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Maurice

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Quale futuro per lo slalom ?
* il: Ottobre 05, 2008, 08:51:41 am *
Tutto tace, anzi no ! sotto sotto arrivano voci, malumori, sfiducia dei nostri atleti di vertice verso alcuni componenti dello staff tecnico federale. A quanto sembra in vista delle elezioni si cerca di ricomporre con qualche velata ammissione, certo che di faccie toste ne girano nell'ambiente. Se il problema riguardasse uno, due atleti, potrebbe trattarsi di un problema caratteriale degli atleti in questione, dal momento che il problema è stato sollevato dalla stragrande maggioranza degli atleti componenti le squadre Nazionali, allora forse il problema caratteriale è di qualche componente dello staff tecnico, forse c'è presunzione ed arroganza oltre che maleducazione ? Che facciamo ? mandiamo a casa tutti gli atleti per salvare qualche poltrona ? Mi ha fatto sorridere leggere sul sito del Gruppo Kayak Canoa Cordenons che, al ritorno dalla Cina, il commissario tecnico si è rifiutato di commentare, l' autore ha inoltre aggiunto una sua considerazione: " Ci rimane il rammarico in bocca come se vai ad una corsa di cavalli con Varenne, quindi con uno dei migliori cavalli al mondo e lui quel giorno non dà il massimo. Così non ci piace proprio perdere! " opinione condivisa da tanti penso, però penso anche che Varenne non vince con qualsiasi fantino, per endere al massimo deve aver fiducia di chi lo giuda, questa fiducia non c'è stata, è vero siamo andati a Pechino con quattro Varenne, è mancata la persona che li doveva guidare al meglio. Non consoliamoci con le finali raggiunte, abbiamo perso le medaglie !!!  Ultima considerazione; chissà perchè le vittorie sono sempre merito dei tecnici ma le sconfitte vengono sempre ascritte agli atleti ?   sono                                                                     

Skillo

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Re: Quale futuro per lo slalom ?
* Risposta #1 il: Ottobre 09, 2008, 12:47:47 pm *
E' vero: il malumore serpeggia tra gli atleti e sarebbe inutile nasconderlo ... almeno per noi;
per la Federazione, invece, "va tutto ben, madama la marchesa".
Sarebbe ottimo che a questo punto si aprisse un dibattito a più livelli e si sentissero davvero tutti gli interessati in modo di ottenere un quadro obiettivo e costruttivo della situazione.
Le risorse ci sono e gli uomini pure. Non è detto che si debba "far fuori" qualcuno ma sarebbe sicuramente meglio far contribuire ogni testa per quello che sa fare senza pretendere di cavar sangue dalle rape o di far tirare l'aratro al Varenne della situazione.
Abbiamo persone in Italia in grado di svolgere compiti che l'attuale CT non è in grado di sostenere a livelli ottimali, mentre egli si potrebbe invece occupare della preparazione atletica in maniera ancora più accurata ed autorevole di quanto non abbia eccellentemente ed indiscussamente fin qui fatto.
Siamo agli albori del quadriennio che si chiuderà con Londra 2012 e che ci trova con moltissimo lavoro da fare alle solite voci: giovani, canadesi, donne.
Spero che la politica capisca finalmente che a non cambiare mai rotta si possono forse vincere solo le gare di velocità, lo slalom è altra cosa.

Maurice

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Re: Quale futuro per lo slalom ?
* Risposta #2 il: Ottobre 18, 2008, 08:47:12 am *
Qua il problema è che chi dovrebbe sentire fa orecchie da mercante ! Non basta far finta che il problema non esista, così non si risolve niente !  Continuando ad ignorare le necessità degli atleti si dimostra scarsa considerazione per gli atleti ed i sacrifici che fanno !!!
Quello che è successo a Pechino dovrebbe far riflettere qualcuno, gli atleti NON sono stati messi nelle giuste condizioni per dare il massimo, questo gli atleti lo hanno detto PRIMA di andare a Pechino, nessuno gli ha ascoltati, vogliamo chiamarla arroganza ?
Bastava essere a Valstagna e parlare con gli atleti per capire che il problema è comune alla stragrande maggioranza degli atleti dello slalom, non riguarda ahimè solo ed esclusivamente quelli presenti a Pechino.
Che futuro avremo ?




Skillo

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Re: Quale futuro per lo slalom ?
* Risposta #3 il: Ottobre 20, 2008, 12:25:29 pm *
E io aggiungo che anche in questo forum, che potrebbe essere una vera fucina di idee ed un ottimo mezzo di confronto, vige il silenzio più assoluto.
Possibile che su 330 persone che hanno letto questo argomento NESSUNO osi dire la sua?
In altre occasioni si è ripetuto lo stesso identico copione con numeri di visite che sono arrivati anche a 550 contro 2-3 o nessuna risposta!    Io resto sbalordito ...
E il mio sbalordimento aumenta ancora quando, nelle ormai rare frequentazioni dei campi di gara, trovo molti "addetti ai lavori" che mi dicono: "bravo, ti leggo spesso su CKI e dici cose giustissime".
Ma perchè tacere tutti? Capisco chi ha un ruolo "istituzionale", chi è dipendente dello Stato, gli atleti coinvolti e coinvolgibili e chi aspira a cariche per le quali, purtroppo, "è sempre meglio tacere", .... ma tutti gli altri?
Non è che qualcuno non ha ancora compreso le potenzialità di mezzi come questo forum?

Oppure le ha comprese fin troppo bene? ....

maurizio bernasconi

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Re: Quale futuro per lo slalom ?
* Risposta #4 il: Ottobre 20, 2008, 06:20:43 pm *
Gentile Skillo, saresti così paziente da dire a tutti in modo aperto e chiaro chi sarebbero quei tecnici che non si sono dimostrati all’altezza della situazione durante le Olimpiadi, con nome e cognome, ed esattamente indicare le manchevolezze delle quali si sarebbero resi responsabili? Potresti inoltre, se hai voglia, far conoscere anche a noi il nome della persona che a tuo parere (fra i tecnici disponibili) sarebbe indicata per ogni ruolo, avendo dimostrato e comprovato le proprie capacità in campo italiano o internazionale, che possiede il carisma e il talento necessari a fornire a ogni membro della squadra la condizione migliore (e magari un rapporto umano importante, alla Handicott per intenderci, e compatibile con l’evoluzione personale degli atleti), avendo altresì dimostrato di possedere idee chiare ed eventualmente innovative, avendole esposte positivamente nelle forme dovute. Anzi se idee di questo tipo da qualche parte esistono, parlo sinceramente, ci aiuteresti a conoscerle, per esteso, per riassunto, come meglio riesci? Proprio le idee e quei nomi potrebbero essere argomenti interessanti sul forum. Non immaginare strane manovre, tutto quello che ti chiedo io giuro che non lo so, forse perché non leggo i giornali, forse perché sono un po’ fuori dall’ambiente. Un posto fra i primi dieci all’Olimpiade è un exploit fantastico. Mostrarsi scontenti solo perché non si sono prese medaglie significa accettare il criterio assurdo secondo cui i primi tre sono eroi e gli altri tutti degli imbecilli. Questo può crederlo il pubblico ma non noi. Ti dirò comunque per rispetto della verità una cosa, sarò disinformato, però mi risulta che nessuno degli slalomisti italiani in gara abbia mai dimostrato una superiorità su tutti gli altri concorrenti duratura, netta e inequivocabile tale da giustificare i tuoi ragionamenti. Hanno più o meno confermato le prestazioni precedenti. E poi forse non sono più i tempi di Fox, quando un atleta risultava irraggiungibile, insomma: di Varenne non ce n’è più; anzi ammettiamolo: la medaglia alle Olimpiadi, per vari motivi è soprattutto questione di fortuna. Forse nessuno ha, diciamo, abboccato alla tua sollecitazione verso l’argomento perché i toni erano quelli di un oscuro mugugno. Sono sicuro che sarebbe molto più produttivo che gli atleti e i tecnici si presentassero a testa alta con le loro obiezioni mettendo in campo un po’ di contenuto. Atteggiamento che potrebbe non favorirli ma che darebbe un po’ di ossigeno all’ambiente. Dài che qualcuno ha risposto! Ciao.   

Maurice

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Re: Quale futuro per lo slalom ?
* Risposta #5 il: Ottobre 20, 2008, 08:34:01 pm *
Carissimo Maurizio,
Noto con piacere che sei sempre dei nostri, a dire il vero + discesista che slalomista, comunque eri, sei e resterai sempre un canoista. Le domande le poni a Skillo, non voglio sostituirmi a lui nelle risposte. Credimi se ti dico che purtroppo nell'ambiente dello slalom "girano" personaggi che hanno fatto dell'odio, delle ripicche, dell'arroganza e dei dispetti una ragione di vita. Ho appena letto la lettera aperta del presidente del canoa club Brescia al presidente federale, leggila, è uno spaccato di quello che succede, la pura verità, purtroppo ! Personalmente penso che anche il nostro presidente federale, che tu conosci bene da almeno un trentennio, nutra qualche perplessità sul modus operandi di qualche consigliere federale o comunque di qualcuno dello staff tecnico. Sono convinto che nello staff tecnico ci siano anche persone "pulite " intendo persone che quando prendono una decisione pensano solo al bene della canoa. Quello che è successo a Brescia invece è solo ripicca, basta andare indietro nel tempo per capire il perchè. Penso anche che non ci sia la voglia, da parte di qualcuno di mettersi in gioco, si accettano cioè passivamente decisioni che nulla hanno di tecnico pur di restare in sella, a cosa ? a questo punto ad un ciuco !!!!
visto che secondo te, di varenne non ce ne sono. E' vero, di slalomisti in Italia ce ne sono pochi, io aggiungo pochi ma buoni, sai com'è, se restano pochi, bassi saranno i costi per la federazione, come dice il saggio..... a pensar male a volte ci si azzecca !!!     

Flavio di CKI

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Re: Quale futuro per lo slalom ? - Firma??
* Risposta #6 il: Ottobre 21, 2008, 04:26:24 pm *
* Ultima modifica: Ottobre 21, 2008, 04:28:37 pm da Flavio di CKI *
Attenzione, per evitare equivoci prego "Maurice" di firmarsi" al fine di evitare polemiche.
Ho scoperto che il messaggio che ha postato oggi non aveva la sua firma ma quella di un altra persona, da quello che mi dicono si tratta di un messaggio inoltrato.
La copia  è stata spostata in una sezione non visibile al pubblico.

Grazie
Flavio

Flavio Ciarrocchi -
Fondatore di CanoaKayakItalia vecchia versione.
CKI dal 1998 è il punto di incontro dei canoisti di lingua italiana

Skillo

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Re: Quale futuro per lo slalom ?
* Risposta #7 il: Ottobre 22, 2008, 11:20:34 am *
Caro Maurizio e cari amici che leggete, pensando di parlare a persone del settore non mi sono posto il problema di illustrare i fatti  e di fare nomi e cognomi,  ...  ma posso rimediare.

Lo slalom è una disciplina in cui esistono la componente tecnica, la componente "fisica" e la componente psicologica così come in tutte le discipline sportive che mi vengono in mente.
Oltre a queste componenti esistono molti altri aspetti che riguardano la logistica, i rapporti umani, la capacità di sapersi adattare, ecc. ma che ora non prendo volutamente in considerazione preferendo parlare di ciò che credo essere le tre componenti principali a contribuire alla formazione di un buon atleta.
Per anni ci si è scervellati nell'attribuire percentuali alle prime due voci disinteressandosi della terza: rendo merito alla presente gestione che ha voluto e saputo trovare nella collaborazione con Beppe Vercelli quella che tutti ritengono essere la miglior soluzione possibile.
Detto questo, cominciano i miei dissensi su quasi tutto il resto.

Baron ha da subito ribaltato il "vecchio" rapporto tra tecnica e preparazione atletica, che vedeva la prima come obiettivo principale,  fondando tutta la filosofia della sua gestione sulla fornitura agli atleti di gran programmi nei quali di tutto si parlava fuorchè di tecnica.
Così gli atleti, esclusi quelli abituati a lavorare con lui, si sono trovati a seguire allenamenti cui non erano abituati e che non condividevano (e alcuni non condividono tuttora) senza alcun sostegno tecnico federale e con l'ordine di scuderia del: "o magnate 'sta minestra o saltate dalla finestra".
Obtorto collo, molti si sono adeguati (almeno a parole), altri stavano per appendere la canoa al chiodo. Proprio in quel periodo ho offerto una "tecnica" mano al C2 Benetti/Masoero e ho proposto alla federazione di rendermi utile interfaccia tra Baron e il C2.
Grazie a Caldera la cosa si è resa possibile ed è stato allentato un po' il guinzaglio col C2 arrivando a permettergli anche un paio di raduni personalizzati ai quali, tra un aereo perso e un altro pure, ho preso parte anche io e che hanno permesso a loro, e a chi ha voluto/potuto, di fare in acqua mossa della tecnica bell'e buona con tanto di analisi tecnica e ricerca delle soluzioni alla fine di ogni percorso.
Tanto per chiarire maggiormente, "analisi tecnica" e "ricerca delle soluzioni" sono cose che Baron non sa fare esattamente come io non so mettere giù programmi di preparazione atletica come quelli che sa redigere lui.
La collaborazione tra me e la Fed si chiude ai mondiali di Praga per svariati motivi tra i quali quello economico (poichè essendo io sulla carta solo un istruttore, vengo rimborsato solo per quello che compete agli istruttori), ma i risultati ci sono stati comunque e la mia collaborazione col C2 non si è mai fermata e i buoni frutti esistono anche se ufficialmente se ne misconosce l'agricoltore.
Erik ed Andrea hanno agguantato podi con una continuità che mai equipaggi italiani avevano osato sognare e in un crescendo che ha logicamente fatto sperare in un metallo olimpico.
Ma per arrivare così in alto nella più importante gara che esista, si sarebbe dovuto offrire agli atleti il massimo possibile.

Buonfiglio ha detto agli atleti: "Ditemi cosa vi serve".
Gli atleti hanno risposto per filo e per segno e hanno ricevuto ... niente.

Io sono sempre stato ben conscio della "simpatia" di cui godo in Federazione (e oggi non miglioro di certo) e non mi sarei mai aspettato una convocazione alle Olimpiadi per aiutare i "miei" amici perchè so bene che in queste occasioni le sgomitate per un posto in prima fila sono prassi comune e la lista dei pretendenti troppo lunga per il mio "ranking" federale; ma che non si sia VOLUTO portare un tecnico "tecnico" nemmeno nei due raduni precedenti a quello olimpico, questa è cosa imperdonabile.
Su un canale come quello cinese, con acque da far rimbambire un salmone, e in vista di gare di quel livello, si è preferito limitarsi a Baron e al fisioterapista!
Non tocco l'argomento degli allenamenti proposti agli atleti durante quei raduni perchè non è alla mia portata, ma ho sentito fortissime proteste anche su questo aspetto.

Per finire, propongo le mie alternative.

So che un certo tecnico è uso dire agli atleti una frase che non sentivo dai tempi di D'Angelo e che condivido al mille per mille (pur non avendo eccessive simpatie per l'esule eporediese): "Ai raduni facciamo tecnica, la preparazione fisica la curate a casa."
Sicuramente questo ragionamento è soggetto alla variabile "tempo", poichè più ne passi in raduno e più devi pensare all'aspetto condizionale anche in quelle sedi, ma sono sicuro che quel tecnico sappia il fatto suo: lo dimostrano la sua carriera slalomistica, le sue medaglie olimpiche e i risultati che la Nazionale junior sta conseguendo.
Quindi il primo nome che mi viene in mente è quello di Pierpaolo Ferrazzi.

Il secondo nome che suggerirei è quello di Ettore Ivaldi ma dubito che il veronese rinunci ad un'ideale situazione spagnola per ficcarsi in un letto di spine tricolore.
Un vero peccato per la nostra Nazione ...

Il terzo nome è quello di Marco Caldera che ha capacità e trascorsi di assoluto livello sotto molti punti di vista oltre ad aver accumulato un'esperienza importantissima in questi quattro anni di lavoro federale.

Il quarto nome è ancora quello di Baron, cui affiderei la supervisione della preparazione atletica delle squadre.

Esistono altri nomi, qualcuno magari a me sconosciuto e ne chiedo perdono, che potrebbero collaborare, ma alcuni di questi nomi sono ancora tra le file degli atleti e altri forse non sono disponibili per mille ragioni che nemmeno so, eppure potrebbero fornire collaborazioni anche part-time o saltuarie. Tra questi nomi c'è anche il mio e sebbene non sia  nè carismatico nè blasonato come i quattro personaggi che ho sopra elencato, ho capacità tecniche sufficienti a rendermi passibile d'attenzione.

Chiudo aggiungendo che ritengo fondamentale una collaborazione tra Nazionale e clubs; una collaborazione che non deve limitarsi all'arruolamento saltuario del tecnico sociale in occasione di qualche raduno ma che deve inziare con la creazione di un "metodo italiano" così come esistono quello francese, inglese, slovacco, ecc, e che riguardi tecnica, preparazione, psicologia, ecc.
Creato il metodo, se ne distribuisce ai clubs la conoscenza attraverso i tecnici sociali e i corsi per istruttori e allenatori.

Adesso credo di essere stato abbastanza chiaro e sufficientemente prolisso ma ove ve ne fosse necessità sarò pronto ad implementare.

Salvatore  Schillaci  - Torino




enrico lazzarotto

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Re: Quale futuro per lo slalom ?
* Risposta #8 il: Ottobre 22, 2008, 04:00:26 pm *
CIA SKILLO COME STAI?
SONO ENRICO LAZZAROTTO DA VALSTAGNA, HAI DETTO TANTE BELLE COSE E TANTE COSE CHE HAI DETTO,  SONO STATE FATTE  GIA'8 ANNI FA' NEL PERIODO CHE GESTIVA LA NAZIONALE ETTORE IVALDI CATHY HEARN ECT ECT.

NON HAI SCOPERTO H2O CALDA
SALUTI ENRICO LAZZAROTTO

maurizio bernasconi

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Re: Quale futuro per lo slalom ?
* Risposta #9 il: Ottobre 22, 2008, 06:44:19 pm *
Grazie Skillo, adesso ci capisco qualcosa, del resto non sarò l'unico a giovarmi delle spiegazioni. Questo mi sembra un bel modo di impostare dei ragionamenti. Adesso davvero sarebbe opportuno che anche altri trovassero la voglia di proporre idee. Visto il livello di difficoltà dei percorsi artificiali che si trovano in giro mi pare scontato che l'aspetto tecnico delle manovre in acqua dovrebbe essere messo al centro delle preoccupazioni di tutti. Giusto come stimolo mi permetterei anche di avanzare un paio di proposte, umilmente. Sarebbe molto interessante infatti sperimentare, per esempio, l'osteopata al posto del fisiotepista. Anche il medico sportivo e il classico ricorso ai farmaci andrebbe, a mio avviso, drasticamente ridotto o meglio estirpato. Si potrebbero forse ottenere infatti risultati migliori con un VERO medico/massaggiatore (ajurveda e yoga) indiano. Non siamo fatti tutti allo stesso modo. Anche nell'antica medicina europea si distinguevano i tipi: bilioso, sanguigno, flemmatico. Sia le cure eventuali, sia ogni trattamento e pure, soprattutto, la preparazione atletica andrebbero adeguate al tipo. Inoltre si potrebbe vedere cosa succede riducendo al minimo il lavoro coi pesi in tutte le fasce d'età. Già D'Angelo usava (a suo modo) lo yoga quarant'anni fa, non so come mai l'idea si sia sgonfiata. Grazie ancora   

Skillo

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Re: Quale futuro per lo slalom ?
* Risposta #10 il: Ottobre 23, 2008, 08:00:03 am *
Citazione
CIA SKILLO COME STAI?
SONO ENRICO LAZZAROTTO DA VALSTAGNA, HAI DETTO TANTE BELLE COSE E TANTE COSE CHE HAI DETTO,  SONO STATE FATTE  GIA'8 ANNI FA' NEL PERIODO CHE GESTIVA LA NAZIONALE ETTORE IVALDI CATHY HEARN ECT ECT.

NON HAI SCOPERTO H2O CALDA
SALUTI ENRICO LAZZAROTTO
Bene grazie, spero anche tu, però non ho capito a che ti riferisci esattamente quando parli di cose già fatte otto anni fa. Puoi essere più chiaro?
(ma volevi dirmi che "non ho" o che "ho" scoperto l'acqua calda?)

Per Maurizio.
Sono lieto che tu sia soddisfatto di esserti sciroppato tutto il mio fardelloso scritto e spero che qualcun altro possa fare altrettanto con sue personali versioni e punti di vista. Sarebbe bello che questo forum si animasse ulteriormente.
Venendo ai tuoi suggerimenti posso solo dirti che non sono ferrato nè in medicina nè in medicine alternative e nemmeno di preparazione coi pesi ma ritengo i tuoi quesiti molto sensati e spero che qualche anima pia e preparata possa illuminarci meglio in un ideale e apposito nuovo post.
Di mio aggiungo solo che piuttosto che ridurre tout-court la quota di pesi negli allenamenti moderni si potrebbe giungere ad una migliore personalizzazione ma, ripeto, non sono preparato in materia.

Maurice

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Re: Quale futuro per lo slalom ?
* Risposta #11 il: Ottobre 23, 2008, 08:49:26 pm *
Ciao a tutti.
Voglio come prima cosa, ringraziare dell'ospitalità da parte del gestore del sito, nel contempo vorrei solo ricordare che l'allegato "spostato " era una lettera aperta indirizzata al presidente federale, quindi di pubblico dominio ed era firmata dal mittente, il presidente del canoa club Brescia.
( guarda caso, era inerente al problema poichè  parlava dei problemi dello slalom )
Una sola cosa vorrei aggiungere a quanto precedentemente detto, so per certo che molti leggono quanto si dice in questa discussione, una cosa però mi domando, perchè gli interventi sono così pochi ? ho fatto questa domanda ben sapendo il perchè, si temono ripercussini a livello personale. Credetemi sulla parola, se non si è allineati sono guai ! Sono comunque contento che il mio primo messaggio abbia dato origine, ahimè solo da parte di poche persone, ad una sana discussione che deve essere costruttiva !!! Personalmente ho ricevuto affermazioni di stima per quanto denunciato, questo mi conferma che quanto ho detto corrisponde a pura verità !
Skillo, guardiamo avanti, lavoriamo come abbiamo sempre fatto, il tempo è sempre galantuomo.
Maurizio Gatti - Caglieroni

Maurice

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Re: Quale futuro per lo slalom ?
* Risposta #12 il: Ottobre 27, 2008, 10:16:50 pm *
Però 786 visite, a quanto pare l'argomento interessa, peccato che pochi espimano un'opinione sia a favore che contro su quanto si è scritto !

Maurizio gatti

Nicola

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Re: Quale futuro per lo slalom ?
* Risposta #13 il: Ottobre 28, 2008, 04:40:52 pm *
La lettera di cui sopra la trovate pubblicata sul sito del CCBrescia.
www.canoaclubbrescia.it

Ciao

Claudio Schermi

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Re: Quale futuro per lo slalom ?
* Risposta #14 il: Ottobre 30, 2008, 12:06:06 pm *
Cari Amici dello Slalom,
ho inviato ieri una newsletter dal mio sito personale www.claudioschermi.com che vi invito a leggere (http://www.claudioschermi.com/step.jsp?page=24701).
L'intenzione è farne seguire altre nelle settimane che ci dividono dalle elezioni per passare da un fase di DISSENSO a quella delle PROPOSTE.
In questa prima newsletter ho concentrato l’attenzione su questioni concrete che andavano evidenziate e che, a mio avviso, meritano di essere conosciute.
Concludo la newsletter dicendo che di altro c’è da parlare ma soprattutto c’è da proporre.
Proposte concrete e costruttive da sviluppare nel prossimo quadriennio per rappresentare pienamente gli interessi della nostra Federazione e concorrere insieme alla gestione federale.
Seguo con attenzione il mondo dello slalom che ha potenzialità ancora inespresse e che avrebbe meritato a Pechino il riconoscimento delle medaglie alla portata di tutte le barche in gara.
Non conosco bene i fatti specifici di cui spesso parlate, pertanto non posso intervenire nè giudicare. Però Vi assicuro che Vi leggo con interesse e partecipazione.
Se siete interessati a ricevere le prossime newsletter iscrivetevi nella lista di distribuzione in home page del mio sito personale e se volete scrivermi per chiarimenti o fatti di cui ritenete utile informarmi non esitate a farlo (clasche@tin.it).
Cordiali saluti e buon lavoro a tutti.
Claudio Schermi
Consigliere Federale