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personaggi pericolosi
andrea consuma:
ciao a tutti Soci di Fiume,
volevo porre un quesito che mi frulla da un pò di tempo nel mio piccolo cervellino.
Spero che alla discussione possa partecipare e rispondermi qualche guida fluviale e maestro di canoa.
In alcune discese fatte mi è capitato che personaggi presentatomi come grandi esperti o tali si fossero uniti al gruppo. In realtà di "grande" io non ebbi modo di riscontrare nulla se non addirittura una marcata predisposizione degli stessi a ricercare le situazioni più sfavorevoli e pericose, quando addirittura le mancate abbisogne di aiuto ad un altro canoista in difficoltà.
L' ultima mi è capitata in Francia quest'anno quando mi si è parato di fronte (era impossibile non vedermi!) all'ingresso dell'Ultima morta prima di un passaggio da me non conosciuto uno di QUESTI che noncurante mi ha risbattuto in corrente senza neppure chiedere scusa.(Mi è sempre stato insegnato che chi entra dovrebbe avere la precedenza specie prima di un passaggio.Ma forse sbaglio io!)
Lo stesso poi si è vantato di aver tentato il soccorso ad un canoista, cosa alquanto impossibile a meno di avere la forza di Hulk riuscendo a girare la canoa sull'asse e comunque improbabile visto che" l'esperto" se ne stava x i c...1 suoi davanti tutti facendosi la sua discesa in quasi solitaria e scroccando un passaggio alla fine.
Scusate se mi sono dilungato ma mi piacerebbe tanto sapere nel caso in cui io mi fossi fatto male in quel passaggio (x fortuna non era così impegnativo...ma non si sa mai!) se non a livello etico a livello civile e penale avrei potuto citarlo per danni avendo avuto testimoni?
Trovo che veramente alcune persone con tutti i nostri discorsi e belle cose non abbiano nulla a che vedere se non rovinare il feeling che in aqcua si crea:
Qualcuno mi sà rispondere? Grazie ??? ???
Davide Sandini:
Si, Andrea, era un argomento a cui avevo pensato anche io, ma non avevo mai osato proporlo..
certamente a volte ti si aggregano dei personaggi che non si sa come definire, certamente la simpatia non è il maggiore contributo dato da loro, e neanche brillano per generosità o contributo tecnico.
In fondo penso che se un gruppo è abbastanza compatto e affiatato puo' generalmente sostenere anche queste compagnie..
Infatti la discesa in questione la ricordo comunque come gioiosa e divertente, nonostante l'inconveniente che lamenti.
Resta aperta la domanda: in caso di problemi causati da personaggi non legati a nessuno di due gruppi che si sono uniti per effettuare una discesa, fino a che punto ci si deve sentire "obbligati" a tutelare i presenti?
Occorrerebbe fare un briefing prima della discesa per decidere chi segue chi?
E nel caso, come mettere sul tavolo delle trattative le abilità e le (dis)abilità di chi partecipa?
E poi, in caso di pareri difformi, chi decide?
Se si guardasse alle imprese vantate, alcuni personaggi dovrebbero porsi come guide agli altri meno esperti, ma come comportarsi se questo non succede?
Di certo non si puo' obbligare qualcuno a fare la guida se non lo sa o vuole fare, o guidare una discesa se evidentemente si è aggregato solo per sicurezza in caso di bagno. Ma posso dirgli di scendere a debita distanza?
Le mie domande probabilmente resteranno senza risposta, ma se qualcuno ha delle proposte o anche degli esempi vissuti, credo che sarebbe un vantaggio per tutti condividerli.
Davide
maurizio bernasconi:
Faccio l'avvocato d'ufficio senza nessun elemento probante. Non so niente, non ho visto. Non è serio, ma non crediate che i giudici veri spesso facciano diversamente.
"mi si è parato di fronte (era impossibile non vedermi!) all'ingresso dell'Ultima morta prima di un passaggio da me non conosciuto uno di QUESTI che noncurante mi si è parato di fronte (era impossibile non vedermi!) all'ingresso dell'Ultima morta prima di un passaggio da me non conosciuto uno di QUESTI che noncurante mi ha risbattuto in corrente senza neppure chiedere scusa.(Mi è sempre stato insegnato che chi entra dovrebbe avere la precedenza specie prima di un passaggio.Ma forse sbaglio io!
Processo a sconosciuti. Non so di chi tu stia parlando. Non ha un nome? Hai paura di criticare una persona? E se poi in effetti a sbagliare fossi tu? Chi entra in morta di regola gira a valle delle code e si infila tra la riva e chi già sta in morta. Se ti sei trovato tra quelli che uscivano dalla morta e la corrente vuol dire che fuori posto eri tu. Non c'ero e devo immaginare, ma da ciò che dici ti stavi evidentemente incollando a QUESTO, come lo chiami. Era impossibile anche non vedere lui, giusto? Può darsi che l'unica cosa da fare in quel caso per lui fosse proprio tenerti a distanza, quello che tu hai preso per "mi ha risbattuto in corrente", scomparire all'istante magari non è semplice per nessuno. Se la morta era tutta occupata, perché ti ci sei infilato?
Ma veramente interessante è la domanda: "mi piacerebbe TANTO sapere nel caso in cui io mi fossi fatto male in quel passaggio (x fortuna non era così impegnativo...ma non si sa mai!) se non a livello etico a livello civile e penale avrei potuto citarlo per danni avendo avuto testimoni?"
Questo è un argomento a cui non si dà mai il giusto peso.
Nel campo dell'alpinismo si potrebbero citare parecchie sentenze che hanno condannato "gli esperti". Due istruttori CAI di Torino anni fa (semplici volontari) furono condannati civilmente e penalmente per la morte di due allievi sotto slavina durante un'uscita sociale di scialpinismo. Sostennero spese enormi per le cause. Inutile dire che la slavina non l'avevano organizzata loro...
Dovresti essere soddisfatto, se nei dintorni dei tuoi rocamboleschi percorsi sui fiumi c'é un esperto, non serve che stia lavorando per te, basta che sia nei paraggi. Puoi organizzare una richiesta di risarcimento, se hai testimoni (puoi portarteli dietro comunque non si sa mai).
Anche in un gruppo di amici che escono insieme da anni, dopo l'eventuale incidente grave si avrebbe a che fare con i parenti, non con l'amico logicamente. I quali difficilmente rinuncerebbero a una causa se trovassero il più piccolo appiglio contro chi nel gruppo per un motivo o per l'altro risultasse essere il più esperto.
Anche intervenire in soccorso offre il fianco a possibili richieste di risarcimento danni. Viceversa, non solo a me, è capitato di tirare fuori da un buco più di un incauto pseudocanoista domenicale senza ricevere né un grazie né una birra, con la scusa emotiva dell'emozione patita.
Tu stai un'ora a scravattargli la canoa e appena si risolve loro spariscono come ladri.
Per questi motivi, suggerisco agli "esperti" di scendere con barba e baffi posticci per non farsi riconoscere, e che siano baffi e barba allegri e simpatici se no, se gli sei antipatico, i principianti si vendicano in tribunale.
Agostino Fusar-Poli:
Il punto e' che Maurizio Bernasconi puo' giustamente parlare come Maestro e Guida fluviale e dunque con cognizione di causa perche' lo e' effettivamente e credo in canoa ci vada da almeno trentacinque anni, oltre ad aver fatto parte della nazionale se non sbaglio. Cosa ben diversa e' quelli che si spacciono per Maestri e non lo sono affato!!....magari sono semplici istruttori base e ritengono di essere in grado di portare un gruppo, quando in verita' quel fiume l'hanno fatto una sola volta e magari con diverse difficolta! oppure definire "correntina ( ovviamente definire rapida un passaggio di terzo grado e' Disdicevole e fonte di vergogna per tali sapientoni ed ipocriti in malafede per dare dello Sfi-aTO A TE che non sei in grado di farla!!) che NOn arriva nemmeno al secondo grado" quando in verita' e' une vera e propria rapida di III+ che deve essere affrontata con le dovute precauzioni.
Cmq io a tutte le persone che si sono offerte di portarmi su un Fiume li ho sempre ringraziati, anche dopo. Gli ho chiesto di accettare una birra offerta da me e NON ho smesso anche DOPO di ringraziarli personalmente. Credo che gente qui del forum ne sappia qualcosa. Anzi colgo l'occasione per RIringraziare Marco Scolari ( ciao Marcoooo!!! e complimenti per il tuo blog e archivio fotografico, GRANDEEEE) che si e' prodigato di affiancarmi, anticipandomi Giustamente sin da subito che NON era maestro ma che essendo piu' esperto di me e facendo decine di fiumi l'anno il fatto di seguirmi NON gli avrebbe creato problemi: Qui a Lodi Vi era invece una persona che si spacciava per stimata Guida fluviale senza esserlo, portava sui fiumi gente che manco sapeva nuotare o principianti ( NON ero io, grazie al cielo lo feci con altre persone, NON in piena guarda il caso!!) su fiumi di terzo grado in piena ( Aveto.........giusto per dirne uno....) o prestando canoe sociali ad altri A PAGAMENTO. su questa persona io ho fatto una semplice constatazione che credo ben dimostrabile: sapete perche' portava i neofiti su fiumi che andavano come minimo al terzo grado??....Per dimostare e aver testimoni che era in grado di farli LUi, poi sul fiume quello se ne sbatteva ampiamente i maroni, come suol dirsi!! ;)Quindi il punto e' questo: questi soggetti ( cerco di non essere offensivo) esistono e cercare di individuarli per starsene alla larga e' un dovere etico e civico farlo, altre che storie!!
Viaggiare con la lingua e' facile, meno e' dimostrarsi persona competente, serio, cosciente e responsabile (sopratutto verso gli altri) quando si e' sul fiume.
Concludendo NOn minimizziamo i rischi del fiumi e dire SUBITO E BENE che cosa si puo' fare e cosa NON si e' in grado di fare, senza ovviamente nemmeno eccedere nell'estremo opposto.........o nooooo???
Ago
Francesco Balducci:
Ciao ragazzi, la discussione è molto interessante. Come maestro di canoa e cosiddetto esperto ( avendo nel mio curriculum ben 32 anni di kayak e 771 fiumi diversi discesi in tutto il mondo ), praticamente ad ogni discesa rischio di essere responsabile del comportamento di ogni canoista! In caso di incidente grave e di contenzioso, infatti, il giudice potrebbe voler sapere chi era il canoista più titolato ed esperto e attribuire responsabilità a costui.
Personalmente ho conosciuto diversi personaggi che godono a portare in fiume accoliti di abilità tecnica inferiore per sentirsi importanti e osannati, magari utilizzandoli anche come canoisti-test per passaggi sospetti, approfittando della cosiddetta fase eroica del principiante gasato... Non faccio nomi, ma ce ne sono diversi e ben riconoscibili, anche per il numero di incidenti che caratterizza il gruppo.
Il canoista esperto e coscienzioso si riconosce per la prudenza e la meticolosa cura della discesa di gruppo, pronto a scendere dalla canoa per ispezionare e per preparare una sicura, talvolta anche eccessiva. E' altruista, spiega e scende spesso dalla canoa in caso di difficoltà.
Personalmente mi scelgo sempre i compagni di discesa, fidati e affiatati, con i quali esiste un'intesa immediata. Non amo le grandi discese di gruppo da venti, trenta persone, dove alla fine ognuno scende per i fatti suoi e spesso senza sicura. La cronaca degli incidenti parla chiaro: non è il numero che conta ma la qualità! se porto un canoista di livello inferiore, mi sento responsabile e talvolta prendo decisioni estreme, come proibire l'esecuzione di un passaggio,se a mio giudizio troppo difficile o pericoloso per il compagno. Recentemente ho discusso a lungo se far imbarcare un socio del mio club, non in grado di far l'eschimo in rapida, sulla Gyr in un tratto di quinto grado. Essendo maestro di canoa e il più titolato, ho preteso di avere testimoni del mio parere sfavorevole: pur essendo un grande amico, volevo essere tutelato in caso di incidente, anche da parte di richiesta danni dei parenti. Per la cronaca, il socio si è imbarcato ugualmente contro mio volere; io ho cercato di seguirlo più che potevo ( il tratto di volume e molto veloce della Gyr non permette di farlo in modo eccellente ) e per fortuna tutto è finito bene, senza rovesciamenti da parte sua. Ma se si fosse rovesciato e avesse fatto un km a bagno tra i massi, con una brutta lesione o addirittura un annegamento, sarei stato comunque a posto dal punto di vista legale? ardua risposta...
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