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adolfo

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[Navigabilità fiumi e pedaggi - modificato dal mOd] fattibilità di un raduno
* il: Giugno 04, 2012, 08:09:56 pm *
* Ultima modifica: Giugno 16, 2012, 08:38:17 am da Flavio di CKI *
Salve a tutti, sono nuovo,e vorrei da parte vostra un consiglio sulla fattibilità di un raduno di kayak da mare, da effettuare nel mese di settembre sulla costa Otranto –S.Maria di Leuca. Siamo un circolo di Legambiente e come tale vorremmo spingere gli organi competenti  ad  istituire un  parco marino lungo la costa Otranto-Leuca. Pensiamo, fermamente,  che un  raduno di kayak potrebbe contribuire a  “smuovere le acque”. Secondo voi ci vorrebbe più tempo per organizzare l’evento e per avere un cospicuo numero di partecipanti? Ci potreste dare una mano?


Grazie mille
Adolfo

armando mattioli

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Re: fattibilità di un raduno
* Risposta #1 il: Giugno 05, 2012, 12:42:00 am *
Voi potreste darci una mano a riprenderci la navigabilità dei fiumi in Valnerina, dove Legambiente Umbria ha fatto introdurre divieti di navigazione e balneazione nella riserva di pesca a pagamento da essa gestita?
Cordiali saluti

Armando Mattioli

adolfo

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Re: fattibilità di un raduno
* Risposta #2 il: Giugno 05, 2012, 06:12:00 pm *
Ciao Armando, (posso darti del tu vero?), percepisco un briciolo di ostilità nei confronti di Legambiente, e me ne dispiace. Purtroppo non conosco i particolari della faccenda, per cui non so risponderti. Comunque, la mia richiesta di aiuto  ha semplicemente come obbiettivo quello di cercare di sensibilizzare l'opinione pubblica sull'importanza di istituire un parco marino ai fini di  a tutelare, un ecosistema marino e costiero ( patrimonio di tutti ) che dalle mie parti è fortunatamente ancora abbastanza integro, ma profondamente  minacciato dall'abusivismo edilizio e da  trivellazioni marine.

Cordiali saluti
Adolfo

armando mattioli

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Re: fattibilità di un raduno
* Risposta #3 il: Giugno 05, 2012, 10:12:04 pm *
Caro Adolfo,
Legambiente è una grande associazione e di certo ha molti iscritti che con passione e buona fede vogliono difendere e tutelare l'ambiente, come non dubito sia il tuo caso.
Il problema che però si pone  è che è anche un'associazione che fa attività economiche legate alle tematiche ambientali, comprese le gestioni di aree protette e che talora tende a stabilire, in modo autoreferenziale, quale è la giusta mediazione fra tutela dell'ambiente e suo "sfruttamento".
Legambiente Umbria gestisce riserve di pesca a mosca (!) e, con ovvia soddisfazione dei pescatori che frequentano queste riserve a pagamento, ha ottenuto il divieto di navigazione e balneazione.
Su questo punto non ho alcuna ostilità, ma dò un giudizio politico netto: Legambiente Umbria ha assunto una posizione sbagliata sia nel merito,  che la pesca sia un'attività ecocompatibile e comunque più ecocompatibile di fare il bagno nel fiume o andare in canoa..., che del metodo.
La legge regionale da essa sostenuta, infatti, è stata deliberata senza una vera partecipazione democratica, alla faccia dei beni comuni.
Della questione è stata anche interessata Legambiente nazionale, che di fatto ha avallato la posizione di Legambiente Umbria; quindi il problema riguarda tutta la associazione.
E quindi pure voi.
Siccome amo il confronto ed il dialogo, se vuoi sono disposto a fornirti tutti i chiarimenti che vuoi.
Ciao
Armando Mattioli

armando mattioli

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Re: fattibilità di un raduno
* Risposta #4 il: Giugno 07, 2012, 04:28:08 pm *
Caro Adolfo,
lo sai qual'è il rischio? Che una volta istituito il parco marino, le trivellazioni e le altre porcate del genere saranno autorizzate (dietro ci sono lo0bbies potenti), mentre magari si istituirà un bel divieto di navigazione in canoa (cosa vuoi che contino 4 canoisti?), contrabbandandolo per un importante risultato di tutela dell'ambiente.
Quello che sta succedendo ed è successo esattamente in Valnerina.

Ciao
Armando Mattioli

Luciano Bovo

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Re: fattibilità di un raduno
* Risposta #5 il: Giugno 07, 2012, 11:56:23 pm *
Mah, penso che sia farsi dei problemi prima di averli, dal momento, che un canoista dentro un Parco Acquatico da tanto fastidio come anzi meno di un pescatore, che lo spoglia a sua maniera della fauna ittica( Immaginando una gara di pesca o raduno) ciò che invece i canoisti come vengono lasciano, sempre se usano l'intelligenza, di non trasformare i parcheggi in discariche, siamo sinceri,io molte volte sono andato in canoa anche in parchi d'acqua, ma non mi è mai successo niente, come il Busatello sul Mincio, tanto per fare un nome, o il biotopo del Noce. Ciao e ripeto non esite problema oltre l'inquinamento fluviale e le dighe e le forme  più invasive di devastazione ambientale di un fiume, lago, mare che sia.....

Luciano Bovo

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Re: fattibilità di un raduno
* Risposta #6 il: Giugno 08, 2012, 12:04:46 am *
certo che  andrò a fondo della questione riguardo Legambiente, voglio vedere come la pensa riguardo i canoisti. Ciao.

armando mattioli

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Re: fattibilità di un raduno
* Risposta #7 il: Giugno 08, 2012, 05:39:21 pm *
Caro Luciano,
a te è sembrato di dire un paradosso, ma guarda che è esattamente quello che è successo in Valnerina.
Legambiente ed i pescatori che frequentano le riserve di pesca da essa gestite a pagamento nel Nera e nel Corno hanno ottenuto proprio questo da regione e Provincia: vietare la navigazione e la balneazione perchè fanno impatto ambientale!
Senti pure cosa dicono Gianni Russo di Acquaviva e la UISP Nazionale su questa vicenda.
Non ti dico poi come hanno ottenuto la legge, alla faccia dell'acqua bene comune.
Dubito che Legambiente vorrà chiarire la faccenda, mi sembra che lo stesso Adolfo non stia intervenendo più.
Ciao
Armando Mattioli

adolfo

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Re: fattibilità di un raduno
* Risposta #8 il: Giugno 08, 2012, 08:12:01 pm *
Ragazzi, forse ci stiamo perdendo dietro inutili problemi. Qui si tratta di istituire un parco marino costiero ( parliamo di 57 km)  comprendente ben 12 comuni. Esiste già da tempo un P arco Terrestre denominato Otranto – S.maria di Leuca. Ora noi,  vorremmo  estendere il parco fino a comprendere anche lo specchio d’acqua, un parco marino appunto. Questo, sia per i motivi che esponevo prima, ma anche per valorizzare e tutelare il nostro patrimonio naturalistico, quale per esempio le grotte sommerse e semisommerse, il coralligeno pugliese, e altre peculiarità notevoli che insistono nei nostri fondali.  La vostra preoccupazione che il tratto di mare interessato dal parco venga interdetto ai canoisti è proprio una bufala! Si dovrebbe, in ogni caso, una volta che l’iter del Parco venga concretizzato, definire i criteri di zonizzazione. Ossia definire in quale tratto di mare è possibile esercitare attività di balneazione, da diporto,  attività sportive, e così via.

In ogni caso ( con un sorriso)  non avete ancora risposto alla mia domanda iniziale.

Con affetto
Adolfo

maurizio bernasconi

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Re: fattibilità di un raduno
* Risposta #9 il: Giugno 08, 2012, 09:18:54 pm *
Ci stiamo perdendo in inutili problemi? Non direi. Che ve ne rendiate conto o meno fate parte di Lega Ambiente, un'associazione che ha dimostrato di saper essere molto efficiente soprattutto nelle iniziative mediatiche e promozionali, che a livello nazionale e non solo coopera organicamente con numerosi enti pubblici e dunque talvolta con i connessi ambienti politici sulla limpidezza dei quali è superfluo adesso di fare una disanima.
Ma in particolare Lega Ambiente si è del tutto squalificata organizzando in Umbria un commercio crudele e futile denominato pesca no-kill e l'ha fatto ottenendo (chissà come) l'esclusivo utilizzo di un bene demaniale.
Mi sembra necessario che in Lega Ambiente i soci coerentemente ambientalisti levino altissime vibranti proteste e mettessero fine alla vergogna. Una volta fatto questo l'associazione sarà forse un poco più presentabile per futuri eventuali progetti. Vediamo cosa sapete fare.   

maurizio bernasconi

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Re: fattibilità di un raduno
* Risposta #10 il: Giugno 08, 2012, 09:21:07 pm *
...mettano... mettano... ma da dove è uscito 'sto mettessero?

Luciano Bovo

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Re: fattibilità di un raduno
* Risposta #11 il: Giugno 08, 2012, 11:51:44 pm *
Ma Armando non ti ho detto che non ti credo, anzi la faccenda inizia a preoccuparmi, perchè se una persona scrive di un fatto che è successo,e fa l'esempio della Val Nerina, non c'è da sorvolare per niente su un cambiamento di mentalità, o politica, per quello ho detto che andrò a vedere cosa e come la pensano riguardo noi canoisti in Legambiente, basta andare in sede, e domandare che fastidio provochiamo.Anche questa ci voleva adesso!Ciao  da Luciano.

armando mattioli

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Re: fattibilità di un raduno
* Risposta #12 il: Giugno 09, 2012, 11:01:01 am *
Ringrazio Maurizio per il suo intervento lucido che condivido in toto. E' ora di dire basta alle pratiche della prima e seconda repubblica. Appuntamento il 9 luglio per il big jump nelle riserve di pesca per riprenderci il diritto di navigazione in Valnerina!
 

adolfo

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Re: fattibilità di un raduno
* Risposta #13 il: Giugno 10, 2012, 07:31:53 pm *
Va bene sono solidale con voi, Andrò ad approfondire questa faccenda di Legambiente umbria. Però, esistono anche altre situazioni diverse da quella della valnerina! Forse vi inyeressa solo quello che accade dalle vostre parti? Io spero di no! A buon iintenditor poche parole!!
Adolfo

armando mattioli

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Re: fattibilità di un raduno
* Risposta #14 il: Giugno 11, 2012, 01:43:14 pm *
Caro Adolfo, Maurizio forse in Valnerina non e mai nemmeno venuto, io tanti anni fa andai in Valsesia ad una manifestazione contro le dighe, quindi non ci interessiamo solo del nostro particolare.
Abbiamo solo evidenziato le contraddizioni di Legambiente; ti ringrazio della solidarietà, ma sono più
Interessato alla tua verifica di come sono andate e come vanno veramente le cose in Valnerina. A me interessa la trasparenza e che tutti si assumano le proprie responsabilità. A.m.

Enrico Izzi

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Re: fattibilità di un raduno
* Risposta #15 il: Giugno 12, 2012, 11:19:13 am *
Buongiorno a tutti,
la problematica sollevata da Armando non e' una questione locale ma nazionale tant'e' che Maurizio interviene  dal Nord. Questo e' solo uno stralcio della legge contestata "...6. Ai fini della tutela della fauna ittica e degli ecosistemi acquatici, è altresì vietato modificare il regime dei rilasci idrici a valle delle prese idrauliche allo scopo di creare condizioni periodiche o occasionali favorevoli per lo svolgimento degli sport acquatici" . Regione Umbria Legge regionale 22 ottobre 2008, n. 15  Art 27 comma 6.
(che sia palese a tutti e' una legge CONTRO i canoisti).
 
Mi permetto di suggerire una linea per combattere questa ingiustizia che pero' non puo' essere perseguita da un singolo ma deve essere portata avanti da un'associazione rappresentativa (meglio se nazionale). Ovvero sollevare una formale eccezione di incostituzionalità della legge (anche il comma 1 presenta elementi) e  confidare nell'abrogazione da parte della C.C.

Bye
Enrico.



reel

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Re: fattibilità di un raduno
* Risposta #16 il: Giugno 12, 2012, 12:48:15 pm *
http://www.legambientenera.it/file%20pdf/Reg.%20Re.%20rafting%2009.pdf
il pretesto delle limitazioni è che bisogna proteggere la frega dei pesci  ::)
sarebbe interessante sapere quali studi dimostrano che pochi kayak impediscano o limitino la riproduzione dei pesci

questo l'art. 27 della legge regionale:
http://www.consiglio.regione.umbria.it/sicor/mostra_atto.php?id=35854&v=FI,SA,TE,IS,VE,RA,MM&m=5

armando mattioli

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Re: fattibilità di un raduno
* Risposta #17 il: Giugno 12, 2012, 02:49:19 pm *
* Ultima modifica: Giugno 12, 2012, 02:52:24 pm da armando mattioli *
L.R 15/2008 Art. 27

Sport fluviali.

1. La Regione, ai fini della tutela della fauna ittica, della salvaguardia degli ambienti acquatici e per consentire lo svolgimento della pesca sportiva, adotta norme regolamentari..


Oro vi sottopongo un piccolo test di logica:

Posto che:

a) I soci di Legambiente Umbria che hanno messo in piedi e gestiscono la riserva no kill a pagamento sono pescatori

b) Legambiente Umbria è stata invitata, insieme alle associazioni tradizionali dei pescatori, alla partecipazione della legge regionale, mentre navigatori, rafters e canoisti, sono stati esclusi.

c) Legambiente Umbria gestisce attività nel settore degli outdoor e dell'educazione ambientale.

d) Legambiente svolge attività di vigilanza sui soggetti che svolgono attività economiche fluviali, outdoor e di educazione ambientale

secondo voi

a) esiste conflitto di interessi in capo a legambiente in quanto controllato e controllore, di sè stesso e degli altri operatori economici del settore outdoor e dell'educazione ambientale

b) è stato privatizzato un bene comune e quindi Legambiente Umbria è in contraddizione con le battaglie di Legambiente per i beni comuni

c) è stato conculcato il diritto di partecipazione dei navigatori fluviale nell'iter della legge 15/2008

d) sono vere tutte le ipotesi a), b) e c)

d) è tutto perfettamente trasparente, democratico e legittimo.

saluti
a.m.

adolfo

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Re: fattibilità di un raduno
* Risposta #18 il: Giugno 12, 2012, 07:15:28 pm *
Evidentemente ho innescato una bomba che doveva prima o poi esplodere. Ragazzi, ho letto ciò che avete scritto, Mi piacerebbe ascoltare la controparte, sarà mia premura chiamare Legambiente Umbria e chiarire alcuni passaggi a me non molto chiari. Per quanto riguarda la mia iniziale richiesta di aiuto per organizzare un raduno di canoisti nel Salento ( dove cìè il mare e non i fiumi) dovrò rivolgermi altrove in quanto vedo che siete molto concentrati in questa faccenda ( legittimamente) e anche forse in altri raduni già organizzati. A risentirci.

Adolfo 

armando mattioli

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Re: fattibilità di un raduno
* Risposta #19 il: Giugno 12, 2012, 07:58:14 pm *
Grazie Adolfo,
per la civiltà che comunque dimostri e per il tuo atteggiamento pacato e sereno. Saremo ovviamente tutti molto interessati, io per primo, ad ascoltare le ragioni di Legambiente Umbria su questo forum.
Sono mesi che gli sto chiedendo pubblicamente chiarimenti in varie sedi su questa legge ingiusta, ma mi ha sempre ignorato, almeno ufficialmente; in fondo non sono che un semplice canoista.
Spero che ora spieghi a tutti noi ed a te innanzitutto.
Per quanto mi riguarda, se mi dai la tua mail, ti manderò tutta la documentazione in mio possesso e risponderò a tutte le tue richieste di chiarimento, anche sul forum.
A presto, auspicando che tutti i veri difensori degli ambienti acquatici, possano trovare  unità di azione contro i veri distruttori dell'ambiente che di un fronte "ambientalista" frantumato e litigioso godono, e molto, compresa la Valnerina che ha molti e gravi problemi, altro che i canoisti ed i rafters.

Armando Mattioli

p.s. per massima trasparenza. I frequentatori del forum lo sanno, ma probabilmente tu no. Mia moglie ha una ditta che gestisce un centro rafting sul fiume Corno, e propone sport outdoor ed educazione ambientale, e se passasse una proposta di Legambiente Umbria dovrebbe chiudere, insieme ad un altro centro rafting, dopo 16 anni di attività. 
 

maurizio bernasconi

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Re: fattibilità di un raduno
* Risposta #20 il: Giugno 13, 2012, 09:18:21 am *
Indipendentemente dallla questione sollevata credo invece che qualcuno potrebbe ugualmente essere interessato al raduno. In tal caso si farà sentire.

reel

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Re: fattibilità di un raduno
* Risposta #21 il: Giugno 14, 2012, 02:23:30 pm *
ma chi di competenza del Consiglio Regionale della Regione Umbria è al corrente del posizione qui espressa dei kayakers?
non è meglio segnalare a chi a competenza delle leggi in merito della presente discussione?

armando mattioli

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Re: fattibilità di un raduno
* Risposta #22 il: Giugno 14, 2012, 02:58:12 pm *
* Ultima modifica: Giugno 14, 2012, 03:04:45 pm da armando mattioli *
Caro Reel,
Rafting Umbria, Canoa Club Norcia, con il supporto di Area Acquaviva UISP, oltre 22 tra alberghi, ristoranti, commercianti di Norcia hanno fatto ricorso al TAR.
Abbiamo messo su un bel po' di iniziative, fatto incontri con assessori regionali e provinciali, ma i divieti persistono.
Di certo Legambiente Umbria ha la maggiore responsabilità politica di questa situazione, che direttamente dall'Umbria poi si è riverberata pari pari in Campania, sul Sele.
Il grave è che tutte gli altri centri rafting e canoa club, insieme alle loro associazioni nazionali, sono state e sono latitanti. La FICK ha pure mandato una lettera di ringraziamento alla regione perchè 4-5 ragazzi che si allenano 2-3 volte alla settimana sono stati esonerati dal chiedere ogni volta l'autorizzazione!
Ne approfitto per informare che per l'8 luglio stiamo organizzando la manifestazione "big jump" nella zona del no kill: http://www.facebook.com/#!/events/189261627868732/
La giornata si svolgerà così: la mattina discesa sul Corno (2-3° grado); dalle 15.00 alle 16.00 manifestazione a Borgo Cerreto per chiedere l'abolizioen dei divieti, alle 17.00 discesa alle Marmore.
Sarebbe importante che i canoisti partecipino (ovviamente!)
Saluti
a.m.
 



nikemerlino

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Re: fattibilità di un raduno
* Risposta #23 il: Giugno 14, 2012, 04:02:46 pm *
Magari una nuova riserva marina! Faccio presente che in molte riserve italiane la navigazione in kayak è proibita, quindi il problema esiste. Quanto alla valnerina sarebbe auspicabile un compomesso che vieti la navigazione molto presto e molto tardi così da permettere una azione di pesca indisturbata. Come pagano i pescatori così dovrebbero pagare i canoisti. Dispiace scriverlo ma non vedo molte altre soluzioni.
Claudio Rufa

armando mattioli

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Re: fattibilità di un raduno
* Risposta #24 il: Giugno 14, 2012, 04:17:00 pm *
Caro Claudio,
con alcuni pescatori a mosca, abbiamo sottoscritto 4 anni fa una semplice proposta di questo tipo, basata su fasce orarie 10.00 - 18.00.
I loro colleghi pescatori a mosca li hanno fatti neri, accusandoli di collusione con il nemico! Forse non vi  rendete conto di quanta ottusa acrimonia e prepotenza i supporters dei no kill gestiti da Legambiente e da ARCI pesca in Valnerina sono stati in grado di mettere in campo!
Ma adesso è ora di dire basta!
Sulla tassa non sono d'accordo: i pescatori pagano per portarsi via il pesce, che è della collettività. Noi canoisti alla collettività non togliamo nulla.
a.m.

reel

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Re: fattibilità di un raduno
* Risposta #25 il: Giugno 14, 2012, 04:28:10 pm *
pagare per un bene pubblico? solo se provochi uno sfruttamento del medesimo, se prelevi una risorsa determinando un'impoverimento della stessa, se gli vengono dedicati dei lavori con fine utile la pratica del kayak. Non mi risulta che questo avvenga con il kayak

mi risulta invece che vengano destinati fondi a diversi associazioni sportive perchè promotrici di attività che sono un bene per la società, che alcuni impianti sportivi vengono realizzati in perdita finanziaria ma elogiati perchè promuovono l'attività fisica

nikemerlino

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Re: fattibilità di un raduno
* Risposta #26 il: Giugno 14, 2012, 04:57:46 pm *
I pescatori non portano via il pesce. Lo debbono rilasciare, forse non piace questo tipo di divertimento ma è così. La questione del pagamento per un bene pubblico è controversa. Anche Pompei è un bene pubblico ed io pago per vistarlo, non vedo perchè dovrebbe essere diverso visto che il Nera è utilizzato per sfruttamento economico. So bene di attirare molte critiche per questo ma vedo sempre nel comportamento degli italiani una sorta di anarchia e di egoismo. Ovviamente intendo riferirmi ad un pagamento poco più che simbolico che potrebbe essere utilizzato per migliorare l'ambiente dove si pratica lo sport. Forse non è più concepibile un' idea "selvaggia" della navigazione fluviale. Sono cambiati i tempi e magari parlare serenamente di un possibile tornaconto per la comunità che ospita il bene ambientale non dovrebbe essere tabù. Forse con una sana idea imprenditoriale sullo sviluppo economico del divertimento si otterrebbero maggiori risultati. So bene quello che è stato fatto sul Nera sin dalla prima ora avendo partecipato a tante iniziative, il caso è disperato e al solo leggere o ascoltare la parola Legambiente mi viene da vomitare. Tanti auguri ad Adolfo ed a suoi amici per la lodevole iniziativa sperando di potervi partecipare,
Claudio

armando mattioli

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Re: fattibilità di un raduno
* Risposta #27 il: Giugno 14, 2012, 05:32:24 pm *
* Ultima modifica: Giugno 14, 2012, 05:34:18 pm da armando mattioli *
Non è così; chi paga la licenza  il pesce se lo può portare via ed inoltre in provincia e regione ci sono un sacco di dipendenti stipendiati nei servizi di pesca e caccia e nell'allevamento ittico della provincia a Borgo Cerreto. Ed a conti fatti, mi sa che con i soldi delle licenze non vengono ripagati tutti i costi e va a finire che il divertimento dei pescatori ce lo paghiamo in parte noi con le nostre tasse.
Il pesce viene rilasciato solo nei no kill a pagamento, e questa cosa fa peraltro imbufalire anche molti pescatori normali. Lunghi tratti di fiume sono stati privatizzati e per accedere, oltre alla licenza, bisogna pagare a parte. Una privatizzazione in piena regola, che ha espropriato anche i pescatori del posto: alla faccia dei beni comuni.
Senza contare che i ripopolamenti effettuati a favore dei pescatori in Valnerina hanno provocato un grave fenomeno di inquinamento genetico della trota autoctona, anche nei no kill tanto interessatamente decantati per la loro ecosostenibilità: questa è la verità nascosta dietro tante enunciazioni di principio.

a.m.

reel

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Re: fattibilità di un raduno
* Risposta #28 il: Giugno 14, 2012, 05:51:16 pm *
Pompei è bene pubblico e lo stato investe soldi per la sua fruizione turistica, per questo servono fondi per mantenerla
facessero delle opere realmente utili alla fruibilità fluviale!

mahh! certo che fino che si accettano a priori compromessi ingiusti come l'accessibilità solo in certe fasce orarie e si vorrebbe anche pagare...  ::)

reel

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Re: fattibilità di un raduno
* Risposta #29 il: Giugno 14, 2012, 05:58:01 pm *
Indipendentemente dallla questione sollevata credo invece che qualcuno potrebbe ugualmente essere interessato al raduno. In tal caso si farà sentire.

perchè sostenere il raduno di una associazione che a loro interesse interdisce la pratica del nostro amato sport per un loro tornaconto senza giustificato motivo?
fino quando le cosa non cambiano meglio che altri kayakers non ci partecipino!

nikemerlino

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Re: fattibilità di un raduno
* Risposta #30 il: Giugno 14, 2012, 07:12:29 pm *
Tanti anni fa a Pompei non si pagava. Poi si è pensato di valorizzare il bene culturale chiedendo contributi. I fiumi sono un bene ambientale, si potrebbe chiedere un contributo per migliorarne la fruibilità. Se poi convivono esigenze apparentemente contrastanti non vedo altra soluzione che una divisione in fasce orarie. Come volevo dimostrare parlare di queste cose è ancora tabù. Se poi volessi provocare, quello che a me fa pensare è la fila di station wagon lussuose da dove scendono canoisti vestiti di tutto punto con l'ultima pagaia in carbonio e l' ultimo modello di kayak appena sostituito. È così scandaloso chiedere a queste persone un simbolico contributo per il bene di tutti? Parlo di piazzole ben tenute con cassonetti da utilizzare, parlo di segnaletica fluviale, parlo di cabine dove cambiarsi, siete sicuri che a qualcuno non dia fastidio vedere tutti culi bianchi e pisellini intirizziti dal freddo come spesso accade lungo le nostre strade? In ogni caso siamo fuori tema visto che si è partiti dalla  organizzazione di un raduno, quindi chiudo a malincuore i miei interventi sperando di riaprirli in una nuova discussione appropriata.

p.s. Hai ragione Armando, mi riferivo limitatamente al tratto noKill, perdona.

armando mattioli

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Re: fattibilità di un raduno
* Risposta #31 il: Giugno 14, 2012, 07:31:34 pm *
No Claudio,
non penso che devi chiudere i tuoi interventi; se ci chiudiamo le porte in faccia perchè non la pensiamo allo stesso modo, siamo finiti tutti: e parlo in generale, non solo di canoa.
Per quanto riguarda le fasce orarie in Valnerina, per cercare di trovare una soluzione mediata, sono stato proprio io a proporle ad alcuni pescatori a mosca che per aver accettato questa ipotesi sono stati "massacrati" sui forum dei pescatori sobillati dai talebani che frequentano ed osannano i no kill di borgo cerreto. In termini concreti, le fasce orarie sarebbero comunque un gran passo avanti rispetto al divieto assoluto.
E la questione non penso sia off topic, perchè è proprio sul rifiuto opposto da  Legambiente Umbria a questa ipotesi che noi dobbiamo basare la critica aspra e serrata a tutti i livelli nei suoi confronti: e su questo terreno politicamente non può che uscire malconcia per un sacco di motivi, molto diversi fra loro.
Vedremo anche cosa risponderà ad Adolfo la sua associazione, anche a livello Nazionale.

armando

renzo monelli

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Re: fattibilità di un raduno
* Risposta #32 il: Giugno 15, 2012, 08:12:20 am *
Secondo me assolutamente no perchè certe attività, come la nostra, limitano aspetti di altre come ad esempio la captazione di acqua per i più svariati usi. Il fatto di pagare qualche cosa può essere inteso come indennizzo e ci consente di vantare qualche diritto in più. Sul Soca si paga e la cosa non mi dà alcun fastidio se ciò consente una ottimale conservazione del bene nel tempo e magari qualche vantaggio in più per gli abitanti costieri. Questi saranno ben contenti di vederci arrivare. Il nostro sport, oltre che magnifico, potrebbe diventare anche popolare.

Gengis

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Re: fattibilità di un raduno
* Risposta #33 il: Giugno 15, 2012, 12:05:36 pm *
Ciao a Tutti,
sono profondamente contrario ad ogni forma di pagamento per scendere un fiume o entrare in una laguna.
Non ci sono motivi a sufficienza per richiedere un pagamento,non è certo una piazzola di park  che lo può
richiedere, fare park e migliorare la viabilità è un dovere delle amministrazioni a cui diamo continuamente ed estenuante
soldi sotto mille forme.
Io per principio non son più andato sulla Soca, e non andrò mai in un posto a pagamento, almeno che non mi forniscano un servizio particolare, come a esempio in Austria che ti caricano te ed il kayak e ti portano alla partenza con un pulmino e carrello, pago un servizio , se voglio però risalgo a piedi con il Kayak ,
e scendo il torrente senza spendere un cent.
Anche sui parchi ci sarebbe da fare molte considerazioni , a parte  quelli come lo Stevio ,il Gran Paradiso , il Gran sasso per intenderci , sono delle bufale pazzesche
che servono per sistemate politici trombati e loro parenti e lecchini e servi di partiti che ci hanno messo  in questa situazione che tutti ben conosciamo .
Di certo posso dire che  il tratto non kil fosse nella mia valle , la diga avrebbe già ceduto , come fece il sassone in val Brembana  tanti anni fa.
Poi resta sempre un sistema molto ecologico per far scendere a valle  tutto il pesce senza inquinare, anzi rendendo potabile l'acqua , ma questo è un mio brevetto  e lo cedo solo  a chi sia veramente motivato , via il pesce , via i pescatori , poi trattiamo . Gengis


reel

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Re: fattibilità di un raduno
* Risposta #34 il: Giugno 15, 2012, 03:10:38 pm *
diventare popolari solo perchè si regalano dei soldi? come essere benvoluto da una donna perchè si paga!
forse è meglio essere benvoluti perchè la gente ha modo attraverso i club e i molti kayakers disponibili di conoscere questo utile sport non abbastanza conosciuto che porta a scoprire bei posti trascurati, che anche attraverso le scuole ed i centri per sport acquatici contribuisce a portare turismo

quanto alle captazione d'acqua non sono i kayakers a limitarle ma sono regolamentate (è poi da verificare il modo...) a più livelli, i canoisti hanno purtroppo voce troppo limitata in merito

passolento

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Re: fattibilità di un raduno
* Risposta #35 il: Giugno 15, 2012, 03:38:32 pm *
FORSE SAREBBE ORA DI CAMBIARE IL TITOLO DEL TOPIC ...
 ::)
Saluti
Daniele

reel

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Re: fattibilità di un raduno
* Risposta #36 il: Giugno 15, 2012, 04:18:45 pm *
per portare un'altro esempio: vengono spesi parecchi milioni di Euro di soldi pubblici per la costruzione e manutenzione di piste ciclabili che sono liberamente accessibili, questo perchè le stesse danno un valore aggiunto al territorio, invitano la gente a compiere attività sportiva che migliora la qualità della vita e la salute delle persone
lo stesso dicasi della pratica dei kayak sui fiumi che oltretutto non ricevono certo manutenzione per i canoisti che rappresentano quindi già solo un beneficio per tutti, non un costo e creano un seppur minimo indotto turistico direttamente e non

Luciano Bovo

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Re: fattibilità di un raduno
* Risposta #37 il: Giugno 15, 2012, 07:16:52 pm *
Io son contrario a "pizzi" per entrare in un torrente, fiume, o oasi, per  mantenere chi sentiamo!I Fiumi puliti, o gonfiare le tasche dei soliti furbi, che promesse tante ma fatti zero, nessuno garantisce che pagando l'acqua del torrente sarà monitorata, che il depuratore(sempre che esista) funzioni a dovere come ho denunciato io in Val di Sole su Nos, che si era scoperto che era abbandonato da anni, nel completo schifo, e dov'era la grandiosa Legambiente, che lecca tanto ai suoi amici pescatori, perchè tirano fuori il vil danaro, mentre  non pensa lontanamente che un canoista il fiume come ci entra lo lascia,lo vive LO VIVE, anzi si preoccupa se è oggetto di scarico a cielo aperto, lo segnala personalmente, si vede che in Italia essere consapevoli e tutelare gratuitamente un patrimonio che è di tutti da fastidio, a pseudo ambientalisti venduti, ad assessori con mani in pasta,se si allarga il discorso paga che entri nel  fiume che ti abbiamo Confezionato, è finita, FINITA.Ma Purtroppo cè già un passaparola, dato che ho visto a Mezzana l'area d'imbarco al campo slalom, di proprietà privata.....andiamo bene!

Enrico Izzi

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Re: fattibilità di un raduno
* Risposta #38 il: Giugno 15, 2012, 11:16:22 pm *
Pagare ancora? Siamo dei very number one in quanto imposte, tasse, balzelli vari, ma non altrettanto in termini di ritorni alla collettivita'. Come canoisti contribuiamo gia' abbastanza sotto forma di accise ad ogni uscita visti i prezzi dei carburanti.
Bye.



Ino

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  • Pagaiate.... Gente Pagaiate!!
Si è da poco iscritta al nostro forum: Alessandra Paciotto...
è forse quella di Legambiente Umbria?
Saluti Ino.
"Gente d'Acqua" gente che ama andar per fiumi, gente che vive la natura, gente che si diverte.

armando mattioli

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Si il nome e' quello; aspettiamo di vedere cosa ci dice

Enrico Izzi

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Ragazzi,
la questione Umbra riguarda noi tutti,  sia per una questione di principio e di giustizia, sia perché una norma infelice, se non adeguatamente contestata e combattuta, rischia di passare per "buona" ed espandersi a macchia d'olio (a proposito.. che e' successo sul Sele?). Propongo di comunicare questo messaggio a Legambiente Umbia e a Legambiente Nazionale affinche' si renda conto che:
A) ha avallato un' ingiustizia;
B) La questione e' piu' ampia e va oltre il territorio e i canoisti locali Umbri.
C) Si e' squalificata nei confronti di una categoria che potrebbe in realtà essere un prezioso allegato. I canoisti sono i primi ambientalisti e potrebbero venir fuori utili sinergie. " l' operazione fiumi" pubblicizzata sul sito di Legambiente mi ricorda tanto quello che noi canoisti facciamo sistematicamente.
Ma prima va posto un rimedio alla discriminazione perpetrata in Umbria.
Confrontiamoci su forma e modi (democratici ovviamente) ma facciamoci sentire forte tutti uniti.
Bye
Enrico.
 

reel

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Leagambiente presiede anche Living Lakes Italia, rete per la salvaguardia e valorizzazione di laghi e fiumi del paese
http://www.livinglakesitalia.it/index.php?option=com_content&view=article&id=201&Itemid=212
i cui compiti da loro dichiarati sono anche quelli di promuovere l'uso sostenibile e sviluppare il turismo che non abbia un'impatto negativo sull'ambiente, diffondere sempre di più la partecipazione ad attività sportive ecocompatibili

secondo quanto riporta la FICK: Livin Lakes Italia si è fatta anche promotrice di una CARTA DELLO SPORT E DELLA PRATICA SPORTIVA NEI SISTEMI LACUSTRI che vede la canoa insieme ad altre discipline “sport coerente con il principio dello sviluppo ecosostenibile.''
http://188.165.235.75/www.federcanoa.it/news.asp?62646

ironia della sorte il presidente di Living Lakes Italia è lo stesso di Legambiente Umbria!
viene quindi ancor più spontaneo chiedersi il perchè di tali limitazioni ai kayakers

invece di unire gli sforzi per la salvaguardia di un bene comune i pescatori fanno la guerra anche attraverso supporters per averne l'esclusiva senza capire che i veri problemi sono ben altri
sarebbe il caso che i loro supporters capiscano come vengono usati

reel

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sottolineo inoltre che tra persone civili è ben possibile una convivenza tra pescatori e kayakers senza limitazioni e fasce orarie: i pesci non si pescano dove la corrente è più forte e quindi i kayakers sono ben in grado di lasciare lo spazio dovuto quando s'incontrano pescatori, realtà è che anche passando lontano ALCUNI di loro ritengono di avere unico diritto d'utilizzo del fiume
come se sulle piste ciclopedonali i ciclisti volessero l'esclusiva perchè i pedoni eventualmente intralciano

trovo quindi sbagliato proporre divisioni in fasce orarie e pericoloso qualora questo venga indicato come metodo per un equa condivisione del fiume specialmente se siamo noi kayakers a proporlo
un'accesso interdetto nelle ore serali per esempio potrà non essere d'ostacolo ai centri che svolgono attività commerciale ma impedirà a kayakers locali di farsi una discesa feriale a fine lavoro

armando mattioli

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Re: [Navigabilità fiumi e pedaggi - modificato dal mOd] fattibilità di un raduno
* Risposta #44 il: Giugno 18, 2012, 05:48:36 pm *
* Ultima modifica: Giugno 18, 2012, 05:50:07 pm da armando mattioli *
Ragazzi,
in Svizzera il no kill o katch & release è vietato, perchè rappresenta un maltrattamento degli animali ed inoltre una certa percentuale di essi muore.
Vai a pesca, prendi tre pesci, li uccidi, te ne torni a casa, senza tormentarne altri, e te li mangi. Queste sono le regole della natura tra prede e predatori.
Se fai il cath & release, che secondo i suoi praticanti è "ecosostenibile", ne tormenti decine, magari ne fai morire più di tre e nemmeno te li mangi, con ciò commettendo pure uno sfregio. In natura una cosa così stupida non avviene!
Ed i sostenitori di questa pratica innaturale vorrebbero farci la lezione di ecocompatibilità!
Però c'è da dire una cosa: sono stati gli stessi canoisti e rafters umbri, meno il fronte del Corno, a tollerare la prepotenza in Umbria.
E la FIRAFT e la FICK umbre su questo stesso forum ci volevano far credere che le convivenza è possibile con i pescatori e che sono tutte rose e fiori!
L'unica associazione che si è mossa con grande determinazione ed efficacia è stata Acquaviva UISP, in particolare Gianni Russo.
Quindi due raccomdandazioni:
1) partecipate tutti al big jump l'8 luglio a Borgo Cerreto sulla zona della riserva "no kill";
2) iscrivetevi alla UISP, l'unica associazione che si sta battendo per la libertà di navigazione.

Buona l'idea di Enrico Izzi di mandare mail a Legambiente nazionale: si assumano le loro responsabilità.
Saluti
Armando Mattioli

marco iezzi

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Non sono un canoista da fiume ma sentire che non si non si puo' discendere un fiume per gli interessi dei pescatore, e pura follia
Mi domando se e' anche proibito buttare i sassolini nell'acqua da parte dei bambini, ebbene questa potrebbe essere una forma di protesta
portiamo i nostri figli sul nera e facciamoli divertire con questa antichissima pratica,casualmente nelle vicinanze dei pescatori

Saluti, Marco

Antonello Pontecorvo

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  • Boats aren't unstable. People are.
    • Trekking & Paddles - Agenzia per l'outdoor
Sul fiume Sele, nel tratto chiamato dai locali Sele piccolo, è istituito il No kill con divieto di navigazione sancito dal  regolamento dell'associazione concessionaria, con approvazione della provincia di Salerno.
Questa situazione ha visto l'opposizione, purtroppo vana, di Firaft, FICT, UISP e FIPSAS che, nel frattempo, hanno siglato e ufficializzato un protocollo d'intesa che afferma la compatibilità delle diverse discipline.

L'Associazione locale, l'Asd Campania Adventure da me preseduta, ha rinunciato a ricorrere al TAR per opportunità di dialogo con le amministrazione locali, pur continuando ad affermare pubblicamente ed in ogni sede l'illegittimità del regolamento provinciale; al momento questa strategia ci permette di avere canali di dialogo con tutte le amministrazione della Valle e di continuare a promuovere le attività fluviali ma non ha scongiurato il realizzarsi di un pericoloso precedente di alienazione di un bene pubblico.

La faccenda è seria e concordo con la necessità di seguire le vicende umbre con comune e partecipata attenzione, anche considerando che il "caso Sele" ha avuto tra i suo registi esponenti della SIM che già avevano operato in Umbria.

Le sigle riconosciute nella "famiglia Coni" devono continuare a muoversi di concerto per manifestare e difendere i diritti degli sportivi; mi aspetto, anzi, un intervento più diretto e decisivo da parte del Coni stesso a supporto delle Federazioni e degli Enti di promozione sportiva.

Antonello
Delegato Firaft e referente territoriale AcquaViva

Enrico Izzi

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ho trovato il regolamento relativo al Sele.
http://www.riqualificazionefiumesele.it/index.php?option=com_content&view=article&id=6&Itemid=23

Attenzione all'art. 18 "..Tutte le attività proposte devono svolgersi nello scrupoloso rispetto dell’ecosistema fluviale e sono pertanto vietate durante il periodo riproduttivo della fauna ittica." . Si sta normando il concetto  che il passaggio di una canoa o raft non rispetta l' ecosistema fluviale ed e' dannoso per la riproduzione. Che e' sensato quanto vietare di passeggiare in un bosco a caccia chiusa per proteggere la fauna ma si sta pericolosamente diffondendo.

Enrico.




reel

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chissà chi la vuol fare passare tale assurdità considerando che è invece consentita la pesca al di fuori del periodo riproduttivo dei pesci e con un giorno di riposo settimanale...  ::)

maurizio bernasconi

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Per il poco che so (non è certo il mio sport) le trote (marmorate, fario ecc ) e i temoli depongono le uova in periodi diversi. I punti ideali  presentano acqua bassa (10/30 cm.) e corrente costante con tenue/media velocità. Tipicamente quello che si trova per esempio subito a monte di una rapida. Il transito di gente che cammina, gioca, trascina, ribalta e svuota canoe provoca certamente un grave danno. Le uova si presentano come agglomerati anche grossi di sostanza gelatinosa punteggiata da piccolissimi individui scuri. Queste masse semitrasparenti aderiscono ai sassi e soffrono molto delle piene, dei predatori e di altri eventi diversi. Facendo attenzione e informandosi localmente sui periodi esatti di fregola possiamo evitare di arrecare danno. 

Enrico Izzi

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Per quel che ne so io e' il fiume, in base alla qualità e al volume delle acque, al nutrimento e all' habitat che offre,  a stabilire la quantità di pesce che puo' contenere indipendentemente dall'attività canoistica e, in larga misura, anche dal prelievo dei pescatori. In una buca buona, per ogni esemplare di trota che viene prelevato ve ne e' subito un altro pronto a prenderne il posto in un ciclo quasi senza fine. Un fattore inquinante o la secca causata da uno sbarramento determinano  la morte biologica del fiume mentre un prelievo anche importante da parte dell 'attività  di pesca non riduce la quantità complessiva dei pesci mentre ne risente notevolmente la taglia media.  Ogni trota femmina depone circa 2.500 uova per ogni kilo di peso e per la naturale selezione solo una precentuale dello zero virgola raggiunge l'età adulta.  Le uova deposte complessivamente sono milioni di cui solamente un certo numero, stabilito dal fiume, porta a termine il ciclo. Le eventuali uova calpestate e quindi rovinate da un canoista a bagno sono ininfluenti sul risultato finale perche' se ci sono le condizioni andranno a buon fine le altre fino a raggiungere il numero stabilito dal Fiume.
Questo non significa che non dobbiamo prestare la dovuta attenzione alle esigenze dei pescatori ma spero che possa essere utile a trovare un giusto punto di equilibrio.
Bye.


reel

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se ci sono pochi pesci è perchè ne vengono presi troppi, perchè è stato modificato l'alveo del fiume in modo tale da non consentire la risalita dei pesci, perchè le acque sono inquinate, perchè ci sono dei periodi di secca o delle captazioni che abbassano di parecchio il livello del fiume facendo prosciugare le pozze in cui sono deposte le uova, perchè ci sono predatori naturali come i cormorani che setacciano il fiume determinandone l'impoverimento, anche a livello europeo si cerca un giusto equilibrio di questi uccelli limitandone il numero con azioni di caccia mirata ma non ovunque è necessario questo avviene

dire che i canoisti sono una minaccia per i pesci è come vietare di fare una passeggiata nel bosco perchè potrebbe capitare di schiacciare alcuni insetti!
quando invece i canoisti sono una preziosa risorsa per controllare l'equilibrio del fiume
non è difficile chiedersi il vero motivo per cui ai kayakers sia quasi completamente impedita la loro attività per proteggere i pesci quando invece sei giorni su sette ci si può andare a pesca

armando mattioli

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Guardate questo video del no kill di Borgo Cerreto e sentite i commenti di chi fa le riprese, in particolare al tempo 0.18: http://www.youtube.com/watch?v=4TYEUMzHdSs.
In quel tratto c'è il divieto di entrare in  acqua anche per i pescatori, meno che per slamare il pesce.
Il soggetto che pesca dal video risulta essere il responsabile SIM dell'Umbria e chi fa le riprese da come parla sembrerebbe essere un soggetto deputato al controllo del rispetto delle leggi.
La SIM è l'associazione che ha portato l'attacco alla navigazione sia in Umbria che nel Sele, come ci ricordava Pontecorvo.
E questi sono quelli che si ergono a difensori dell'etica, delle leggi, etc. etc..... ma solo nei confronti degli altri.

Enrico Izzi

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Sicuro Armando che si tratta di un pescatore esperto?
A me risulta che nella pratica corretta del cath and release  una trota si slama in questo modo senza stringerla, toccarla, falrla uscire dall'acqua e soprattutto senza farle prendere aria vista la particolare delicatezza della vescica.
http://www.youtube.com/watch?v=ojJtWhvKmsc
Le evidenti differenze possono essere notate anche da chi non e' pescatore.

armando mattioli

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Caro Enrico,
non so se è esperto, so solo che risulta essere il responsabile Regionale della SIM, Scuola Italiana di Pesca a mosca, e che questo video è nel sito con il logo della SIM.
Quindi per loro va tutto bene e sapessi quante lezioni di etica danno ai pescatori non a mosca, specie se, orrore, si portano il pesce a casa.
E quante lezioni di etica ambientalista danno a rafters e canoisti.
a.m.


Enrico Izzi

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E' pronta la lettera di adesione alla manifestazione Big Jump in Valnerina pedisposta per l'invio tramite e-mail agli indirizzi sotto elencati. Importante indicare il luogo da dove viene spedita la mail per  trasmettere alle Amministrazioni Umbre un messaggio chiaro: l' interessamento dei canoisti non riguarda solamente i local.

 
segreteria.presidente@provincia.perugia.it
presidente@regione.umbria.it
mcastrichini@regione.umbria.it
legambiente@legambiente.it
info@legambienteumbria.it
gianpierus@tiscali.it
mf0910@mclink.it
---------------------------------------------------------------------------------------------
 
Al Presidente Regione Umbria
 
Al Presidente Provincia di Perugia
 
A Legambiente Nazionale
 
e p.c. a Area Acquviva UISP
 
A Legambiente Umbria

Oggetto:  Big Jump in Valnerina
 
La L.R. 15/2008 ed i regolamenti delle riserve a pagamento delle ZRS e del no kill creati sul Corno e sul Nera dalla Provincia di Perugia e gestiti da Legambiente Umbria, hanno introdotto ingiustificati divieti di navigazione e di balneazione. Viene così  negato il diritto ai cittadini di fruire del bene comune “fiume” che una legge regionale “ingiusta” ha riservato soltanto ad una particolare categoria di persone mentre  a livello nazionale ed internazionale si sta percorrendo la strada della compatibilità e convivenza tra le diverse discipline che da sempre nel fiume convivono.
Privilegiare una sola categoria  limita inoltre le possibilità di sviluppo turistico di una zona che fonda buona parte dell’economia proprio sul turismo legato alle attività che si svolgono all’aria aperta. Il sottoscritto aderisce pertanto al Big Jump in Valnerina, manifestazione organizzata il giorno 08/07 p.v.,  per richiedere con forza l’ immediata  sospensione della legge e  successive modifiche, rivendicando il diritto, anche regolamentato, alla navigazione con canoe e gommoni su tutti i tratti dei due fiumi.
Distinti saluti.   
Firmato
Luogo

Gian Piero Russo

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La questione dei divieti di  navigabilità sui fiumi in Umbria  mi coinvolge particolarmente come appassionato canoista oltre che  come referente nazionale della UISP Area Acquaviva e, non ultimo,   come ex socio di Legambiente.

In Umbria, unica regione d'Italia, vige  dal 1998 il divieto di navigazione in canoa e rafting sui fiumi a salmonidi  dal 1 novembre al 28 febbraio, prorogata al 31 marzo dalla L.R. 15/08.  Grazie a questo divieto lo storico raduno sul che il C,.C. Norcia organizzava sul Corno    non  si è più svolto.

Per  capire meglio la situazione  venutasi  a creare  in Umbria è interessante approfondire alcuni passaggi della  stessa Legge 15/08 che   all’ art. 14, sancisce  “….la partecipazione alla gestione della fauna ittica e del suo ambiente delle associazioni dei pescatori sportivi e delle associazioni ambientaliste e naturalistiche riconosciute a livello nazionale e presenti in forma organizzata sul territorio della regione”.  Alle stesse riconosce il diritto a svolgere “… attività di vigilanza, a collaborare con le provincie …alla difesa ed al recupero ambientale dei corpi idrici  e  a partecipare alla gestione sociale delle acque”. Viene inoltre stabilito  che, alle medesime    associazioni,  “…..  possono essere concessi contributi per la realizzazione di  progetti di gestione del patrimonio ittico e degli ecosistemi acquatici”.

Un normativa “sartoriale”,  cucita su misura  delle  esigenze di una particolare categoria di   stakeholder/  pescatori sportivi   che alla  stessa  subordina e limita l’esercizio degli sport fluviali  arrivando al punto di vietare i rilasci  d’acqua    per uso sportivo, anche quelli occasionali.
Il legislatore sembrerebbe animato da un  vero e proprio accanimento contro gli sport fluviali  percepiti come categoria da avversare.   

In ossequio a queste agevolazioni Legambiente Umbria,  oltre a svolgere la benemerita  l’attività istituzionale  di tutela e valorizzazione della natura  che tutti conosciamo,  tramite il settore Gestione Ecosistemi Fluviali   gestisce l’Area No Kill di Borgo Cerreto,  svolgendo   un servizio di vigilanza ambientale (non solo ittica)  coordinato con il corpo di Polizia Provinciale.  Un unico soggetto  si trova così a   svolgere  le  funzioni di controllore  che,  oltre a controllare sé stesso controlla gli altri a tutela della  propria esclusività, peraltro   titolato a comminare pesanti sanzioni ai contravventori.   

Le posizioni di Legambiente Umbria appaiono  rappresentative della  particolare categoria di stakeholder o portatori di interessi costituti dalle frange estreme di pescatori alla mosca (riconducibili a sigle quali SIM e PIPAM)  che, millantando la  pesca No KILL  come  forma suprema di tutela  del fiume ne  rivendicano la fruizione esclusiva. In realtà  la loro unica preoccupazione  è la tutela  della fauna ittica,  ovvero delle prede,  l’attenzione  alla tutela degli ambienti fluviali  ( o meglio,   alla “Gestione degli Ecosistemi Fluviali”)      è  quindi puramente strumentale e  finalizzato alla  predazione. 

I  pescatori alla mosca / gestori delle Aree No Kill  da tempo vanno  conducendo   una  vera e propria azione di lobbie che   in Umbria attraverso le  strutture regionali di  Legambiente  è riuscita  ad imporre una normativa che di fatto sancisce il loro esclusivo diritto alla fruizione  del fiume. Mi corre l’obbligo di ricordare che nel 2006 c’è stato  un tentativo di esportare tale “modus operandi”  nel vicino Abruzzo,  come può ben  testimoniare l’amico  Claudio Rufa,  fermato con altri canoisti durante una discesa dell’Aventino da un personaggio qualificatosi come guardia ambientale,  referente dei Legambiente Abruzzo / Gestione Ecosistemi Fluviali nonché  titolare di un’area No Kill tutelata da apposita delibera comunale. Forte dell’autorità così conferitagli il personaggio  pretendeva di comminare la sanzione di 300 €  a ciascuno dei componenti il gruppo di discesa.
La stessa situazione  si  ripropone ora in Campania, sul   Sele,   dove  una  delibera ad hoc  del comune di Contursi  ha sancito  l’ interdizione alle attività di  “disturbo” all’Area No Kill recentemente istituita nello stesso tratto da tempo  frequentato dalla ass. Campania Adventure di Antonello Pontecorvo.

Per  anni sono  stato socio di Legambiente,  collaborando nella iniziative di tutela dei fiumi “Operazioni Fiumi” sull’Aniene e sul Tevere,  conosco quindi   il valore e il ruolo   di questa importante associazione ambientalista. 
La convinzione  che  in Umbria sia in atto da tempo  un “deragliamento” rispetto ai fini istituzionali di tutela  delle natura e dei fiumi mi spinse  a  presentare    una richiesta di chiarimenti  alla direzione nazionale di Legambiente    arrivando ad un incontro con la precedente resp.le ragionale Vanessa Palucchi,  senza tuttavia ottenere alcun riscontro.   

In qualità di  coordinatore  della UISP Area Acquaviva  ho  partecipato negli anni   a  diversi  incontri con Legambiente Umbria  per cercare   di dirimere  le questioni ed arrivare ad un accordo  che,  almeno  sull’applicazione dei regolamenti provinciali,   attenuasse ragionevolmente  i divieti sanciti legge regionale.  A fronte di una significativa disponibilità al  dialogo da parte di esponenti  dei pescatori sportivi, da parte di Legambiente Umbria ho dovuto constatare un convinto  irrigidimento delle  proprie posizioni    con   proposte di  regolamentazione    che  inasprivano ulteriormente le restrizioni alla navigazione sportiva     considerata   come fonte di devastazione degli   ambienti bentonici da sedicenti studi scientifici sostanzialmente finalizzati  al  compiacimento del committente come da link http://www.legambientenera.it/file%20pdf/Proposte_2008_%20legambiente.pdf
 
Le conseguenze di  questa   accanimento  ricadono   ad es. sul   CC Terni che per organizzare la  Maratona sul Nera si vede costretto  a presentare ogni volta una Valutazione d’Impatto Ambientale a firma di tecnico abilitato (!); lo stesso Mauro Pitotti presid. del  CC Terni sollevò la questione sulle  pagine di questo Forum   http://forum.ckfiumi.net/index.php?topic=1521.0.
   
Beninteso, anche Armando Mattioli, al pari dei gestori delle Aree No Kill   è da considerarsi  un  portatore di interessi particolari, in quanto gestore di una compagnia commerciale  di rafting, ma le questioni  che   solleva riguardano più in generale il  diritto alla libera,  condivisa e sostenibile  fruizione  del fiume e,  più oltre,  la  democratica partecipazione ai processi decisori finalizzati alla gestione del bene comune rappresentato  dai bacini fluviali,    peraltro prevista dalle normativa comunitaria c.d. Direttiva Acque. 2000/60.  Uno strumento applicativo di questa Direttiva  è il Contratto di Fiume che  prevede espressamente il coinvolgimento attivo e la partecipazione della fascia più ampia di soggetti nelle scelte per la gestione delle risorse idriche.
Il CdF è in sostanza un accordo tra le parti  per adottare un sistema di regole condivise in cui i criteri di utilità pubblica, rendimento economico, valore sociale, sostenibilità ambientale intervengono in modo prioritario nella ricerca di soluzioni efficaci per la riqualificazione di un bacino fluviale.

Quanto sopra è stato  oggetto di approfondimento nel   convegno tenutosi a Norcia nel novembre dello scorso anno dal significativo  titolo  “VERSO UN CONTRATTO DI FIUME PER LA TUTELA E VALORIZZAZIONE AMBIENTALE DELLA VALNERINA”  a seguito del quale la presidente di  Legambiente Umbria,   dopo aver  ribadito   l’ inderogabilità delle proprie  ragioni,   ha rifiutato l’invito  a  partecipare  alla proposta  di avvio di un contratto di fiume locale. 

Gian Piero Russo
Coordinatore Area AcquavivaUISP

armando mattioli

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Gianni Russo ha ben spiegato bene quello che è successo ed il ruolo svolto da Legambiente Umbria.
Una sola precisazione:  non gestisco io il centro rafting, ma mia moglie e di questa cosa ho sempre dato conto in maniera trasparente. Oltre che il mio diritto di canoista ho difeso in questi anni il lavoro di mia moglie e dei ragazzi che lavorano con lei: è anche vero che se siamo riusciti in parte a bloccare ulteriori divieti sul Corno, lo dobbiamo a Rafting Umbria ed ai suoi rapporti con albergatori e commercianti di Norcia. E' altresì vero che Rafting Umbria è stato il soggetto che più si è esposto, pagando un prezzo molto salato, insieme al Canoa Club Norcia/Foligno ed ad Acquaviva di Gianni Russo, il cui ruolo è stato molto importante, supportato dalla UISP Nazionale.
Gli altri centri rafting della Valnerina, invece, e gli altri canoa club sono stati a guardare, lasciandoci irresponsabilmente in un isolamento su cui Legambiente in primis ha giocato ( “è solo Rafting Umbria /Mattioli che rompono, gli altri sono tutti contenti” questo era il ritornello). Mi dispiace per il Gruppo Canoe Terni, ma non ci dimentichiamo che la sua Federazione FICK Umbria ha ringraziato ufficialmente la Regione dell'Umbria per meno di un piatto di lenticchie; né possiamo dimenticare che insieme a Pangea firmarono un inconsistente protocollo di intesa proprio con le frange estreme dei pescatori che hanno poi esportato il modello Umbro sul Sele; tale protocollo puntava esplicitamente all'isolamento del fronte del Corno (Rafitng Umbria e Canoa Club Norcia/Foligno) ed invano ho cercato di convincerli a ritirare la firma.
Invece di lamentarsi per le valutazioni di incidenza ambientale che gli chiedono ogni anno, partecipino anche loro al Big Jump, organizzando una manifestazione nel no kill di Ferentillo gestito di ARCI pesca; altrimenti ci risparmino per il futuro le loro lamentele.
Ciò detto, aderite numerosi alla manifestazione dell'8 luglio 2012 BIG JUMP in Valenrina e mandate la mail predisposta dall'amico Rizzi: forza ragazzi, abbiamo già il primo autorevole firmatario, Maurizio Bernasconi, che approfitto per salutare e ringraziare.
Armando Mattioli

 


Davide Sandini

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In Umbria, unica regione d'Italia, vige  dal 1998 il divieto di navigazione in canoa e rafting sui fiumi a salmonidi 


Purtroppo devo correggere Gian Pietro Russo, che saluto nel frattempo:

I divieti ci sono anche in Trentino e Alto Adige, per la stessa ragione: peggio ancora, in Trentino i divieti sono stati approvati con la collaborazione del CC trento, che ho tentato invano di coinvolgere in una discussione, e con la collaborazione del rappresentante FICK trentino.
Ho raccolto molte informazioni sulla cosa, che pubblichero' visto l'interesse all'argomento, in un messaggio separato.
Ricordo pure una discussione in cui un esponente della giunta trentina giustificava su questo forum la legislazione dicendo che lo stesso divieto esisteva in Alto Adige e nessuno se ne era mai lamentato.
Per questo la reazione a catena andrebbe interrotta per evitare ulteriori divieti.

Condivido molte argomentazioni della discussione, relativamente alla insussistenza delle presunte ragioni di protezione della fauna, e sulla inopportunità di accettare limiti orari, o tasse per la navigazione;  dato che la navigazione non preleva niente dal fiume, la sua pratica è ben sostenibile essendo canoe e kayak il primo mezzo di trasporto umano, usato senza danni per l'ambiente da migliaia di anni, alla faccia di chi si inventa pratiche eco-sostenibili moderne.

Faccio una mia proposta agli organizzatori di raduni e gare, perchè raccogliere firme od organizzare una discussione sarebbe auspicabile piu' della solita lotteria.


Buone pagaiate
Davide
.. mi disse che era l'impresa più stolta di cui mai avesse sentito parlare..
R. L. Stevenson, "Viaggio in canoa"

renzo monelli

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Ciao "ragazzo". Siccome ho sostenuto l'idea dell'obolo e sia tu che Gengis, che per me siete un riferimento, l'avete stroncata, vorrei precisare un concetto; I pescatori pagano licenza e tasse varie sulle tipologie di acqua che frequentano. Questo sembra dargli dei diritti particolari. Considerando i soldi che i canoisti spendono in trasferimenti, credo che 2 o 3 € per paludarsi di un falso diritto, non siano esagerati. So che fa rabbia ma la nostra è una orrenda società mercantile. Farsi sopraffarre per questioni di principio forse non porta vantaggio. Comunque ha del ridicolo dire che i canoisti disturbano l'idrosistema perchè quando partono, stappano e arrivano pestano le uova (di chi?), mentre gli ecologici pescatori camminano tutto il giorno, sopratutto chi pesca a mosca, nel torrente. Buonissima l'idea della raccolta firme ad ogni raduno, consesso, filmfestival,mangiata canoistica, BISOGNA COPRIRLI DI CARTA!!!!!!!
A presto (pizza)
A presto 

reel

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sarebbe un po' come cedere ad un ricatto mafioso per il quieto vivere...
c'è chi l'accetta e chi no

Enrico Izzi

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Direi anzitutto di aderire al Big jump in Valnerina previsto pèr il giorno 08/07 prossimo mediante la presenza (chi puo') e/o l'invio della mail predisposta a pag 4 di questa chat (io l'ho inviata in mattinata). Ottima anche l'idea di discuterrne in occasione dei raduni o delle occasioni di ritrovo che spero non macheranno.
Bye Enrico.

Davide Sandini

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Ciao "ragazzo". Siccome ho sostenuto l'idea dell'obolo e sia tu che Gengis, che per me siete un riferimento, l'avete stroncata, vorrei precisare un concetto; I pescatori pagano licenza e tasse varie sulle tipologie di acqua che frequentano. Questo sembra dargli dei diritti particolari. Considerando i soldi che i canoisti spendono in trasferimenti, credo che 2 o 3 € per paludarsi di un falso diritto, non siano esagerati. So che fa rabbia ma la nostra è una orrenda società mercantile. Farsi sopraffarre per questioni di principio forse non porta vantaggio. Comunque ha del ridicolo dire che i canoisti disturbano l'idrosistema perchè quando partono, stappano e arrivano pestano le uova (di chi?), mentre gli ecologici pescatori camminano tutto il giorno, sopratutto chi pesca a mosca, nel torrente. Buonissima l'idea della raccolta firme ad ogni raduno, consesso, filmfestival,mangiata canoistica, BISOGNA COPRIRLI DI CARTA!!!!!!!
A presto (pizza)
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R. L. Stevenson, "Viaggio in canoa"

Davide Sandini

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Mi è scivolata la tastiera.. scusate

Ciao "ragazzo". Siccome ho sostenuto l'idea dell'obolo e sia tu che Gengis, che per me siete un riferimento, l'avete stroncata.... 
Grazie per il "riferimento"... ma credo lo meriti solo Gengis.
Il ragionamento ha una sua logica, ma purtroppo (come ben dimostra la vicenda del trentino) occorre evitare di diventare "clienti" della politica. Noi come cittadini siamo soggetti di diritto, e non oggetti, quindi io per convinzioni filosofiche e pratiche eviterei di essere tentato. Senno' finiamo come i pescatori, a cui i politici presi dalla smania di consenso creano leggi ad hoc, magari non richieste, al solo scopo di blandirli.
Se facciamo la gara a chi paga di piu' sia pescatori che "Idroelettrici" ci lasciano al palo....

Davide
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R. L. Stevenson, "Viaggio in canoa"

armando mattioli

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Ragazzi,
adesso concentriamoci sull'abolizione dei divieti, che sono sicuramente peggio delle fasce orarie.
Poi apriamo tavoli di confronto "PARITARIO" con i pescatori, senza pregiudizi.
Una volta che saranno scesi dal loro piedistallo vacillante ed avranno messo da parte l'arroganza/gli arroganti, staremo a sentire le loro ragioni.
Ma adesso dobbiamo tirarli giù dalle piccole torri di privilegio costruite nei corridoi della vecchia politica: non se ne dolga la Presidente di Legambiente Umbria che ci legge, ma la L.R 15/2008 che lei ha difeso a spada tratta è frutto della peggiore prassi politica, seppure di piccolissimo cabotaggio.
Lo ammetta: Legambiente Umbria ha preso un colossale abbaglio con il no kill di Borgo Cerreto, sia dal punto di vista dell'ecosostenibilità (ma lo sa che i Pescatori a mosca più evoluti l'hanno scavalcata ipotizzando la pesca con mosche finte senza amo?), che della fruizione di un bene comune.
Forza ragazzi con le mail!
E tutti a Borgo Cerreto l'8 luglio!
Armando Mattioli

reel

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il referente deve essere chi emana le leggi
i pescatori hanno già dimostrato la loro piccolezza non capendo quali sono i veri problemi dei fiumi
Legambiente ha già dimostrato quali sono i loro veri interessi, che sono ormai chiari a tutti i canoisti
sembrerebbe inutile chiedere l'elemosina a queste due associazioni che hanno interessi opposti rispetto ai nostri

sarebbe interessante capire se anche a livello europeo c'è qualche direttiva che garantisce l'utilizzo sportivo dei fiumi come per la navigabilità dei principali corsi d'acqua

armando mattioli

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Non è chiedere l'elemosina mettersi a sedere attorno ad un tavolo in modo paritario dopo aver eliminato una legge ingiusta.
E poi non dobbiamo generalizzare, non è che dobbiamo considerare tutti i pescatori dei prevaricatori e scatenare la guerra contro di loro: i responsabili di questa prevaricazione sono ben individuabili.
Ed i pescatori sono dei fruitori del fiume come noi, che dobbiamo rispettare e da cui dobbiamo chiedere rispetto.
Piuttosto, mi preoocupano di più i canoisti: siamo solo a quota 6 mail inviate!!
a.m.

Davide Sandini

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    • Tatanka
Inviata la e-mail stasera, almeno siamo in sette...

Davide
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R. L. Stevenson, "Viaggio in canoa"

Giorgio Jandolo Cossu (JC)

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  • Portatemi al freddo ... vi prego ;-)
Per questioni di tempo sto seguendo poco il forum, e quindi anche la discussione in oggetto ... ho cercato di crearmi una sintesi del tutto in velocità e fra le altre cose ho visto la citata lettera di cui a pag. 4. Ora, io in Valnerina non ci sarò ...ha quindi senso inviare la mail citata se poi l'adesione effettiva non avrà luogo? In altre parole non è che far pervenire centinaia di mail per poi essere lì in pochi potrebbe essere controproducente?

PS: ovviamente è vero anche il contrario: chi pensa di presenziare la mail dovrebbe inviarla!

Ciao
   Giorgio (JC)

[...].
Piuttosto, mi preoocupano di più i canoisti: siamo solo a quota 6 mail inviate!!
a.m.

armando mattioli

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Caro Giorgio,
intanto mandiamo la mail, che è comunque un modo per far presente che le cose non vanno bene per tante persone, sennò sembra che è un pallino solo di 3-4 esagitati professionisti della polemica. Peraltro già in passato crearono attenzione presso la regione e provincia.
Poi più siamo alla manifestazione e meglio sarà.
Ciao
Armando

Gengis

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Ciao a Tutti ,
oggi ho inviato  in nome e per conto degli oltre 1000 Soci attualment iscritti alla FICT.
Bisogna cercare alleanze  anche negli animalisti , una recente legge punisce ci maltratta gli animali.
Personalmente  ritengo che catturare con  l'amo oltre a provocare ferite, non solo nella boca , ricordiamoci che la trota è un predatoe ed ingoia avidamente l'esca che alle volte arriva all'inizzio dello stomaco , tanto è che si usano speciali pinze a becco lungo per levare l'amo .
Queste ferite non si rimarginano facilmente e portano a morte sicura, non prima di aver sofferto lungamente,  a causa di un demente che si diverte  con questa pratica moderna che niente ha che fare con la pesca.
Gengis

Giorgio Jandolo Cossu (JC)

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  • Portatemi al freddo ... vi prego ;-)
Fatto ...

Ciao
  Giorgio (JC)

Caro Giorgio,
intanto mandiamo la mail, che è comunque un modo per far presente che le cose non vanno bene
[...]
Poi più siamo alla manifestazione e meglio sarà.
Ciao
Armando

Enrico Izzi

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Ci sono vari modi per aderire ad una manifestazione. La presenza, l'invio della mail e anche tramite facebook dove ho visto che e' stata creata una pagina apposita. L'adesione "elettronica" permette a chiunque di partecipare anche da luoghi distanti fisicamente. Il dubbio di Giorgio puo' essere fugato specificando dopo il termine aderisce "tramite la presente e mail" in modo da rendere chiara l'adesione virtuale da parte di chi e' impossibilitato a partecipare di persona.
Bye.

armando mattioli

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A questo link https://groups.google.com/forum/?fromgroups#!topic/lista-acqua/sx8160he5vQ trovate il carteggio avuto tra Legambiente Umbria e il presidente del Gruppo Canoe Roma sulla questione Corno e legge regionale un paio di anni fa.
Forza ragazzi con le mail, sennò hanno ragione a dire che la navigazione in Valnerina è solo un problema mio, che metto in giro panzane.
a.m.



reel

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se questo è ciò che scrivono m'immagino quali risposte possano eventualmente avere dato al loro socio che chiedeva qui aiuto per organizzare un raduno mare  ::)

Luciano Bovo

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ma ci mancherebbe altro che non mando una mail, perchè non posso andare in det. posto! datemi il link o per favore la pagina, la mando stasera, max domani mattina!Per me è dovere difendere ciò che la natura ci ha dato!Ciao Luciano.

Luciano Bovo

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SPEDITA oggi. Ciao da Luciano.

armando mattioli

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se questo è ciò che scrivono m'immagino quali risposte possano eventualmente avere dato al loro socio che chiedeva qui aiuto per organizzare un raduno mare  ::)

Caro Adolfo,
ci hai detto che ti saresti rivolto a Legambiente Nazionale e Legambiente Umbria; cosa ti hanno detto? Ti ho anche mandato la documentazione specifica sulla vicenda, ti sarai fatta un'idea. O hanno coinvolto pure te nella strategia del silenzio ufficiale (a livello ufficioso, invece, mi risulta che parlano)?

Ciao
Armando Mattioli

armando mattioli

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Il nostro evento dell'8 luglio è sulla mappa ufficiale della manifestazione europea, anche se posizionato in modo errato in Emilia, ma ho mandato le indicazioni per correggere le coordinate.
Ho anche notato una cosa strana e cioè che al Big Jump sull'Aventino partecipa anche Legambiente, strana perchè la manifestazione è contro le centrali idroelettriche e Legambiente Abruzzo è stata invece  a favore di una centrale sull'Aventino. Andando ad approfondire ho visto che il riferimento è però Legambiente Piemonte e Valle D'Aosta, effettivamente molto attivo contro le centraline idroelettriche.
Mah.......
Comunque, mandate le vostre mail!
A.M.

reel

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talvolta, purtroppo, conta molto più la cassa di risonanza dei media che possono portare una denuncia e conseguente pubblicità negativa ad un ampio pubblico che non l'appello alle istituzioni che dovrebbero essere le garanti stesse
motivo per cui potrebbe essere utile l'invio di articoli che espongano questa ingiustizia e le relative iniziative presso altri mass media: lettere a giornali locali quotidiani e periodici, internet
eventualmente anche lettere aperte, pubblicate dai media, indirizzate a chi come ruolo ha responsabilità dirette

armando mattioli

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Caro Reel,
hai ragione, ma al momento siamo fermi a una quindicina di mail inviate; se consideri che questo post è stato letto oltre 2300 volte...
Forza ragazzi, inviate le mail.
A questo sito http://www.rivernet.org/bigjump/ la mappa degli eventi in Europa ed Italia.
a.m.

armando mattioli

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Re: fattibilità di un raduno
* Risposta #81 il: Agosto 15, 2012, 09:37:21 am *
Evidentemente ho innescato una bomba che doveva prima o poi esplodere. Ragazzi, ho letto ciò che avete scritto, Mi piacerebbe ascoltare la controparte, sarà mia premura chiamare Legambiente Umbria e chiarire alcuni passaggi a me non molto chiari. Per quanto riguarda la mia iniziale richiesta di aiuto per organizzare un raduno di canoisti nel Salento ( dove cìè il mare e non i fiumi) dovrò rivolgermi altrove in quanto vedo che siete molto concentrati in questa faccenda ( legittimamente) e anche forse in altri raduni già organizzati. A risentirci.

Adolfo 

Caro Adolfo,
puoi informarci su cosa ti hanno detto Legambiente Umbria ed eventualmente Nazionale? O anche tu sei stato invitato a non parlare della faccenda?
Aspettiamo con interesse una tua risposta, anche personale, perchè di certo un'idea te la sei fatta.
Ciao
a.m.