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Hansjoerg Mayr

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Mayr Hansjörg - riflessioni e statistiche
* il: Maggio 28, 2009, 02:58:56 pm *
Caro Ettore,

non capisco tutto questo odio e accanimento contro tecnici federali, programmi, consiglieri e quant'altro del mondo della canoa.
Tu torni dalla Spagna, leggi i nostri programmi giovanili, li sbeffeggi, li annulli, li deridi e poi da dott. House della situazione trovi subito la soluzione, il famoso piano B. A dire il vero mi sembra di essere a "Onda Zelig".
E allora divertiamoci.
Tu dal 2001 al 2004 eri al comando del settore acque mosse, lavoravi a tempo pieno per la FICK, ne elaboravi i programmi e le iniziative di sviluppo. Perchè quando ne avevi il potere non hai mai avviato iniziative per le categorie giovanili. Nei programmi d'attività di allora non vi è alcuna traccia. Tu parli di professionalità quando eri tu ad organizzare raduni(all.convocazione di allora :

RADUNO COLLEGIALE SLALOM 
Mar 15 2001 12:00AM, Di seguito sono riportati i nominativi dei convocati in occasione del raduno collegiale senior di slalom previsto a SOLKAN (Slovenia) dal 26 al 29 marzo 2001: Pierpaolo FERRAZZI, Enrico LAZZAROTTO, Matteo PONTAROLLO, Luca COSTA;Matteo APPODIA;Alessandro BARZON, Fabrizio FAETTINI;Fabrizio DIDONE’;Diego PAOLINI;Cristina GIAI PRON; Barbara NADALIN;Margherita BOERI;Elena BARGIGLI;Luca BIZ;Mattia VAROTTO;Stefano CIPRESSI;Fulvio FINA.Andrea BENETTI, Eric MASOERO. COMMISSARIO TECNICO: Ettore IVALDI; COLLABORATORE TECNICO: Paolo Benciolini.)

 
 con 18 persone tra K1 senior, donne, C1 e C2 dove risultavi solo tu come tecnico federale più un solo collaboratore. Mi stò chiedendo come potevi seguire con professionalità tutti questi atleti e cat. diverse. Oggi la FICK ha 5 tecnici federali dello slalom, 3 della discesa, più i 4 tecnici per i programmi giovanili. Come vedi ci stiamo adeguando anche noi alle altre nazioni (vedi Russia). A proposito dei tecnici e collaboratori federali, non sopporto quando tu e i tuoi amici vi sentite in diritto di additare, di mettere alla berlina e di infangare persone che hanno l'unica colpa di occupare il posto che vorreste voi. Questi tecnici non saranno tutti professionisti a tempo pieno, ma il loro lavoro per la Federazione e la nostra canoa lo fanno con professionalità e con molto entusiasmo e soprattutto con umiltà, consapevoli di non essere infallibili.
All'inizio del 2005 con la nuova gestione questi "dilettanti allo sbaraglio" hanno deciso di consentire la doppia gara K1 - C1 e/o C2 e da quel momento è iniziata la maggior presenza delle canadesi nelle cat. giovanili.
Dal 2007 i soliti "dilettanti" hanno proposto di togliere la riduzione del numero di porte per le cat. giovanili dando a questi atleti la possibiltà di confrontarsi con le cat. superiori e questo ha fatto da sicuro stimolo per i giovani talentuosi. Queste proposte potevano arrivare tra il 2001 e il 2004 anche da te. Questo solo per ritornare alle tue critiche tecniche della gara di Limena. Qui colgo anche l'occasione per ringraziare tutte quelle societá piccole o grandi che siano che senza scopo di lucro organizzano gare e si danno da fare impegnando tante persone e tanto tempo libero al nostro sport.
Dal 2007 è iniziata l'attività con le giovani speranze dello slalom proponendo le due gare all'estero per i migliori atleti. L'anno scorso siamo partiti con il progetto, ormai programma fisso, delle cat. giovanili della discesa. Attivitá che si svolge nell'arco di lutto l'anno con 2 raduni estivi, 1 invernale e 1 primaverile, ciascun raduno della durata di 6 giorni. Quest'anno, sull'esperienza fatta, partiamo con un simile programma  anche nello slalom. 2 raduni estivi di 5 giorni ciascuno e due gare internazionali con raduno pregara sul canale di Tacen e a Klagenfurt. Il tutto viene finanziato con 29.000 Euro e anche qui ci vuole professionalità per garantire più attivitá possibile con i mezzi finanziari a disposizione. Questo programma deliberato il 25 aprile di quest'anno giá viene classificato da te caro Ettore come inadeguato e fallimentare, con i tuoi amici ci hai fatto anche qualche bella risata, almeno qualcosa della FICK vi ha fatto sorridere una volta tanto. Ma dico io, dateci almeno il tempo di lavorare. Alla fine del quadriennio saranno i tesserati a valutare il nostro lavoro. Invito tutti ad andarsi a leggere sul sito federale questi programmi giovanili di discesa  e slalom, perchè i miei tecnici ed io prendiamo sul serio i nostri giovani atleti.
Per ritornare al piano B di Ivaldi, da buon professionista dovrebbe usare la calcolatrice, perchè a me i suoi 8.000 Euro nell'esporre le sue proposte non tornano: 30 Eurox50 persone fanno 1.500 Euro al girono x 80 gg. fanno 120.000 Euro, beh 60.000 li paga la Federazione, gli altri 60.000 le società, poi bisognerà aggiungere forse 100 Euro al giorno  x il tecnico. Mi chiedo cosa farà un  tecnico solo con 50 piccoli o grandi atleti? Mi sorge il dubbio che qui qualcuno stia sopravvalutando le capacità fisiche, anche se di un canoista ex professionista. Noi nei nostri raduni di 6 gg. impegniamo 2 tecnici con 4 collaboratori per 30 ragazzini/e, primo per motivi di sicurezza e poi per garantire un adeguato lavoro. Perchè le nostre società che hanno interesse ai loro atleti e alla loro crescita sportiva graduale si meritano tecnici federali e programmi seri, lungimiranti e senza promettere la luna a nessuno. Qui si fanno cose concrete e non improvvisate, tanto per fare qualcosa.
Quanto ai dati statistici volevo solo ricordare che nel 2004 si disputarono 14 fra gare naz. e camp. Ital. nella discesa e 14 nello slalom. Quest'anno nel 2009 si disputeranno 24 tra gare naz. e camp. Ital e 18 gare nello slalom.
Alle due gare di Città di Castello  79 nella sprint tra allievi/e/cadetti/e e ragazzi/e  e 60 nella classica tra allievi/e/cadetti/e e ragazzi/e
A Pontassieve  72 nella sprinte tra allievi/e/cadetti/e e ragazzi/e  e nella classica 64 tra allievi/e/cadetti/e e ragazzi/e
Tutto questo alla faccia di coloro che vedono andare a picco la canoa fluviale Italiani.

Cordiali saluti e un abbraccio a tutti quelli che contribuiscono, anche nel loro piccolo, alla crescita di questo bellissimo sport.

Mayr Hansjörg
Consigliere Federale

Ettore Ivaldi

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Re: Mayr Hansjörg - riflessioni e statistiche
* Risposta #1 il: Maggio 29, 2009, 02:59:04 pm *

Carissimo  Hansjörg,

mi dispiace che hai preso le mie osservazioni come un attacco personale e quindi creare una replica sulla mia  persona e trasformarla in una sorta di auto  elogio politico evitando il confronto diretto con  dati alla mano  e in modo analitico. Ma ovviamente non mi aspettavo tanta lungimiranza, anzi le tue parole testimoniano in maniera chiara, se mai ce ne fosse stato ancora bisogno, quali sono i momenti di confronto a livello federale. Può essere che voi consiglieri fate un corso specifico per apprendere l’autoproclamazione dimenticando le parole scritte del Presidente dove si diceva che ogni tre mesi venivano convocati i tecnici societari per un confronto ed una partecipazione comune ai programmi e ai progetti. Cosa mai avvenuta.
Parli della discesa, dello slalom, dei giovani, di budget,  fai una somma di gare che si disputeranno (18 gare per tutte le categorie comprese due prove internazionali, ma un giovane ha l’opportunità di fare 8 gare – dal 1996 al 2004 i giovani avevano la possibilità di farne 10 giusto per essere precisi), lanci i “grandi” numeri. Io invece sto facendo  un lavoro di analisi, di attenta analisi su temi specifici correlati, ma divisi,  senza motivo di critica o di odio (come tu dici) nei confronti di tecnici e società.
L’ho già scritto che nessuna responsabilità deve attribuirsi ai club tanto è che ad in ogni manifestazione vado sempre a stringere la mano agli organizzatori ringraziando di tutto ciò che fanno sapendo che alle loro spalle non c’è nulla se non quando  al momento clou arrivano i federali e spavaldi si autoproclamano (vedi la maratona  TerradeiForti che ho l’onore di organizzare,  alla quale  quest’anno siete riusciti a non dare un campionato italiano di una specialità che grazie ad un certosino lavoro internazionale siamo riusciti a creare). Il Presidente dal palco della TerradeiForti ha proclamato a gran voce che porterà il campionato del mondo… e poi? Il nulla, se non la certezza di  rimboccarci le maniche e lavorare duramente con molto piacere e sempre per offrire il massimo agli oltre 1.200 partecipanti.
Ma torniamo a noi. Citi una convocazione del marzo 2001 quando cioè ero appena entrato in carica e ovviamente volevo vedere le potenzialità degli atleti che ritenevo dover seguire, quindi non avevo bisogno di molti tecnici che collaborassero in quella situazione. Nota comunque il numero di canadesi e donne oltre i kayak presenti!  Ti inviterei a consultare le migliaia di pagine di relazioni, dati, filmati, studi e analisi che testimoniano l’attività fatta in quegli anni e che ovviamente doveva aver un seguito. Se in segreteria federale non trovi nulla basta un fischio che ho gli scaffali che ti aspettano.
Carissimo  Hansjörg, sto cercando di far capire che dobbiamo cambiare un sistema per creare una macchina operativa che sia indipendente da Te o da me. Non sono alla ricerca di nessun posto lavorativo, visto che ho diverse opportunità all’estero e a casa stiamo portando avanti un progetto molto importante. Mi sono messo umilmente a disposizione con idee ed esperienza che penso siano  innegabile. Ma non voglio assolutamente dire quanto sono bello e bravo questo se mai non spetta a me farlo. Non è nella mia natura, visto che ho cercato sempre di lavorare nell’assoluto anonimato.
Citi 5 tecnici nello slalom (qui rispondo brevemente perché lo affronterò quando esaminerò in maniera dettagliata le squadre nazionali) dirò solo che di questi 5 solo  tre dovrebbero essere “full time” , ma il direttore tecnico ha dato disponibilità per 100 giorni lavorativi; uno è  allenatore del G.S.Forestale e il buon Friz aspetta ordini da eseguire. Gli altri due che immagino siano Marco Caldera e Mario Veronesi  mi risulta che il primo ha visto i suoi atleti per ben due volte, in questa stagione, inviando però fax o e-mail molto complessi  con il solito giochino taglia ed incolla, senza presentarsi neppure alle gare di selezione. Per Mario,  viceversa, che stimo e ammiro per la grandissima passione,  non condivido le sue scelte professionali che secondo me non possono coincidere con quanto si dovrebbe fare per il nostro sport.
Per il settore discesa (anche per questo arriverà il tempo di approfondire tranquillamente ogni cosa) i tre tecnici  sono tutti part-time. Il commissario tecnico è responsabile generale del Gruppo Sportivo Forestale e nel tempo libero segue il neo nato club sul Brenta, per gli altri due vorrei chiederti quanti club hanno seguito nella loro carriera da allenatori e quanti atleti hanno cresciuto. Con ciò non c’è odio  nei confronti degli amici Vietti e Cardinali, c’è solo, come nel caso di Mario, la convinzione che non devono esser pagati così poco, ma deve essere offerta a loro l’opportunità che sia il loro esclusivo lavoro. Solo così la canoa può cambiare, per non assistere, ancora una volta,  al fatto che un ultra cinquantenne possa partecipare alla massima rassegna mondiale di questa specialità. E i giovani dove sono?
Mi piacerebbe che tu frequentassi di più i campi internazionali e ti rendessi conto di persona quanti atleti sono in acqua e nello stesso momento quanti allenatori stanno sulla riva a stimolare e a seguire il lavoro. Ti parlavo della Russia e tu subito ritieni di essere al loro livello. Beh! Non è proprio così,  inutile negare l’evidenza che è fatta di tanto lavoro sui canali (mentre i nostri hanno problemi di scendere dallo scivolo di Città di Castello) e numerose competizioni.
Dei tecnici giovanili, ho già avuto modo di parlare e quindi mi sembra superfluo tornarci, mi preme invece toccare l’unico punto tecnico che sono riuscito ad intravedere nel tuo intervento e cioè sul fatto di aver adeguato il numero di porte per le categorie giovanili e per la doppia partecipazione alla gara in specialità diverse. Nel primo caso non concordo,  perché ritengo che per queste categorie siano necessari percorsi specifici per le loro capacità ed età. Quale può essere l’interesse di valutare un allievo o cadetto con un ragazzo o con uno junior quando sappiamo che a questa età anche sei mesi di differenza possono essere determinanti? Tant’è che in Francia ed in Inghilterra i percorsi per queste categorie prevedono lancio della pagaia in un cerchio, un eskimo, dei passaggi obbligati sotto le porte e altri gesti inerenti alla specialità. Tutto sotto forma di gran gioco. Oltretutto, come dovresti sapere, visto che citi la gara di Klagenfurt, le porte per i cadetti (Youth) non sono le stesse per le altre categorie.
La doppia specialità non nasce propriamente dalla genialità italiana, ma non è altro che un adeguamento di una normativa a livello internazionale. Infatti nel gennaio 2005 l’ICF ha introdotto questa novità per cercare di incrementare la partecipazione nella canadese doppia.
Nel 1996 – quando ciò ricoprivo il ruolo di consigliere federale nazionale responsabile dell’attività giovanili – introducemmo le due gare nei week-end. Un giorno la discesa (doveva ancora nascere lo sprint) e il giorno successivo lo slalom. Questo aveva il chiaro obiettivo di unire le due specialità ed offrire ai giovani l’opportunità di cimentarsi in tutte e due le prove. Purtroppo ora lo slalom e la discesa navigano su fiumi molto divisi. Cosa negativa perché si dovrebbe spingere ad una unificazione, cosa che avevo cercato di portare avanti nel 2005 – quando ricoprivo il ruolo di tecnico nazionale  responsabile del settore discesa, Infatti grazie alla collaborazione e all’esperienza di tutta la squadra nazionale avevamo realizzato un lavoro importante da presentare al wild-water bording ICF nel novembre dello stesso anno, dove tra le altre proposte si suggeriva di organizzare i campionati del mondo sprint in contemporanea ai campionati del mondo slalom o meglio nella stessa località, magari la settimana successiva. Se lo sprint non  cerca di restare agganciata allo slalom è destino a  sparire. Ma non mi fu permesso partecipare visto che da li a poco mi avrebbero lanciato fuori dalla finestra.

Certo è che a volte lo scrivere può essere interpretato male,  infatti ovviamente nel mio Piano B non si consideravano 50 ragazzi contemporaneamente con un solo tecnico, ma gruppi di lavoro di 10 ragazzi per volta che si alternano tutta l’estate. I 30 euro sono anche eccessivi se consideriamo il fatto che possiamo decisamente risparmiare sul dormire e il mangiare offrendogli comunque un’ottima sistemazione in tende e con cucine da campo. Vedi il raduno che ogni anno organizza il mitico Canoa Club Bologna in Francia con grande successo. Mi scuso se sono stato interpretato male o se mi sono espresso in modo poco chiaro.

Nella speranza che si capisca che il dialogo deve essere impostato su un confronto tecnico colgo l’occasione per ringraziare tutti coloro che vorranno intervenire per collaborare ad una crescita senza dover aspettare, come suggerisce Hansjörg, la fine del quadriennio quando probabilmente potrebbe essere veramente troppo tardi.

Occhio all’onda! Ettore Ivaldi

Skillo

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Re: Mayr Hansjörg - riflessioni e statistiche
* Risposta #2 il: Maggio 30, 2009, 08:50:48 am *
Finalmente un confronto. Finalmente delle idee.
La grande esperienza di Ettore e le sue indubbie capacità organizzative, oltre quelle tecniche che certo non gli difettano, sono risorse preziose che una federazione lungimirante dovrebbe evitare di lasciare alla finestra o, peggio, spingere a lavorare per altre Nazioni.
Certo non è il primo “cervello in fuga” che la federazione ha prodotto nella sua pluridecennale poco illuminata vita e non è il primo elemento valido che è stato perso per meri motivi politici, l’elenco di persone che la federazione ha abbandonato dopo brillanti carriere sportive come atleti e che avrebbero potuto (dovuto) trasformarsi in ottimi tecnici sono moltissimi.
Non so se le altre federazioni abbiano dei reclutatori, dei programmi di trasformazione atleta-tecnico o se esse semplicemente siano più aperte della nostra; fatto sta che all’estero vedo spesso ex atleti che diventano tecnici federali in pianta stabile mentre da noi sembra una cosa assolutamente eccezionale e spesso solo temporanea.
Questa non è ovviamente una critica all’attuale gestione federale perché sembra essere cosa connaturata al nostro italico sistema di gestire le cose alla moda del cuculo: il primo che arriva difende il “suo” nido e prende a calci tutti gli altri facendo in modo di restare sempre e solo l’unico re del suo mondo.
Succede a livello politico e a livello tecnico, non si accettano confronti che non finiscano con un “yes sir”, si discute poco e si selezionano i collaboratori premiandoli più per la loro capacità di fare ciò che si vuole invece di tenere almeno d’occhio quanto essi potrebbero portare alla crescita della canoa italiana.
Ma vengo alle proposte di Ettore e alle risposte di Hansjörg
E’ indubbio che se buttiamo sul piatto “4+4 giorni di raduno e una gara” contro un raduno itinerante di tre mesi e gare annesse non si possa che optare per la proposta di Ivaldi … sempre che i costi siano davvero confrontabili.
Escludo il contributo tecnico degli accompagnatori perché anche se esso fosse sbilanciato a favore dei 4+4 federali sarebbe sicuramente inferiore alla crescita fisico-tecnica che fornirebbe il raduno da tre mesi in acque di sufficiente difficoltà e a continuo contatto con atleti di altre Nazionali. Suggerisco che all’avvicendamento degli atleti che Ettore ha specificato nel suo secondo intervento si leghi anche la presenza di tecnici societari favorendone così la crescita professionale.

Sinceramente, con tutta la stima che ho per Ettore, dubito che il campo fisso di Valstagna e il contemporaneo raduno di tre mesi possano costare quanto la programmata attività giovanile federale ma sono comunque dell’idea che se dei soldi dovessero essere trovati per qualcosa, questa idea è un qualcosa per cui varrebbe davvero la pena trovarli.
Ettore poi sottolinea che i tecnici dovrebbero essere dei professionisti e non dei part-time, è una cosa che dice da anni e che condivido in pieno con la sola clausola che se servissero capacità specifiche non in possesso di tecnici a ruolo ci dovrebbe essere la possibilità di potervi attingere comunque.

Sperando che onda e risacca vadano avanti costruttivamente, un saluto a tutti

Mauro Canzano

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Re: Mayr Hansjörg - riflessioni e statistiche
* Risposta #3 il: Maggio 30, 2009, 02:06:33 pm *
Ciao Ettore/ Salvatore,

intanto mi presento. Sono Mauro Canzano, allenatore dell'Extreme Kayak di cui forse avrete sentito il nome o forse no, allenatore di alcuni GIOVANI di cui forse avrete sentito oppure no e tecnico federale della NAZIONALE GIOVANILE DI DISCESA.

Non voglio intervenire nella discussione sulle vecchie gestioni nello specifico essendo all'oscuro di molti fatti del passato e potendo parlare solo dell'attuale gestione , a mio parere ottima per le iniziative prese fino ad oggi ( soprattutto in ambito giovanile che mi riguardano poi direttamente ) .
Di sicuro posso parlare di quello che vedevo da spettatore esterno quando allenavo un forte junior di discesa tra il 2003 e il 2005 , anni in cui se non sbaglio Ettore era subentrato come responsabile del settore discesa affiancato fino al 2004 da altri tecnici federali per la discesa.

Che dire...quella era una nazionale gestita bene ? quella era un'attività federale orientata verso la crescita di un movimento giovanile e la crescita di un gruppo di U23 che potesse sostituire i superman Pontarollo, Mulazzi, Arenare, Mercati, Bifano etc ? direi proprio di no...

A dimostrazione del fatto, il buco generazionale a cui si sta assitendo oggi ed a cui si sta cercando di far fronte con l'attuale gestione tecnica e con forti investimenti da parte della federazione stessa.

Riprendo le tue parole Ettore...

Per il settore discesa (anche per questo arriverà il tempo di approfondire tranquillamente ogni cosa) i tre tecnici  sono tutti part-time. Il commissario tecnico è responsabile generale del Gruppo Sportivo Forestale e nel tempo libero segue il neo nato club sul Brenta, per gli altri due vorrei chiederti quanti club hanno seguito nella loro carriera da allenatori e quanti atleti hanno cresciuto. Con ciò non c’è odio  nei confronti degli amici Vietti e Cardinali, c’è solo, come nel caso di Mario, la convinzione che non devono esser pagati così poco, ma deve essere offerta a loro l’opportunità che sia il loro esclusivo lavoro. Solo così la canoa può cambiare, per non assistere, ancora una volta,  al fatto che un ultra cinquantenne possa partecipare alla massima rassegna mondiale di questa specialità. E i giovani dove sono?
Mi piacerebbe che tu frequentassi di più i campi internazionali e ti rendessi conto di persona quanti atleti sono in acqua e nello stesso momento quanti allenatori stanno sulla riva a stimolare e a seguire il lavoro. Ti parlavo della Russia e tu subito ritieni di essere al loro livello. Beh! Non è proprio così,  inutile negare l’evidenza che è fatta di tanto lavoro sui canali (mentre i nostri hanno problemi di scendere dallo scivolo di Città di Castello) e numerose competizioni.
Dei tecnici giovanili, ho già avuto modo di parlare e quindi mi sembra superfluo tornarci


Senza fare confronti tra le discipline in italia , posso dirti che come  responsabile delle categorie giovanili della discesa nell'anno passato abbiamo fatto ben 20 giorni di raduno ( NELLA VECCHIA GESTIONE NON ESISTEVANO) con giovani selezionati in tutta Italia, abbiamo ( io e l'altro responsabile Alessandro Berton) partecipato a tutte le gare giovanile del 2008 , guardando dal vivo i giovani selezionati, abbiamo preso contatti con i tecnici o dirigenti societari, abbiamo in qualche caso aiutato le società a creare un programma d'allenamento ad hoc per i singoli atleti, abbiamo organizzato momenti di allenamento extra-raduni , abbiamo convocato ai raduni giovanili i + forti  JUNIORES E U23 ( in modo che potessero essere da stimolo per i + piccoli e da esempio ed in modo che nel periodo post competizioni internazionali potessero continuare ad allenarsi), abbiamo tenuto lezioni serale ogni sera dei nostri raduni, abbiamo spiegato in un apposito allegato ( chiamato PROGRAMMA DI APPRENDIMENTO ALLENAMENTO) alcuni principi base dell'allenamento, abbiamo fatto una presentazione mettendo in risalto i diversi aspetti di un giovane atleta ( NON COPIANDO ED INCOLLANDO) , abbiamo collaborato ( tutto lo staff tecnico compreso ROBERT PONTAROLLO ) alla gestione di questi giovani atleti....devo continuare ?

Staimo cercando di porre rimedio alle lacune delle vecchie gestioni in conclusione...lacune che si evidenziavano senza programmi da seguire durante i raduni, con un numero di convocati senza adeguata corrispondenza nel numero di collaboratori tecnici o tecnici federali ( basti ricordare i raduni della nazionale juniores dal 2001 al 2004 dove i ragazzi in numero notevole si autogestivano in acqua ), ci siamo messi a disposizione come mezzi, competenze e tempo di tutte le società ed atleti in Italia che ne avessero bisogno. Il numero di partecipanti è c resciuto e ancora di + sono cresciute le società praticanti discesa. Questo grazie alla mentalità vincenete , al NON DISTACCO, ALLA NON DISTANZA degli organi federali dalle realtà societarie. Cosa che invece succedeva in un passato non così lontano ( ricordo di allenatori federali della discesa che guardando un giovane Gazzale Luca dissero se era già cresciuto oppure no o di un giovane ed acerbo Benassi darne un giudizio negativo solo per piccole mancanze in campo metodologia di allenamento invece e per uno stato di forma nn eccezionale in un frangente della stagione....).
Abbiamo ottenuto enormi risultati dalla nazionale juniores: 2 medaglie ai mondiali del 2007, 6 medaglie agli europei del 2008...Stiamo riuscendo ad integrare sempere più U21 nella nazionale senior ( le percentuali di distacco da un certo Benassi Max ) ne dimostrano l'efficacia.

Mi scuso se sono intervenuto ma mi è sembrato opportuno visto il riferimento a persone ( di cui sono fatti nomi e cognomi ) attualemente impegante a portare giù in fiume GIOVANI ragazzi della futura nazionale senior agli Europei 2009 sull'Adda.




Ettore Ivaldi

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Re: Mayr Hansjörg - riflessioni e statistiche
* Risposta #4 il: Maggio 30, 2009, 05:04:26 pm *
Ciao Mauro,

mi dispiace che ancora una volta alcuni interventi si basano su un confronto con quella che tu definisci la vecchia gestione. Noi eravamo il male e voi il bene! Mi chiami in causa direttamente e quindi devo per dovere aggiornarti  e rinfrescarti sull’attività che lo staff tecnico in quegli anni ha messo in piedi. Anche, se ripeto, della discesa non avevo neppure iniziato a parlare. Peccato che la memoria ti tradisca visto che eri parte integrante con Luca Gazzale, ma ci sono qui io a ricordarti le cose che danno fastidio ricordare. Mi dispiace farlo perché preferirei usare il tempo nell’analisi e nell’approfondimento di una realtà che non si vuole ammettere. Eppure anche il buon Silvio, nonché nostro premier, ha ammesso che la crisi veramente esiste, perché non lo fate anche voi? Forse ammettendo e riconoscendo la realtà possiamo trovare una via d’uscita tutti assieme.
Ma veniamo a noi.
Una precisazione: io non sono subentrato nel 2003 ma ero il commissario tecnico del settore fluviale e quindi coordinavo la discesa e lo slalom dal 2001 al 2004, mentre nel 2005 sono stato tecnico responsabile del settore discesa.
Dal 2001 al 2004 il settore giovanile veniva seguito per un mese intero prima in Val di Sole e poi a Vipiteno, utilizzavamo come collaboratori tecnici i grandi campioni che avevano finito la stagione come Carlo Mercati, Robert Pontarollo e  Vladi Panato. Chiedi a Robert che ti può testimoniare il fatto che in Val di Sole ci veniva con la famiglia, ospite degli sponsor che avevamo procurato. Oggi in Val di Sole è tutto abbandonato grazie ad una politica assurda messa in piedi dal vice-presidente fluviale della Fick. Ma questo è un altro tema che toccheremo a suo tempo. Poi a Vipiteno, sempre senza spendere nulla, pagati dalle varie amministrazioni (chiedi al buon Tony Agostini se non ti fidi delle mie parole), facevamo un raduno permanente per tutto il mese di luglio. E qui, in acqua, oltre ai già citati campioni e a Mariano Bifano, avevamo anche collaboratori del calibro di Luca Panziera e di Andrea Marai oltre al sottoscritto. La sicurezza è sempre stato un mio pallino fisso specialmente per svolgere al meglio l’attività giovanile.
Inoltre il tecnico di settore della discesa, Alviano Mesaroli a tempo pieno per la canoa, nel periodo scolastico si recava a lungo nei vari club per toccare con mano la realtà e dare suggerimenti e proposte di allenamento inerenti alla realtà esistente. Ho sempre ritenuto che non serve a nulla dispensare programmi di allenamento – sai la letteratura è piena e certo non mancano i testi di ben più quotati ricercatori che di mestiere fanno proprio questo. I programmi di allenamento devono essere fatti “ad personam”. Quelli vostri  che ho avuto modo di vedere vanno bene per tutti dai grandi ai piccini. Io ti consiglio però prima di consegnare i programmi di allenamento almeno di togliere la dicitura “fra le porte” perché così è troppo facile ed evidente che si tratta di un allenamento mutuato dallo slalom. Ne posseggo copia che mi è stata data da atleti della discesa, se ti interessa posso girarteli.
Con la grande collaborazione di Nello Ricciardi e la disponibilità del Centro della Marina Luni,  avevamo  fatto di Sarzana un punto di riferimento preciso per l’attività della discesa. Mesaroli con Capo Ricciardi te lo possono confermare. Grazie proprio a quest’attività che Max Benassi ha messo il culo in canoa e la prima sua discesa l’ha fatto proprio con i ragazzi seguiti da Alviano. Ovviamente chiedi a lui per la conferma.
Parli di medaglie con gli junior, ma ti volevo ricordare che anche durante la nostra gestione sono arrivate le medaglie e proprio dal settore femminile. Vedi Carissmo Mauro che non dici nulla di nuovo, anzi direi che riporti dati poco precisi.
Rimane il fatto che tutto ciò viene interpretato male. Io sto cercando di sviluppare un sistema di lavoro. Le proposte portate avanti  avevano e seguono questa logica. Ripeto, visto che “repetita iuvant”, ammiro la vostra passione e quella di tutti coloro che si stanno impegnando a portare avanti la canoa, ma non faremo mai il salto di qualità che tutti noi vorremmo se la macchina non funziona  a pieno regime.
Se chiedo a chi segue mio figlio piccolo all’accademia circense o a basket che mestiere fanno la risposta è una sola: l’allenatore. Se lo chiedessi a Te cosa mi risponderesti? E se ti trovassi su un campo di slalom in qualsiasi parte del mondo che non sia l’Italia e trovi qualche persona fuori che guarda e che magari sta confabulando con il canoista che c’è in acqua chiedi anche a lui che mestiere fa!
Sempre a disposizione per un confronto costruttivo senza polemica e senza rancore alcuno – Occhio all’onda! Ettore Ivaldi


enrico lazzarotto

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Re: Mayr Hansjörg - riflessioni e statistiche
* Risposta #5 il: Maggio 30, 2009, 07:40:20 pm *
Ragazzi non so voi ma io mi sto divertendo da matti....
Occhio all'onda...... si ma di ettore I.
Enrico lazzarotto

Mauro Canzano

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Re: Mayr Hansjörg - riflessioni e statistiche
* Risposta #6 il: Maggio 30, 2009, 08:50:07 pm *
Ciao Ettore,

innanzi tutto ( come credo gli attuali consiglieri e allenatori federali) non siamo qui sicuramente per far polemiche...anzi direi che in primis il consigliere Mayer ed io in seconda battuta (perchè toccato direttamente da alcune frasi da te riportate sul settore giovanile della federazione) abbiamo risposto elenacandoti una serie di fatti concreti attuati dall'attuale federazione.
Posso ora rispondereti per quanto mi riguarda e ripeto senza alcun accenno di polemica...
Per la gestione passata della discesa italiana è vero che le medaglie sono state ottenute anche lì nell'arco di 4 anni e non di un biennio ( ricordo benissimo l'argento mondiale della Maiorano) ma è anche vero che piazzamenti dell'intera squadra, e non di un singolo atleta, non sono avvenuti come sta succedendo ora. Questo altro non vuol dire che non c'era un metodo.
Ti ripeto: la politica federale attuale è quella di allargare la base  lavorando duramente con molteplicci raduni con la nazionale giovanile, con gli juniores e con gli U23...
Per quanto mi riguarda inoltre nel periodo di Gazzale ( si parla dal 2002 al 2005) io ho collaborato ben poco visto che c'erano allenatori federali che poco spazio lasciavano agli allenatori societari. Anzi a dire il vero , come già ho scritto nella prima risposta, sfido chiunque a dire che l'attuale settore tecnico non sia molto più vicino agli atleti di un tempo, che l'attuale settore tecnico non sia quotidianamente impegnato a seguire i progressi degli atleti  e  visto che parli di professionalità io e gli altri attuali tecnici conosciamo vita , morte e miracoli degli atleti che convochiamo cosa che in passato non succedeva,  anzi per diretta esperienza a stento ci si ricordava il nome di un ragazzo convocato o la categoria di appartenenza.
Quindi per favore non mi parlare di professionalità o di allenatore a tempo pieno. Contasse solo il tempo...quello che conta è la qualità non il numero di ore spese  a fare una cosa. Quello che conta è l'entusiasmo , la competenza, l'esperienza e la capacità di concentrarsi su quello che si fa al momento in cui lo si fa. Vedi io non sono un professionista inteso come allenatore a tempo pieno...ahimè sono in Italia ,non sono in un gruppo militare e non sono un insegnante di ginnastica. Però se vogliamo dirla tutta in 4 anni ho vinto con i miei atleti ( grazie  soprattutto all'enorme aiuto di persone e validi allenatori come Vietti, Cardinali e Pontarollo) 4 medaglie tra europei e mondiali junior più numerosi piazamenti fra i primi 10. Se non avere la possibilità di fare l'allenatore a tempo pieno 8 ore al giorno è una discriminante sulle capacità di una persona , sai che ti dico ? Ben venga....