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Gian Piero Russo

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SUPerTevere
* il: Giugno 08, 2010, 10:15:03 pm *
•   Roma,  lunedì 7 giugno ore 19,   sui lungotevere un traffico infernale , a fatica riesco a trovare  parcheggio,  con la moto (!) . A ponte Sisto c’è Gianni Montagner  che già  mi aspetta  scalpitante , sulla sua  macchina,  perfettamente parcheggiata a lato del ponte (!!) ,  quello  strano aggeggio  che sembra  una tavola da  surf è  in realtà  un SUP,  acronimo di Stand Up Paddling, dove, mi spiega ,   si pagaia stando in piedi. Gianni intende provare la tavola risalendo il  tratto del Tevere da ponte Sisto a ponte ponte Cavour   e   mi chiede di  documentare l’impresa;  sono ben lieto di accontentarlo non solo per  la   nostra antica amicizia ma anche  perché  affascinato dall’idea di  trovarmi  coinvolto  in una inaspettata  avventura  metropolitana.    Sopra,  il caos della città tentacolare  e claustrofobica,  sul   fiume ,   spazi di  suggestione ,  le linee prospettiche degli storici  ponti ,  lo scorrere delle acque,   i gabbiani beffardi .   La preparazione ha del surreale,  la sindrome infantile della  “ prima volta”…. in SUP er Tevere   ci pervade e mi sento anch’io coinvolto  nell’ emozionante  momento del  varo, un  balzo   a piedi nudi    sulla tavola  e via, io lo  seguo a piedi sulla banchina .   
 Il primo tratto   da ponte Sisto  a ponte  Mazzini, rettilineo con corrente regolare ed uniforme  serve  da ambientamento e  viene superato  senza difficoltà,  la tavola avanza sicura spinta dai colpi regolari dell’esperto   pagaiatore    nella  inconsueta postura eretta.  La figura del  SUPer  Gianni    si staglia nella  luce dorata  del tramonto  simile ad un novello  Cristo  camminante sull’acque,   suscitando  il distratto interesse della  pertinente   comunità di barboni  .  Il livello del fiume è perfetto e lambisce la banchina creando  degli isolotti  alberati, insolitamente puliti,    che Gianni riesce a costeggiare per  meglio risalire l’ansa  a monte di   ponte  Amedeo   un improvviso gioco di correnti   mette alla  prova l’abilità del SUPer   Gianni  che   d’un colpo viene sbalzato in acqua;   la  velocità con la quale risale sulla tavola è tale da non avere il tempo  di immortalare il  battesimo inaugurale. Nonostante ciò  il   nostro ardito,   continua imperterrito  , fino al luogo fisico e metaforico convenuto per  celebrare  degnamente l’impresa,   sotto la mole  di  Castel  S. Angelo    immersi nell’aurea della sua storia millenaria e  nella beatificante prospettiva del “cuppolone” .   La discesa di ritorno è disinvolta e veloce,da terra  faccio fatica a stargli  dietro ,  le   correnti,  prima   risalite con trepidazione vengono ora affrontate con spavalda sicurezza,  anche se non manca qualche  momento di apprensione.  Allo sbarco ci abbracciamo felici come fanciulli  alla prima esperienza, paghi ed entusiasti di  una bizzarra  avventura sulle   acque  del biondo   Tevere che non finisce mai di vederne delle nuove,   mò pure  stò  SUP ………………che primo poi bisognerà pur provare.

Gianpierus