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Sei Istruttori del Cai indagati per la morte dei scialpinisti.

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Vittorio Pongolini:
"Sei istruttori del Cai, il Club alpino italiano, sono indagati per la morte di due scialpinisti a Pila, in Val d’Aosta. Sabato scorso una valanga aveva travolto cinque sciatori usciti in escursione per partecipare a un corso organizzato da una scuola di alpinismo emiliano-romagnola, ma per due di loro non c’è stato niente da fare. La procura ha avviato un’inchiesta per omicidio plurimo e disastro colposo"

Non fraintendetemi. Io non voglio assolutamente passare per colui che alza la mano, con il dito inquisitore, ma voglio solo ammonire la nostra categoria, che pullula di titoli, come dire, superiori a quelli di normale "canoista/kayaker semplice", di fare attenzione a ritrovarsi, per così dire, titolati e più esperti di coloro i quali si trovano nel nostro gruppo di canoisti, anche tra gli abituali gruppi di persone ed amici con cui scendiamo i torrenti o con cui facciamo delle escursioni marine o lacustri. Io stesso sono, illo tempore, Maestro di Canoa FICK Lombardia, ma talvolta ci penso seriamente se ne valga la pena di farne menzione, perché le responsabilità nelle situazioni oggettive che si creano si attaccano come formiche sul miele!
Siano consapevoli i titolati e ne facciano menzione i gestori di titoli - Guide, Istruttori, Maestri, Accompagnatori, Allenatori, Accademici, di mare, di lago, di fiume, di torrente, etc.. che gli tocca essere responsabili se si è i più titolati tra i partecipanti. E che inoltre si può essere dei bravissimi canoisti ma dei pessimi insegnanti, soprattutto se non ci sono i presupposti di controllo di chi ha rilasciato i titoli ("quis custodiet ipsos custodes?")

Antonello Pontecorvo:
« Da un grande potere derivano grandi responsabilità. » (Ben Parker al nipote Peter)
...non che una qualifica federale o EPS dia chissà quali poteri speciali ma, nell'ambito, di un gruppo organizzato sotto una sigla nazionale permette di "imporre" perlomeno il proprio pensiero conservativo: "Ragazzi, oggi non è il caso!" (si trasborda, si rinuncia, si opta per qualcosa di più semplice).
L'acquisizione di una qualifica rilasciata da un organismo dell'ordinamento sportivo (Coni, Feder., DSA, EPS, Benemerite,...) è da considerarsi come l'accettazione/ufficializzazione  di una missione, di una vocazione (leggi "rogne") che ti accompagnerà, volente o nolente, per il resto della vita in quella disciplina; come contro altare ti fornisce - negli stretti ambiti di pertinenza (quasi mai professionali) - copertura assicurativa, assistenza legale e soprattutto (si spera!) bagaglio tecnico e possibilità di aggiornamento continuo adeguati al compito e alle responsabilità!
...per i super-poteri di ragno rivolgersi alla Marvel!

PS: Sono d'accordo con Toio: come movimento bisogna spingere per allargare la base dei praticanti; scegliere di acquisire una qualifica deve invece, necessariamente, essere una scelta ponderata, consapevole dei ruoli e delle responsabilità: meno patacche più pagaie!   

Lorenzo Molinari:
Hai ragione Toio, il titolo di maestro, istruttore, guida o allenatore di canoa genera responsabilità in caso d’incidente, oltretutto possono sorgere responsabilità anche nel caso in cui si scenda con persone che non si conoscono e che si aggregano lì per lì.

Recentemente mi sono trovato a pagaiare al mare lungo una scogliera con rare possibilità di sbarco e con la temperatura dell'acqua intorno ai 13-14 gradi insieme a persone invitate da un altro, il quale all’ultimo non si è imbarcato per motivi personali. Queste persone, inesperte e da me non invitate, erano prive di PFD, di abbigliamento termico adeguato in caso di bagno, di qualunque strumento per svuotare la canoa (neppure una spugna o una bottiglia di plastica tagliata a metà), prive di paddle float, incapaci di fare l'eskimo, ecc. Ho subito detto loro che l’attrezzatura di sicurezza era inadeguata e i motivi dell’inadeguatezza. Ho anche detto loro che avrei pagaiato per conto mio, nonostante loro avrebbero fatto il mio medesimo itinerario. Si sono comunque volute avventurare in un mare mosso, pagaiando spesso oltre 500 m da riva per tagliare i golfi, a differenza di me che costeggiavo se non altro per godermi la bellezza della scogliera.

Per fortuna non è successo niente, ma anche memore dell’avventura in mare di tre mesi fa del mio amico atleta ed esperto di cui ho raccontato in questo forum, a cui ho assistito da riva e per fortuna finita bene, ho preferito mettere le mani avanti. Ovviamente, per quanto navigassi a distanza, un occhio lo davo sempre per un eventuale intervento. Sono situazioni imbarazzanti e delicate... in cui non si può neppure obbligare altri a non partecipare, ognuno è libero di fare quello che vuole, per quanto possa essere contro il buon senso. E in caso d’incidente, vai a spiegare al giudice che tu, istruttore, avevi intimato loro verbalmente di rimanere a terra!

D'altronde ricordi Toio la ragazza in Grecia che nonostante le avessimo perentoriamente detto di non scendere un fiume in gola, perché troppo difficile per lei, comunque volle scendere in canoa con noi? A metà gola mi ritrovai a doverla portare sulla coperta della mia canoa per un paio di km giù dalle rapide, essendo le rive inaccessibili, e ad accendere un fuoco su una spiaggetta nella gola affinché evitasse l'ipotermia, oltre al fatto che il lungo recupero della sua canoa mi costò la lussazione a un dito!

In un’occasione addirittura, se ricordi, preferii rinunciare – mio malgrado - di scendere un magnifico fiume in Corsica perché era tardi e nel gruppo vi erano diversi a mio parere non all’altezza delle difficoltà di quel fiume, ma comunque volevano scendere, nonostante avessimo detto loro che era preferibile stare a terra, ma spinti dalle perverse dinamiche di gruppo - che ben si conoscono e che possono essere assai pericolose – per non sentirsi da meno alla fine alcuni di loro scesero. La discesa la terminarono al buoi, anche in quella occasione per fortuna senza incidenti, ma non si può sempre lasciare la propria sicurezza al caso!

marco ferrario (eko):


--- Citazione da: Antonello Pontecorvo - Aprile 11, 2018, 09:48:42 am ---meno patacche più pagaie!   

--- Termina citazione ---
C o n d i v i d o   ;D

Marco Lipizer:
Ciao Vittorio,
il caso che citi è abbastnza emlematico. Si trattava di un corso CAI dove c'erano istruttori ed allievi. Se gli istruttori avessero detto "Non si va", non si sarebbe andati, punto. Purtroppo è successo proprio il contrario. Hanno deciso di portare gli allievi anche se le condizioni non erano sicure. Vorrei ben vedere che non ci siano degli indagati.
Nei casi citati da voi, la vedo più difficile. Semmai io mi metto nella condizione di poter operare se vedo che c'è bisogno del mio intervento, ma non mi preoccupo di un'eventuale incrimazione se altri scelgono liberamente di uscire.

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