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sacchi gonfiabili
marittimo:
Il calcolo è abbastanza semplice e si basa sul noto principio di Archimede (un corpo immerso nell'acqua riceve una spinta dal basso verso l'alto pari al peso dell'acqua spostata). Un litro di polistirene estruso che si usa nell'edilizia (che pesa circa 33 grammi) totalmente immerso riceverebbe una spinta di circa 1 kg (leggermente di più nell'acqua salata essendo più densa di quella dolce), quindi più che sufficiente per farlo galleggiare (la parte immersa sarebbe infatti pari al volume di 33 g di acqua).
Per rendere inaffondabile una canoa che pesa 20 kg dovresti aggiungere tanti litri di polistirene fino a colmare la differenza tra i 20 kg (+ il peso del polistirene) e il volume del materiale con cui è costruita (essendo impermeabile anche questo funge da riserva di galleggiamento). Ovviamente più ne aggiungi più galleggia.
Se metti la riserva di galleggiamento ad una sola estremità (ad es. tutto nella poppa) la canoa piena d'acqua tenderà ad affondare l'estremità vuota (in questo caso la prua) e a mettersi in posizione verticale
giulio pozzi:
Grazie mille :
poco più di 20 litri in volume di polistrene solido ( bastano quindi 700 gr.?) per compensare 20 kg. di scafo ... sono facilmente stivabili, sfilabili se sagomati alla bisogna non vanno sgonfiati e gonfiati e non si bucano! Mi sembra una buona alternativa !
marittimo:
In teoria sembrerebbe così e 20 lt. di polistirene potrebbero anche essere troppi se ti interessa solo evitare l’affondamento. Come avevo già detto in precedenza, bisogna considerare anche il volume del materiale con cui la canoa è stata costruita, che non è proprio così irrilevante come sembrerebbe. Ad esempio, se la canoa ha una superficie (piena) di mq. 5, ogni millimetro di spessore ti “regala” 5 lt. di riserva di galleggiamento (1 mm di pioggia su 1 mq corrisponde infatti a 1 lt di acqua).
Però avevo letto (non ricordo dove) che c’erano anche valide ragioni per preferire comunque i sacchi gonfiabili, ma è un aspetto che non ho mai approfondito.
Il mio precedente kayak era un Sit-In senza gavoni e usavo solo un sacco gonfiabile posteriore che mettevo ad ogni uscita poi lo toglievo, lo sciacquavo con acqua dolce, lo facevo asciugare al sole una decina di minuti e lo custodivo in un armadietto del circolo. Effettivamente era una gran rottura di….. Avevo anche un sacco nuovo di zecca da mettere a prua ma non l’ho mai usato perché sarebbe andato oltre la tavola punta piedi (restando quindi praticamente fisso) e aveva un tubo troppo corto per arrivare a portata di fiato.
Credo che un vantaggio del sacco gonfiabile sia la sua totale adattabilità allo spazio dove viene inserito, irrigidendo così anche tutta la struttura dello scafo. Grazie al sacco potevo sedermi sopra la coperta e scivolare dentro il pozzetto. Senza sacco la vetroresina fletteva sotto il mio peso e avrebbe potuto anche rompersi.
Il sacco rimovibile garantisce poi un migliore arieggiamento di tutto l’interno. Il polistirene o il polistirolo (ancora più leggero) non riuscirai mai a sagomarli in modo che non lascino vuoti e dovresti comunque toglierli ogni volta, altrimenti negli interstizi si raccoglierà condensa e sporcizia che finiranno per produrre muffe e cattivi odori. Dovrai poi avere il posto per tenerli non essendo comprimibili. Anche se ti bastassero “solo” 10 o 15 lt. in certe situazioni potrebbero risultare comunque tanti.
Un altro vantaggio del sacco è che ti offre molto volume quindi meno acqua che si raccoglie all’interno e che poi dovrai comunque togliere. È già una seccatura svuotare la canoa quando si è a terra, pensa a farlo in mare, magari con onda, vento e temperature non proprio estive.
Se pensi di acquistare una nuova canoa, ti consiglierei di spendere qualcosina in più ma di optare per un modello almeno con un gavone, che può esserti molto utile anche per trasportare qualcosa. Se hai buona manualità e ti orienti sull’usato, cerca almeno un modello su cui si possa facilmente realizzare il gavone stagno. La paratia non dovrebbe dare tanti problemi. Più problematica è la coperta che dovrebbe avere una forma tale per ricavare facilmente uno spazio in piano dove installare il tappo di chiusura.
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