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On the Road on the Wave!
enrico lazzarotto:
Sai cosa distingue una farfalla da una falena al buoi? Assolutamente nulla, serve la luce del sole per poter cogliere le differenze nei colori sgargianti e variopinti di una farfalla dal volo sgraziato di una falena.
ciao ettore stammi bene.
enricolazz
Johnny Lazzarotto:
Al sito www.federcanoa.it, link http://www.federcanoa.it/index.php?option=com_content&view=article&id=404:tacen-molmenti-paolini-e-cipressi-ok-tutti-e-tre-in-semifinale&catid=5:news&Itemid=5 è on-line il resoconto della giornata odierna di gare a Tacen.
Ufficio Stampa FICK
Ettore Ivaldi:
L’ultimo a lasciare il campo di gara questa sera é stato Daniele Molmenti che era alla ricerca del fisioterapista e del video. Dopo le gare é prassi comune riguardare la prova e magari farsi rilassare da mani sapienti e capaci per recuperare velocemente le energie perse per passare il turno. Dopo un lungo inutile peregrinare però Super Cali ha preferito raccogliere le sue mercanzie e lasciare il campo per rientrare in albergo sconsolato e abbandonato. Comunque il campionissimo ha messo in scena due manche che definirei “sane”, capace di migliorarsi tra la prima e la seconda discesa di quasi due secondi. Non male, considerando che, dopo la qualifica certa della prima prova, é sceso in seconda manche per il solo fatto di provare una volta ancora il percorso che troverà poi anche domenica in semifinale e speriamo in finale. Infatti, caso strano, il tracciato non cambierà e le medaglie si giocheranno ancora una volta sulle venti porte della qualifica. Diventerà interessante capire quanto riusciranno ad abbassare i tempi di oggi dopo che gli atleti saranno già discesi tre volte sul medesimo percorso... curiosità di tecnico! Chi oggi ha impressionato e ci ha fatto tornare indietro nel tempo é stato il bianco di Francia Fabien Lefevre. Il suo tempo ha qualche cosa di incredibile specialmente nel modo in cui é stato messo in atto: semplicità e fluidità tanto da farci pensare che il magrebino si sia trasformato in acqua o che, viceversa, l’acqua abbia preso forma e consistenza umana. Velocissimo nel traghetto fra le due risalite 4 - 5. Magico nel passaggio 11 - 12, due porte a “ski” dove ha usato il suo corpo per restare in equilibrio sull’acqua dopo aver tolto la pala destra dall’elemento liquido senza esitazione, ma con tanto coraggio. Elegante nel buco della 14 per entrare nella 15 in risalita. Spregiudicato alla risalita 17. Dinamico sulla 18. Effervescente nel rush finale. Quindi nel complesso semplicemente divino! Se saprà ripetersi saranno problemi seri per tutti. Chi invece ha patito più del dovuto è stato l’idolo di casa Pete Kauzer che dopo dopo la prima discesa aveva preso un 50 alle due porte a “ski” così come Stefano Cipressi e Jure Meglic. Kauzer nella seconda prova a sua disposizione si è guardato bene dallo stringere troppo le entrate nelle risalite, mentre sulle discese ha optato per linee magari più lunghe, ma con margini di possibili errori pari a zero. Quindi, senza prendere rischi, ha chiuso la seconda manche con un 93,28 che gli regala la quarta piazza e una qualificazione più che dignitosa. I suoi fans, numerosissimi, possono dormire sogni tranquilli e continuare ad apprezzare la birra che non manca sul percorso di gara. Per qualcuno però il mondiale è già finito, non mancano infatti i nomi illustri che staranno sulle tribune a guardare le evoluzioni dei loro colleghi. Il più deluso è certamente Michael Kurt che fino ad oggi ci aveva regalato belle gare e tante finali. Lo svizzero paga lo scotto del salto di porta nella prima discesa e poi nella sua seconda possibilità è dispersivo e troppo sporco. Fuori anche il finalista di coppa a Praga il canadese John Hasting con il compagno di squadra David Ford. Quest’ultimo, che di primavere ne ha passate più di quaranta, non è mai stato praticamente in gara, anzi le sue discese hanno avuto il sapore del patetico, con la bella e famosa moglie sugli spalti ad ammirare un declino da tempo annunciato. Fuori anche i due slovacchi Tomas Mraz e Kamil Kaniscak, e pensare che per arrivare qui avevano dovuto battersi come leoni per sconfiggere la concorrenza di Cibak e Potokny.
In casa Italia ci sono da fare in complimenti al dottor Sesana che è riuscito a rimettere in piedi, anzi in canoa, Diego Paolini, da giorni sofferente per problemi allo stomaco. Il forestale di Valstagna, che avrebbe potuto disputare una sola discesa visto il tempo fatto registrare in prima manche che gli assicurava a priori la qualificazione al turno successivo, ha saputo migliorarsi anche in seconda, peccato solo per un tocco di troppo che lo ha privato di un sesto posto davanti proprio al compagno Molmenti. Che dire poi del campione del mondo 2006 Stefano Cipressi che chiude in 33esima posizione una gara che lo ha visto molto brillante per più di tre quarti del percorso? Nulla di particolare! C’è solo la speranza che l’estroso slalomista della Marina Militare sappia mantenere nervi saldi e lucidità mentale per poter esprimere ancora una volta tutto il suo grande potenziale.
Domani giorno di medaglie per C2 e per le donne in kayak sia per le prove individuali che a squadre. Queste ultime assegneranno il titolo in una manche unica, fatto decisamente inusuale per il nostro sport che prevede una semifinale e una finale aperta al primo 50% dei classificati. Problemi di tempo e acqua però hanno costretto organizzatori e ICF a prendere decisioni a volte anche coraggiose ed impopolari
Occhio all’onda! Ettore Ivaldi
Tacen, 10 settembre 2010 - qualification day for K1 men - 33esimi Campionati del Mondo Canoa Slalom
Johnny Lazzarotto:
Al link http://www.federcanoa.it/index.php?option=com_content&view=article&id=405:tacen-ottavo-posto-in-finale-per-masoerobenetti&catid=5:news&Itemid=5 i risultati odierni degli azzurri.
Ufficio Stampa FICK
Ettore Ivaldi:
Se loro non fanno le cose per tre volte consecutivamente non sono contenti! Tre medaglie d’oro in tre olimpiadi 2000/2004/2008, tre medaglie d’oro in tre mondiali consecutivi 2007/2009/2010, tre titoli continentali consecutivi 1998/2000/2002. “Se si fa si fa per tre” questo è il motto dei gemelli Peter e Pavol Hochscorner. Eppure uscivano da un periodaccio privo di stimoli e con tanti punti interrogativi nella testa. Forse avranno pensato che per guarire definitivamente dalla malattia della noia ci voleva una bella vittoria mondiale. Gli slovacchi così sono maturati, se mai ce ne fosse stato bisogno, nella strategia di gara e nell’equilibrio che sembravano aver smarrito ultimamente. Pavol addirittura all’uscita della porta 12 - la ski per capirci meglio - si è girato per accertarsi che il fratello passasse il palo senza toccarlo. Fatto questo decisamente inusuale e che, se vogliamo, mette in evidenza qualche debolezza che li rende oggi più umani anche se sempre dipinti d’oro. Vincono, ma non fanno registrare il miglior tempo che è opera invece dei transalpini Gargaud/Lefevre. I due polivalenti pagaiatori francesi però toccano due porte e si devono accontentare dell’argento iridato. Anche il bronzo è andato a chi non si accontenta di una sola disciplina e si cimenta anche in C1 e K1. Così Florence/Hounslow sono stati bravi a mettere in acqua una discesa pulita, senza prendere grossi rischi.
Andrea Benetti e Erik Masoero, entrati bene in finale, si sono persi a metà gara per un’azione forse troppo rischiosa nella combinazione - 11/12 - che oggi ha decisamente decimato fior di pagaiatori. Forse vanno rivedute soprattutto le strategia su come affrontare la gara, più che aspetti tecnici che, tutto sommato, sono ormai consolidati nei forestali piemontesi.
Bella gara in rosa per il K1 vissuta nel duello tutto austriaco fra Violetta Oblinger, che vince la semifinale, e Corinna Kuhnle entrata in finale con l’ottavo tempo dopo aver bisticciato con un paio di combinazioni. La bionda e mascolina atleta 23enne che vive alle porte di Vienna e si allena principalmente a Bratislava, in finale si lancia nella bocca di fuoco a velocità stratosferica tanto da non riuscire a restare a sinistra della porta in risalita numero due. A questo punto, intelligentemente, opta per una manovra ad “esse” e riprende contatto con la realtà. Da lì in poi il suo è un crescendo di precisione ed eleganza atletica. Rimane concentrata e passa con velocità anche la combinazione 14/15, che viceversa era costata cara alla spagnola Chourraut in semifinale. Il suo 102,64 è un bottino di guerra che può regalarle tante soddisfazioni. Nessuna atleta dopo di lei riuscirà a migliorarlo. L’unica forse in grado di poterlo fare era Jana Dukatova, ma il suo unico obiettivo era quello di prendere una medaglia senza puntare ad un preciso metallo. Se non lo avesse fatto avrebbe visto del tutto sfumare la possibilità di giocarsi col Elena Kaliska il posto per le olimpiadi. Infatti, come ho già detto, le regole per gli slovacchi su chi dovrà rappresentare questa nazione ai Giochi Olimpici di Londra 2012 sono chiare da tempo
Oggi anche le prove a squadre che si sono disputate con manche unica per problemi di tempo e per timori di acqua alta.
Francesi sul tetto del mondo in C2 e Ceke nelle donne. Come sempre queste gare divertono ed entusiasmano il pubblico riscaldandolo per il grande finale di domani.
Ma come spesso mi accade mi sono fatto prendere la mano per raccontarvi tutto d’un fiato una giornata mitica e che ricorderemo a lungo. Avrei voluto dare spazio anche alle tante persone che ho incontrato sul campo di gara, per ricordare i vecchi tempi! Personaggi che vent’anni fa erano in acqua ad animare la manifestazione o direttamente interessati in ruoli diversi. Tra loro Elisabeth Micheler, oro nel 1991, con il marito Melvyn Jones e le bimbe. Norbert Sattler, Maria Francois Grange, Jiel Zok, Cristina Giai-Pron, e poi ancora Carlo Perli e Lorenzo Modolo giusto per ricordarne alcuni. Evidentemente il richiamo della canoa è troppo forte per resistere e rimane sempre dentro ad ognuno di noi.
Avrei anche voluto dare spazio al bravo Alex che oggi ho incontrato e che si era sentito accusato per non essere rimasto al campo ad aspettare Molmenti. Poiché lui, come molti di noi, non ha il dono dell’ubiquità, aveva giustamente dato priorità alla schiena di Erik che oggi avrebbe gareggiato. E a giudicare dai risultati è stato un ottimo lavoro.
Domani inizio di buon ora, 9,30, per le semifinali con C1 donne, C1 uomini e K1 uomini. Seguiranno finali gare individuali e a squadre.
Occhio all’onda! Ettore Ivaldi
Tacen, 11 settembre 2010 - semifinali e finali 33^ Campionati del Mondo di Canoa Slalom
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