La signora Rosetta è una nostra coinquilina ed è della stessa classe di mia mamma: 1921, 89 primavere classe di ferro!!! L’altro giorno eravamo seduti a tavola tutti e quattro per il pranzo ed è arrivata, piena di energie, a raccontarci e a mostrarci inviti e foto della festa di compleanno di sua sorella che di primavere ne ha festeggiate 96! Era euforica più del solito e nonostante le due rampe di scale che ci dividono è scesa e risalita per ben due volte con passo da bersagliere e con foto e pergamene. Che spirito, che energia!
Ma tutto ciò non centra molto con il fatto che vorrei e condividere con voi il lavoro fatto l’altro giorno con i ragazzini del Club e fare due riflessioni sullo slalom.
Secondo me uno dei punti chiave del nuovo slalom è lo sdoppiamento del lavoro con gambe e busto, anche se ,per la verità, non è proprio una grandissima novità. Diciamo però che con i tracciati attuali e le nuove concezioni del kayak questo movimento si esalta all’ennesima potenza. Ora il problema diventa quello di trasmetterlo ai giovani che molto spesso trovano difficoltà nel percepire quest’azione disgiunta. Per chi di voi è sciatore e si è convertito allo sci sciancrato può capire bene di cosa sto parlando.
Come dicevo, alcuni giorni fa, mi sono divertito con loro a cercare di metterli in crisi per far sentire la continuità della rotazione della coda in una porta in risalita. Partendo dalla relativa staticità del Duffek, dopo la rotazione delle spalle, supportato dell’azione dinamica della spinta delle gambe, con rotazione della coda e successiva trasformazione propulsiva verso valle, abbiamo cercato di sentire questo sdoppiamento dell’azione. Certo detta così sembra la teoria della relatività, ma in sostanza si tratta semplicemente di caricare una molla per poi liberarla il più velocemente possibile. Non bisogna avere fretta nella prima parte e soprattutto non bisogna perdere il contatto con il terreno che, nel nostro caso, è l’acqua. Infatti dallo stesso elemento ci arriva l’equilibrio e in molti casi anche la spinta di uscita.
Ora concetti che sembrano molto complessi in realtà diventano banali se concepiti e realizzati con mezzi idonei e presentati ai giovani con continuità e logica. E’ difficile infatti metterli in opera se il ragazzino non ha una canoa e una pagaia che gli permettono di fare tutto ciò e soprattutto adatte alle sue caratteristiche antropometriche. Non può nemmeno metterli in pratica se nessuno lo mette sull’avviso che tutto ciò può esistere. Bisogna aiutarlo a scoprire gesti e movimenti, bisogna cercare di permettere al proprio interlocutore di arrivare alla soluzione dopo graduali passaggi. Aiuta molto anche vedere all’opera grandi interpreti dello slalom mondiale. Su internet è facile reperire molti video. Riflettendo sull’evoluzione di questo nuovo slalom credo che sia balzata all’attenzione di tutti la dinamicità del gesto legato alla ricerca di una continuità d’azione e fluidità dello scafo. Su cosa dobbiamo lavorare quindi con i nostri giovani per cercare di metterli su questa strada? Credo che anzitutto si debba partire dall’acqua piatta per apprendere con tranquillità e sicurezza il lavoro di rotazione di spalle e conseguente rotazione della coda della canoa. Apprendere ed esercitarsi sul modo con cui ci si approccia alla risalita stessa: la pala in acqua diventa il nostro diretto interlocutore e soprattutto è una sorta di sonda che ci fornisce informazioni precise sulla consistenza dell’acqua. La pala in acqua permetterà anche di prendere le giuste distanze dal palo interno fornendoci un pronto attacco nel momento in cui davanti al soggetto si apre la “luce” della porta stessa.
Una volta che tutto ciò diventerà un gesto naturale si potrà pensare di portare il tutto su acqua più impegnativa.
Occhio all’onda! Ettore Ivaldi
P.S. mi dispiace per Andrea Bertani (il cognome per noi veronesi si associa a una casa vinicola che nasce nel 1857 a Quinto di Valpantena, e produce un eccezionale Amarone Classico, un vino senza tempo, con l’appassimento naturale sulle “aréle” delle uve Corvina e Rondinella e l’affinamento in grandi botti per almeno sei anni) che fa brutti sogni su staff tecnici della canoa italiana e su meritocrazie varie. Non c’è ragione. C’è forse sentore che qualche cosa non va bene? Pensavo anch’io un tempo che forse era così, ma mi sbagliavo visto che nessuno, né atleti né società, si lamentano, quindi deduco che Bertani e un tempo il sottoscritto si sbagliavano di grosso! Facciamo come consiglia il buon Skillo: affidiamoci alla Buona Fortuna e andiamo avanti convocando atleti che prendono diversi secondi dai ragazzi, allenatori per la canadese che certo competenze non hanno, responsabili junior che si presentano mezza giornata. Per non parlare delle
donne allo sbando senza compagnia
Negli occhi hanno dei consigli e tanta voglia di avventure e se hanno fatto molti sbagli sono piene di paure
Le vedi pagaiare insieme
nella pioggia o sotto il sole
dentro pomeriggi opachi senza gioia ne dolore
Donne du du du
pianeti dispersi ,
per tutti gli allenatori così diversi
Donne du du du amiche di sempre
donne alla moda donne contro corrente (spesso e volentieri)
Tra le mani hanno le pagaie
per volare ad alta quota
dove si respira l'aria e la vita non è vuota
Le vedi pagaiare insieme nella pioggia o sotto il sole
dentro pomeriggi opachi
senza gioia ne dolore
Donne ,ooh
Donne ,
Donne
Donne ,
Don ne
Donne du du du in cerca di guai
Donne in canoa senza scendere mai
Donne du du du in mezzo ad un fiume
donne allo sbando senza compagnia
“Luce divina sopra me s’appunta,
penetrando per questa in ch’io m’inventro,
la cui virtù, col mio veder congiunta,
mi leva sopra me tanto, ch’i’ veggio
la somma essenza de la quale è munta”
Deve essere stata quella particolare luce di un tramonto assaporato dopo giorni di grigio e pioggia ad illuminare immagini riflesse che mai prima di oggi ho colto su quell’onda così grande. Grande da contenere contemporaneamente tutti i maschi Ivaldi che portano sempre nel cuore la parte femminile della famiglia.
Cos’è che mi ha fatto vedere la luce divina che “sopra di me s’appunta” di così tanto bello e affascinante da sentire la necessità di raccontarlo? Semplice: ombre riflesse nell’acqua che corre e che d’incanto ti tiene fermo in quel preciso meandro. L’energia che sprigiona con tanta forza si trasforma in schiuma bianca in un punto definito da sempre e forse per sempre. Noi umili pagaiatori cerchiamo di salirci sopra e domare la nostra canoa a cui non par vero di goder di tanta grazia e di poter saltar così in alto e con tanta velocità. Da lassù si gode un panorama unico. I colori della gente che passa si fanno tenui, i rumori della città spariscono lasciando il posto alla musica ritmata del fiume. Poi c’è lei, quell’ombra di una punta di canoa, di una pagaia, di un contorno di te stesso che ti lascia prima sgomento, poi perplesso ed infine gioioso. Quell’ombra ti sta guardando e ora lei si sostituisce a te e tu a lei. Ti lascia la possibilità per qualche attimo di ammirarti fuori da quel guscio che sa regalarti emozioni belle ed intense. Quel guscio che tante strade ti ha aperto e che molte volte ti ha protetto e guidato sulle strade della vita. Quello stesso guscio cerchi di far scoprire a tutte le persone a te più care. Su quell’onda si sta bene, il tempo si ferma, o così ti piacerebbe che fosse.
Il sole ormai illumina l’altra parte della terra. I contorni rossi delle cose della vita spariscono e vengono inghiottiti dal buio lasciandoci soli a cercare di fermare il tempo. Anche i rumori si sono trasformati e prendono ancora più forza imprimendo all’azione della pagaiata un rumore sordo. Solo il nostro avanzare nella notte ci tiene uniti per sbarcare e soddisfatti tornare a casa godendoci per i prossimi giorni questa spettacolare avventura sotto la porta di casa.
Occhio all'onda! Ettore Ivaldi
Pau... non solo canoa per il team azzurro dello Slalom!
BAMBEN 5 : in porta Big Foot al secolo Roberto Colazingari, sulla fascia sinistra a portar su palla Zeno Ivaldi centrocampista Friz (Fabrizio Didonè), fascia destra Black (Daniele Negro) e Cola (Luca Colazingari), punta avanzata il campione del mondo Giovanni De Gennaro.
SENIOR 2: Diego Paolini estremo difensore, Pedro (Pietro Camporesi) fascia destra, Ricky De Gennaro punta rientrante, Cippo (Stefano Cipressi) sulla fascia sinistra, mentre Co (Andrea Benetti) vagante, sull’ala a destra Zacca (Tommaso Zaccaria)
MARCATORI: 5’, 8’, 23’ Giovanni De Gennaro, 38’ Riccardo De Gennaro, 45’ autogoal Zeno Ivaldi, 67’ Luca Colazingari, 79’ Roberto Colazingari.
PAGANTI: nessuno, ABBONATI: molti con telecom, tre e vodafone
NOTE: incassi non comunicati. Angoli 5-7
Si chiude con un grandissimo 5-2 l’intenso match “Bamben” contro senior che vede le giovani anguille trionfare sulle vecchie tartarughe. Infatti i più giovani hanno schiacciato, grazie ad una tripletta del cannibale di Roncadelle, Giovanni De Gennaro, e un due gol dalle file della famiglia Colazingari, la squadra composta dai veterani della nazionale. Dovendo riscattare la sconfitta di Bratislava si è vista in campo una diversa aggressività ed intelligenza di gioco da parte dei neo radunandi! L'unico esempio calcistico che potrebbe calzare sarebbe il 5-0 che il Barca di Pep Guardiola ha inflitto al Real di Mou pochi giorni orsono: infatti i pischelli hanno cominciato a far innervosire l'avversario con gioco basso e veloce segnando subito 3 gol! Poi finalmente hanno cominciato a farsi vedere anche i ragazzi che hanno più natali alle spalle arrivando a mettere pressione fino al 3-2. La reazione e' stata immediata e con altre due reti hanno chiuso la partita definitivamente. ''Gli ultimi minuti sono stati i più duri - ha commentato De Gennaro - perché la nostra meta' campo non era ben illuminata e gli avversari ne stavano approfittando subdolamente''.
Domani durante la mezza giornata di riposo si disputerà la rivincita gentilmente concessa dai vincitori! Seguite la diretta scritta qui:
per gentile concessione di: Gazzetta.it
Ma ogni tanto ci si allena anche in canoa: prima dell'alba e sotto la neve!!
In realtà escluso oggi (il termometro e' arrivato a segnare anche i -9˚), ci si è sempre riusciti ad allenare abbastanza bene su uno dei canali più belli ed impegnativi al mondo.
- tratto dal blog di Zeno Ivaldi - http://zenoivaldi.blogspot.com/ (http://zenoivaldi.blogspot.com/)