A mio avviso il migliore canoista italiano in solitaria e' Sandro Modena per tecnica, lettura del fiume e testa anche se il suo eskimo non e' mai stato infallibile. Ho avuto il piacere di fare molte discese con lui su fiumi impegnativi e qualche volta al limite, ma quando mi raccontava le sue avventure in solitaria mi si arricciava la pelle. Suo classico e' il Rabbies in piena solo.
Personalmente adoro scendere da solo sul Soca, il mio fiume preferito, specialmente se non c'e' nessuno in fiume ed organizzandomi il recupero in autostop o bici; sei tu, il fiume e la natura.
Qualche volta ho sceso il Ticino con livello alto da Turbigo a Vigevano fino all'onda e mi sembrava in alcuni punti di tornare sul Tambopata nel 2004. Mi e' capitato di scendere anche il tratto "bridge to bridge" sul Futaleufu' da solo, ma anche se non presentava particolari difficolta' (allora), alla rapida del Tiburon il cuore andava a mille per un diagonale che non andava sbagliato.
L'unica stupidata che ho fatto e' stata quella di scendere da solo staccandomi dal gruppo la rapida Kimber Pass sempre sul Futa improvvisando una linea a destra, ma con esiti disastrosi del bagno piu' lungo della mia carriera di canoista attraverso anche Himalaya rapid.
Ovviamente ho disceso il Sesia, mio fiume di casa, varie volte in solitaria nel tratto di gara fino al Baraggiolo, ma ho avuto sempre un timore reverenziale nei confronti di Balmuccia che poche volte ho affrontato da solo con vari livelli.
Un saluto,
Marco Panebianco