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PRESENTAZIONE E CONSIGLI TRAVERSATA OCEANICA
andreaproietticorvo:
Salve a tutti, spero di aver azzeccato il posto e il modo giusto per presentarmi e chiedere dei consigli. Mi chiamo Andrea Proietti Corvo, istruttore di sopravvivenza e appassionato di spedizioni estreme. Sto organizzando un'impresa in solitaria con un hobie kayak biposto a vela. Vorrei fare una bella traversata in Polinesia appoggiandomi alla miriade di isole deserte. Non sono un conoscitore del mare, diciamo che questo è l'unico modo per arrivare in certi posti. Il mio tragitto prevede circa 1700 miglia. Avrò bisogno di tutti i vostri consigli.
Grazie a tutti !
Gengis:
Ciao ,
io ti consiglierei di prendere contatto Associazione Sottocosta : www.sottocosta.it
in modo di trovare vicino a dove abiti , possibilmente una Scuola oppure un kayaker esperto che ti possa insegnare
le manovre principali e come evitare di trovarti in situazioni pericolose , per quanto tu possa essere esperto in diverse discipline ,
per intraprendere una impresa del genere , prepararsi bene ti sarà di grande aiuto nella buona riuscita .
Gengis
Carlo Fonda:
Ciao Andrea,
io possiedo un Hobie doppio (modello senza vela), e un mio amico ha l'Adventure monoposto con vela e amas, sono ottime barche (stento a definirli kayak, dopotutto sono dei signori SoT con stazza non indifferente, capacità di carico elevata, propulsione a pinne super-efficiente, deriva, vela di una cerca metratura, doppi amas etc.etc.), sicuramente per un tipo di impresa del genere possono darti molte soddisfazioni. Occhio che alcuni modelli hanno avuto in passato dei difetti strutturali sullo scafo (si aprivano fessure in un punto della chiglia, sulla line mediana del fondo, in seguito a sforzi prolungati usando le pinne "turbo", poi nei modelli successivi hanno irrobustito quella parte di chiglia...).
Diciamo che non è il tipico kayak in cui può venir com,odo saper fare un eskimo (su un hobie non avrebbe alcun senso), o neppure un appoggio o una pagaiata tecnica fatta bene (la pagaia sull'hobie si usa solo per le manovre di ormeggio e per le "retromarce"... ;), però come diceva Gengis forse sarebbe utile apprendere qualche techica di base di navigazione (rotte, conoscenza del mare, meteorologia marina, etc...) e acquissire un bel po' di "acquaticità" che solo la pratica di mare può dare, visto che fare lunghe navigazioni in mare aperto con questo tipo di barche ti espone a non pochi rischi di "imprevisti" dovuti a mare, vento, incontri con animali e cose del genere...
Ciao e buona navigazione,
carlo, TS
andreaproietticorvo:
intanto vi ringrazio ! mi avete dato già una conferma sulle mie tre paure più grandi. Ovvero, essendo una tratta molto lunga, ci saranno alcune notti che dovrò dormire a bordo perché la distanza tra un isolotto e l'altro supera le 50 ma anche le 80 miglia, e mi sono posto tre quesiti. Il primo è la presenza in quelle acque dei serpenti marini e degli squali , il secondo il mare forte, e il terzo la possibilità mentre stai dormendo a bordo, di trovarsi malauguratamente sulla rotta di un grosso mercantile. Sicuramente dovrò prendere lezioni di base. porterò molto carico, perché oltre alla traversata dovrò sostare su isole deserte ed avrò con me attrezzature video- foto, pannelli solari e pc, dissalatore, ed attrezzatura da canyoning, perché arrivato alla Polinesia francese avrò anche da discendere un canyon.
Di nuovo grazie per i suggerimenti !
altergg:
io sarei interessato di sapere come trasporti l'Hobie laggiù!? Pensavo che una cosa del genere fosse più facilmente fattibile con mezzi smpontabili e/o gonfiabili. Ne esistono anche a vela.
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