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Marco Pasquali

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Viveri da portare in canoa
* il: Febbraio 13, 2011, 10:44:19 am *
Leggendo il forum, c'è chi afferma di poter stivare in un kayak da mare provviste per un mese. A questo punto mi chiedo: quanto spazio occupano? Quanto pesano? Che mettere in cambusa? Alle minestre liofilizzate e ai legumi secchi ci arrivo pure io, ma il resto? ???
MARCUS

altergg

Re: Viveri da portare in canoa
* Risposta #1 il: Febbraio 13, 2011, 10:52:23 pm *
Leggendo il forum, c'è chi afferma di poter stivare in un kayak da mare provviste per un mese. A questo punto mi chiedo: quanto spazio occupano? Quanto pesano? Che mettere in cambusa? Alle minestre liofilizzate e ai legumi secchi ci arrivo pure io, ma il resto? ???
Vuoi circumnavigare la Groenlandia!? ??? :)

p.s. ma chi è che stiva per un mese!? :o sono curioso..

Marco Pasquali

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Re: Viveri da portare in canoa
* Risposta #2 il: Febbraio 17, 2011, 10:27:26 am *
Guarda, se ne vanta uno nel forum, parlando delle isole della Dalmazia. Probabilmente ha voluto esagerare, visto comunque che quelle isole non sono tutte disabitate e visto anche la ridotta capacità di carico di un kayak da mare.  ;)
MARCUS

Carlo Fonda

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Re: Viveri da portare in canoa
* Risposta #3 il: Febbraio 18, 2011, 09:26:55 am *
Ciao,

volevo commentare l'affermazione riguardante "la ridotta capacità di carico di un kayak da mare".
Dalla mia esperienza, non direi che si possa definire proprio così ridotta, a meno che non ti riferisca a kayak con un solo soli gavone o in genere a kayak molto corti. Un kayak di 5 metri o più, con due o tre gavoni e considerando di usare pienamente anche lo spazio davanti e attorno alle gambe (certo mantenendo sempre una discreta possibilità di entrarne ed uscirne, in caso di emergenza), quello dietro lo schienale e la coperta dello scafo (quante volte ho portato tenda, vestiti e sacchi a pelo dentro borse stagne legate sulla coperta, sia anteriore che posteriore. L'accortezza qui è di bilanciare l'effetto "vela" in modo da mantenere neutro l'assetto in caso di vento medio. Col vento forte in effetti ci sono un po' di problemi...), porta viveri per un mese senza grossi problemi, assieme al necessario fornelletto con le sue bombole di gas e il pentolame leggero in alluminio da trekking (magari integrato con una padella media antiaderente).
Parlo di alimenti come le imprescindibili buste di minestre e creme liofilizzate, le classiche scatolette di tonno/carne/cibi ad alto contenuto proteico (a me piace molto il salmone, ad esempio), the e sali in polvere, carne disidratata, frutta secca, anche un pezzo di formaggio grana ben stagionato (limitatamente la prima settimana, per evitare che vada a male a causa del caldo... poi dipende dal clima ovviamente, io qui mi riferisco a viaggi nel periodo estivo in mediterraneo, penso che nei climi nordici o in inverno l'apporto calorico necessario vada rivisto verso l'alto ;). Se poi si porta con sè dell'olio d'oliva e un po' di condimenti (tetrapak di pomodori pelati, un pacco o due di farina -ci si fanno rapidamente delle ottime focacce non lievitate con un po' d'olio e sale e una passata in padella, e poi spezie, cipolle, aglio, limoni, etc...) è del tutto possibile cucinare anche qualcosa che il mare offre (pesce, se c'è tempo per pescare la sera, o se si riesce a combinare una lenza alla traina durante gli spostamenti di giorno -io non ci riesco mai. Molluschi e ricci mi dicono siano molto buoni pure, anche se io non li gradisco molto. E infine anche molte piante ed erbe che si trovano sulle coste a volte sono commestibili e nutrienti -ottima la salicornia ad esempio!).
Altro discorso è l'acqua da bere, almeno 4-5 litri al giorno (pagaiando tutto il giorno sotto al sole mi sembra una quantità ragionevole, considerando pure di usarne mezzo litro per cucinare), è difficile portarne scorte per più di 10 giorni, al massimo due settimane (cioè 50 - 75 litri). Io personalmente uso borse-tanica in plastica flessibile, posizionate davanti ai piedi e nei gavoni, e 2-3 bottiglie di PET da 1,5 litri in posizione più comoda per l'uso giornaliero (dietro lo schienale o nella rete elastica in coperta), che ovviamente si riempiono ogni mattina dalle taniche. E' comunque preferibile pianificare delle soste strategiche in punti dove sia possibile far rifornimento di acqua, almeno una volta a settimana.

Sperando di essere stato utile,
buona navigazione!

Carlo, Trieste.
La mia piccola flotta di kayak mare:
CS Canoe - Ventura e Marina440HC (singoli, in dyolene)
Artfiber - Proteus (in kevlar/carbonio), Piave K2 (doppio, in vtr)
Hobie - Mirage Oasis Tandem (SOT doppio in polietilene, a pedali)

altergg

Re: Viveri da portare in canoa
* Risposta #4 il: Febbraio 18, 2011, 01:52:07 pm *
Io sono arrivato a circa una settimana di autonomia totale, di cibo e acqua.
Di acqua ne consumo ho visto non più di 3 litri al giorno, tutto compreso. E circa un litro la uso per cucinare. Ho visto che non ne bevo poi molta. E' anche vero che evito normalmente il periodo di maggiore affollamento , luglio e agosto,  che corrisponde ai mesi più caldi; ma rispetto ad altri sport (bici, trekking, ecc.) in kayak si suda e si patisce il caldo molto poco  (l'acqua per rinfrescarsi non manca mai 8))
Sicuramente selezionando attentamente il tipo di cibo si può anche salire con i giorni di autonomia, ma nel mediterraneo sinceramente mi sembra inutile, perché i tratti disabitati tutto sommato non sono mai lunghissimi.

marco ferrario (eko)

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Re: Viveri da portare in canoa
* Risposta #5 il: Febbraio 19, 2011, 02:37:30 pm *
* Ultima modifica: Febbraio 19, 2011, 02:43:39 pm da marco ferrario *
Sottoscrivo l'intervento di Carlo ma aggiungerei ancora qualche considerazione.
In effetti anch'io ho verificato che è possibile, con un buon kayak da mare ad alto volume, lungo circa 5 metri e con ampi gavoni stagni a poppa e prua, affrontare trekkig di alcuni giorni in completa autonomia.
- Durante il periodo invernale il volume di abiti necessari, sacco a pelo invernale, magari anche due sacchi se si arriva a temperature sotto lo zero, materassino isolante, giacche a vento, ecc ecc occupano molto spazio, che viene perciò sottratto alle provviste. In inverno perciò è possibile raggiungere una autonomia totale di 3, al massimo 4 giorni.
- Con un clima mite e, meno abiti - meno ingombranti, sacco a pelo leggero, ecc., occupando meno spazio nei gavoni, sono riuscito più che a duplicare la mia autonomia totale, raggiungendo i 10 giorni di autonomia, ma occorre anche effettuare un attenta scelta delle provviste.
- Tre litri di acqua al giorno mi bastano nella stagione calda, due litri nella stagione fredda. Per cucinare ne utilizzo pochissima, mezzo bicchiere, perchè cucino risotti precotti, che cuociono in un minuto con un cucchiaio d'acqua, così, oltre all'acqua risparmio anche il gas.
- Fondamentali, per me, sono i tappi dei gavoni che devono essere molto ampi. Durante i miei primi trekking nautici con tappi da 18 o 20 cm. le difficoltà di stivaggio erano enormi e ogni volta che mi serviva qualche cosa posta lontano dal tappo, diventava un'infernale "trasloco" togliere tutto e risistemare, che faticaccia!
- Partire per un trekking di più giorni in completa autonomia, è richiesto un kayak molto robusto, in quanto la pesantezza del carico potrebbe causare danni durante gli spostamenti a terra, nonostante l'uso del carrellino che comunque è spesso fondamentale.
Se un kayak è carico e molto pesante, non si riuscirà a sollevarlo, dovrà essere necessariamente trascinato per alcuni metri sulle spiagge di sabbia ma anche di sassi.

Buona navigazione e buon bivacco.

ekokayak

p.s. - se siete interessati all'argomento, qualche spunto anche fotografico, potreste trovarlo sul mio blog: http://ekokayak  - e scusate la pubblicità.