Cari amici,
questo post è per chi vuole approfondire la questione diritto alla navigabilità in Valnerina; di seguito riporto un estratto di una nota del segretario regionale di Legambiente Umbria, Andrea Liberati, inviata a un forum a dicembre 2008 e riportata in blu
a Legambiente non è riservato nessun tratto di fiume, come ripetuto per email dal Presidente di Legambiente Umbria, Alessandra Paciotto, e di persona e per email da Marco Pippi e questa non è un'opinione ma un'informazione.Non è vero: Legambiente gestisce da oltre 15 anni in convenzione con la provincia di Perugia riserve di pesca a pagamento in cui vige il divieto di navigazione e balneazione a Borgo Cerreto e a Triponzo per un totale di circa 20 km. Basta andare sul sito:
http://www.legambientenera.it/prenotare.htm e pagine connesse.
.. è che ritrovandoci sotto il tiro incrociato delle “falsità” (fatte ad arte) del Mattioli e delle accuse (frutto, spero, di disinformazione e tuttalpiù di pre-giudizio nei confronti della nostra associazione; entrambe leggittime diversamente dalle falsità artefatte) dei comitati mi sono ritrovato a dover difendere, innanzitutto, l'”onorabilità” dell'associazione più che a entrare nel merito della questione che ci vede coinvolti, nostro malgrado; risposte puntuali, del resto ne avevano già date altri nostri soci.Come si diceva un tempo: "Lei mente che io mento", a significare che la sfida che Lei mi ha gettato in faccia è accettata.
.. “Quanto agli interessi commerciali non vanno assolutamente demonizzati soprattutto quando “moderati” dall'accettazione di limiti e regole. E quel che rimproveriamo al Mattioli è appunto pensare unicamente al proprio (leggittimo) profitto senza voler sottostare a nessuna regola, neppure quelle stabilite dalle leggi e regolamenti che giustappunto intendono tutelare il bene acqua come bene comune. “Quali regole, quelle che insieme ad alcune associazioni di pescatori vi siete fatte confezionare su misura? E’ così che intendete tutelare un bene comune, come è stato fatto con la L.R 15/2008, a cui ha partecipato una ristretta lobbie di pescatori, compreso il vostro rappresentante, insieme a quella degli acquacoltori, tenendo fuori tutti gli altri portatori d'interesse? Vedere il verbale
http://www.consiglioregumbria.org/ap/download.php?ID_DOCUMENTO=33Diritto sacrosanto ma rispetto alla tolleranza si vada a rileggere le affermazioni del Mattioli sui vari blog “amici”; e questo eccesso di polemica potrebbe rientrare nella casistica di estremizzazione emotiva tra “tifosi” di diverse discipline sportive se la difesa di interessi economici che non vogliono regole e limitazioni (travestiti oltretutto da interessi ecologici, sociali e politici) non fosse il vero nodo del contendere. “Caro Liberati, lei afferma il falso ancora una volta: io ho sempre sostenuto chiaramente che la mia priorità in questa battaglia per ristabilire diritti conculcati dalla legge ingiusta da voi sostenuta, era quella del lavoro di mia moglie. Può leggerlo su decine di post in internet: dirò di più, non dimentico ciò che Lei ebbe a dirmi in una telefonata quando Le rappresentai il rischio che l’attività di mia moglie dovesse cessare per la legge da voi sostenuta:” Sua moglie riconvertirà la sua attività!”. Forse Lei lo ha dimenticato, io no! In questa battaglia chi ha sempre detto di difendere l’ambiente siete stati voi, come se ai tempi e tuttora non svolgiate “legittime” attività economiche, come da statuto art. 3
http://umbria.legambiente.it/node/17453 : “ gestire attività di carattere sociale, culturale, ed economico (!!!) “. Se non le conosce, me lo dica che gliele indico io una per una quali sono in umbria.
Almeno voi non cadete nella trappola di un travestimento così “goffo”; peggio del lupo di Cappuccetto Rosso.
Questa simpatica metafora glieLa riattribuisco para para, alla luce di quanto sopra detto rispetto alle attività economiche di Legambiente.
Le risposte semplici da lei invocate sono tutte nella regolamentazione predisposta dagli enti locali che a noi soddisfa perché tiene conto, almeno parzialmente, dei limiti da porre per tutte le attività (compresa la pesca ) a tutela dell'ecosistema fiume oltretutto in aree di grande interesse ambientale e perciò maggiormente tutelate
Cordialità
Andrea Liberati
Segretario Legambiente Umbria.
Cioè Lei ci vuol far credere che la pesca no kill praticata nella riserva da voi gestita a Borgo Cerreto sia più ecocompatibile della navigazione? E che i pescatori che a migliaia l’anno comminano nel fiume di detta riserva, impattano meno di qualche ragazzo che d‘estate si fa il bagno?
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Cordialità
Armando Mattioli