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Predatori di fiumi
Giorgio Jandolo Cossu (JC):
Ciao,
Il tempo scorre come l'acqua ....
Perché dico ciò? Semplicemente perché, gioco forza, pur condividendo pienamente quanto indicato sia da Davide che da Maurizio ritengo che il giochino di presentare "mille e più" progetti ad ampia diffusione geografica abbia anche un altro effetto indiretto da non sottovalutare, ovvero il tempo richiesto e necessario per cercare di informarsi e contrastare / controbattere in maniera efficace tali realtà, spesso distruttive, che purtroppo nascono come i funghi!
Sembra un volere eludere il problema, ma è così ... ogni giorno chiunque di noi riceve decine di mail (avaaz, firmiamo.it, cki, wwf, Green Peace., associazioni private e di cittadini, ecc.) mirate a cercare appoggio per le proprie e le altrui cause e l'effetto complessivo purtroppo è spesso contrario a quello che ci si aspetterebbe: dopo un iniziale infervoramento si arriva ad un punto in cui non si riesce più a starci dietro e tutte queste iniziative, seppure encomiabili, cadono nel vuoto.
Purtroppo la comunicazione "eccessiva" in alcuni casi diventa deleteria e uccide gli obiettivi per cui nasce: sono lontani i tempi (vedi le ormai quasi ventennali manifestazioni sul Trebbia e sul Sesia) in cui le occasioni di protestare e manifestare contro le dighe e/o altre questioni erano "poche ed eventuali" ... forse proprio perché i mezzi di comunicazioni si riducevano al TAM-TAM e alla tradizione orale? ;-)
Io stesso mi sono trovato a partecipare attivamente, in diversi casi, ad attività di contrasto, ma poi alla fine, vuoi per il tempo, vuoi per l'effetto "prima donna" di alcuni, vuoi perché le questioni divenivano "troppo politiche" per i miei gusti, ecc. anche io ho ridotto il mio impegno e, in alcuni casi (forse troppi) ho addirittura mollato il colpo!. :-(
Ogni tanto penso se non sia il caso di mollare tutto, iscriversi a Green Peace e fare quello di mestiere ... ohhhh, lì si che (forse) si avrebbe finalmente il tempo di osteggiare quanto dovuto e senza ripensamenti, anche se ho paura che il "fanatismo"ogni tanto porti alla cecità, o quantomeno ad una visione distorta della realtà ... ;-))
E' un mondo difficile! ;-)
Ciao
Giorgio (JC)
--- Citazione da: maurizio bernasconi - Maggio 20, 2012, 09:47:16 pm ---[...]
La tecnica con la quale si cerca di indebolire l'opposizione popolare alle dighe e dighette di nuova costruzione è questa. Si progetta di costruirne venti o cento o mille... dopo di che, in risposta alle proteste, si sostiene che, insomma, non possiamo dire di no a tutto...
[...]
Non si parla di quello che è stato fatto e ancora si dice che non possiamo ottenere di proteggere il 100%
[...].
--- Termina citazione ---
Riccardo Bosco:
Ciao Davide, credo che la riflessione della signora che hai incontrato il giorno dopo la manifestazione di Belluno, a cui abbiamo partecipato assieme, sia superata da tempo, o perlomeno per quanto mi riguarda.
Infatti la mia battaglia contro la speculazione idrica è formata da molte componenti, tra le quali anche la necessità di andare in kayak. Ma soprattutto intendo proteggere e preservare quel poco di naturalità ormai rimasta nelle mie zone (area con i corsi d'acqua più artificializzati d'Europa) perchè voglio che chiunque, compresi i miei figli e le generazioni a venire possano "godere" di questi fantastici luoghi e beni che la natura ha creato.
In Italia il grosso problema, a differenza di molti altri stati europei, è che fiumi e torrenti sono visti solamente come una via di scarico delle acque verso il mare, cioè non c'è la consapevolezza che il fiume è un luogo da vivere, da utilizzare, come si vivono gli ambienti urbani quali piazze, vie, parchi ecc.
Mi spiego meglio: per molti centri città scorrono corsi d'acqua, che però sono inaccessibili, contenuti entro argini con alti muri, quindi distanti anche fisicamente dalle persone.
Pertanto il primo passo da compiere sarebbe quello di avvicinare di più le persone al fiume e viceversa, così si creerebbe una diversa concezione del bene oltre ad una maggiore conoscenza e consapevolezza di quello che comporterebbe l'ulteriore prelievo d'acqua con la costruzione di centrali idroelettriche.
Riccardo Bosco
Davide Sandini:
Ben detto Riccardo, io la definisco "cecità selettiva" che porta la gente a ignorare i fiumi.
E anche una paura ingiustificata dell'acqua, ritenuta "sporca", credo che se fossi un antropologo mi dedicherei a scoprirne le cause. E poi vanno tutti al mare a Jesolo..
Davide
Luciano Bovo:
quanto dici bene Davide, un giorno mi sento domandare da una persona arrivata in moto al club , se l'acqua dell'Adige era inquinata, gli detto certo, come l'aria che respiri, indicandogli il traffico caotico che c'era sul ponte, e intorno, è stato zitto, non fece il corso di canoa...... a tante persone che dico che pratico questo sport mi danno del matto, oppure dicono beh io mai, il lago so che è controllato, il mare, ma i fiumi son fogne. Ecco bello no?Mi domando se ancora la gente pensa. Ciao.
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