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documento storico da 8mm: MONDIALI SLALOM MERANO 1971
Alessandro Leonori:
Nuovo documento storico da film 8mm su WildWater TV Italia:
Campionati del mondo slalom, Merano 1971 (12'35)
A 40 anni di distanza, il ricordo dell'atmosfera di un grande appuntamento internazionale: non solo canoa, ma anche facce, sorrisi, baci rubati, teleferiche sul fiume, e tante emozioni.
Guardatelo su: http://www.wwtv.it/video%20160.html
Buona visione!
Alessandro Leonori
Gengis:
Complimenti per l' ottimo lavoro di restauro conservativo,
un tuffo nel passato , tra le inquadrature si vede benissimo Vittorio Visconti , ed anche Raffaello Pongolini, la Signora Lilliana Granacci, tra la stampa Ferruccio Callegaris , e Piero Ferri che usa l'ombrello come un fioretto, si vede bene anche Casimiro Righini di Guastalla , si riconosce benissimo la Mamma di Toio , tra gli Atleti Andrea Alessandrini con la tuta ufficiale , in acqua si vede anche Roberto D'Angelo .
Certo fa una certa impressione vedere le volumetrie dei kayak e delle canadesi , impressionanti in confronto a quelle odierne
i kayak sono di sicuro oltre i 4 metri , che dire poi delle pagaie , ma si sa che di acqua sotto i ponti ne é passata tanta .
Gengis
Alessandro Leonori:
Grazie Gengis.
Il tuo commento, quello di Pongolini (arrivato per email) e tutti quelli di coloro che volessero inviarli, vengono raccolti nella pagina dei commenti collegata al video, all'indirizzo
http://www.wwtv.it/video%20160%20commenti.html
Ciao!
Alessandro
roberto.bussolino:
a parte l'evoluzione incredibile dei materiali, trovo che la differenza maggiore sia la lunghezza della gara e la distanza tra le porte, quasi uno slalom gigante. Questi filmati storici sono stupendi, sarebbe magnifico analizzare l'evoluzione anno per anno. Complimenti
Alessandro Leonori:
Vi incollo il commento di Beppe d'Angelo, arrivato via email e pubblicato anche sulla pagina dei commenti al video, già indicata prima:
Aggiungo qualche notizia per gli appassionati.
A parte il milanese Andrea Alessandrini, il resto della squadra era formata dai giovani dell'Ivrea C.C.: per lo slalom Roberto e Giuseppe D'Angelo, Mario Di Stazio, Alberto Mazzarella; per la discesa Roberto D'Angelo, Giovanni Bardini, Mario Di Stazio. Gli italiani erano allenati dall'austriaco Robert Fabian e dal preparatore atletico Adriano Costa, sempre di Ivrea.
I K1 erano lunghi 4 metri e larghi 60 cm già allora ed erano prodotti dal tedesco Toni Prijon. Canoe innovative e leggere, costruite in diolene che non si distruggeva più così facilmente come quelle di fibra di vetro!
Il regolamento prevedeva che poppa e prua fossero più alte del pozzetto e non era consentito "tagliare" le porte sotto le paline che erano posizionate molto prossime all'acqua.
Solo con il cambio dei regolamenti, alcuni anni dopo, sarà possibile passare sotto le paline e le canoe sacrificheranno il loro volume a favore di questa innovativa possibilità. I pozzetti dei C2 vengono avvicinati, code e punte appiattite. Una rivoluzione!
Come si vede nel film, le paline erano a destra verdi e bianche e a sinistra rosse e bianche.
C'erano le porte in retro e la porta tempo per le gare a squadre. 800 metri di percorso di 3° 4° grado e 30 porte: qualche cosa come 5/6 minuti di gara. Ricordo gli allenamenti alle 7 del mattino, il freddo, le orecchie sempre piene d'acqua del Passirio ma anche la gioia di cavalcare quelle rapide impetuose.
Dopo questi Mondiali la canoa Meranese, la cui pratica sul passirio era stata abbandonata dopo i grandi successi dei fratelli Gerstgrasser negli anni 60, riprende vigore e sfornerà tantissimi atleti di grande valore.
Per noi "ventenni" che vivevamo di pane e canoa un'esperienza indementicabile con lunghe settimane di ritiro collegiale. Esperienza che sfocerà l'anno successivo nella partecipazione alle Olimpiadi di Monaco.
Rivedere queste immagine è stato un po' come rivivere quei giorni e ricordare tutte quelle persone (non lo avete citato ma si vede anche il mitico Casimiro Righini) che, con grande affetto, si stringevano attorno a quei giovani temerari che rappresentavano l'Italia.
Grazie Alessandro
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