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Valentina Scaglia

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Di libri di canoa e della loro rarità
* il: Settembre 07, 2015, 10:57:39 pm *
Ciao a tutti. Da anni mi occupo di editoria e di recensioni, la mia libreria si è trasformata in una sorta di archivio di resoconti e narrativa di viaggi avventurosi. Beh, il mondo della canoa/kayak latita in questo settore. Pagaiatori italiani hanno esplorato le regioni più remote del globo e disceso fiumi che nessuno conosce, ma il mondo esterno non lo sa. Altri, come gli americani, letterariamente più prolifici, battono la grancassa a ogni rapidone superato.
Ieri, in visita al colosso Hoepli, la libreria più grande di Milano, notavo l’assenza di libri di canoa. I (pochi) manuali e volumi d’itinerari sono ancora quelli degli anni ottanta, che qualcuno ancora tesaurizza come importanti biblio-reperti. I racconti di prima mano, poi, sono ancora più preziosi. Ogni tanto però il tabù viene oltrepassato. Angelo Vergani ha dato alle stampe il suo terzo titolo dopo Fuga nella gola e Attrazione fluviale. S’intitola Ritorno a monte e ruota su quell’aspetto poco seducente di un viaggio in kayak che è il recupero. Per Angelo anche questo - apparentemente marginale - tempo morto post-discesa diventa occasione di incontri e di nuove scoperte. Trasformando la fatica prosaica del tornare grazie una antica/nuova arte, quella dell’autostop.

Per chi vuole approfondire, ho scritto il mio commento qui:
http://www.ritornoamonte.it/racconti-di-viaggio/

Valentina

Angelo Vergani

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Re:Di libri di canoa e della loro rarità
* Risposta #1 il: Settembre 20, 2015, 11:45:52 am *
Per chi volesse leggere il pezzo di Valentina comparso sul portale di Ritorno a monte:

L’autostop diventa viaggio per il Gian Burrasca del kayak Valentina Scaglia*
E bravo Angelo. Il Gian Burrasca della canoa ha firmato il suo terzo libro. Come i primi due, Fuga nella gola e Attrazione fluviale, prende vita dalle sue esperienze personali, senza voler essere una guida di itinerari fluviali. Però questo ultimo titolo è diverso. Non aspettatevi i racconti di fiumi, adrenalina e acqua bianca, con il corollario di irresistibili imprevisti che ogni canoista di lungo corso mette nel proprio bagaglio di esperienze (pochi, però, arrivano a metterle sulla carta. Semmai sul web). Qui il nucleo è quella fase ritenuta faticosa e triste, spesso demandata a mogli e fidanzate, se non all’amico un po’ sfi-ato che in canoa non va. Insomma, avrete capito: si tratta del recupero.
Angelo, da manager collaudato, salta agilmente dal kayak alla terraferma e, marinaio delle strade del mondo, lascia il suo gruppo in panciolle allo sbarco e si mette in movimento per raggiungere l’automezzo. Nulla di strano se non che l’azione si svolge nel cuore del Marocco o dei Balcani, in Grecia, in Russia, in Canada o in Slovacchia. Qualche volta anche in Italia(quella un po’ marginale che i canoisti prediligono). E tira fuori i suoi assi nella manica, rispolverando l’antica ma sempre utile arte dell’autostop e sapienti trucchi psicologici per commuovere, trascinare o costringere degli sconosciuti a dare una mano nell’impresa, che è quella di tornare all’imbarco, spesso su strade impossibili e dalle svariate insidie. Ogni recupero è un viaggio, ogni viaggio un incontro con i personaggi del posto, più o meno simpatici e saggi, che si arriva, in qualche modo, a conoscere.
Quello di Angelo è quindi un libro unico (chi avrebbe mai pensato di dare alle stampe un libro intero sulle “avventure del recupero?”) che fonde senso dell’umorismo e spirito da viaggiatore. Vi consiglio di leggerne un capitolo alla volta, prima di dormire, come ho fatto io, assicurandomi 23 insolite letture serali. E poi una nota personale. Angelo, che ho conosciuto in Caucaso nel 1990, continua a viaggiare in canoa, impermeabile agli anni che passano - mentre attorno a lui molti hanno smesso da tempo - con un certo eclettismo. Kayak per l’acqua bianca, canoa canadese per navigazioni di ampio raggio. E non si stanca di raccontare, a voce e per iscritto. Una lezione di tenacia e costanza, col sorriso sulle labbra.
Valentina Scaglia
*GIORNALISTA PROFESSIONISTA , VIAGGIATRICE, NATURALISTA.
COLLABORA CON IMPORTANTI RIVISTE DI VIAGGI E NATURA, AUTRICE DI DIVERSE PUBBLICAZIONI
Angelo Vergani

Otakar81

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Re:Di libri di canoa e della loro rarità
* Risposta #2 il: Settembre 26, 2015, 09:44:40 am *
Io ho appena finito di leggere "100 giorni in kayak", di Trivella-Guldoni

Diario di viaggio di un giro d'italia in solitaria da San Terenzio (Liguria) a Trieste durato, appunto, 100 giorni.

Quanto ho invidiato il protagonista :)
G.Claudio dalla Ciociaria

Giuseppe Spinelli

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Re:Di libri di canoa e della loro rarità
* Risposta #3 il: Settembre 27, 2015, 12:52:45 pm *
Raccolgo l'invito e chi vuole fare recensioni di libri di Canoa e pagaia verra' ospitato su una sezione dedicata ai Libri di PAGAIANDO.  Recensioni, foto e commenti da inviare a pagaiando@canoa.org.
Avanti lettori e scrittori e mostriamo che esiste una possibilità di promuovere il nostro bello sport.
Giuseppe Spinelli
Presidente FICT