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DAL FONDO AL RIDICOLO
Ettore Ivaldi:
Mi dispiace che tu possa prendere la cosa sotto il punto di vista personale, non mi permetterei mai di fare osservazioni ad un collega. Ma la qualità delle foto e dell’informazione sono sotto gli occhi di tutti. Molmenti dovrebbe essere il volano per far parlare di canoa, mentre si parla solo di lui, non so se è chiara la differenza!
Io parlo di un sistema per cambiare il nostro mondo, per cercare di fargli fare un salto di qualità. Accontentarsi non è mai stato il mio punto di arrivo, capire cosa si possa migliorare è il mio obiettivo costante. Non possiamo presentarci sul mercato con questo tipo di prodotto forse questo non è chiaro. Dal mio punto di vista è meglio restare in silenzio e non fare nulla e quando si farà, lo si farà in grande stile tanto più che parliamo non di un Canoa Club, ma di una Federazione.
Occhio all'onda! Ettore Ivaldi
Johnny Lazzarotto:
Ok Ettore, l'importante è spiegarsi e capirsi. Ti dò atto che la qualità delle foto non sia ai massimi livelli in questo caso. Vengo con te quando dici che accontentarsi non è un punto d'arrivo. Se ci fossimo accontentati però, saremmo rimasti al vecchio sito, al vecchio modo di lavorare e a quello che c'era. La crescita, evidenziata da numeri incontrovertibili invece c'è. Non siamo arrivati, ci mancherebbe, c'è ancora tanto da fare. Si può fare di meglio, è evidente. Ma ti assicuro, e assicuro tutti, che il lavoro e l'impegno non sono mai venuti meno. E continuano ad esserci. E anche i risultati non mancano. Mai accontentarsi, la strada è lunga. Grazie a tutti, continuate a seguirci su www.federcanoa.it
Ettore Ivaldi:
Una volta chiarito che non c’è nulla di personale e in prospettiva di crescere com’è interesse comune, possiamo disquisire liberamente. Corretto? Anche se davo da tempo la cosa scontata.
Io sostengo che bisogna operare da professionisti in un mondo che è di professionisti. Scusa se ti prendo da esempio, ma Jonny Lazzarotto è un rispettabile giornalista ha seguito una strada che lo ha portato in televisione e sulla carta stampata. Perfetto. Jonny Lazzarotto sa esattamente come funziona il mondo dell’informazione. Corretto? Quindi bisogna dare i mezzi e l’autonomia all’addetto stampa per operare come deve operare e non facendolo passare dagli anni ’40. Qui si inserisce l’aspetto professionale-personale che non condivido, ma che ovviamente devo sottolineare. Non si può accettare di lavorare in queste condizioni, mi sembra ovvio, tappando buchi con interventi di basso livello con la scusa che dobbiamo crescere. No questo non è accettabile professionalmente parlando.
La foto che tutti abbiamo nella mente è l’urlo di Molmenti: una sola foto di altissima qualità! Di questo deve essere fatto il nostro messaggio e piazzarlo. Cosa vi ricordate di Rossi e della Idem con la pagaia in mano? L’arrivo, la foto, una sola ma di altissima qualità. Il messaggio che è passato era chiaro e su questo loro hanno costruito la loro carriera successiva.
Prendiamo la Federazione fatta di personale pagato per ricoprire diversi ruoli: quindi professionisti. Quando manda un’iscrizione internazionale lo fa in maniera perfetta, se deve avere dei rapporti istituzionali lo fa con tutti i carismi. E così via per ogni operazione relativa alla professionalità di ognuno.
Prendiamo però gli aspetti specifici e cioè comunicazione e crescita tecnica. Bene in questi settore ci sentiamo dire che bisogna crescere, che siamo giovani (la Fick nasce il 30/4/1987 cioè 26 anni fa) e che piano piano miglioriamo. Ma non è così che funziona. Per fare un servizio d’informazione bisogna usare i mezzi che in questo momento la tecnologia ci offre e che il mercato richiede. La Federazione ha tutto in regola per operare ad altissimo livello non si può risparmiare sull’informazione, che si traduce in visibilità e rientro numerico, e su gli aspetti tecnici per la crescita dei nostri giovani. La Fick ha avuto o ha due vicepresidenti del Coni, due tesorieri ICF, membri di boarding ICF. La canoa ha permesso degli inserimenti politici di altissimo livello, sindaci, assessori regionali, ministro. Quindi tutto in regola per non sentire più dire che dobbiamo crescere che siamo giovani.
Dal punto di vista tecnico c’è da parlare e approfondire a lungo, ma giusto per citare un esempio non si può accettare che si iscrivano atleti nella gara ranking di Liptovsky quando chiunque sapeva che quell’atleta ha attaccato la pagaia al chiodo finita la stagione 2012. Conseguenza: non si è data la possibilità ad altri di prendere quel posto e fare punti per il ranking. Tra le altre cose all’unico atleta entrato in finale al Tatranska non era in gara come ranking ICF! Questo è molto grave, ma nessuno dice nulla.
Occhio all’onda! Ettore Ivaldi
Ettore Ivaldi:
E’ incredibile! Quando la conversazione prende la via del confronto si blocca istintivamente eppure dovrebbe stimolare lo scambio di vedute e di idee. Questo mi rende triste. Possibile che nessuno voglia parlare della propria esperienza e delle proprie difficoltà o delle proprie gioie? Condivisione per crescere... utopia? Oppure siamo tutti talmente grandi che non c'è più nulla da dire?
Occhio all’onda! Ettore Ivaldi
Ettore Ivaldi:
Semplicemente scandaloso! Nessuna notizia sull'organo ufficiale della canoa italiana sui Campionati Italiani di slalom per Ragazzi, Under 23 e 21 nonché Master. Cosa dire?
Occhio all'onda! Ettore Ivaldi
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