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Riprendiamoci la navigazione bene comune in Valnerina
armando mattioli:
Ragazzi, stiamo organizzando il big jump per l'8 luglio in Valnerina in difesa del diritto di navigazione contro i divieti dei no kill e dlle ZRS: ad Antonello Pontecorvo chiedo la disponibilità ad un gemellaggio Nera-Corno con il Sele, perchè la problematica è la stessa, con gli stessi soggetti.
Altre infos sul big jump al sito: http://www.bigjump.be
A Gianni Russo, che si è speso e si sta spendendo molto in difesa del diritto di navigazione in Valnerina ed in appoggio ai contratti di fiume, chiedo se può aderire a questa inziaitiva come Acquaviva.
E' ora di agire!
Saluti
Armando Mattioli
Davide Sandini:
Ciao Armando
occorrerebbe pensare anche una modalità di adesione per chi non puo' partecipare direttamente. Vediamo se qualcuno ha una idea brillante..
Davide
armando mattioli:
Potremmo aderire formalmente all'iniziativa europea Big Jump, fare una specifica pagina face book e inviare un po' di mail "mirate": se ben gestite, sortiscono effetto.
Intanto occorrono un po' di soggetti ufficiali: canoa club, Acquaviva etc. Nessuno conosce qualcuno della FICK e della FIRAFT, se non per convicerli ad aderire, quantomeno per garantirci che a loro nome non venga in mente a qualcuno di fare un'iniziativa "peace & love", magari proprio l'8 luglio, con i gestori dei no kill Valnerina.
a.m.
armando mattioli:
A scanso di equivoci, la nostra battaglia non è e non deve essere contro i pescatori, con cui non ci sono mai stati grossi problemi, se non la sparuta frangia dei fanatici della pesca a mosca nei luna park dei no kill.
Con i pescatori dobbiamo trovare l'accordo per la fruizione congiunta delle aree sensibili attualmente vietate alla navigazione.
Il problema si pone con ARCI Pesca e soprattutto con Legambiente Umbria; guardate cosa sosteneva e sostiene tuttora: http://www.legambientenera.it/file%20pdf/Proposte_2008_%20legambiente.pdf.
I divieti che sono stati istituiti sono quelli da essa richiesti: leggete le pagg. 6,7,8!
Appuntamento all'8 luglio 2012 a Borgo Cerreto!
Saluti
a.m.
armando mattioli:
Voglio chiarire meglio la situazione, affinchè ciascuno si assuma le proprie responsabilità.
Con i pescatori locali della Valnerina non ci sono mai stati problemi, finchè una esigua minoranza di pescatori a mosca "stranieri alla valle aficionados del no kill di Borgo Cerreto" non si è messa in testa di cacciare canoisti e centri rafting dal Corno. Magari per aprire un'altra riserva no kill nelle gole di biselli.
Premesso che FICK e FIRAFT non hanno brillato per difendere la navigazione, era scontato (purtroppo) che le associazioni ufficiali dei pescatori non si sarebbero stracciate le vesti per i privilegi che Regione Umbria e province di Perugia e Terni avevano dato ai pescatori.
Ma a onor del vero ci sono state due eccezioni: la FIPSAS provinciale e regionale, con cui abbiamo avviato un proficuo confronto per arrivare ad un accordo nel 2010, fatto saltare dalle frange estreme dei "no killisti da riserva", e prima ancora 4 singoli pescatori a mosca che a titolo personale avevano firmato un accordo che prevedeva fasce orarie per pesca a navigazione in Valnerina. Gli stessi talebani che poi hanno fatto saltare l'accordo con la FIPSAS, hanno letteralmente fatto a pezzi i 4 incauti pescatori che si erano permessi di dissentire dalla linea di prevaricazione. Debbo anche dire che i quattro hanno agito anche nel loro interesse, perchè, essendo persone molto avvertite e lucide, avevano capito che lo scontro era tutt'altro che certo che sarebbe finito a favore dei pescatori. E difatti la gestione del no kill, dopo l'intervento dell'autorità per la concorrenza ed il mercato, ha subito nel 2010 un trauma inaspettato: chi era partito per cacciare aveva fatto male i suoi conti e si era ritrovato cacciato.
Per parte nostra, prima di arrivare a questa partita finale che intendiamo vincere con tranquilla ma assoluta DETERMINAZIONE in nome della democrazia, abbiamo cercato in tutti i modi un accordo con ARCI Pesca di Perugia (che prima ha detto si all'accordo, poi ni, poi si è dileguata), con Legambiente Umbria, che gestisce la riserva di pesca no kill di Cerreto e che ha chiuso con nettezza la porta ad ogni ipotesi di accordo, poi con l'UNPEM, che con cortesia, debbo dargliene atto, ci ha detto che non è questo il momento per un accordo.
Abbiamo avuto anche contatti diretti con alcuni pescatori "professionisti" (fanno le guide per i turisti) che gravitano a borgo Cerreto, ma pure da loro nessuna apertura.
A questo punto, non resta altra strada che quella di andare alla prova di forza, noi abbiamo quella della ragione e ci riprenderemo i nostri fiumi, utilizzando tutti gli strumenti che la legge e la democrazia ci mette in mano; i "no killisti" troveranno altri lidi.
E forse si renderanno conto che i "quattro traditori" che avevano firmato una ipotesi di accordo, avevano ragione, ma allora sarà troppo tardi per negoziare.
Deve comunque essere chiaro che prima della fine della partita, fino all'ultimo minuto, se c'è qualche rappresentante dell'altro schieramento che vuolo SERIAMENTE trovare un accordo, noi saremo disponibili.
Armando Mattioli
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