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Conservazione canoe gonfiabili in neoprene

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Lorenzo Molinari:
Parlando con un tecnico di una nota marca di canoe gonfiabili in neoprene mi sono stati dati questi suggerimenti per la conservazione delle canoe gonfiabili, nulla di nuovo ma è bene tenerli a mente, visto che purtroppo la durata di queste canoe è piuttosto limitata rispetto a quelle "rigide", soprattutto a causa di come vengono conservate quando inutilizzate per lunghi periodi e dell'eccessiva pressione che spesso viene data alle camere d'aria durante l'utilizzo delle canoe (superiore a quella prevista dal costruttore, specie in giornate estive calde e assolate):

- conservarle in luogo asciutto e al buio dopo averle lavate e asciugate;
- si possono conservare anche sgonfie e arrotolate dentro una sacca ma è fondamentale gonfiarle almeno una volta all'anno per 24 ore, ciò è importante per non danneggiare il materiale e per dare alla canoa una piega diversa.

Guido Brasletti:
Grazie Lorenzo, ma sei sicuro sul neoprene?
Non sembrerebbe un materiale adatto per realizzare canoe gonfiabili (per resistenza a pressione, abrasione ecc)

Andrea Ricci:
Certamente Lorenzo intende PVC.

Lorenzo Molinari:
Le canoe gonfiabili sono realizzate con un tessuto gommato.

Per il supporto tessile si usa tipicamente poliestere o poliammidico, ciascuno con i suoi vantaggi e svantaggi.

La gommatura si può realizzare con due principali tipologie di materiali:
- elastomeri, genericamente neoprene (neoprene, caucciù, CSM o Hypalon) (es. Grabner, Gumotex)
- cloruro di polivenile (PVC) (es. Sevylor)
La gommatura con elastomeri è sensibilmente più costosa ma le caratteristiche sono mediamente assai superiori rispetto a quelle del PVC (è simile la resistenza all'abrasione).

Lorenzo Molinari:
Altro aspetto importante da tener presente sono le giunture delle canoe gonfiabili:
- le canoe in "neoprene" (termine anche qui utilizzato per indicare genericamente le canoe realizzate con elastomeri) sono incollate a freddo con lavorazione tradizionale manuale;
- le canoe in PVC sono saldate per fusione con apparecchiature sofisticate a livello industriale.

Per intenderci, i migliori gommoni marini sono in "neoprene", idem i raft d'acqua bianca.
Per le canoe gonfiabili la tematica si fa più complessa, dipende anche dall'uso che se ne vuol fare, ecc.
Per i SUP gonfiabili il drop stitch è d'obbligo, ed è il cuore della camera d'aria realizzata con sandwich di PVC, sandwich a più strati ottenuti per termofusione, accoppiando strati di PVC e talvolta anche altri materiali.
Nel drop stitch - come ci ha ricordato Guido Brasletti - maggiore è il numero di fibre per centimetro quadrato maggiore è la rigidità della tavola o della canoa gonfiabile ma anche l'ingombro da sgonfio e il peso.

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