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Spazio Kayak (e canoa) Fluviale e Torrente => Chat => Topic aperto da: Vittorio Pongolini - Novembre 07, 2016, 05:43:32 pm
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Finalmente in canoa con tanta acqua ragazzi! E' arrivata la tanto agognata pioggia che ci ha riempito fiumi e torrenti! Non leggo commenti che riportino di avventure domenicali su fiumi imperrcorribili per mesi a causa della siccità: ci siete stati come ci sono stato io? Lo spero per voi! Raccontate gente, raccontate...
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Un gruppone misto cassanesi/novaresi/turbighesi/pavesi è andato in Lunigiana con l'idea di fare il Taverone, ma era decisamente altino. Alla fine ci siamo imbarcati quasi tutti sul Civasola, praticomente una novità per tutti.
Nonostante fossimo troppi per il tipo di fiume (morte mini, tronchi di traverso) alla fine è andato tutto bene
E tu dov'eri?
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Ohibò, Civasola?!? E dov'è? Io ero sul più classico dei classici autunnali, Trebbia, ma in un tratto che si fa raramente, Traschio/Ponte Lenzino. Davvero "a brown ride", una cavalcata marrone, con un paio forse tre rapide che raggiungevano il quarto grado. Ho incontrato tre canoisti e mi sono aggregato a loro essendo solo. Sarei sceso comunque anche da solo perchè queste occasioni di livello alto sono una rarità ormai e il rischio della solitudine vale la pena di essere corso. Certo, mi sono stupito di non trovare altri canoisti in valle.
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è un affluente del Magra, sbarchi all'inizio del tratto alto del magra.
Su ckfiumi c'è la descrizione di Balducci.
Era un fosso, ci siamo divertiti ma non mi ha entusiasmato. Comunque fa sempre piacere fare qualcosa di nuovo
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Concordo sul piacere della novità: faccio molta strada per questo aspetto e cambio anche nazioni e continenti. Ho letto la descrizione del buon Francesco Balducci sul Civasola. Beh, ne terrò conto alle prossime piogge. Ho anche letto la descrizione su CKFiumi di Gigi Garioni del tratto da me sceso sul Trebbia e devo dire che ne rispecchia bene le caratteristiche ambientali e di sensazione mistico-fluviale, tranne che per le difficoltà che aumentano di un grado con quel livello e nell'impressione per la distanza che, invero, non mi sembrano proprio 12 km. Pensavo al massimo 8 km, ma credo che la velocità con cui l'abbiamo sceso fosse davvero sprint per il livellone. I miei soci di discesa sono stati davvero bravi a fare almeno cinque eskimi, tra tutti, in quel marronume, per togliersi dagli impicci di bagni lunghi e dolorosi. Voglio anche aggiungere che in questo tratto di Trebbia le faglie contorte nelle arenarie hanno un aspetto unico per la valle e meritano la discesa solo per questo. Inoltre, nel tratto finale, da un po' sopra ponte Organasco fino quasi a ponte Lenzino la sponda sinistra è lombarda, pavese, unico mezzo tratto lombardo di un paio di km di quella meraviglia che è il Trebbia.