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Il fantasma delle Ordinanze entro i 300 metri

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francesca gastaldi:
Buonasera a tutti,
proseguo nelle mie ricerche imperterrita ;-) Su segnalazione di una persona che ha lavorato nella Guardia di Finanza, sono andata a sbirciare le fatidiche Ordinanze sulla balneazione estiva di alcuni tratti di coste italiane. In nessuna di queste (ho letto i documenti originali) ho trovato che il kayak è obbligato a navigare entro i 300 metri dalla costa, anzi, è espressamente riconosciuta al kayak la possibilità di navigare ANCHE entro i 300, là dove alle altre imbarcazioni è impedito. Ora siccome non riesco a capire se sogno o son desta chiedo sostegno. Qualcuno sà mostrarmi il documento autentico di qualche ordinanza che impone al kayak di navigare entro i 300 metri?
Nel frattempo vi aggiorno sul ricevimento di altre due mail, dal Belgio e dalla Germania (Freya), che mi hanno comunicato che la navigazione in questi peasi è libera e senza necessità di alcun tipo di licenza. Quindi fin ora i paesi che navigano senza limiti sono: Inghilterra, Scozia, Irlanda, Galles, Belgio, Germania, Stati Uniti. Buonanotte e sognidoro ;-)
francesca gastaldi

alelele84:
L'ordinanza della Capitaneria di Mazara del Vallo parla di Canoe che possono navigare entro i 300 metri ma non superarli.

http://www.guardiacostiera.it/capitanerieonline/ordinanze.cfm?PageNum_Recordset2=2&id=21

Va detto che siamo nel canale di sicilia e che non ci sono golfi o isole raggiungibili in kayak.

Io navigo in quel tratto di mare e obiettivamente andare oltre i 500 mt (a meno che non si pesca) non ha molto senso. 300 mt è un po strettino ma non è un dramma (più preoccupanti sono i diportisti che sfrecciano ad ogni distanza).

Secondo l'ordinanza il limite di 300 mt vale nel periodo estivo, al termine di questo credo si salga a 1 miglio (o 1 km).
Un altro problema è costituito dalla dotazione di sicurezza; ammesso che si possa andare oltre i 300 m o anche oltre il miglio l'ordinanza chiede l'anulare e i giubbottini da barca (150 N) non indossati (e altra dotazione che non ricordo).

Ho letto alcuni tuoi post e condivido la tua idea di libertà in kayak ma mi rendo anche conto che in Italia la cultura sulla navigazione a remi è quasi inesistente (almeno in alcune zone).

A mio avviso ci sono due problemi che stanno alla base di queste ordinanze. 1. I diportisti sono pericolosi e avere kayak oltre i 300 m o oltre il miglio significa aumentare il rischio di incidenti; 2. Non tutti i canoisti sono in grado di andare oltre i 300 m; il rischio che il turista della domenica si ritrovi su un kayak a mettere in pericolo la sua vita e quella di chi volesse prestargli soccorso è alto.

Le capitanerie non vogliono grane, non vogliono andare in giro a recuperare turisti alla deriva né scontri tra kayak e diportisti scanzonati.

Sarebbe interessante vedere cosa prevede l'ordinanza della capitaneria di Marsala nel cui comprensorio rientrano le isole dello stagnone e le isole egadi (Favignana dista 7 km dallo Stagnone). Lì si può veramente navigare in kayak tra posti meravigliosi.

Chiudo con una riflessione.

Il kayak è l'estensione del canoista. Se il canoista è valido il kayak è sicuro, se il canoista è inesperto allora è molto pericoloso.
Legiferare su questo non è semplice, né rilasciare patenti o autorizzazioni. Non sono le caratteristiche della barca o l'età della persona, o il superamento di un esame che possono risolvere il problema.
Ci vuole buon senso, responsabilità, elasticità.

marco ferrario (eko):

--- Citazione da: alelele84 - Novembre 15, 2013, 11:13:20 am ---L'ordinanza della Capitaneria di Mazara del Vallo parla di Canoe che possono navigare entro i 300 metri ma non superarli.
http://www.guardiacostiera.it/capitanerieonline/ordinanze.cfm?PageNum_Recordset2=2&id=21

--- Termina citazione ---

Sono andato a vedere l'ordinanza citata da alelele84 e anche in questa (come in altre) non viene mai nominato il KAYAK DA MARE.
Una Canoa non è un Kayak Da Mare.
Ad esempio un Kayak Da Mare è un mezzo inaffondabile perché per sua definizione è dotato di gavoni stagni e di riserve di galleggiamento che permettono la totale galleggiabilità, non così per una Canoa che, sempre per definizione, è aperta e perciò se piena d'acqua affonda.
Questa è una delle differenze, ma ce ne sono molte altre che sono emerse anche in altri topic di questo forum e per non dilungarmi troppo evito di trascriverle.
È necessario fare chiarezza e forse è giunto il momento, anche in Italia, come del resto già in molti altri paesi di questo ed altri continenti, di definire cos'è un vero Kayak Da Mare e quali sono le sue caratteristiche fisiche, nautiche e di navigabilità.
Questo passo determinante porta al conseguente riconoscimento del Kayak Da Mare, in Italia tutt'ora ancora sconosciuto alla legge, visto che non e mai da essa citato.
Una volta chiarite le caratteristiche e riconosciuto il mezzo per quello che davvero è, avremo tutti chiaro che NON è una Canoa, ne tantomeno uno di quegli oggetti galleggianti venduti in alcune catene della grande distribuzione e che in modo scorretto vengono da esse chiamati kayak da mare senza averne le benché minime caratteristiche.

alelele84:
Marco, ho letto i vostri altri topic sull'argomento e so cosa intendete per kayak da mare ma quando l'ordinanza scrive canoe comprende tutti i mezzi affini ed anche il kayak da mare.

Ad ogni modo il problema è come questa normativa viene applicata dalle capitanerie, che succede se il kayak va oltre i 300 mt??? E dove il limite è un miglio oltre il miglio?

Poi ammettiamo che tu abbia ragione e che il kayak sia inteso diversamente da una canoa, come la mettiamo con le dotazioni di bordo? Salvagente anulare? Salvagente da 150 N... ma oltre il miglio c'è altro; a seconda della distanza si chiede persino la zattera.

Io sono d'accordo con voi, ci vuole una normativa apposita che consideri il mezzo per quello che è e per l'utilizzo che se ne può effettivamente fare. Tuttavia non sarei così certo di poter fare semplici distinzioni... tra kayak da mare, polinesiana, surfski ed altro; voglio dire ci sono tanti mezzi che possono navigare in sicurezza ma molto dipende dalla capacità e professionalità di chi vi sta sopra.

Ad ogni modo le mie sono critiche costruttive, ho letto che state lavorando sulla cosa seriamente e non voglio sminuire il vostro lavoro, tutt'altro.

Vittorio Pongolini:
"I have a dream"

I dream that one day all the Italian sea kayaker can paddle freely for our seas, reaching the bays and islands that are closed today, due to their distances from the Italian coast, that there are no more constraints of distance and that there are no seasonal restrictions to the miles you can reach and that the Coast Guard smile at us when we practice our sport.






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