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Se n'è andato Carlo Grigioni

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Gengis:
Ciao Silvio ,
 anche se è passata una vita da  quando venivo alla Poderina con Pylade dopo aver disceso il Merse o la Farma ,spero ti ricorderai di me .
Come sempre la mordace poesia di Casimiro ci fa rivivere momenti ormai antichi  , magici, irripetibili .
Casimiro da vecchio orso  non lo vedo  mai , anche se siamo a 30 km , non lo vedo mai ai vari raduni o gare di fluviale a Boretto, vedo alle volte suo Fratello .
Ti do il mio indirizzo mail in modo di poter avere un reciproco contatto, anche per non intasare con fatti personali il forum.
In attesa del piacere di rivederti , magari con la pagaia tra le mani ti saluto caramente .Gengis Khan
arcpir2002@virgilio.it

Vittorio Pongolini:
DIECI ANNI SUI FIUMI ITALIANI

Non è finita la "saga" della vita canoistica di Carlo Grigioni. Egli ha scritto molto negli anni '60 per la rivista FIUMI riguardo alle sue discese esplorative sui fiumi italiani . Penso proprio di farVi cosa gradita nel riportare quella che è stata la storia delle "prime" dei fiumi italiani a 10 anni dalla fondazione del Canoa Club Milano.

Non riporterò per iscritto tutto quanto è stato stampato da FIUMI come nei  miei precedenti interventi : spero si legga opportunamente dagli allegati che ho ridotto in modo adeguato (non sono in grado di verificare il lavoro, solo di modificarlo nei pochi minuti disponibili post-invio: vado in modo empirico).

Ogni canoista potrà leggere quelle che sono state le impressioni degli attori delle discese dei fiumi più prossimi alle proprie zone e ai più frequentati. Tevere, Arno, Scoltenna, Enza, Vara, Taro, Ceno, Trebbia, Aveto, Tanaro, Stura di Demonte, Maira, Po, Stura di Lanzo, Orco, Dora Baltea, Sesia Toce e molti altri minori. Per ognuno potete sapere o risalire, come una metafora canoistica,  alla data di effettuazione della "prima".

E' un documento storico davvero importante e spero che abbiate preso le misure sulla importanza della figura di Carlo per il canoismo italiano.

PS Coloro che non trovano i propri fiumi abituali non disperino: prossimamente inserirò anche "DIECI ANNI SUI FIUMI ITALIANI II" pubblicato nel '65 e forse molti  li troveranno.

PPS Nella copertina di FIUMI del novembre 1964 c'è la foto di un tratto di Passirio.

Marco z:
Se da un lato , il titolo di questo tread  è molto triste , dall'altro , è veramente affascinante leggere  e vedere le foto di quella che è la storia del kayak fluviale  e l'amore che quest'uomo ha dedicato ad esso.
Mi dispiace non aver avuto l'onore di conoscerlo.

Vittorio Pongolini:
Certo che tutti i canoisti non hanno aspettato altro che la seconda parte di "Dieci anni sui fiumi italiani", vi riporto quanto promessovi. Finalmente nelle famiglie potrà quindi tornare l'armonia perchè, come la saga di Harry Potter, anche la saga di Carlo Grigioni si arricchisce di un nuovo capitolo.
Ticino, Tresa, Mera, Adda sup. e inf., Brembo, Chiese, Sarca-Mincio, Adige, Isarco, Aurino, Noce, Avisio, Brenta, Piave, But, Fella e alcuni altri sono il patrimonio di fiumi e torrenti discesi da Carlo, considerati oggi come un lascito di emozioni per le generazioni contemporanee. Sono tutte queste e quelle della parte precedente già pubblicata, prime, e qualche "seconda" (Noce) di fiumi che ci consentono discese per gran parte dell'anno, un vero prezioso retaggio che ci permette di svolgere la nostra attività con costanza.
Per questo motivo hanno un valore più alto perchè tramandato dalla "generazione del legno e tela" alla "generazione del polietilene".
Resta il mistero su quali possano essere i due fiumi  finali non menzionati e rinviati al decennio successivo. Quali mai potranno essere? Peccato non poterlo chiedere a Carlo...
PS Inutile spiegare che in copertina di FIUMI del febbraio del '65 c'è il Ponte Gobbo di Bobbio.

Vittorio Pongolini:
Questo messaggio è per Gianni Cargnelutti o per Arturo Tondelli. Ma lo metto sul forum perchè almeno vi sentiate "obbligati" nei confronti dei lettori.

Cari Voi, ho saputo una ventina di giorni fa sull'Enza da Gianni che gira un CD, prodotto da Arturo, con delle storie inedite, o meglio, inesplicitate, relative alla vita canoistica di Carlo e di tutti Voi, con foto e commenti vari. Addirittura si entra nei dettagli riguardo al terribile "passaggio" di Carlo attraverso il sifone del Verdon, quando Egli si vide spacciato e invece rivide la luce, come salvezza finale, e se la cavò.

Gianni mi disse che non sa bene come riportare le foto sul forum, ma io sono sicuro che troverà qualcuno che lo aiuterà, forse proprio i responsabili del forum (ragazzi, è roba da cineteca, da annali della canoa!). Sono immagini storiche e le vogliamo proprio leggere e vedere.

La saga deve continuare e Voi tutti ne siete gli interpreti.

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