In Campania, nella Valle del Sele e del Tanagro, abbiamo lo stesso problema della Valnerina per ZRS e no-kill, gestite non dalla Fipsas -con la quale collaboriamo proficuamente- ma da un'associazione sedicente ambientalista legata alla SIM.
In un recente incontro con Amministratori locali ho sottolineato l'importanza di avere interlocutori referenziati (nel caso di pesca ed altre attività sportive fluviali dal CONI) e non associazioni locali che, pur rispondendo ad esigenze elettorali, non danno alcuna garanzia di obiettività e/o di competenza.
Canoisti, rafter e pescatori devono, insieme, far passare delle regole generali e condivise e, fra queste, la perfetta compatibilità fra ZRS, eventuali no-kill, e le attività di natanti fluviali non a motore.
E' necessario che Federazioni riconosciute e, soprattutto, il Coni facciano sentire la propria voce in sede istituzionale; non è possibile che le consulenze Coni vengano tirate in ballo solo quando c'è da elemosinare finanziamenti europei legati allo sport o, peggio, indagare su qualche incidente fluviale, mortale o no.
Dov'è il Coni? Che fare?
Antonello Pontecorvo