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Giubbotto Salvagente o Giubbotto Polifunzionale?
marco ferrario (eko):
Mi trovo in gran parte daccordo con l'intervento di Stefano Delta e sono convinto che le proposte di Gaudenzio Coltelli non vanno bene non solo a chi chi fa surfski (vedi Mario Graziani), non solo a chi si allena (vedi Maurizio Bernasconi), ma non vanno bene neanche a molti amici che ho sentito in questi giorni e che fanno kayak da mare prevalentemente sotto costa e a volte qualche traversata di poche miglia tra le isole.
In particolare non si può imporre:
a) il salvagente sempre indossato,
b) il kayak lungo almeno 520 cm, che tra l'altro ha poco significato visto che molti kayak hanno parti morte interamente fuori dall'acqua per 50 o più cm a prua e a volte anche a poppa, se mai avrebbe più senso considerare la linea di galleggiamento.
c) "di aver conseguito un corso avanzato di kayak ..." - mi sembra davvero una proposta azzardata e lo è ancora più se che chi la fa ha un evidente interesse personale e professionale essendo il titolare di una bella scuola di kayak da mare, un poco di pubblicità se la merita (http://www.seakayakitaly.it/it/contatto.html), ma che ovviamente organizza corsi, escursioni e noleggio kayak a fini di lucro.
Ciao a tutti.
Marco F.
Gaudenzio Coltelli:
Ho sempre seguito controvoglia questo Forum perchè spesso vi leggo più polemiche che cose costruttive e sono, mio malgrado, intervenuto nella discussione solamente perchè chiamato in causa da Vittorio (essendo stato uno dei fondatori di Sottocosta). Lungi da me il dover imporre regole ed alimentare discussioni senza fine. Fare le leggi non spetta di certo a me... Io mi sono limitato a dare solo un suggerimento come mi è stato chiesto di fare... e come tale vuole rimanere... Apprezzo Giovanni Chiola e Marco z per i loro interventi costruttivi mentre mi è veramente difficile rispondere ad altre persone senza scatenare ulteriori polemiche che reputo inutili. Ho deciso quindi di ritirare la mia partecipazione alla discussione.
Buone pagaiate a tutti con o senza leggi, con o senza salvagente.
Gaudenzio
francesco zenoni:
Senza nulla togliere alla competenza di chi dirige scuole di canoa/kayak di vario genere o di chi ha comunque un'esperienza pluriennale nella navigazione a braccia ma, mi sembra di assistere (pur con grande interesse) alle elucubrazioni più o meno intelligenti della nostra classe politica su leggi, leggine e leggiacce.
Per ultima la proposta di Gaudenzio Coltelli mi lascia un po' stranito: perchè un kayak di oltre 520 deve poter essere più sicuro di un kayak di 380 più largo e più stabile? Perchè devo possedere un brevetto che certifichi la mia capacità di allontanarmi di oltre 1 miglio dalla costa quando, eccezioni permettendo, chiunque pensi di farlo e lo fa sul serio lo farà sicuramente secondo la sua concezione di sicurezza? Anzi, se mi sento più sicuro perchè ho stivato in kayak tutto l'armamentario elencato (e credo non sia sufficiente la capacità di carico di un 520) sarò magari portato ad essere inconsapevolmente più imprudente.
Qui si sta perdendo di vista la cosa più importante: LA LIBERTA' DI OGNUNO DI NOI DI VIVERE IL SUO TEMPO COME VUOLE.
Attenzione a cercare di normare tutto in tutti i suoi aspetti reconditi. A questo punto, fra un pò si leggerà in qualche newsletter di ciclismo la richiesta di qualche pseudofederazione o importante club di normare le uscite in bicicletta, entro ed oltre i 20 km giornalieri, obbligandoci a portare dietro ginocchiere, paragomiti e casco integrale.
Qualcuno potrà pensare che queste righe possano sembrare un pò troppo anarchiche, però se andiamo avanti così si rischierà di trovare presto lungo le nostre coste i primi cartelli nautici di divieto di superare la tale velocità se a motore o se a remi ed i primi vigili su boe galleggianti in trepida attesa di beccare il kayaker temerario che si spinge a 1,01 migila dalla costa senza il tender autogonfiabile.
Io giro in mare sotto costa da solo (Italia, Francia, Grecia), magari qualche volta oltre 1 miglio dalla costa (mai presa la briga di misurarlo, e comunque sempre fatto con buone condizioni di mare e di vento) con un kayak Klepper da 380, senza gavoni stagni ma pressochè inaffondabile ed estremamente sicuro...certo più lento ma sicuro (non faccio gare, passo solo il mio tempo libero in questo modo che molti pensano faticoso ma che io reputo invece incredibile).
A conclusione di tutto quindi, lasciamo almeno in italia le cose come sono...come sapete qui da noi meno le norme sono chiare più possibilità ci sono di sgamarla. E poi sul discorso sicurezza, ognuno faccia come meglio pensa.
Francesco da Milano
Vittorio Pongolini:
Sto lavorando sodo e non mi faccio sentire più di tanto per questo.
Sto anche prendendo tempo aspettando che la FICK si interessi della cosa. Dico solo che da ognuno degli intervenuti c'è da prendere del bene e c'è da prendere del male e sto valutando tutto con attenzione.
Non mi elevo a censore e nemmeno a legislatore. E non mi autonomino nemmeno come portavoce ufficiale della discussione del Forum che si è ben diversificata dalle sue origini. Dico anche che da tutto questo sono nate delle esigenze per regolamentare una materia oscura, troppo oscura per essere ignorata dalle leggi italiane perchè siamo tanti davvero (c'è qualcuno che lo nega?) e la Guardia Costiera non può ignorarci, così come la FICK. Poi ci possono essere coloro che del kayak fanno del (giusto) business e quelli che vogliono la (giusta) libertà di muoversi come quelli che vogliono (giusto, se consideriamo che anche con le leggi del caso non cambierà nulla perchè non saranno più restrittive rispetto a quello che sono ora) lasciare tutto come prima perchè, detto in dialetti vari, il cane che dorme va lasciato dormire.
Da tutto questo ho imparato che il giubbotto salvagente non serve nemmeno averlo fino a 300 m. e che è il limite massimo a cui, localmente , deve arrivare un kayak in Italia. Ma ho anche appreso che siamo lo stato europeo più arretrato in termini di leggi di navigazione per i kayak da mare.
Quando la FICK ci darà il suo appoggio andremo a portare le nostre ragioni alla Guardia Costiera. Diversamente sarà molto più complicato ma non impossibile.
Ma vi ricordo che non è successo proprio nulla perchè tutti stiamo pagaiando esattamente come prima e con i limiti di prima. Avremo solo vantaggi a chiedere di concederci la navigazione fuori costa (o Fuoricosta) dei kayak da mare con leggi appropriate perchè, come ho scritto nella lettera alla FICK, non è più possibile che si vada in kayak con il timore di essere fuori legge perchè siamo a 330 m senza il salvagente o, peggio, che ci possano sequestrare il kayak perchè siamo ad un miglio da costa.
E' un discorso lungo che porterà i suoi frutti (di mare).
Nel frattempo tutti hanno portato le loro ragioni o i loro torti e a me sembra che tutti, ma proprio tutti, hanno detto cose interessanti e che questo è proprio lo scopo di un forum.
Non risentiamoci, non proclamiamo e non urliamo più di tanto le nostre ragioni. E' importante rispettare tutto questo per arrivare a soluzioni sempre più costruttive per il nostro magnifico sport nautico.
(Pssshh, c'è nessun produttore che può confezionarmi un Giubbotto Polifunzionale....?!)
gioanni:
Tirato per i capelli (in senso puramente metaforico ormai) da una segnalazione di un amico
"Lo sai che tra i kayaker professionisti tra un po' ti metteranno fuori legge il tuo coso..? per non parlare della vela..! L'hai vista questa discussione!?"
intervengo solo per puntualizzare.
Già 330 mt dalla costa sono tanti se la costa merita e sono ampiamente sufficienti di solito per stare fuori in caso di mare grosso.
Personalmente se uno scoglio è a più di 4 mt dalla riva di rado ci passo al largo e pagaiare a più di 50\100 mt dalla costa è deprimente perchè la fatica che fai non ti compare e figuriamoci a un miglio.
Molto di rado ho fatto traversate di più di una decina di km (si vede bene che non sono un marinaio e sono irrimediabilmente metrico).
Ovvio che chi vuole fare imprese si senta stretto entro le sei miglia ma personalmente cerco di andare in posti dove valga la pena di stare vicino alla costa.
Concordo con chi ha detto che fortunatamente il buon senso cè anche nella GC e anche spesso nei guardiaparco ecc.
Non sono invece d'accordo con chi dice che siamo tanti a fare questo mestiere io di chilometri ne ho fatti parecchi ma di incontri davvero pochissimi e a parte i francesi sulle biposto a noleggio li posso contare sulle dita di una mano.
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