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mondiali sprint
Mauro Canzano:
Scusate ma io ho fatto domande tecniche...sono un appassionato di canoa e mi diletto ad allenare e a voler crescere come allenatore...da questo derivano le mie domande...invece mi sembra che le rispote siano critiche distruttive e puramente politiche (a parte l'ultima dettagliata di Cannizzo )...
Gianfranco Guglielmi:
--- Citazione da: Mauro Canzano - Agosto 22, 2011, 10:02:30 am ---Da tifoso italiano mi dispiace molto...questo è il sentimento che credo accomuni la maggior parte del popolo canoista . Vorrei chiedervi solo una curiosità: d'inverno ho visto un grosso numero di convocati negli ultimi due anni tra uomini e donne senior molti dei quali spariscono nell'anonimato alla prima gara di selezione o giù di lì...qual'è il nodo della questione ? Sono gli atleti che sono stati sopravvalutati ? Programmazioni sbagliate ? Mancanza di stimoli ? Poca voglia di lavorare ? Oppure infortuni ? O semplicemente pochi numeri ?
--- Termina citazione ---
Gianfranco Guglielmi:
La risposta, caro Mauro, è piu semplice di quanto si possa pensare e la si legge sulla Gazzetta dello Sport di Lunedì 22 agosto nell'intervista a Rossi. E' la mentalità.
A tal proposito ho pubblicato un messaggio sul mio blog - http://blog.libero.it/canoaolimpica/
Un saluto a tutti i canoisti
Guglielmi Gianfranco
iduino santoni:
La canoa italiana manca di una scuola.
Da quando vedo gare di canoa, ho sempre visto che ogni scuadra vincente si distingueva per una sua omogeneità tecnica (bella o non bella da vedere, ma vincente):
se vedessi una finale di un k4 ai mondiali con tutti i partecipanti in maglia bianca, cappellino ed occhiali, distinguerei comunque gli ungheresi, i tedeschi, gli australiani, i svedesi ed i russi.
Cosa vuol dire questo? che esiste una scuola.
In italia no, ogni allenatore pensa ad allenare in base alle sue estroverse intuizioni.
Non si insegna la tecnica moderna, non si hanno delle scuole di pensiero omogenee, siamo come al bar dove ognuno diventa allenatore di calcio, criticando Lippi o Ancelotti.
Cosa si dovrebbe fare? una commissione tecnica che rediga un vademecum dell'allenatore, che diventi la bibbia per ogni allenatore, corsi di formazione ed aggiornamento.
Vedemecum che contenga contenuti tecnici, comportamentali, di metodologia, di sociologia, di alimentazione, di specializzazione ecc.ecc.
A mia avviso manca questa base.
ciao.
Mauro Canzano:
Condivido appieno il punto di vista espresso da Guglielmo che per altro è trapelato dall'intervista a Rossi...mettiamola così:oggi giorno non tutti gli atleti (e parlo a livello di convocati nelle varie categorie e anche discipline) lo sono a 360 gradi. Mancano di continuità durante tutto l'anno ,specialmente nel dopo periodo di gare dove la maggior parte si ferma un mese o più...queste sono mancanze enormi e non giustificabili. C'è sempre una possibilità per creare situazioni di allenamente meno alienante e monotono anche in fasi di transizione ed anche utilizzando il mezzo canoa sotto forma di specialità diverse. Tanti atleti sembra "ci facciano un favore allenandosi"...mentre dovrebbe essere la loro passione e voglia di arrivare a determinare una maggiore spinta verso costanza e perseveranza negli allenamenti... Per quanto riguarda il discorso "scuola"sono d'accordo sul fatto che ci debbano essere continui aggiornamenti e circolarità di conoscenze ma nn sono convinto sul discorso unica scuola...esempio ? La Mura nn sarebbe mai diventato quello che è stato secondo questo principio... bra "ci facciano un favore allenandosi"...mentre dovrebbe essere la loro passione e voglia di arrivare a determinare una maggiore spinta verso costanza e perseveranza negli allenamenti... Per quanto riguarda il discorso "scuola"sono d'accordo sul fatto che ci debbano essere continui aggiornamenti e circolarità di conoscenze ma nn sono convinto sul discorso unica scuola...esempio ? La Mura nn sarebbe mai diventato quello che è stato secondo questo principio...
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