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Il mio CanoSUP
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marittimo:
Carissimi, prima che questo forum chiuda per irreversibile abbandono, vorrei presentarvi il mio SUP double-face che, all’occorrenza, può essere proficuamente utilizzato anche come canoa, cioè stando seduti e con pagaia a doppia pala.
In realtà il SUP è sempre il solito che ho già mostrato in altri post ma con l’aggiunta dei due accessori che vedete fissati agli elastici.
Si tratta di un seggiolino realizzato con una tavoletta di polistirene da 5 cm (parte gialla) su cui ho incollato 1 cm di neoprene autoadesivo che funge da cuscino (parte scura). Aggrappa perfettamente al piano del SUP ricoperto con antisdrucciolo (non si nota perché è trasparente) senza ulteriori agganci tranne il peso seduto sopra ed è molto comodo perché consente di avere la seduta ad altezza superiore all’appoggio dei piedi. Non ho ritenuto necessario dotarlo di schienale poiché, pagaiando, tendo sempre a tenere il busto in avanti (infatti non appoggiavo la schiena neppure in kayak).
Il secondo accessorio è la pala che si innesta nella pagaia al posto dell'impugnatura. La lunghezza complessiva della pagaia è regolabile ma sua maggiore efficienza l’ho riscontrata con utilizzo hi-angle e lunghezza minima, cioè simulando una pagaiata più simile a quella in piedi con la pagaia a pala singola dei SUP.
Mancherebbe qualcosa di simile ad un tradizionale punta piedi ma finora non l’ho percepita come carenza fondamentale, anche perché lo scafo è molto direzionale grazie alla pinna posteriore (skeg) e ad un’altra pinnetta (lunga e bassa) che ho a prua. Quindi l’uso dei piedi non serve per governare.
Il tutto sembra banale ma, in questo modo, ho fatto navigazioni anche piuttosto impegnative, cioè lunghette (anche 10 km), controvento (circa 15 nodi) e contro l’onda corta e ripida dell’Adriatico (max 30-40 cm), senza eccessivo affaticamento rispetto a quando lo facevo in kayak. Farle in piedi sarebbe stato quasi impossibile (almeno per me).
Ovviamente la velocità comparativa è inferiore, trattandosi di uno scafo più corto (381 cm) e più largo (76 cm) di normali canoe e kayak.
La navigazione è anche più bagnata essendo uno scafo aperto e con una forma “Race” (cioè da velocità più adatta all’acqua piatta), che non supera l’onda passandoci sopra (cioè beccheggiando), ma con la tendenza a passarci dentro (infatti ho dovuto proteggere l’oblò del gavoncino a prua con un paramare per evitare infiltrazioni). Tuttavia, per certi versi, l’assenza del beccheggio è apprezzabile. Ovviamente non adatto alla stagione fredda.
Come velocità di crociera raggiungo facilmente i 6-6,5 km/h (con meno di 60 colpi di pagaia al min.) a seconda delle condizioni meteo-marine e velocità di punta anche di 8,5-9 km/h (su acqua piatta). Ovviamente questo limita il raggio d’azione.
Confesso però che, con questi due piccoli accorgimenti, la nostalgia del kayak è sempre più affievolita.
Spero che non me ne vogliate. Del resto sono ancora dei vostri ma con un mezzo diverso dai tradizionali :)
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