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Canoe da torrente testate da Michele Ramazza
maurizio bernasconi:
Però un'eccezione mi sembra il caso di menzionarla. Ho utilizzato per decenni canoe Prijon in polietilene con uso intensivo e plurigiornaliero di scuola sempre su torrente e non ricordo di averne mai rotta una. Tuttora queste canoe gironzolano per laghi e mari intatte. Persino le bellissime Invader leggere (una decina di chili veri!, esisteva anche una versione bianca e leggera della Tyfun) non si rompevano mai. Come sia possibile che le altre canoe abbiano potuto diventare due volte più corte e ancora più pesanti in quarant'anni di evoluzione tecnologica mi sembra un mistero. Ho verificato che la canoa leggera si rompe meno perché il colpo arriva con minore massa inerziale. Scendevo con canoe di kevkar e carbonio di dieci chili ed era quasi impossibile romperle. Sono stati prodotti anche in Italia dei prototipi di carbonio e epossidica di sei chili completamente infrangibili (costosi, daccordo). La verità è che il polietilene è un materiale vecchio e pesante, roba per taniche, l'unico suo pregio dovrebbe essere proprio il fatto che non si deve rompere. Ma la qualità commerciale sta probabilmente nel suo bassissimo costo di produzione. Non credo che i consulenti di Prijon siano degli stupidi. I modelli sono moltissimi. Come mai non vanno mai di moda queste canoe? La maggior parte dei canoisti neppure le prova e preferisce le americanate che vede usare dalla maggioranza. Credo che la leggerezza della canoa sia la condizione fondamentale per imparare a pagaiare bene e soprattutto per divertirsi, specialmente per persone molto leggere (non parliamo dei [rari] trasbordi). Mau
stefano caprile CCN:
--- Citazione da: Davide Sandini - Settembre 24, 2009, 12:11:04 am ---Non so se sia aumentata anche la capacità dei costruttori di "programmare" in un certo modo la durata media degli scafi, di certo se una tale possibilità è disponibile tecnicamente, essa è certamente già in uso.
--- Termina citazione ---
Sospetto fortemente che tu abbia ragione, Davide. Come diceva Maurizio, le prime canoe in polietilene erano indistruttibili. E non veniamo a raccontarci che ciò è dovuto ai passaggi meno difficili. Un Taifun slalom pieno d'acqua peserà almeno 300 Kg, e io so quante volte si è fatto le rapide in quelle condizioni mentre io lo seguivo a nuoto. E' stato 20 anni alla luce, perchè non possedevo un garage, ed ora la persona a cui l'ho venduto se lo sta usando tranquilla mente al lago.
Per contro il mio attuale kayak da creek (di cui non dirò il produttore), è andato bene per 3 anni, poi è apparsa una cricca sul fondo. Riparata, ha fatto ancora un anno, ed ora sono apparse 3 cricche in un anno. Sembra proprio che il "vecchio" polietilene durasse troppo, quindi i costruttori ne hanno studiato uno a tempo, che dopo 3/4 anni va a pezzi ed assicura così il rinnovo del mercato.
Sono maligno a pensarla così?
Ma è l'evidenza dei fatti!
E non c'entra la luce. Mentre il mio vecchio Taifun se ne stava all'aperto, questa ha un buio garage dove aspettare il prossimo fiume!
Frederik Beccaro:
i più sanno che il sistema di produzione Prion e Eskimo è totalmente differente.
E' un sistema ad iniezione che presenta una tecnologia molto più costosa ma con una maggior resa dal punto di vista della resistenza meccanica.
Semplificando il sistema Prion è per "soffiaggio" ed in pochi minuti si riesce a produrre una canoa resistente e leggera.
Questo sistema ha il difetto oltre ad essere caro nei piccoli numeri, di non permettere il design di certe linee "troppo aggressive" tipiche delle barche moderne come squadre, sottosquadre etc.
Il polietiliene rotazionale per contro permette una gestione più economica nei piccoli numeri e la possibilità di ottenere pressoché tutte le linee desiderate.
Concludendo le barche Prion ed Eskimo avranno sempre un materiale più performante ma saranno purtroppo un po più carenti dal punto di vista della resa in acqua.
Aggiungo che 15-20 anni fa la scelta della barca era limitata a pochi scafi sostanzialmente simili (tifun slalom, Dancer etc) Negli ultimi 15 anni le case costruttrici sono esplose come numero e come proposte e la tendenza è quella di cambiare (o far cambiare le barche spesso).
Con questi limiti tecnici i tedeschi sono un po penalizzati, hanno il vantaggio, quando azzeccano la barca di riuscire a darle lunga vita.
Non possiamo negare che forse la miglior canoa di tutti i tempi (intesa come idea rivoluzionaria, longevità dello scafo, tuttora semi attuale) è stata la mitica topolino. Gattino, Tifun, Hurricane, e Bitopo sono stati altri successi, come detto concepiti in altri tempi.
Davide Sandini:
Tralasciando il polietilene, mi sono letto la tesi di laurea di Michele.
Sarei un bugiardo se dicessi che ho capito qualcosa, ma mi sono letto bene le conclusioni, come faccio in questi casi.
Quindi il buco è un problema modellizabile in due dimensioni ( ho capito bene?)
Questo non vuole dire che i buchi reali nei fiumi non siano influenzati anche da quello che succede ai loro lati, ma solo che un buco teorico in un fiume larghissimo viene definito solo dalla sezione..
Ok, quando cominciamo a fare qualche prova?
A parte gli scherzi, complimenti per il sito, hai intenzione di tetare anche altre barche/materiali?
ciao
Davide
Patrik Consalvo:
Signori,
almeno "tra noi" non prendiamoci in giro !!!
I kayak costruiti recentemente dalle diverse ditte del settore, sono "strutturati" per avere vita limitata.
Diversamente, avrebbero chiuso i battenti da tempo.
Domanda-offerta....è l'uomo campa...male ma campa !
P.s.: Michele nella tabella credo sia opportuno inserire il prezzo di listino .
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