martino, posso escludere drasticamente che proprio lui possa antreporre "interessi commerciali" a libere fruizioni eccetera. Se giudica in un certo modo, avrà certamente delle buone ragioni per farlo. Insinuazioni come questa, verso un grande canoista che tutti conoscono, lasciano l'amaro in bocca. Comunque sono contento che sia stato nominato Martino a rappresentare le parti in causa perché conosce le cose da vicino e da molto tempo. I canoisti della domenica hanno sempre avuto il dente avvelenato contro che vive di canoa. Forse perché al ludedì devono allacciarsi il cravattino e presentarsi in ufficio.
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